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JESUS - Inchiesta su Gesù di Nazareth - Una Ricerca sull'uomo che si è proclamato Dio - con le Testimonianze di P. Amort, Card. E. Tonini, Mons. G.P. Tomasi, don G. Pellegrini, don M. Farina
JESUS - Inchiesta su Gesù di Nazareth - Una Ricerca sull'uomo che si è proclamato Dio - con le Testimonianze di P. Amort, Card. E. Tonini, Mons. G.P. Tomasi, don G. Pellegrini, don M. Farina
JESUS - Inchiesta su Gesù di Nazareth - Una Ricerca sull'uomo che si è proclamato Dio - con le Testimonianze di P. Amort, Card. E. Tonini, Mons. G.P. Tomasi, don G. Pellegrini, don M. Farina
Ebook252 pages4 hours

JESUS - Inchiesta su Gesù di Nazareth - Una Ricerca sull'uomo che si è proclamato Dio - con le Testimonianze di P. Amort, Card. E. Tonini, Mons. G.P. Tomasi, don G. Pellegrini, don M. Farina

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About this ebook

L'autore di questa esclusiva ed inedita inchiesta su Gesù analizza la vita del Maestro di Nazareth mettendo sotto i riflettori aspetti sconosciuti delle vicende che hanno riguardato quell'uomo che ha avuto l'ardire di proclamarsi figlio di Dio.
Oltre al periodo della sua infanzia, contrassegnata anche dagli inediti racconti del bambino Gesù, che non troviamo nei Vangeli canonici, Beppe Amico indaga su alcuni temi della vita del giovane profeta che si è proclamato Messia. Argomenti che sono stati oggetto di accese di discussioni tra gli storici di ogni tempo.
L'autore si pone anche alcune domande alle quali cerca di dare risposta con l'aiuto di religiosi, scrittori e personaggi molto celebri della cultura cattolica: il noto esorcista Padre Gabriele Amorth, il compianto e amatissimo Cardinal Ersilio Tonini, i celebri scrittori Renzo Allegri e Vittorio Messori, Mons. Giampaolo Tomasi, don Giancarlo Pellegrini e il professore e filosofo don Marcello Farina.
Tra gli argomenti più scottanti troviamo:
1) Perchè Gesù era tanto amato e allo stesso tempo tanto odiato?
2) Da chi è stato condannato, dagli ebrei o dai romani?
3) Quali furono le tappe reali della sua Passione?
4) Sono le stesse che ci vengono descritte nei Vangeli canonici?
5) Come avvenne esattamente la flagellazione?
6) Come venne crocifisso, alle mani o ai polsi?
7) Quale fu la vera causa della sua morte?
8) L'apostolo Giuda poteva pentirsi ed essere perdonato?
9) Gesù soffre ora che è in Paradiso?
10) Egli è veramente risorto e asceso al Cielo?

Questi e tanti altri temi, per un'indagine appassionata che svela i misteri del Cristo sofferente, il giovane falegname che tutti noi conosciamo come il Salvatore del mondo.
LanguageItaliano
Release dateSep 30, 2015
ISBN9788893156080
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    JESUS - Inchiesta su Gesù di Nazareth - Una Ricerca sull'uomo che si è proclamato Dio - con le Testimonianze di P. Amort, Card. E. Tonini, Mons. G.P. Tomasi, don G. Pellegrini, don M. Farina - Beppe Amico

    Note

    Titolo

    Beppe Amico

    Jesus

    INCHIESTA SU GESU’ DI NAZARETH

    Chi era veramente Gesù? Cosa ci ha insegnato? Perchè era tanto amato e odiato?

    Ripercorriamo la sua vita! Analizziamo la sua morte atroce? Scopriamo se davvero è risorto?

    UNA RICERCA SULL’UOMO CHE SI E’ PROCLAMATO DIO

    Le Testimonianze di P. Amorth, Card. E. Tonini, V. Messori, Mons. G.P. Tomasi, don G. Pellegrini, don M. Farina

    Collana: Libera nos a malo

    Copyright e note sull’autore

    Beppe Amico, giornalista pubblicista, scrittore e saggista, consulente di marketing e strategia aziendale. Ha pubblicato una dozzina di libri con editori tradizionali, alcuni dei quali best seller e una trentina di ebook su temi spirituali, scientifici e formativi.

