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Donne Medicina: Un viaggio attraverso lo spazio, il tempo e la Pacha Mama
Donne Medicina: Un viaggio attraverso lo spazio, il tempo e la Pacha Mama
Donne Medicina: Un viaggio attraverso lo spazio, il tempo e la Pacha Mama
Ebook266 pages4 hours

Donne Medicina: Un viaggio attraverso lo spazio, il tempo e la Pacha Mama

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About this ebook

Questo è un libro molto speciale e probabilmente diverso da qualsiasi altro tu abbia
mai letto, non posso definirlo come un libro di auto-aiuto o di auto-sviluppo. E neanche come un romanzo, un thriller, una commedia, una storia, una tragedia o una qualsiasi altra cosa: è l’insieme di tutto ciò e allo stesso tempo non lo è.
Il sentiero della donna medicina è un percorso, un’avventura continua non solo per
me, ma per molte altre donne di questo pianeta.
È la donna originaria per eccellenza, che si voglia chiamarla Gaia, Pacha Mama o
Madre Terra! Parla di 9 donne che percorrono il proprio sentiero personale per trovare la donna medicina interiore. Esse rappresentano molte donne in tutto il mondo.
Camminerai con queste donne e ti riconoscerai in loro o le odierai, se così fosse c’è
ancora qualcosa in te di nascosto e irrisolto nel profondo che ti risuona; insieme a queste donne potrai scoprire che cos’è, per attingere alla tua medicina interiore e guarire.
LanguageItaliano
Release dateApr 23, 2014
ISBN9788863652000
Donne Medicina: Un viaggio attraverso lo spazio, il tempo e la Pacha Mama

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    Book preview

    Donne Medicina - Patricia Martina

    Sempre

    UN MOMENTO NEL TEMPO

    Prega sempre di avere occhi per vedere il meglio nelle persone, un cuore che perdoni il peggio, una mente che dimentichi e un’anima che non perda mai la fede in Dio.

    Bruce Lee

    Cara lettrice,

    questo è un libro molto speciale e probabilmente è diverso da qualsiasi altro tu abbia mai letto; per questo hai bisogno di qualche spiegazione per guidarti nella comprensione e godimento del sentiero della Donna Medicina nel tempo e nello spazio.

    Ho già scritto della donna medicina nel mio primo libro, La Curandera Moderna, un libro di auto-aiuto con storie vere come esempi. Esempi di come mi sono trasformata da una ragazzina a una moderna donna medicina o come da farfalla sono diventata un’aquila, in altre parole come ho intrapreso un percorso di potere crescente nel mio processo evolutivo.

    Avendo condiviso questo con voi, da tutto il mondo ho ricevuto molti messaggi, lettere ed e-mail di molte donne che mi ringraziavano perché si erano identificate in ciò che avevano letto e per la consapevolezza e le lezioni che ne avevano acquisito.

    Proprio ieri, durante un workshop una donna è venuta a dirmi che studiare il libro le ha permesso di superare alcuni problemi profondi di cui non riusciva a liberarsi, nonostante in passato si fosse sottoposta a molte terapie, sessioni di coaching e avesse assunto vari farmaci.

    Questo libro è la prosecuzione del primo, eppure è completamente diverso: non posso definirlo come un libro di auto-aiuto o di autosviluppo. E neanche come un romanzo, un thriller, una commedia, una storia, una tragedia o qualsiasi altra cosa: è l’insieme di tutto ciò e allo stesso tempo non lo è.

    Il sentiero della donna medicina è un percorso, un’avventura continua non solo per me, ma per molte altre donne di questo pianeta. È la donna originaria per eccellenza, che si voglia chiamarla Gaia, Pacha Mama o Madre Terra!

    Io credo che anche se vediamo noi stessi come individui con caratteristiche distinte, siamo tuttavia un’unica cosa e ognuno di noi, consciamente o inconsciamente, vive la vita in cerca di risposte! Viviamo la nostra vita e prima o poi ci chiediamo se ci sia qualcosa di più. Ci domandiamo: c’è solo questo?

