Miano Capitale
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Nei libri a seguire, che saranno pubblicati a breve, scoprirete la stessa città crollata in un inferno di distruzione, che nel gioco delle parti ha perduto duramente, ma poi ha saputo risollevarsi, più e più volte, con la forza di un leone ferito, attaccato alla vita.
Mai banale, sempre attiva, assai generosa, Milano forse più di Roma è stata la culla della cultura europea.
Una storia piacevole, scorrevole da leggere, da ricordare e raccontare.
Silvia Francescato
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Book preview
Miano Capitale - Silvia Francescato
Milano capitale
storia, racconti, leggende, aneddoti
alla base del Vecchio Continente
Libro primo
dai Celti a Sant’Ambrogio
300 a.C. - 400 d.C.
in evidenza l’Editto di Milano 313 d.C.
nella ricorrenza dei 1700 anni
Prefazione dell’autore
Se il tempo è la quarta dimensione che permea ogni cosa, mi è sembrato importante scrivere questo libro mantenendo rigore nel susseguirsi delle date, per condurre il lettore passo passo attraverso lo scorrere delle epoche, in un flusso che ha sempre concatenato le une alle altre. E’ ovvio che le date dei tempi più antichi spesso sono solo indicative.
Per imprimere maggior evidenza al procedere delle diverse situazioni, ho mantenuto i nomi del tempo, quindi tanto per fare qualche esempio, il nome di Milano, scorre dal Medhelanon celtico, al Mediolanum romano, passa per la Mediolano volgare per poi giungere all’attuale Milano.
Allo stesso modo la Lombardia, agli esordi barbari è Langobardia, successivamente diventa Longobardia, fino all’attuale ultima versione.
Come ogni passaggio culturale, il processo avviene lentamente, senza una data precisa, quindi il cambiamento nel testo è inserito al solo scopo di condurre il lettore verso la lenta evoluzione storica.
Credo che in questo modo il lettore possa partecipare meglio ai vari episodi, facendosi un’idea di luoghi e personaggi ormai perduti e tanto diversi dagli attuali.
Perché i testi siano più scorrevoli da leggere, li ho scritti in presente storico, mentre le note indicano le situazioni più attuali.
All’interno del testo, alcuni nomi, propri o comuni, sono in grassetto per evidenziare che storicamente sono più importanti di altri, quindi si ritroveranno negli anni e nelle epoche posteriori, anche in diversi contesti.
Auguro a tutti buona lettura.
Cenni biografici dell’autore
Silvia Francescato è nata a Trieste nel 1948, però da quando aveva un anno i genitori l’hanno portata a vivere a Milano, inculcandole l’amore per questa città.
La sua forte passione naturale per ogni forma artistica è stata da prima frenata dalla madre che, intuendo come il futuro fosse internazionale, per la figlia aveva scelto studi di lingue estere.
Solo dopo i diplomi conseguiti a Losanna e a Londra, Silvia ha potuto dedicarsi con passione alle arti figurative, abilitandosi all’insegnamento di disegno e storia dell’arte.
Da allora ha proseguito nell’alimentare la propria cultura in ogni direzione: scrive articoli e ottiene la tessera di giornalista; si occupa di traduzioni di libri, perché reputa che sia un sistema formidabile per aumentare la conoscenza; nello stesso tempo rivolge attenzione alla grafica, alla progettazione, alla pittura, alla scultura e al restauro.
Tutte queste attività la portano ad avere contatti sempre più internazionali, che sfociano in un nuovo importante progetto concepito per aprire le porte della sua amata città a tutti gli stranieri. Nel 1996, avvia infatti la pubblicazione di Hello Milano in tre versioni: inglese, giapponese e spagnolo. Poco dopo è la volta del portale hellomilano.it in inglese e giapponese. L’attuale crisi dell’editoria la costringe a editare solo in inglese, eppure lei continua ad avvicinare un numero sempre maggiore di stranieri di ogni nazionalità, che la spingono a iniziare una nuova appassionante sfida: scrivere la Storia di Milano da pubblicare in diverse lingue.