    Per Reverdito edizioni e Massimo edizioni Padre Pio – il frate dei Miracoli (1994 -1999), Per la Bruno editore di Roma un manuale di Grafologia (2010) e una Guida al franchising (2011).

    In collaborazione con Narcissus e Lulu Enterprise Preghiere e devozioni per il cammino spirituale (2012), Preghiere di guarigione e liberazione per il corpo e per lo spirito (2013), Preghiere potenti e miracolose (2014), Preghiere e Novene cattoliche (2014), Preghiere per ogni occasione (2015) e il trittico di libri dedicati all’aldilà (Inferno, Purgatorio e Paradiso) pubblicati tra il 2014 e il 2015. Tra le altre opere ricordiamo: Madre Speranza, una storia di grazia e misericordia (2000 e 2014 in edizione ebook), A colloquio con Padre Gabriele Amorth (2014), Mamma Natuzza, la mistica di Paravati (2015) e il romanzo Ovunque vai porti te stesso (2014) disponibile sia in versione stampata che in ebook nei principali Store online.

    Ha collaborato con la Rai di Roma e di Trento e con numerosi network radiofonici anche come consulente per giornali, periodici e case editrici.

    ©   Copyright 2015 - Proprietà letteraria riservata

    Autore: Beppe Amico (collana Libera nos a malo)

    Stampa: Lulu Enterprise America

    Versione Ebook: Streetlib Narcissus

    Copertina: Ega web design

    Sito: www.mistericattolici.blogspot.com

    Facebook: www.facebook.com/regnumlux

    Indice

    Indice

    PREMESSA

    CAPITOLO 1°

    Vero Uomo e vero Dio

    Nascita del Verbo

    Esente da macchia originale

    Predestinazione di Gesù

    Rapporto tra Maria e Gesù

    Il periodo della sua vita nascosta

    Gesù piccolo taumaturgo

    Giuseppe: il falegname di Nazareth

    Il ritiro di Gesù nel deserto

    Le tentazioni di Gesù

    CAPITOLO 2°

    Messia, profeta o rivoluzionario?

    Gesù in Internet

    Cardinal Biffi parla di Gesù, Salvatore del mondo

    Chi è Gesù

    Aspetto fisico e carattere di Gesù

    Vita pubblica

    Le nozze di Cana

    Il parere dello scrittore Renzo Allegri

    Le posizioni di Padre Amorth

    Instaurazione del Regno di Dio

    Rivelazione e nascondimento

    I miracoli

    Influenze dottrinali, politiche, sociali dell’uomo Dio

    Gesù: uomo giusto, profeta, Messia o rivoluzionario

    La concupiscenza della carne ha colpito Gesù?

    Gesù e le donne

    Gesù è morto sulla croce o di vecchiaia?

    Sapienza di uomo o di Dio nelle cose del mondo

    La visione beatifica in Gesù

    CAPITOLO 3°

    L’olocausto d’Amore

    L’entrata a Gerusalemme

    L’agonia

    Il Getsemani

    I processi

    I tre giudici

    Giovanni Papini

    La flagellazione

    La coronazione di spine

    La Sindone: prova certa della passione di Nostro Signore?

    La salita al Calvario

    I ladroni vennero condotti con Gesù al Calvario?

    Nudo sulla croce...ed esposto all’infamia delle genti?

    Appeso sul legno o appoggiato a un sedile? Le modalità della crocifissione

    Le cause della morte di Gesù

    E bevve acqua e aceto...

    Inchiodato alle mani o ai polsi?

    La sofferenza dell’uomo-Dio

    Dolore fisico congiunto alla natura divina

    Beatitudine e sofferenza

    CAPITOLO 4°

    E il terzo giorno è risuscitato...

    Teologia dei tre giorni

    Gesù poteva perdersi?

    Gesù appare ai suoi discepoli

    Gesù e Tommaso

    Le reliquie della Passione di Gesù

    CAPITOLO 5°

    Beato e nella Gloria

    Gesù è in un grado specifico di gloria?

    Maria e Gesù non verranno giudicati perché sono saliti al cielo in corpo e anima

    Poteva fallire la redenzione?

    Gesù in Paradiso soffre?

    Doveva compiersi la redenzione?

    Il dolore della Madre di Dio

    E’ madre anche nell’ultima ora

    Comunione dei santi

    Era necessario un traditore?

    Giuda poteva salvarsi?

    CAPITOLO 6°

    Un Dio debole?

