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VISIONS - (Illusory) Take Care
VISIONS - (Illusory) Take Care
VISIONS - (Illusory) Take Care
Ebook157 pages1 hour

VISIONS - (Illusory) Take Care

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About this ebook

Un uomo ucciso in modo orribile. Il pollice che sembra nascondere un'indizio. O forse preservarlo con maggior cura. Poche frammentarie tracce che si disperdono nella neve. L'uomo aveva accolto nella sua capanna poche ore prima un ragazzo disperso nella tormenta...

Da qui inizia una serie di indagini che condurranno l'investigatore Lewis Crave a confrontarsi non solo con uno spietato assassino ma con le sue paure più profonde. In un continuo alternarsi di visioni che gli riportano alla mente ciò che aveva cercato di dimenticare anni prima. Attraverso spazi temporali dissonanti che sembrano incrociarsi progressivamente in un'America gelida e distante, assopita nel torpore della neve.

Audace romanzo sperimentale, rutilante nella sua prosa poetica velocissima e nervosa, dove anche il ritmo narrativo sembra continuamente frantumarsi in enjambements poetici di grandissimo effetto. Il frammischiarsi di prosa, poesia e onomatopea dà origine ad un tessuto narrativo di grande tenuta, dove il moderno disagio esistenziale pare emergere angoscioso da ogni pagina. Per il suo taglio davvero moderno, insolito e graffiante non mancherà di coinvolgere e turbare il lettore.
LanguageItaliano
Release dateJun 6, 2013
ISBN9788867557387
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    VISIONS - (Illusory) Take Care - Hanker L.d. Crimson

    VISIONS - Hanker L.D. Crimson

    1991 – 2013

    Tutto trova infine una propria logica spiegazione……

    Questo romanzo è un’opera di fantasia.

    Nomi, personaggi, luoghi ed avvenimenti sono il prodotto dell'immaginazione dell'autore.

    Il ricorso a nomi di persone o luoghi reali è inteso esclusivamente per dare l'impressione di autenticità, ma non deve indurre a pensare che i fatti descritti non siano immaginari.

    Alle mie silenti inconsapevoli muse...

    Cremisi...

    I grandi artisti sono quelli che impongono all'umanità la loro particolare illusione.

    Guy de Maupassant

    Le stelle sono piccole fessure attraverso le quali fuoriesce la luce dell'infinito.

    Confucio

    L’ INIZIO… È… LA FINE

    Dimmi, cosa vedi dietro l’impronta del pollice? Non lo indovini?

    Dimmi, cosa vedi dietro l’impronta del pollice? Non lo indovini?

    No, non ci riesco…

    Guarda le impronte…

    Le vedo…

    Osserva…E’ un uomo che sta morendo. Appoggia la mano sporca di inchiostro sul foglio e…

    Ma in questo modo lui lo nasconde….

    No, lui vuole indicarlo. Perché l’impronta del pollice è più grossa?

    Se l'avessi saputo non te l' avrei chiesto…

    Qualcuno l’ ha schiacciato…in modo che…

    Dimmi, cosa vedi dietro l’ impronta del pollice? Non lo indovini?

    PROLOGO

    C’ era una volta. Tanto, tanto tempo fa…

    Inizio troppo scontato, mi suggeriscono….

    Peccato…

    Mi vedo costretto ad iniziare il mio racconto in maniera più prosaica.

    Più vicina alla realtà se vogliamo…

    Magari con un vecchio che offre una sigaretta ad un ragazzo.

    No, non un vecchio…

    Un uomo…

    Può andare…

    Si, penso proprio che ora possa andare….

    L’ INIZIO (?)

    Sigaretta?

    Si, grazie.

    L’uomo aprì una tasca del vecchio giubbotto militare e ne estrasse un pacchetto stranamente ingiallito. All’interno erano rimaste solo due sigarette. Ne porse una allo sconosciuto. Quindi si passò rapidamente in bocca l’ altra, lasciando il pacchetto vuoto a far bella mostra di sé sul tavolo.

    L’accese e, tra le volute di fumo che ormai cominciavano lentamente a salire verso l’alto…

    L’ INIZIO(?) [1’ VERSIONE]

    Fu a quel punto che ci pensai. Lo ricordo abbastanza bene ancora oggi.

