Mauthausen
By Ivano Meli
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Ivano Meli
Ivano Meli nasce a Cosenza il 22.03.1973. Cresciuto in una famiglia non agiata, scontroso e anticonformista, Meli è costretto a lasciare gli studi all’età di 14 anni. All’età di 19 anni Meli lascia il suo paese, la famiglia e gli amici, voglioso di conoscere nuove culture e nuova gente. Trasferitosi in Germania, Meli inizia a scoprire la passione della scrittura. Negli anni, la sua voglia di conoscenza, lo ha costretto a viaggiare ancora, portandolo sulle sponde dell’Atlantico,dove ha conosciuto da vicino la cultura nord americana, in Inghilterra, dove ha vissuto per sei mesi. Poi ancora in Germania, a Parigi, in Austria, ed infine in Repubblica Ceca, a Cesky Krumlov. Autore, che attraverso la scrittura romanzesca, cerca di portare in risalto i problemi reali dei nostri tempi quali possono essere la pedofilia, il bullismo, la censura, gli scontri etnici, la migrazione, la crisi globale.
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Book preview
Mauthausen - Ivano Meli
racconto
Ivano Meli
Meligrana Editore
Copyright Meligrana Editore, 2012
Copyright Ivano Meli, 2012
Tutti i diritti riservati
ISBN: 9788897268451
Meligrana Editore
Via della Vittoria, 14 – 89861, Tropea (VV)
Tel. (+ 39) 0963 600007 – (+ 39) 338 6157041
www.meligranaeditore.com
info@meligranaeditore.com
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Ivano Meli
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Mauthausen
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Grazie per il rispetto al duro lavoro di questo autore.
Ivano Meli
Ivano Meli è nato a Cosenza nel 1973. Cresciuto in una famiglia non agiata, scontroso e anticonformista, è costretto a lasciare gli studi all’età di 14 anni. All’età di 19 anni lascia il suo paese, la famiglia e gli amici, voglioso di conoscere nuove culture e nuova gente. Da sempre accanito lettore, in Germania scopre invece la passione per la scrittura. Negli anni, la sua voglia di conoscere lo porta a viaggiare di continuo: sulle sponde dell’Atlantico, dove conosce da vicino la cultura nordamericana, in Inghilterra, dove vive per sei mesi; poi ancora in Germania, in Francia, a Parigi, in Austria e, infine, in Repubblica Ceca, a Cesky Krumlov. Tornato a vivere in Calabria nel 2010, è padre di un bimbo. Ha già pubblicato: Il silenzio dell'innocenza (Seneca, Torino, 2007), L'ultima luna (Kimerik, Messina, 2007), L'ultima profezia (Demian, Teramo, 2010), Il principe degli zingari (formato eBook, Meligrana, Tropea, 2011), Il taglio della vendetta (formato eBook, Meligrana, Tropea, 2011).
Contattalo:
meliivano@libero.it
Ho visitato il campo di Mauthausen nel 2009.
Nelle ore trascorse in quei luoghi, ho provato un forte senso di ribrezzo
che mi ha spinto a scrivere questo racconto.
Premessa
Fin dalla sua nascita, fin da quando ha messo piede su questo Pianeta, la storia dell’uomo, la nostra storia, è attraversata da guerre fratricide, guerre di popoli, guerre di mondi. Molti sono stati i conflitti per il cibo. Molti per le terre. Molte altre sono state le guerre cosiddette sante
, combattute sotto false bandiere. Molte invece sono state combattute per il semplice capriccio di qualcuno; altre per gelosia, altre ancora solo per il potere.
A differenza di tutti i conflitti della storia, la Seconda Guerra mondiale, combattuta da tutte le nazioni e da tutti i popoli della Terra, ha fatto morire nel giro di pochissimi anni milioni di persone, sia soldati sia civili.
Dopo la sconfitta nella Prima Guerra mondiale, i nazionalisti tedeschi elaborarono delle teorie su come alcune forze
interne avessero impedito la vittoria tedesca, nota come idea della pugnalata alle spalle
. Molti tedeschi finirono con il credere che avrebbero potuto vincere se non fosse stato per il tradimento
della classe politica. Questo, insieme alle cause determinate dal Diktat di Versailles, imposto dalle potenze vincitrici, e alle difficoltà economiche degli anni ‘20 (tra cui il crollo delle Borse del ‘29), contribuì a rafforzare la forza propagandistica di Hitler, che trovò nella disperazione del popolo tedesco terreno fertile per le sue idee.
Tralasciando le nefaste cause che determinarono questo massacro, la Seconda Guerra mondiale verrà ricordata per sempre, a differenza di tutti gli altri conflitti della storia, soprattutto perché al suo interno si consumò la più grande tragedia che il genere umano abbia mai commesso nei confronti di se stesso: l’Olocausto.
Olocausto (dal greco holos, tutto intero
e kaio, brucio
) è letteralmente un sacrificio nel quale ciò che si sacrifica viene completamente arso.
A farne le spese, al tempo di Hitler, oltre agli ebrei, furono tutte quelle persone ed etnie ritenute indesiderate dalla dottrina del Dritte Reich.
Molte persone, senza distinzione di età o di sesso, furono deportate nei campi di concentramento e quasi tutti non videro più la luce del sole.
Anche in Italia il Fascismo acquisì la dottrina imposta da Hitler in Germania e a farne le spese, oltre agli ebrei, furono tutte quelle persone che avevano avuto opinioni diverse da quelle del Duce.
I
Come ogni anno, nel mese di giugno, vado a fare visita alla lapide immaginaria di mio nonno, defunto nel campo di concentramento di Mauthausen, nell’Alta Austria. Lapida immaginaria perché il suo corpo non fu mai ritrovato. Forse finito nei forni e cremato, forse dato da mangiare ai porci, forse buttato