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Io....e mio figlio "emigrante"
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Ebook82 pages52 minutes

Io....e mio figlio "emigrante"

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About this ebook

Io...e mio figlio “emigrante” è un libro scritto da una madre che tenta di spiegare come si possa vivere sereni e senza ansie anche se il figlio, così amato, è lontano. E' un'utile risorsa per le madri, e perchè no, i padri per superare quelle paure e diffidenze che nascono nel momento in cui un figlio vi annuncia di "emigrare".
LanguageItaliano
Release dateOct 12, 2015
ISBN9788892506527
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    Book preview

    Io....e mio figlio "emigrante" - Maria Daniela Peroni

    Ringraziamenti

    Dedica

    A tutte le mamme e le famiglie

    preoccupate e tristi 

    per la partenza di un figlio. 

    Prefazione

    Trasferirsi e lavorare all'estero, lasciare la famiglia, la casa, la propria città e gli amici spesso è una decisione molto sofferta, ma nello stesso tempo molto importante per il futuro dei nostri figli.

    E' una decisione importante, non solo per i figli, o per chi, comunque, se ne vada, ma anche per tutta la famiglia che, appena superati i primi momenti pieni di incertezza, avrà la possibilità di crescere assieme a lui.

    Sapere che qualcuno che ci sta a cuore si trasferisce in una qualsiasi altra città della stessa nazione è un evento che, non so perchè, non ci preoccupa più di tanto, ma sapere che va all'estero ci spaventa...

    Lo so che non è e non sarà facile, ma posso assicurare che il mondo ci sembrerà più piccolo e riusciremo a superare tutte le distanze, anche quelle psicologiche.

    Senza assolutamente togliere niente, né tanto meno sottovalutare l'importanza e la serietà di chi lotta per crearsi una propria dimensione in patria, un figlio che se ne va ci offre altrettante ricchezze che non sono facili da descrivere, ma che sono altrettanto reali.

    Li vedremo più maturi, sicuri di sé, indipendenti, consapevoli di essere cittadini di un mondo così diverso dal nostro piccolo borgo.

    E se poi questa esperienza dovesse fallire, non avere i risultati sperati?

    Non sarà un problema neanche questo, perchè avremo tutti un bagaglio in più, saremo comunque cresciuti...Non sarà mai stato un fallimento!

    Ci saranno problemi, magoni, a volte tristezza o incertezze, ma tutto si supera e queste pagine vogliono essere  un invito a non ostacolarli mai, in nessuna maniera, specialmente con ricatti morali o, peggio ancora, psicologici.

    Lo so che non è facile, l'ho sperimentato in prima persona e in questo piccolo diario ho cercato appunto di raccontare la mia personale esperienza, sperando che possa servire a qualche mamma o famiglia che sia.

    Io.....e mio figlio emigrante

    Piccolo diario di una mamma

    E’ la vigilia di Natale del 2007.

    Siamo come sempre noi quattro in saletta per scambiarci i numerosi piccoli, meravigliosi, stupidi regali di Natale.

    C’è di tutto incartato, dalla penna multicolori al bagnoschiuma al cocco, dalla cravatta che si illumina e suona, al libro giallo...tanti piccoli regali che fanno festa.

    E’ il mio turno di aprire il pacco. Si capisce subito di chi è; non può essere di Laura; lei sceglie sempre una bella carta ed è molto accurata nella confezione mentre questo è piuttosto raffazzonato...sicuramente è firmato da Stefano, il mostro dei pacchi; il suo stile è inconfondibile, spesso non riesce neanche a incartare completamente il regalo anche con metri di carta a disposizione.

    Apro...è una vecchia scatola di scarpe; dentro, dei trucioli di plastica con poche caramelle e un lecca-lecca. Ecco, è il solito pacchetto-scherzetto!

    -Mamma, guarda sotto!!!!!

    Sotto c’è una anonima busta bianca da lettere...non so cosa possa essere...

    -Dai, apri!!!!!!

    Ci guardiamo tra di noi mentre Stefano ha una luce strana negli occhi.

    Apro.

    Sul momento non capisco bene cosa sia quello strano foglietto; come sempre non ho pronti gli occhiali per leggere. Stefano me li porge...ci tiene proprio che legga bene!!!!

    Ecco...un biglietto aereo per Dublino!!!

    Non capisco, ma sono emozionata.

    E’ il momento!

    Stefano ci annuncia che il prossimo Gennaio si trasferirà in Irlanda...

    Ma cosa vuol dire: Trasferirà?

    Un attimo: questa parola non significa: ...parto per una vacanza, magari anche lunga...NO!

    Sappiamo bene che significa andare a vivere in un altro posto, ...in più all’estero...nell’Irlanda così lontana dai nostri pensieri!

    Rimaniamo tutti sbigottiti, increduli; non sapevamo niente del suo progetto!

    Quante sensazioni contrastanti tutte insieme!

    Parte, se ne va, ci lascia ...

    ...e potrò andarlo a trovare!!!!

    Asciugata una lacrima di tristezza, orgoglio e felicità, iniziano le spiegazioni.

    Stefano, lo sappiamo tutti molto benel, prima organizza le sue storie e forse, dopo, te le comunica!!!!

    -Ma è tutto uno scherzo? …Con lui non si sa mai!

    No! E’ vero!

    Abbiamo cominciato a tempestarlo di domande; volevamo sapere il più possibile, sapere tutto, ma con lui, non se ne parla proprio, ormai lo conosciamo, ci fidiamo e va bene così!

    -Ma qua un lavoretto ce l’ha! …per come ragioniamo noi in Italia, è quasi sistemato!

    ... Ci siamo noi, gli amici, il mare ... Non gli serve altro!

    Non è così ...almeno per mio figlio …La sua visione di come stia andando in Italia il mondo del lavoro e di come invece dovrebbe andare, è molto diverso da

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