    Dio si uniforma alla temporalità dell’uomo

    Le debolezza di Dio

    Gesù fratello e Nostro Signore

    Perché Gesù pregava?

    CONCLUSIONE

    PREMESSA

    Il segreto dell'esistenza umana – scriveva Fedor Dostoevskij - non sta soltanto nel vivere, ma anche nel sapere per che cosa si vive.

    Se proviamo ad entrare nel merito di questa affermazione possiamo intuire che la vita, per la maggior parte di noi è continuamente tesa alla ricerca di una felicità che ci sfugge e non sappiamo come raggiungere, ma che sentiamo come lo scopo, la missione della nostra esistenza, della quale possiamo percepirne la bellezza attraverso l’ineffabilità del suo fine ultimo.

    La saggezza di Sant’Agostino però ci stupisce e consola anche dopo tanti secoli. Non aveva egli detto che l’animo dell’uomo è inquieto finché non riposerà in Dio?

    Gli uomini delle nuove tecnologie e delle speranze criogenetiche inebriati da miraggi e razionalismo sembrano non rassegnarsi alla caducità dell’esistenza e cercano risposte che oltrepassino i limiti dell’umana natura e diano senso alla vita.

    L’umanità è da sempre pervasa da molti dubbi, tanto che si domanda se la serenità interiore a cui tanto anela sia qualcosa che si può raggiungere già su questa terra e se è possibile credere ancora che il Paradiso perduto nella notte dei tempi dai nostri progenitori, sia ancora una realtà accettabile.

    E’ per questo che vogliamo ancora investigare sul Dio di Gesù, per comprendere se egli possa realmente fornirci risposte concrete sull’origine e il fine di ogni cosa e fugare almeno in parte i dubbi che ci pervadono.

    Desideriamo capire se, come afferma la chiesa cattolica, prendendo sul serio gli insegnamenti di Gesù dal quale, ci dicono, abbiamo ottenuto i frutti della redenzione e il riscatto dal peccato e dalla morte, possiamo in qualche modo raggiungere la pace che cerchiamo.

    Qualcuno afferma che per capire qualcosa dei misteri soprannaturali abbiamo bisogno di compiere un percorso spirituale, di fede, una ricerca introspettiva.

    Le verità umane si conoscono razionalmente senza sforzi particolari, ma quelle soprannaturali sono ben più complesse. Quando si parla di grazia, di donazione gratuita, di amore incondizionato e libero da vincoli, il problema diventa serio. E ci rendiamo conto perfettamente che potremmo essere tentati di cadere nel pressappochismo, nella eccessiva semplificazione, nella retorica, nella banalità.

    E allora che fare?

    Dobbiamo rassegnarci a credere senza almeno tentare di capire qualcosa di questi grandi misteri?

    Anche questa via ci appare impraticabile. Noi siamo curiosi e l’argomento ci stimola ad andare avanti anche se il percorso sarà difficile e complesso.

    Abbiamo perciò pensato di proporne una, quella che ci è sembrata garantire maggiore chiarezza. Una strada che passa dall’abbandono filiale al piano misericordioso di Dio, la stessa che pone in primo piano la fiducia in quel Dio che genera la vita e che al di là di ogni illusione umana, resta in definitiva l’unica ancora di salvezza alla quale gli uomini potranno rivolgersi per trovare ristoro dalle loro fatiche e riposo dopo i travagli di questa vita[1].

    Abbiamo cercato di schierarci scegliendo di credere senza vedere, sicuri e fiduciosi che quel Gesù potrà dirci un giorno: Venite benedetti dal Padre mio….

    Vogliamo perciò vivere questo viaggio in completo abbandono e ne vogliamo far partecipi quanti, animati dal nostro stesso desiderio, avranno la pazienza di seguirci.

    In questo saggio ci siamo ispirati anche al pensiero di Pascal che nella suo purtroppo incompiuta Apologia del Cristianesimo scriveva: "Avevo trascorso molto tempo nello studio delle scienze astratte, ma la scarsa comunicazione che possono consentire me ne aveva disgustato. Quando ho incominciato lo studio dell’uomo, ho constatato che quelle scienze astratte non si addicono all’uomo e che mi allontanavo più io dalla mia condizione approfondendole che gli altri ignorandole. Ho perdonato agli altri di saperne poco. Ma credevo almeno di trovare molti compagni nello studio dell’uomo e che fosse questo il vero studio che gli è proprio. Mi sono ingannato: ce ne sono ancora meno di quelli che studiano la geometria. Solo perché non si è in grado di affrontare quello studio si cerca tutto il resto; o, forse non è nemmeno questa la scienza che l’uomo deve perseguire ed è meglio che ignori se stesso per essere felice? (Pensieri, Pascal, Scommessa su Dio, Demetra 1995).

