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Gattare in minigonna
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Ebook109 pages1 hour

Gattare in minigonna

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About this ebook

Quattro amiche, una colonia felina, le storie di gatti e umane che si intrecciano, tra gioie, dolori, scoperte, avventure e un occhio sempre attento al giusto look.
LanguageItaliano
Release dateSep 18, 2015
ISBN9788893150583
Gattare in minigonna

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    Gattare in minigonna - Angela Giulietti

    matte

    Dedica

    A tutte noi gattare

    Maia

    Friday

    Ashley

    Johnny

    Deki

    Dennis

    Pippi

    Jack Twist 

    Ennis 

    Camilla

    e gli altri... i miei gatti che non ci sono più, o che sono scomparsi nel nulla.

    A Robin

    sparito e ritrovato, e fatto adottare

    A Daniela e Momò

    adottate da adulte

    A Leo,Terry, Trilly, Adriano, Vasco, Grey, Chicco, Willow, Kora, Bizet, e a tutti gli altri gattini che hanno trovato splendide famiglie.

    ...perché sono tutti speciali, ognuno a modo suo.

    A Boris, il mio gatto che da quasi 11 anni è il mio ispiratore e il mio fedele amico. Non fa nulla, esiste, e questo è già di per sé meraviglioso.

    Non giudicate un libro dalla copertina

    Come le capita spesso di fare, in quelle lunghe sere di inizio  maggio, Eva finisce di cenare presto ed esce a fare due passi attorno a casa sua. Vive in un bel quartiere tranquillo, poco trafficato e silenzioso, al confine tra Firenze e Scandicci.

    Si siede su una panchina, accendendosi una sigaretta, e tirandosi una ciocca di capelli con aria pensierosa: ci sono tante, troppe doppie punte! Quando avverte un suono debole, pensa che si tratti di un ragazzino che piange mentre la mamma lo porta a casa. Ma poi, di colpo, realizza che è un miagolio. Si avvicina a un cespuglio e un musetto tigrato si affaccia un po' timoroso.

    E tu chi sei? Commenta Eva, incuriosita. Il gattino fa un passo indietro, cadendo in modo goffo. Una gatta bianca e tigrata gli dà una specie di schiaffo, e lei scoppia a ridere:

    Ehi, tu devi essere la mamma! Piacere, Eva

    La gatta risponde facendo una specie di danza, ondeggiando la coda. E' molto bella, e ne è consapevole. Eva decide:

    Ti chiamerò Shakira

    Mentre la osserva, nota altri due gattini che arrivano zampettando. Uno è tigrato come il primo, ma più chiaro, l'altro è tutto nero. Avranno circa due mesi, sono simpatici, e d'istinto Eva scatta qualche foto con il cellulare. 

    Un'ora dopo, è di nuovo accanto al cespuglio, con due piattini di carta che riempie di pezzettini di wurstel. I gattini fanno per fiondarsi sui piatti, ma un gatto grosso tutto grigio li anticipa, e divora letteralmente tutta la cena. Eva lo rimprovera:

    Ma cosa fai? Loro sono piccoli, hanno fame!

    Lui non si smuove. La guarda con un'espressione decisa, con una enorme dignità nonostante il pelo un po' sciupato e le cicatrici sul muso. E' il boss, non ci sono dubbi.

    Sembri mio zio Carmelo, che si avventava sul pranzo di Natale prima di noi bambini!

    E così, il nome che spetta al micione è Carmelo. Nel momento esatto in cui spunta anche un terzo gatto, nero e agile, Eva ha la sensazione che tornerà molto presto in quel pezzo di terra accanto al giardino. I suoi nuovi amici contano su di lei, e non vede l'ora di chiamare Camila per aggiornarla su quella bella novità.

    Racconto di Shakira

    Me ne stavo lì  a sonnecchiare con due dei miei cuccioli, mentre il terzo si arrampicava sugli arbusti: è il più discolo, scappa sempre e cerca l'avventura! A un tratto lui ha visto qualcuno, e si è molto emozionato. Una ragazza alta, con una gran massa di capelli rossi, lunghi, ma lunghi, un abito blu e un paio di scarpe da ginnastica fosforescenti, si è inginocchiata e ha iniziato a fargli i complimenti. Ha detto anche qualcosa su una casa, io non mi vorrei illudere, ma forse i miei figli potrebbero davvero crescere come gatti domestici, e ricevere tutte le cure e le attenzioni degli umani! Forse la rossa ha scattato delle belle foto, forse qualcuno li vedrà e li vorrà adottare...ma sì, anche il ribelle, perché in fondo è tenero e gentile, a modo suo!