    E la cosa divertente è che, anche quando affermiamo di essere felici, ci chiediamo... Da dove vengo? Dove sto andando? Alcuni di noi sotterrano la testa nella sabbia del matrimonio, del lavoro o dei figli, si alzano ogni mattina, fanno tutto ciò che va fatto per avere qualcosa da mangiare e si buttano a letto la sera sognando il fine settimana successivo o una vacanza in cui divertirsi un po’, mentre sono atterriti all’idea di tornare al lavoro, sentendo di non avere altra scelta.

    La vita scorre come è sempre successo e sempre sarà.

    Altri vanno alla ricerca di risposte e le trovano nelle religioni, nelle droghe, nelle meditazioni e in molto altro.

    Questo libro parla di 9 donne che percorrono il proprio sentiero personale per trovare la donna medicina interiore. Esse rappresentano molte donne in tutto il mondo.

    Camminerai con queste donne e ti riconoscerai in loro o le odierai, se così fosse c’è ancora qualcosa in te di nascosto e irrisolto nel profondo che ti risuona; insieme a queste donne potrai scoprire che cos’è, per attingere alla tua medicina interiore e guarire.

    Come puoi notare, la struttura di questo libro è diversa: semplicemente guardando l’indice potrai vedere che il libro non è diviso in capitoli ma in TEMPI.

    Ognuna di noi conosce il detto "C’è un tempo e una stagione per tutto", descritto nel diario della Donna Medicina. Ogni donna nasce in un determinato giorno e seguendo il percorso lineare del tempo, un giorno morirà in una certa data nel futuro.

    Questo succede nella nostra visione comune del tempo, ma come sarebbe se...? Come sarebbe se ogni donna percorresse il suo sentiero nella visione sciamanica del tempo? Sarebbe un modo completamente diverso di guardare e vivere la vita.

    La vita diventa dunque il cerchio eterno dell’evoluzione e del divenire ciò che essa è veramente!

    Una delle mie guide spirituali, Hehaka Sapa (Alce Nero) una volta mi disse che i Nativi Americani non vedono la vita in maniera lineare. La vita è un cerchio, un flusso continuo di momenti, esperienze e dimensioni. Non inizia con la tua nascita umana in quel giorno del calendario in cui sei uscita dal grembo di tua madre e non termina il giorno in cui chiudi i tuoi occhi fisici.

    La vita è come il Nonno Sole e la Nonna Luna, circolare e costante. Noi, persone lineari, viviamo in realtà limitate, scatole, marcate o delimitate e spesso non riusciamo a pensare oltre quella scatola¹. Possiamo uscire dalla nostra grande scatola, entrare in una scatola più piccola (con le ruote, perché senza ruote non possiamo spostarci) e guidare verso un’altra grande scatola nella quale stiamo seduti tutti il giorno, fissando una scatola su cui scriviamo righe, punti e ancora righe. Non possiamo fare altro che pensare in maniera lineare, tuttavia ciò ci limita.

    Se vogliamo capire perché siamo qui, dovremmo avere una visione più ampia, uscendo completamente dalle scatole che ci delimitano e limitano. Per vivere la vita, dobbiamo diventare la vita.

    Possiamo diventare la vita stessa solo se ci rendiamo conto che siamo la vita. Siamo tutto ciò che essa è: siamo esseri circolari, senza un inizio o una fine!

    E questo mi riporta a questo libro e ai suoi capitoli sotto forma di tempi.

    Viaggeremo attraverso i tempi lungo il nostro percorso, il sentiero della Donna Medicina: voleremo, cammineremo, nuoteremo e a volte persino strisceremo attraverso i tempi e ogni donna lo farà in modo personale, usando i propri talenti.

    Nei cosiddetti tempi tra l’uno e l’altro io, come narratrice di questa storia, ti spiegherò alcune cose ne Il Tempo Ora!

    Ne Il Tempo Ora ti parlerò da questo momento nel tempo, l’anno 2013, il momento nel quale sto scrivendo.

    Per chiarire meglio, se dovesse esserti difficile la comprensione del momento del tempo in cui sei mentre stai leggendo e vivendo il diario di una di queste donne lungo il loro sentiero della Medicina, permetti che gradualmente si integri in te.