Sposata in prime nozze con un italiano e in seconde nozze con un inglese, ha un figlio che vive a Brisbane con la moglie australiana; il loro bambino, come la nonna, sarà di certo avviato a una vita da artista, dato che il suo nome è Leonardo.
Legenda nomi tradotti in latino
Acqui Terme Aquae Statiellae
Alpi Alpes Montes
Alpi Carniche Alpes Carnicae
Alpi Cozie Alpes Cottiae
Alpi Giulie Alpes Juliae
Alpi Graie Alpes Graiae
Alpi Lepontine Alpes Lepontiae
Alpi Pennine Alpes Poeninae
Alpi Retiche Alpes Rhaeticae
Aosta Augusta Praetoria
Appennino Ligure Ligusticus Apenninus
Aquileia Aquileia
Asti Hasta
Austria Noricum
Bergamo Bergonum
Bisanzio, Istambul Byzantium
Bologna Bononia
Bordeaux Burdigala
Brennero Brennus
Brescia Brixia
Bretagna Armorica, Aremorica
Cagliari Caralis
Calcedonia Chalcedonia
Cartagine Carthago
Cassago Rus Cassiciacum
Castel Seprio Castrum Seprium
Cesena Caesena
Como Comum
Cremona Cremona
Croazia, Slovenia, Ungheria Pannonia Superior
Dalmazia Dalmatia
Faenza Faventia
Fidenza Fidentia
Fiume (città istriana) Tarsatica
fiume Adda Addua
fiume Lambro Lambrus
fiume Mincio Mincius
fiume Po Padus
fiume Seveso Sevexum
fiume Ticino Ticinus
fiume Vipacco Frigidus
Forlì Forum Livii
Forlimpopoli Forum Popili
Genova Genua
Gerusalemme Jerusalem
Imola Forum Cornelii
Irlanda Hibernia
Istria Histria
Ivrea Eporedia
lago Benaco Benacus
lago di Como Larius
lago di Iseo Sebinus
lago di Varese Baretum
lago d’Orta Cusius, Hortae
lago Lario Larius
lago Maggiore Verbanus
lago Sebino Sebinus
lago Verbano Verbanus
Lecco Leucum
Legnano Ledegnanum
Lione Lugdum
Lodi Laus Pompeia
Lombardia Langobardia
Lubiana Labacum
Mantova Mantua
mar Adriatico mare Hadriaticum, mare Superum
mar Ligure mare Ligusticum
Marsiglia Massilia
mar Tirreno mare Tyrrhenicum, mare Inferum
Mediterraneo mare Internum, mare Nostrum
Modena Mutina
Monginevro Ad Matronas, Summas Alpes
Mortara Pulchra Silva, Mortis Ara
Monza Modicia
Nicea, İznik Nicaea
Novara Novaria
Ostilia Hostilia
Otranto Hydruntum
Padova Patavium
Parigi Lutetia
Pavia Ticinum, Papia
Piacenza Placentia
Pola Pietas Iulia
porta Comacina porta Comensis
porta Giovia porta Jovia
porta Orientale porta Orientalis
porta Romana porta Romana
porta Ticinese porta Ticinensis
porta Vercellina porta Vercellensis
Reggio Emilia Regium Lepidi
Rimini Ariminum
Robbio Retovium
roggia Vettabbia Vectabia
Salonicco Thessalonica
Spalato Salonae
Susa Segusium
Svizzera Helvetia
Torino Augusta Taurinorum
Tortona Derthona Iulia
Treviso Tarvisium
Trezzo Tritium
Trieste Tergeste
Varese Varixium, Varetium, Varisium
Vercelli Vercellae
Vergiate Vareglate
Verona Verona
Vicenza Vicetia
Vienne (Francia) Julia Viennensis
Voghera Iria
York (Britannia) Eburacum
Legenda nomi tradotti in italiano
Addua fiume Adda
Ad Matronas Monginevro
Alpes Alpi
Aquae Statiellae Acqui Terme
Aquileia Aquileia
Ariminum Rimini