    Noi rivolgiamo perciò lo sguardo al chiaroscuro di pascaliana memoria ben consapevoli che forse non riusciremo a venirne a capo, ma certi che avremo tentato di cercare quel Dio che si rivela a seconda del desiderio che abbiamo di scoprirlo.

    Sono ben consapevole di quanti scritti esistano sull’argomento, di quanto vasta sia la letteratura in proposito. Ci accingiamo perciò dopo una opportuna meditazione ed un approfondito studio delle altrui opere (del resto i libri si fanno dopo aver letto altri libri. Così scriveva Vittorio Messori nel suo primo Ipotesi su Gesù), a cominciare quest’opera.

    E’ lo studio di un cronista che attraverso le esperienze della vita, la meditazione, il cammino spirituale e la preghiera, ha cercato di rispondere ad alcuni dei tanti interrogativi che la gente gli poneva.

    Una ricerca che metta in rilievo il Dio di Gesù dall’incarnazione alla sua passione cruenta, dall'apparente fallimento terreno dell’Uomo-Dio al trionfo della sua Risurrezione.

    Sappiamo che il tema è complesso ma per l'occasione ci sono venuti in aiuto molte voci autorevoli di teologi, studiosi, scrittori, giornalisti tra i quali: il noto esorcista Padre Gabriele Amorth, il compianto e amatissimo Cardinale Ersilio Tonini, i celebri scrittori Renzo Allegri e Vittorio Messori, Monsignor Gianpaolo Tomasi, don Giancarlo Pellegrini e il professore e filosofo don Marcello Farina.

    Se volete, imbarcatevi anche voi in questo viaggio itinerante. Forse vi lascerà indifferenti, forse getterete altre domande sul tavolo della discussione. Noi siamo qui e aspettiamo anche la vostra collaborazione.

    L’Autore


    [1] E’ ben noto infatti che gli uomini, anche quelli più radicalmente laici, alla fine dei loro giorni non possono fare a meno di domandarsi se dopo il loro ultimo respiro esista realmente una nuova vita, quella eterna di cui hanno sentito parlare nel corso del loro passaggio terreno. E’ accaduto a tanti increduli come Giuseppe Saragat, Enzo Tortora, Oscar Wilde, Artur Rimbaud, Leonardo Mondadori che al termine della loro vita si sono convertiti al Dio di Gesù.

    CAPITOLO 1°

    Vero Uomo e vero Dio

    Nascita del Verbo

    Per quale motivo l’evento dell’Incarnazione ricopre un’importanza straordinaria per i cristiani cattolici?

    All’inizio del Terzo millennio ci chiediamo se è ancora ragionevole credere a ciò che si racconta di quel misterioso predicatore di Nazareth nato duemila anni fa in una greppia nella piccola Betlemme sotto la giurisdizione dell’Impero Romano.

    Che cosa possiamo dire a riguardo?

    L’Incarnazione, dicono i teologi, è la prova del coinvolgimento di Dio stesso nelle vicende del mondo, o come scrive Micheal L. Cook, nel suo E voi chi dite che io sia?, il coinvolgimento personale di Dio nella storia umana e nella nostra esperienza umana... Dio ha sperimentato dall’interno ciò che noi sperimentiamo, ha sofferto ciò che noi soffriamo, è rimasto fedele là dove noi dobbiamo rimanere fedeli. (Op.cit. pag. 11, Ed. San Paolo).

    I Vangeli di Matteo e Luca sono i soli a citare il racconto della nascita di Gesù, gli altri due, Marco e Giovanni danno inizio ai fatti con il battesimo del Signore e con l’inizio della sua vita pubblica. Perchè due degli evangelisti ignorano ed omettono a piè pari la nascita del Verbo incarnato se essa, insieme ai cosiddetti misteri pasquali costituisce il fulcro della fede cattolica?