    Io e i miei amici siamo qui da tempo. Ogni tanto qualcuno ci lascia da mangiare, però non mangiamo tutti i giorni.  il gatto nero, colui con il quale ho vissuto una bella storia d'amore e che mi ha messa incinta, a volte va a rubare nei giardini, dalle ciotole dei cani. Io no, io sono una signora! Oltre a noi due, ci sono Carmelo (pare che ora il suo nome sia questo!), che sa sempre come cavarsela. Poi c'è una gatta tricolore a pelo semilungo che si dà un po' d'arie, e i suoi due gattini, che oramai hanno circa sette mesi e si sentono adulti. Siamo un bel gruppo, ognuno ha un suo ruolo, e insieme ci divertiamo molto.

    Però, spero che la rossa torni, perché sarebbe bello avere da mangiare tutti i giorni. Non solo per me, anche per questi tre ragazzi che consumano tanta energia!

    La prima frase di Camila è, da persona molto razionale:

    Sicura che non siano gatti di qualcuno?

    No Precisa Eva Stanno lì, si riparano sotto una tettoia e la gente porta loro il cibo. Sono randagi. Potremmo occuparcene noi, no?

    Ma dove sono?

    Vicino a casa mia, da qui saranno 5 minuti in macchina. Ehi, guarda che belli i gattini!

    Le mostra le foto, intanto che Michele, il marito di Camila, sparecchia la tavola. L'immagine è un po' scura per via dell'ora tarda, ma è Camila a promettere:

    Domattina io non sono di turno, andrò a fare delle altre foto

    Ti adoro Eva lo dice con un sorriso entusiasta. Come farebbe senza la sua amica brasiliana? Si conoscono ormai da 11 anni, da quando lei flirtava con il fratello di Camila. La storia era finita, ma tra loro il rapporto non si era mai chiuso. E' la sua parte razionale, calma, obiettiva. Nonostante sia in Italia da quando era bambina, Camila ha conservato un lieve accento portoghese-brasiliano, e la tendenza a cantilenare quando fa un discorso. E questo ha il potere di calmare Eva, che di natura è agitata, ansiosa e nervosa.

    E per il cibo come si fa? Le chiede, sicura che lei lo sappia. E non resta delusa:

    A quanto mi ha detto una mia paziente, bisogna registrare la colonia in comune e se ne diventa responsabili. A quel punto, ci prenderemo cura dei gatti. Ma adesso la priorità è trovare casa ai tre piccoli

    Uno...qui,no? Sussurra Eva. Camila chiama Michele:

    Amore...che ne dici? La nostra Careca lo accetterebbe un compagno?

    Non lo so... ma potremmo provare

    Ottimo! Camila batte le mani, e poi si ferma, fissando Eva E perché non da te, un cucciolo?

    Perché io ho una casa troppo piccola... non so se starebbe bene

    Non sono mica alani! 50 metri quadri saranno sufficienti

    Oh...tu dici? Eva sospira Oh mio Dio! Io...avrò un gatto! Ancora non mi sembra vero!

    Senti cosa facciamo: io gli do la pappa domattina, e poi torniamo sabato sera. A quel punto avranno fame e li prenderemo. Uno per te, uno per me...e il terzo si vedrà!

    Ehi Michele le richiama Per catturare i gattini forse è meglio se vi mettere una tuta

    Ci riusciremo benissimo anche in minigonna Lo rassicura Camila. Eva le dà una gomitata di intesa: sono abituate fin da quando erano adolescenti, a ricevere consigli sugli abiti. Non li hanno mai ascoltati, non lo faranno certo adesso che hanno passato la trentina! Cattureranno i tre piccoli, e poi, una volta fatto adottare anche il terzo micino, penseranno a sterilizzare mamma gatta. Si sentono ancora complici, e coinvolte al cento per cento in questa avventura tutta nuova.

    Uno dei maggiori problemi di Eva è sempre stato quello di non suscitare simpatia. E' rossa naturale, ha lavorato come modella, è alta quasi un metro e ottanta, e in più ha un carattere scontroso, istintivo, poco propenso al dialogo. Perciò, mentre entra nell'ufficio del comune, si impone di essere un

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