Armorica, Aremorica Bretagna
Augusta Praetoria Aosta
Augusta Taurinorum Torino
Baretum Varese
Bergonum Bergamo
Bononia Bologna
Brennus Brennero
Brixia Brescia
Burdigala Bordeaux
Byzantium Bisanzio, Istambul
Caesena Cesena
Caralis Cagliari
Carnicae Alpes Alpi Carniche
Carthago Cartagine
Castrum Seprium Castel Seprio
Chalcedonia Calcedonia
Comum Como
Cottiae Alpes Alpi Cozie
Cremona Cremona
Cusius Orta
Dalmatia Dalmazia
Derthona Iulia Tortona
Eburacum York (Britannia)
Eporedia Ivrea
Faventia Faenza
Fidentia Fidenza
Forum Cornelii Imola
Forum Livii Forlì
Forum Popili Forlimpopoli
Frigidus fiume Vipacco
Genua Genova
Graiae Alpes Alpi Graie
Hadriaticum, mare Superum mar Adriatico
Hasta Asti
Hibernia Irlanda
Histria Istria
Hortae lago d’Orta
Hostilia Ostilia
Hydruntum Otranto
Iria Voghera
Jerusalem Gerusalemme
Juliae Alpes Alpi Giulie
Labacum Lubiana
Lambrus fiume Lambro
Langobardia Lombardia
Larius lago Lario, Como
Laus Pompeia Lodi
Ledegnanum Legnano
Lepontiae Alpes Alpi Lepontine
Leucum Lecco
Ligusticus Apenninus Appennino Ligure
Lugdum Lione
Lutetia Parigi
Julia Viennensis Vienne (Francia)
Mantua Mantova
mare Ligusticum mar Ligure
Massilia Marsiglia
Mincius fiume Mincio
Modicia Monza
Mortis Ara Mortara
Mutina Modena
Nicaea Nicea, İznik
Noricum Austria
Novaria Novara
Padus fiume Po
Pannonia Superior Croazia, Slovenia, Ungheria
Papia Pavia
Patavium Padova
Pietas Iulia Pola
Placentia Piacenza
Poeninae Alpes Alpi Pennine
porta Comensis porta Comacina
porta Jovia porta Giovia
porta Romana porta Romana
porta Orientalis porta Orientale
porta Ticinensis porta Ticinese
porta Vercellensis porta Vercellina
Pulchra Silva Mortara
Regium Lepidi Reggio Emilia
Retovium Robbio
Rhaeticae Alpes Alpi Retiche
Rus Cassiciacum Cassago
Salonae Spalato
Sebinus lago Sebino, Iseo
Sevexum fiume Seveso
Summas Alpes Monginevro
Tarsatica Fiume (città istriana)
Ticinus fiume Ticino
Verbanus lago Verbano, Maggiore
Thessalonica Salonicco
Ticinum Pavia
Tyrrhenicum, mare Inferum mar Tirreno
Vectabia roggia Vettabbia
Segusium Susa
Helvetia Svizzera
Tarvisium Treviso
Tritium Trezzo
Tergeste Trieste
Varixium, Varetium Varese
Vareglate Vergiate
Vercellae Vercelli
Verona Verona
Vicetia Vicenza
Introduzione
Studia il passato se vuoi prevedere il futuro.
Confucio
Cari lettori, stiamo per addentrarci in una storia meravigliosa, per alcuni versi incredibile, certamente coinvolgente.
E’ la storia di una città, ma non di una città qualunque. In queste pagine scoprirete una pietra miliare della civiltà europea, una capitale salita ai vertici del mondo, poi crollata in un inferno di distruzione, che ha perduto e saputo risollevarsi, più e più volte, con la forza di un leone ferito, attaccato alla vita.
Mai banale, sempre attiva, assai generosa, Milano forse più di Roma è stata la culla della cultura europea. Sono certa che vi piacerà.
Scopritela con noi.