    Per rispondere a questa domanda ci viene in aiuto ancora il commentatore teologico dei Vangeli. Marco infatti non intende disegnare un ritratto o scrivere una biografia di Gesù; vuole invece attirare l’attenzione dei lettori sul mistero della persona di Cristo. E pone il lettore di fronte all’avvenimento facendolo partecipare all’azione. A differenza degli altri Vangeli, Marco inizia in modo brusco, con la predicazione di Giovanni il Battista...(Introduzione al vangelo di Marco, I Vangeli, pagg.150,151, Universale Economica Piemme). Similmente l’apostolo prediletto di Gesù,...Giovanni vuole esprimere il messaggio attraverso episodi particolarmente significativi; egli li chiama segni"(Ivi pag. 341).

    Incarnazione come dogma di fede quindi. Così va inteso per i cattolici l’avvento del Redentore.

    Cominciamo perciò ad analizzare alcuni elementi del contesto storico in cui esso avvenne e per questo facciamo riferimento agli studi e alle ricerche dei nostri predecessori. Ci sarà utile in seguito per tracciare una sintesi dell’intero quadro preso in esame.

    Contrariamente ad altri critici, il francese Renan[2], afferma che è difficile identificare la data esatta della nascita di Gesù. Egli si limita a dire che avvenne nel Regno di Augusto, intorno all’anno 750 di Roma, cioè qualche anno prima dell’anno 1° del calendario attuale. Il 750 dei Romani corrisponderebbe al 4 avanti Cristo.

    Anche altri storici sono concordi con la datazione renaniana. Renan afferma che alla base di questo errore commesso da Dionigi il piccolo c’è un calcolo ipotetico, cioè non suffragato da prove certe.

    L’errore sulla nascita di Gesù quindi si ripeterà, come poi vedremo, anche riguardo alla sua morte secondo alcuni avvenuta quando aveva 33 anni, secondo altri all’età di 36 anni. L’oscillazione abbraccia quattro-cinque anni, esattamente quelli tra il 750 di Roma (4 A.C.) e l’anno 1 dei cristiani.

    Renan, scrive nella sua demolitoria ricostruzione della vita di Cristo che il nome Gesù è un’alterazione di Giosuè e che era, ai tempi un nome molto comune. Fin dall’inizio della sua analisi, Renan si pone in una posizione polemica con gli altri storici, ad esempio quando afferma si cercarono allusioni alla sua missione di Salvatore. Forse lo stesso Gesù, come tutti i mistici, si esaltava a questo proposito (La vita di Gesù, A. Renan, pag. 118, Bur).

    L’autore francese nonostante tutto dipinge però un quadro famigliare molto vicino alla realtà testimoniata dagli evangelisti. Egli dice che Giuseppe, il falegname e la madre Maria, erano gente di mediocre condizione (ivi, p.119).

    Altri studiosi hanno dato corpo a fantasie prive di qualsiasi fondamento fino ad affermare che Giuseppe era un noto geometra e che le sue condizioni erano medio-borghesi se non addirittura facoltose.

    Vedremo poi come Renan affronta la critica relativamente ad altre questioni riguardanti la famiglia di Gesù quando afferma - ad esempio - che Cristo non era il solo figlio di Giuseppe e di Maria e che egli aveva altri fratelli. Riapriremo le nostre considerazioni su questo punto più avanti. [3]

    Esente da macchia originale

    Il Magistero della Chiesa afferma che Dio volle preservare l’uomo Gesù, il futuro Redentore dal peccato primordiale. Gesù non poteva avere macchia alcuna di peccato perché era Dio stesso a farsi carne nel corpo del nazareno. La Sua natura divina si univa ad un corpo mortale con tutte le miserie e le caducità della condizione umana, ma rimaneva allo stesso tempo il Dio immutabile che i Sacri Testi ci hanno fatto conoscere nel corso dei secoli.

    Quanto detto in merito al Messia non si può dire invece di Maria, Madre di Cristo, dell’Emmanuelle, del Santo di Israele.

    Sebbene la Vergine fosse stata concepita anch’essa senza macchia originale era pur sempre una creatura mortale e non possedeva in se la doppia natura che gli esegeti chiamano unione ipostatica che invece era propria di Gesù.

