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Gesù e il Super-Io
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Ebook142 pages2 hours

Gesù e il Super-Io

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Mai si era letto un saggio che considerasse la personalità di Gesù dal punto di vista della psicanalisi del profondo, atea per impostazione culturale freudiana.
Questo saggio di Fausto Bertolini (laurea in filosofia e master in psicologia del profondo), svolto con brio e acutezza argomentativa, è una sfida e una provocazione tanto intelligente quanto documentata testualmente (sono riportati brevi brani evangelici in greco e in latino con relativa traduzione). Rappresenta un “unicum” saggistico nel suo genere, destinato a favorire un dibattito interiore nel lettore intelligente, disposto a confrontarsi con la personalità dell’individuo più misterioso e affascinate della storia umana, Gesù di Nazareth, appunto.
LanguageItaliano
Release dateSep 8, 2014
ISBN9788868670283
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    Gesù e il Super-Io - Fausto Bertolini

    Guitton 

    PER ENTRARE IN ARGOMENTO

    UNA PREMESSA NECESSARIA

    Questo non vuole essere né un trattato, né propriamente un saggio. Ma piuttosto un opuscolo caratterizzato da una serie di considerazioni sul tema indicato in base ad una scelta funzionale all’argomento dei brani evangelici che prenderò in esame per meglio capire la personalità di Gesù secondo i criteri della Psicologia del Profondo (tiefenpsycolkogie).

    Freud, il fondatore della psicologia, considerava la religione come una sorta di nevrosi collettiva indotta dall’autorità genitoriale. Di conseguenza Gesù per Freud deve essere stato un personaggio mitologico più che storico, dotato di una buona dose di bontà mescolata ad altrettanta buona dose di nevrosi.

    L’impegno (che è un po’ anche una sfida) consiste nell’usare il metodo analitico della psicologia del profondo per dimostrare la coerenza integrale e l’equilibrio interiore di Gesù nei suoi rapporti interpersonali valutati prima di tutto nell’ottica della dimensione umana. Se poi dovesse emergere una sua dimensione altra da quella umana, questo significa che Gesù era anche Dio. E se lo era, lo è ancora, per forza di cose e di logica, in virtù dell’eone ontologico divino evidenziato con la resurrezione. Non ci piove. Per quanto la cosa possa sembrare strana ai razionalissimi abitanti della terra. In effetti la cosa più che strana è semplicemente ultraterrena. E anche salvifica. La divinità intrinseca di Gesù ci salva dal nichilismo e dal non senso di una vita umana segnata dalla morte, extrema ratio del dolore, del male e della finitudine cosmica. Di fronte ad un cadavere non c’è esperienza scientifica o filosofia che possano offrire alternative percorribili.

    Esemplificando, Freud ha elaborato un metodo psicoanalitico basato sull’interpretazione del materiale onirico alla luce delle nevrosi e ha definito la struttura della personalità umana in base a tre tipiche istanze che ne stratificano la dimensione: Es (strato sede degli istinti); Io (strato sede dell’azione responsabile, cosciente e razionale); Super Io (strato sede della norma morale assunta attraverso l’identificazione con la persona che funge da portatrice dell’autorità. Di solito il padre. In certi casi anche la madre). Freud identifica la Coscienza con il Super-Io. Errore classico di chi come lui(Jung e Adler) considerava l’uomo secondo una mentalità materialistica e l’uomo solo nella sua dimensione fisiologica. La coscienza non è solo la somma degli strati, ma qualcosa di più e di più secondo un ordine spirituale. Da qui la sua essenzialità che qualifica l’uomo come tale.

    Che il Vangelo sia una serie di racconti di fatti storici finalizzati a scopi religiosi per una didaché teologica, ormai è fuori di dubbio dopo una caterva di studi e di esami critici di diversi tipi. La storicità del Vangelo (uso il termine al singolare dato che considero come un unicum i racconti dei tre sinottici - Marco, Matteo, Luca - assieme a quello di Giovanni) è un dato di fatto acquisito dal punto di vista storicistico che epistemologico. Chi continua a dubitare lo fa in male fede. Non ci piove. Non ci sono dubbi.

    Il momento saliente del racconto evangelico, sia dal punto di vista storicistico che fideistico, è rappresentato dalla resurrezione. Questo evento, per la sua inequivocabile eccezionalità, manifesta la trascendenza divina calata nell’esistenza umana e va al di là di ogni considerazione dottrinale, confessionale e finanche teologica. Va al di là di tutto ciò che è umano e solo umano. In esso, in modo inconfutabile e universale, si palesa la divinità di Gesù. La sua vera signoria cosmica. Il punto cruciale è: si tratta di un fatto storico realmente accaduto?

    Tutto parte da lì. Senza questo evento fuori del comune, per testimoniare il quale gli apostoli si sono fatti coscientemente ammazzare, tutta la storia di Gesù e la sua predicazione si sarebbe dissolta in breve tempo. Polverizzata. Il Vangelo non avrebbe avuto uno storia, né una stesura. Non è stato così.

    Nessuno che sia sano di mente si fa ammazzare per una leggenda che ha inventato lui stesso per il gusto di creare una favola o un mito. Gli antichi greci dell’Areopago lo sapevano benissimo. Guarda caso hanno riso quando Paolo si è messo a parlare di Gesù risorto. Una risata la cui eco perdura tuttora. Qualcosa di eccezionale deve essere per forza successo. Un evento tanto eccezionale da sentire la necessità di consegnarlo alla storia tramite la scrittura, col rischio di essere non solo derisi o non creduti, ma anche ammazzati. Come è successo. Il racconto c’è stato. Si chiama Vangelo. Dunque c’è stato l’evento.

    Il racconto è storico non perché è verosimile ciò che narra, ma perché si fonda sulle testimonianze debitamente passate al vaglio della critica. Cioè verificate, valutate, approfondite. Ora è fuori di dubbio che i racconti evangelici siano passati al vaglio continuo della verifica storica nel segno del sangue versato da coloro che li hanno scritti e testimoniati.

    Il Vangelo è dunque storia. Sulla storicità di fatti realmente accaduti, non leggendari, proverò a indagare la personalità di Gesù in base al suo comportamento interpersonale.

    Condurrò l’indagine senza fare uso di un metodo prestabilito di ordine filologico, bensì in base ad una scelta di eventi che considero più probanti per l’argomentazione disposti tra loro in base al collegamento temporale di ordine diacronico. E li interpreterò secondo una lettura trasversale. Vale a dire leggendo tra le righe, nei chiaroscuri del racconto. In base al metodo della psicoanalisi del profondo che indaga nel "segreto dei cuori". Amen.

    Una piccola precisazione: le citazioni in greco (Da "Novum Testamentum-graece et latine-Augustinus Merk;Editio Altera. Roma,1935) di alcune frasi evangeliche sono scritte con caratteri latini, molto spesso inadeguati alla grafia greca. Non c’era verso di fare altrimenti. Diversamente, in base alle lettere della tastiera del mio PC, sarebbe stato impossibile riportarle. E questo non mi è parso corretto nel rispetto delle citazioni stesse. I grecisti mi perdonino e io perdonerò loro (per qualsiasi cosa, non importa quale) in un reciproco scambio di fraternità cristiana.

    Ancora una piccola, ma interessante, annotazione in calce. Ho potuto constatare, analizzando alcuni individui secondo il metodo della Behaviour Psychology (La psicologia del comportamento, detta anche comportamentismo, inaugurata e teorizzata dall’americano Watson ), che chi nutre acredine, se non odio,

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