Capitolo 1°
Milano capitale dell’Insubria
I Galli, che frequentavano gli Etruschi a causa del vicinato,
e avevano osservato con invidia la bellezza del Paese,
con un futile pretesto li attaccarono a sorpresa
con un grande esercito,
li cacciarono dalla regione del Po
ed occuparono essi stessi la pianura.(II,17)
Polibio
Le origini dei Celti
Se si dovesse dar credito alla tradizione orale dei Celti, giunta fino a noi in quanto scritta dai Romani, dovremmo dire che questo popolo discende dal dio Ercole. La storia che studiamo sui banchi di scuola invece ipotizza che si tratti di una popolazione indo-europea, che i Greci chiamano Galati e i Romani Galli[1].
Non si sa perché, nell'età del ferro, attorno all’800 a.C., questa gente inizi a migrare, partendo dai territori compresi tra l'Alto Reno e l’Alto Danubio[2], ma a questo proposito c’è chi sostiene che l’esodo sia stato imposto da un improvviso gelo ambientale.
Tra tutte queste ipotesi, una sola certezza: i Celti sono indubbiamente estremamente prolifici! In breve occupano nuove antiche terre che una volta si chiamavano Britannia[3] e Caledonia[4]; poi sempre alla ricerca del tepore ambientale si spingono fino in Iberia[5], Gallia[6] e infine Insubria[7].
A ben valutare la loro storia, forse potrebbero davvero discendere dal dio Ercole, perché sono abilissimi nell’inventare e costruire armi ed armature, sono anche forti, temerari e guidati da un'aristocrazia guerriera, che li aiuta ad espandersi fino ad occupare tutta Europa. Non conoscono invece la scrittura, e sono quindi costretti ad affidare la propria cultura alla tradizione orale, e a seguire le imposizioni di una casta dominante, suddivisa in bardi, druidi e vati, che in pratica li tiene completamente sottomessi.
I bardi sono i maestri che si occupano di tramandare oralmente le tradizioni, la legge e i regolamenti sociali. Seguendo i loro insegnamenti, gli allievi imparano a memoria, nel corso di lunghi anni, una considerevole sequenza di testi elaborati in rime che, per poter essere meglio ricordati e tramandati, sono accompagnati da una musica suonata con uno strumento simile alla lira, che noi chiamiamo crotta. Si tratta, in definitiva, della tradizione dei cantastorie che è tutt’ora in uso, in particolare, nell’Italia del sud.
I druidi sono sacerdoti che hanno funzioni sacrificali, organizzative e giudiziarie. Seguono la filosofia animistica e credono che le piante abbiano un’anima, tant’è che il loro nome deriva da olmo, l’albero che rappresenta la giustizia[8]. Hanno poi una particolare venerazione per la betulla, in quanto la ritengono il primo albero comparso sulla Terra e la considerano il simbolo di ogni nuovo ciclo vitale; la chiamano betu che significa appunto albero
per antonomasia.
Per questo non officiano all’interno di templi, ma organizzano i luoghi di assemblea socio-religiosa creando radure entro fitte foreste, sotto l’intrico dei rami che crescono alti verso il cielo[9], invitando i discepoli a sedersi a terra attorno a un olmo sacro[10] piantato per l’occasione. Qui dispongono gli altari e le riproduzioni degli dei, formando un cerchio magico che produce energia. Creano dunque un punto sacro nel quale riuniscono il popolo che vi organizza una nuova comunità. Per questo, le città fondate dai Celti hanno sempre forma circolare monocentrica.
Non sono pochi gli storici che indicano in questa tradizione l’attuale abitudine tutta italiana di creare la piazza cittadina in centro città, per usarla come punto di ritrovo sociale altrettanto energetico
.... dato che la foresta e l’ombroso olmo hanno lasciato il posto a una chiesa, al municipio, a un bar, quando va bene a una fontana attorniata da pochi alberi e comode panchine, il tutto frastornato da un traffico caotico.
La terza classe dominante è occupata dai vati, sensitivi e indovini, abili nell’interpretare gli auspici. Studiando i moti astrali essi compongono l’oroscopo celtico[11] e segnano il luogo e il momento più propizio per le funzioni della comunità. Plinio il vecchio descrive la festività celta più