    Ecco come spiega il progetto divino su Maria il sacerdote-filosofo don Marcello Farina di Trento: "Quello della Vergine è un altro di quei misteri divini che difficilmente potremo conoscere su questa terra. La Chiesa primitiva e poi via via, nei secoli anche le altre Chiese, hanno pensato che essendo Maria così ricca di Grazia, come disse l’Angelo salutandola: Ave piena di Grazia, Dio abbia voluto salvaguardare questa sua creatura da quelle che sarebbero state le conseguenze del peccato dettate da un vita egoistica. C’era poi un’economia tutta particolare su di Lei, perché la Vergine sarebbe divenuta la Madre di Dio".

    La realtà della purezza perfetta e della santità in grado massimo espressa dall’esenzione dalla macchia originale non deve però trarre in inganno i lettori.

    L’essere esentati dal peccato d’origine – a nostro parere - non vuol dire essere avvantaggiati, ma avere una più alta responsabilità in ordine alla propria e all’altrui salvezza la quale può essere continuamente messa in gioco dal nostro libero arbitrio; la Vergine infatti è entrata nel progetto di salvezza da protagonista, come corredentrice responsabile anche del destino dei fratelli, dell’umanità intera pronunciando un sì d’amore, ben conscia di quanti sacrifici e sofferenze questo ruolo le sarebbe costato.

    In questo senso quindi possiamo senz’altro affermare che, sia l’uomo Gesù, che la donna Maria, erano dei predestinati (come del resto tutti gli uomini), tuttavia liberi di compiere delle scelte per mezzo della loro libera volontà [4] .

    Don Giancarlo Pellegrini spiega questo concetto in modo analogo. Sentiamo: Una cosa è chiarissima. Gesù non poteva peccare perché era Dio stesso. Per noi è quasi incomprensibile...egli aveva tutte le fragilità e le limitazioni umane, ma non al punto da renderlo capace di odiare e di peccare. Non era una condizione che lo potesse portare al peccato, egli riusciva a dominare perfettamente la sua natura umana. Anche per Maria vale lo stesso discorso. Anche lei era incapace di odiare e di peccare come tutti gli altri uomini. Ma esenzione dalla macchia originale, per Lei non significava incapacità di soffrire. Anche per la Vergine tutte le conseguenze della condizione umana rimangono.

    Riportiamo in questa sede, perché ci sembra assai pertinente, un’annotazione di Padre Lagrange tratta dal suo Gesù che ci redime. E’ un concetto che riprenderemo anche più avanti quando considereremo le contestualità relative alle convenienze dell’incarnazione e che ora vogliamo solo accennare. Scrive il dotto religioso: San Tommaso, seguendo Sant’Agostino, ci dice che Dio, dopo la nostra caduta, avrebbe potuto salvarci in tanti altri modi, diversi dall’incarnazione: per esempio mandandoci un profeta che ci facesse conoscere le condizioni del perdono. Ma così non ci sarebbe stata riparazione perfetta dell’offesa fatta a Dio con il peccato mortale, che, distogliendo l’uomo da Dio, venne a negare o a rifiutare praticamente a Dio la dignità infinita di fine ultimo e di sommo Bene. Per riparare perfettamente a questa offesa…bisognava che un’anima umana…appartenesse ad una persona divina, sola capace di dare ai suoi atti un valore infinito(Gesù che ci redime, pag. 125 – Ed. Città Nuova 1963) e capace perciò di offrire al Padre un sacrificio dal valore infinto.

    Padre Lagrange estende le sue considerazioni anche ad altri aspetti della volontà dell’Uomo-Dio e afferma che Egli era fin da quaggiù impeccabile(Ivi p.207), e tuttavia perfettamente libero. Non solo Gesù non ha disobbedito di fatto al Padre, ma non poteva disobbedirgli; egli era impeccabile…tuttavia liberamente egli obbediva con una perfetta libertà (Ibidem p. 208).

    Nel corso dei secoli per ovviare a questa apparente contraddizione molti teologi – ed è lo stesso Lagrange che lo notifica – hanno supposto che Gesù non avesse ricevuto dal Padre il precetto, l’obbligo di morire per noi. Il Padre gli avrebbe solo suggerito, consigliato questo sacrificio, senza obbligarlo, e Gesù l’avrebbe liberamente accettato (Ibidem p. 208).

    Ma come è evidente dalle Scritture e lo stesso Lagrange lo ammette, Gesù nei Vangeli afferma di aver ricevuto da Dio proprio il precetto di morire per noi. Lo si può evincere, non solo nei brani che riferiscono i suoi ammaestramenti agli apostoli nei tre

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