    Fu più che altro una sensazione, colta sul nascere e spenta prima che avesse modo di svilupparsi. Però la ricordo ancora, stranamente…

    Vi sarete già fatti un’idea di quello che accadde in seguito.

    L’uomo chiese qualcosa al ragazzo. Qualcosa che aveva a che fare con il suo arrivo in quella particolare casa.

    Ed in effetti le cose andarono pressappoco così.

    Intendiamoci. Io non ci vedo nulla di strano. E’ assolutamente comprensibile che chiunque faccia entrare un ragazzo di notte, nel bel mezzo di una tempesta di neve, abbia tutte le ragioni di questo mondo per voler ascoltare la sua storia.

    Per cercare di capire chi ha realmente di fronte.

    Solo che lo sguardo dell’uomo non era affatto normale.

    C’era senz’altro qualcosa di strano in esso. Se si osservavano attentamente quegli occhi arrivava infatti il momento in cui…

    Vedete, il mio problema è proprio questo.

    Io non so se dirvelo oppure no.

    Io lo so… Lo so.

    Se fossi in voi, sentendo quello che intendo raccontarvi, reagirei esattamente nel modo in cui penso che reagirete.

    Eppure vi posso assicurare che è tutto vero. O perlomeno a me è sembrato, e continua a sembrare tuttora, vero.

    E non penso che fosse solo… un’impressione.

    Magari dovuta allo stato d’animo nel quale mi trovavo in quel momento.

    Quel lampo giallo, assolutamente non umano, che scorsi nei suoi occhi in quell’istante io l’ ho visto davvero.

    Era come un segnale, un avvertimento.

    Come due torce accese nella notte…

    … e subito spente, da un soffio gelido.

    Mi guardo le braccia… ed ho la pelle d’ oca!!!

    Ma allora?! Allora è vero… E’ tutto incredibilmente vero!!!

    Solo che ora… Ora non so…

    Improvvisamente tutto mi appare così irreale, così incoerente nel suo lento ed immutabile svolgersi…

    E’ come se mi trovassi ancora una volta costretto in una dimensione che trascende il reale. Trasportato indietro nel tempo, oltre limiti invalicabili. Immerso in un incredibile gioco di luci, di suoni.

    E’ qualcosa di magicamente incomprensibile.

    Silenziosamente assente la mia coscienza affonda in una voragine senza fondo. Sono inghiottito al suo interno, nel buio più assoluto.

    Ma parlare dello stesso assoluto è ormai diventata una ridicola illusione. Tutto è relativo, ogni punto di riferimento definitivamente scomparso, dissolto…

    Incerto ed incontrovertibile al tempo stesso.

    Mi immergo in acque profonde, scure, insinuanti...e non riesco a scorgerne il fondo.

    Ma sento qualcosa in lontananza.

    Lo riesco a percepire, sebbene in maniera ancora episodica. Epidermicamente.

    In superficie una brezza leggera sembra increspare il liquido che mi avvolge.

    Ed ancora non riesco a comprendere. Potrebbe…

    …potrebbe essere liquido amniotico, ma questo…

    …questo significherebbe che sto per nascere !!!

    E la luce che scorgo in lontananza è la luce esterna, la vita !!!

    La mia vita che rinasce, miracolosamente. Senza che io ne sia tuttavia consapevolmente partecipe.

    E finalmente lo sento…

    Un suono leggero, un lieve tintinnio, una inafferrabile musicalità interrompe il corso dei miei pensieri... li recide, come si recide una foglia morta che non ha più motivo d’ essere.

    Adesso come allora. Come tanto, tanto tempo fa.

    Non è niente di inquietante.

    Solo un pendolo (o un canto? Una nenia infantile???)

    Un semplice innocuo pendolo che ricomincia a suonare, dentro la mia testa!

    A scandire nuovamente lo scorrere incessante del tempo, con simmetrica regolarità (è il mio cuore che incomincia a battere!!)

    Un’ ora dopo l’ altra (un battito dopo l’ altro)

    Un’ ora dopo l’ altra (sistole, diastole)

    Un’ ora dopo l’ altra (ritmiche contrazioni…)

    L’ INIZIO(?) [2’ VERSIONE]

    Guardai.