    Non ti preoccupare, capirai il significato di Medicina e di sentiero della Medicina quando raggiungerai quel determinato momento nel tempo: sarà tutto descritto e spiegato al momento giusto!

    Quindi rilassati, apri il tuo cuore e permettiti di viaggiare, di intraprendere un viaggio con altre 8 donne. Sì, lo so, prima ho scritto che questo percorso riguardava 9 donne e sono certa che ora comprendi di essere una di loro. Mentre leggi le storie di queste 8 donne, la tua si dispiegherà di fronte a te e ti renderai conto a che punto della tua evoluzione ti trovi: mentre imparerai e farai esperienza con queste donne, scoprirai e svilupperai la tua medicina interiore, il tuo potere interiore e molto altro ancora.

    Benvenuta nel nostro cerchio, cara sorella-amica! E grazie per aver scelto di camminare con noi!

    Voglio concludere con le parole di una mia insegnante sciamana che ha detto che la storia e il narratore sono un’unica cosa. L’osservatore e ciò che viene osservato non sono separati.

    Ciò che vedo è un riflesso di me stessa. Quello che riconosco come bello o brutto può essere tale solo perché io precedentemente ne ho già fatto esperienza.

    La bellezza o la bruttezza sono infatti negli occhi dell’osservatore. Ti trovo bella perché mi vedo in te. Proprio come detesto la bruttezza in te, la detesto in me, anche senza averne una conoscenza esatta.

    Tuttavia quando mi rendo conto che io e te siamo la stessa cosa... quando mi rendo conto che l’albero e il coccodrillo sono altre espressioni di me... il momento in cui vedo che l’Universo esterno è anche quello interiore... in quel momento io so veramente chi sono. e. in quel momento posso accettarti e comprenderti... e... in quel momento... il tempo si ferma...

    Benvenuta nel nostro mondo... Sul Sentiero delle Donne Medicina.

    Yahete!

    Patricia M.E. Martina

    31.08.2013

    P.S. Le storie sono vere, queste donne sono realmente esistite, esistono ed esisteranno, ma ho leggermente modificato i nomi e le situazioni per motivi di privacy.

    ______________

    1. N.d.T. ‘Think outside the box’ è un’espressione inglese che letteralmente vuol dire pensare fuori dalla scatola, ossia pensare creativamente, pensare fuori dagli schemi, quali: casa, auto, ufficio, computer ecc.

    UN MOMENTO TRADIZIONALE

    Il vecchio Lakota era saggio. Egli sapeva che il cuore dell’uomo si indurisce quando è lontano dalla natura; egli sapeva che la mancanza di rispetto per le cose che crescono e sono vive prima o poi avrebbe portato anche a una mancanza di rispetto verso gli esseri umani.

    Capo Luther Orso in Piedi

    Secondo la tradizione dei Nativi Americani io, quando scrivo della Madre Terra, Padre Cielo, Fratello Vento e così via, scrivo come se fossero imparentati con me e mi rapporto a loro con rispetto.

    Per questo motivo in questo contesto Madre, Padre e Fratello iniziano con una lettera maiuscola, proprio come Natura, Cielo e Vento.

    Quando guardiamo il mondo, la nostra Madre Terra e tutti i suoi abitanti, siamo consapevoli che non solo dipendiamo gli uni dagli altri, ma che siamo collegati, siamo un’unica famiglia e tutti abbiamo il respiro del Divino in noi.

    Ho grande rispetto per questa meravigliosa Creazione che è il nostro mondo e la meravigliosa Creazione che sono io.

    Camminare nell’antico modo della tradizione è camminare nella GRATITUDINE per tutto ciò che è.

    Siamo benedetti, siamo divini e prego che tutti noi saremo sempre consapevoli di ciò!

    Per concludere, vorrei condividere con te una preghiera molto tradizionale:

    Le mie parole sono un tutt’uno con le grandiose montagne, rocce, alberi, un’unica cosa con il mio corpo e il mio cuore.

    Voi tutti mi vedete come un tutt’uno con questo mondo.

    Camminiamo insieme e ricordiamoci che siamo collegati uno all’altro, siamo un’unica cosa!

