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Il lungo cammino dei nostri pensieri
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Ebook76 pages55 minutes

Il lungo cammino dei nostri pensieri

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Pensieri in viaggio, racconti di vita, sensazioni, emozioni, riflessioni. Il lungo cammino dei nostri pensieri: un libro che ti accompagnerà ovunque.
LanguageItaliano
Release dateApr 20, 2015
ISBN9788867931521
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    Il lungo cammino dei nostri pensieri - Enea Nottoli

    @micheleponte

    Enea Nottoli

    Il lungo cammino

    dei nostri pensieri

    Questa è un’opera di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono fittizi o usati in modo fittizio. Tutti gli episodi, le vicende, i dialoghi di questo libro, sono partoriti dall’immaginazione dell’autore e non vanno riferiti a situazioni reali se non per pura coincidenza.

    INTRODUZIONE

    I nostri pensieri viaggiano continuamente e ci accompagnano in ogni nostro percorso, sia bello che brutto. Pensare ci tiene vivi, aderenti alla realtà e soprattutto ci permette qualche volta di sognare.

    Il mio viaggio è cominciato molti anni fa, accompagnato in questa esperienza da poche persone conosciute e sconosciute. Alla fine ciò che rimane è la sensazione di poter fare sempre un passo ulteriore, nella speranza che il viaggio termini il più tardi possibile.

    Il tutto accompagnato da una colonna sonora ricorrente, anch’essa figlia di un viaggio personale e sicuramente pensato.

    Dedicato a Valeria e Ginevra

    L’ULTIMO CARNEVALE

    Per tutti noi arriva il momento dell’ultimo carnevale. E così fu anche per Danny.

    Il melanoma oramai lo aveva completamente preso; i dottori erano stati chiari. Lui aveva sempre voluto che fossero chiari.

    Pochi giorni. Solo pochi giorni!.

    Solo pochi giorni! ripeté Danny quasi meccanicamente.

    Non riusciva più ad alzarsi dal letto, oramai erano settimane che si trovava inchiodato in quel letto di ospedale. Le sofferenze erano molte ma non lo spaventavano.

    Maya.

    Dimmi Danny rispose la sua compagna.

    Ho un ultimo desiderio prima di andarmene!.

    Maya cominciò a piangere.

    Ti prego Maya non piangere. Abbiamo poco tempo e non voglio che vada sprecato in lacrime.

    Scusa Danny, dimmi pure!.

    Vorrei che tu radunassi tutti i miei compagni e con loro vorrei tornare per l’ultima volta, là dove è iniziato tutto.

    Ma Danny, hai sentito quello che ti hanno detto i dottori. Uno sforzo del genere potrebbe esserti fatale!.

    Maya, amore mio non importa se vivrò un giorno più o meno, vorrei solo morire con accanto a me le persone che amo di più. Vorrei morire laddove sono nato!.

    Ma ….

    Ti prego Maya, senza il tuo aiuto non ci riuscirò.

    Va bene, ti aiuterò Maya uscì dalla camera d’ospedale, si appoggiò al muro e cominciò a piangere, a singhiozzare così forte che tutta la corsia si fermò ad ascoltarla.

    Passarono alcuni lunghissimi minuti; alzò lo sguardo, si asciugò le lacrime e tirò fuori dalla tasca il telefono cellulare. Fece il primo numero della rubrica; il telefono chiamato fece solo uno squillo.

    Pronto Maya.

    Pronto.

    Ci sono novità?.

    Si purtroppo, a Danny sono rimasti solo pochi giorni. Ci siamo!.

    Seguirono alcuni istanti di silenzio.

    Maya, raduno i ragazzi e questa sera saremo lì.

    Grazie, vedo che hai già capito tutto.

    Certo. Questo è il nostro antico patto; siamo fratelli di sangue. Tra poche ore saremo lì.

    A presto!.

    Ciao Maya.

    Rimise il telefono in tasca, si asciugò ancora una volta gli occhi, respirò profondamente e rientrò in camera.

    Tutto fatto. Tra poche ore saranno da te; sono fantastici! Capisco perché tu li voglia accanto a te.

    Grazie Maya rispose Danny con un filo di voce.

    Improvvisamente il suo volto aveva preso un colore vivace e sentiva che qualche forza gli stava tornando; sarebbe stato tutto come i vecchi tempi. Questa sarebbe l’ultima immagine che lo avrebbe seguito.

    *

    Pronto sono io. Ci siamo, mi ha appena chiamato Maya. Tra un'ora ci troviamo all'aeroporto; mi raccomando, massima puntualità ogni secondo è prezioso.

    Seguirono altre tre telefonate, fino ad arrivare alla quarta.

    Ci siamo. Ho radunato i ragazzi ed andiamo da lui.

    Ok tra un'ora all'aeroporto.

    Sarebbe il caso che tu rimanessi a casa.

    Ascolta, nessun fottuto dolore sarà in grado di tenermi lontano da Danny nei suoi ultimi istanti.

    Va bene allora ci vediamo al solito posto.

    A dopo.

    Terminata l'ultima telefonata chiamò sua moglie; nel frattempo si alzò e si pose davanti ad una loro foto.

    Dobbiamo partire, Danny è arrivato al capolinea. Sistema i ragazzi, tra un'ora saremo all'aeroporto A questo punto la sua voce fu spezzata da un singhiozzo, una lacrima scese lungo il suo viso rugoso. Sua moglie si avvicinò, lo abbracciò da dietro e disse:

    Prepara la macchina, tra dieci minuti partiamo.

    Erano tutti seduti sul jet, uno davanti all'altro proprio come era successo migliaia di volte. Solo il posto di Danny era vuoto; nessuno aprì bocca, la tensione era molta e per una volta non era causata dalla paura di volare.

    Finalmente si accese la spia delle cinture: erano arrivati e presto sarebbero montati sui suv neri che li avrebbero portati all'ospedale da Danny.

    "Allacciamoci le cinture... E ricordate, dal momento in cui entreremo nella sua camera ogni velo

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