    Fissai immobile i suoi occhi.

    La sua paura, il suo terrore…

    Sensazione inebriante. Iniziava a dominarmi.

    Il mio eterno istinto animale tornava a farsi sentire.

    A sovrastare ogni mio pensiero, ogni mio atto.

    Ad annullare completamente la mia volontà…

    Ma i suoi occhi…

    Furono i suoi occhi a tradirmi.

    Occhi scuri, profondi… Animale spaventato…

    Fu allora che cominciò…

    L’ INIZIO(?) [3’ VERSIONE]

    …Tum…Tum…Tum-Tum…Tum-Tum…

    Pianto...Grido....

    Sensazioni elementari, semplici, violente....

    Insopprimibili….

    Pulsano nello stomaco…Solo poi nella testa…

    L’ urlo che lancia si ripete all’infinito, lancinante…

    Fame…

    Frammenti confusi, lacerti di conversazione fluiscono alle soglie della sua coscienza....

    Arrivano da punti temporali diversi e si incrociano in una indefinibile alchimia....

    Le prime parole pronunciate da bambino, i rimproveri materni sul non mangiare....Capricci...Ingenui e in qualche modo sopportabili....

    Incidente in bicicletta...Gli amici delle medie che osservano ammutoliti la scena...Lui disteso in barella...occhi estranei che lo scrutano...la coscienza che lentamente svanisce, torna, riaffiora...

    La scuola elementare...o era l' asilo...la scuola...

    Allora bambini. Questo è il primo giorno di scuola…

    Frammenti di conversazione...le orecchie insolitamente calde...un fluido che scorre lungo la guancia (sono lacrime? Le sue? Oppure è sangue? Il suo?)

    Ma come è successo? Come è potuto accadere?!

    Non lo so. I suoi amici hanno detto che stava andando in bicicletta e la macchina è venuta fuori all’ improvviso.

    Ma ora come sta? Come sta? Come sta?...

    Allora ragazzi. Questo è il primo giorno di Liceo...

    Sono ricordi? Non ne è sicuro...non ne è sicuro....

    Ma stasera mi serve la macchina e...

    No. Ti ho già detto di no e credevo di essere stato chiaro...

    Allora ragazzi. Questo è il primo giorno di Università...Sicuramente molti di voi sono arrivati qui dopo una scelta ragionata e mi auguro…

    Le sequenze di frasi sono slegate tra loro...ma almeno ora sembrano avere una propria logica sequenza temporale...

    Signori, qui assumiamo solo i migliori…

    Vuoi tu prendere in sposa…

    E’ maschio…

    …Tum…Tum…Tum-Tum…Tum-Tum…

    Pianto...Grido....Fameeeeee…Fameeeeeeeeeeeeee...

    Noooooooooooooooooooooo...

    Sangue… dappertutto…

    Noooooooooooooooooo...

    Brandelli di carne…

    Noooooooooooooo...

    E questo…Questo è il cuore…

    Noooooooooo...

    Come vede…E’ stato…

    Noooooo…

    Noooo…

    Nooo…

    No…

    Ma cosa fa?! Cosa sta facendo? Aiuto…Aiutatemi………

    CAPITOLO PRIMO

    D...D...Dex...Dex!!!

    Ecco qui. Lewis (Dex) Crave, ispettore di polizia.

    Per gli amici (diciamo pure solo per me arrivati a questo punto, ma anche per voi che vi trovate dinanzi a queste righe – almeno per come la vedo io... non sono sicuro che lui sarebbe d'accordo... - amati lettori) d'ora in poi semplicemente Dex.

    Anno dell’archiviazione 1983.

    Nazionalità Statunitense.

    Ricordo perfettamente il giorno in cui ti ho incontrato.

    Si, lo ricordo come se fosse adesso…

    Freddo. Freddo e neve.

    Dovunque.

    Continuava a cadere incessantemente.

    Avvolgendo tutto nel suo…

    … tenero, umido abbraccio.

    Come un velo si stendeva sulle cose

    ricoprendole di un bianco sudario.

    Il tempo passa…

    Lontano… distante…

    Vieni.

    Non c’ è nulla di cui avere paura…

    Tutto era cominciato con un sogno, in una notte di Dicembre di quell’anno.

    Uno

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