    Tonanzin

    C’ERA UNA VOLTA

    La verità è, come la bellezza, solo negli occhi dell’osservatore. Singolarmente ognuno vede solo una piccola parte della verità, mentre tutti insieme vediamo l’interezza. Per questo gli uomini e le donne Medicina non cercano la Verità, cercano, trovano e abbracciano l’Armonia.

    Tonanzin

    C’era una volta, in un tempo prima del tempo o forse in un tempo dopo i tempi, c’era un momento nel tempo in cui questa storia ebbe inizio.

    A quel tempo cinque esseri esploravano insieme la Madre Terra, come rispettosamente chiamavano il pianeta su cui vivevano.

    In realtà nessuno sapeva da dove provenissero questi esseri o come fossero arrivati su questo pianeta; e cosa abbastanza interessante, essi non sembravano conoscere sé stessi. Avevano vissuto in così tante epoche nel tempo e in così tante diverse dimensioni temporali che non si erano neanche preoccupati di discutere i tempi o il segno dei tempi.

    Ciò che era radicato in loro e che li faceva andare avanti era il fatto che avevano una missione speciale: dovevano dare un nome, registrare e descrivere tutte le cose in cui si imbattevano durante i loro viaggi.

    Sì, erano esseri speciali e mentre si dedicavano alla propria ricerca ed esplorazione, tempo dopo tempo avevano dovuto contare uno sull’altro; si fidavano l’uno dell’altro in maniera incondizionata e sapevano che, anche se ognuno di loro proveniva da una direzione differente, riuscivano a vedere le cose come un’unità.

    Poi gradualmente divennero naturalmente ciechi (come era scritto nelle Leggi Universali sin dall’origine dei tempi) e la nostra storia inizia in un certo momento di allora quando accadde che tutti e cinque divennero ciechi come pipistrelli.

    Così, in un determinato momento nel tempo, cinque variopinti esseri ciechi ne incontrarono un altro che non avevano mai conosciuto prima.

    Per scoprire che genere di creatura avessero incontrato, iniziarono a parlarsi, una pratica sviluppata nel corso del tempo; per categorizzare gli esseri in cui si imbattevano, trovarono importante dare loro un nome, cosicché tutti i pianeti avessero un certo ordine.

    Visto che l’essere non aveva utilizzato alcun linguaggio che assomigliasse a quello di un pesce o di un volatile o persino di un umano, e non emanava l’energia delle piante o rocce, tutti e cinque conclusero e furono d’accordo che l’essere doveva provenire dal Regno Animale.

    Era giunto ora il momento di dare un nome a questo Animale; un nome che descrivesse al meglio quale energia rappresentasse, dove si trovasse nell’ordine delle cose e come comportarsi con lui nel migliore dei modi.

    Il più anziano, che era considerato il più saggio (dopotutto la saggezza cresce con il passare del tempo) era il tipo di persona che emanava il potere della Terra e che nel corso di tutte le epoche si mormorava fosse stato creato di pura materia terrena; i suoi occhi erano tenebrosi e umidi, proprio come la soffice terra e i suoi capelli erano come rami sottili, donandogli l’aspetto di un albero che cammina, anche se erano bianchi come la neve, proprio come la lunga barba che aveva legato con un filo d’argento che gli era stato dato dalla Regina Ragnatela, da un’altra stella nella Galassia.

    Stese le braccia e provò ad abbracciare completamente la parte dell’Animale a cui era più vicino; non ci riuscì.

    Perciò disse: Io chiamo questo Animale ... fece un respiro profondo come per annusare il nome giusto... io chiamo questo Animale Elefante, perché già il nome in sé dice che questo animale è forte e grande come un albero di Quercia!

    Per favore perdonami mio caro fratello più anziano! Il sussurro proveniva dal secondo saggio più vecchio. Nessuno sapeva da dove venisse; era mutevole quanto il vento, con un aspetto così pallido che quasi non lo vedevi mentre volteggiava nell’aria. Era magro e i suoi lunghi capelli e barba erano morbidi come le nuvole nel cielo e persino così indisciplinati. Nei suoi capelli si trovavano sempre impigliate le piume di esseri volanti come uccelli e angeli e a lui non dispiaceva perché gli piaceva volare con gli Uccelli e avere conversazioni profonde con gli Angeli.

    Gli altri 4 erano stupefatti. Nessuno di loro aveva mai usato parole simili e, sentendo l’energia del secondo saggio, si resero conto che anche lui era sorpreso.

    Prese una grande boccata d’aria e lentamente espirò dalla bocca e dal naso e ripeté: Per favore perdonami mio caro fratello più anziano. Sì, possiamo chiamare questo animale Elefante, ma un elefante non è come un tronco di un albero, è più come un uccello perché ha enormi ali sulla testa. Sono sicuro che, se la gravità volesse, egli sarebbe in grado di volare con me perché queste ali sono enormi!

    Prima che il fratello simile alla Terra potesse reagire, il terzo si inserì nella conversazione. Letteralmente fluì in essa, visto che questo fratello (così narra la storia) fu partorito da Mamma Cocha, la grande Madre di un pianeta o stella nella galassia lontana delle acque e dei fiumi. La sua pelle era azzurra, gli occhi di un blu scuro come l’abisso profondo dell’oceano e i capelli di un turchese cangiante: le parole sembravano fluire dalla sua bocca mentre cercava di spiegare perché pensava che questa creatura dovesse essere chiamata Elefante.

    La caratteristica più straordinaria di questo Elefante è ciò che tengo tra le mani, disse. Può essere paragonato a un piccolo ruscello che fluisce dalle montagne o (egli faceva scivolare le sue mani verso il basso) o come un serpente dalla stella Bhujangasana!"

    Siete tutti pazzi? Le parole uscirono come piccole fiammelle dal Fratello numero quattro che aveva l’aspetto di un fuoco che camminava. I suoi occhi erano di un arancione scuro e la sua barba, non così lunga come quella dell’altro, era giallognola con un bagliore rossiccio chiaro. Io sono completamente d’accordo con il chiamare questo essere un Elefante, tuttavia non è nulla di ciò che tutti voi state dicendo. Toccando il tronco egli esclamò pieno di passione: Sembra che sia stato creato dall’esplosione fiammeggiante di materia interstellare e vi si sente il fuoco, che credo molto utile per aiutare le funzioni dell’Elefante nella vita di tutti i giorni.

    Per la prima volta dopo secoli, i quattro fratelli discutevano e ognuno cercava di dimostrare il suo punto di vista. Erano così impegnati che dimenticarono il fratello invisibile, quello che poteva sembrare il più giovane, ma che poteva essere il più anziano degli anziani. Alcuni mormoravano che nell’essere il più giovane, egli fosse antico, ma nessuno in realtà lo sapeva perché nessuno lo aveva mai visto; l’unica cosa che si poteva fare era sentire la sua energia giovane!

    E quando egli parlò, l’energia era quasi visibile a occhio nudo; scintille di elettricità illuminavano l’area e spesso ciò causava tempeste di lampi che spaventavano gli esseri su vari pianeti. Nel corso degli anni su molti pianeti erano state incamerate parti di energia che era stata utile per lampade, radio, auto e altre cose del genere.

    Contrariamente a quanto ci si potesse aspettare da lui, parlava dolcemente e ponderatamente, cosa che in realtà non avrebbe dovuto sorprendere nessuno; dopotutto l’energia può assumere molte forme e frequenze.

    Il nome Elefante può sembrare buono per tutti, perché sta per grande e forte, eppure tutti voi sembrate non afferrare il punto. Non eravamo su questo pianeta proprio qualche momento fa nel tempo e abbiamo chiamato un simile essere Mammut? Questo Elefante ha l’energia del mammut, eppure non trovo la stessa energia nel nome!

    La discussione andò avanti, creando un’inquietudine che si poteva avvertire in tutto il pianeta: tempeste da una parte; la terra che tremava in altre zone, altrove enormi onde creavano tsunami, mentre in altri luoghi il fuoco bruciava grandi aree.

    E nella razza umana si lottava gli uni contro gli altri.

    Questo avveniva dunque da quando questi 5 esseri erano diventati ciechi, disse il narratore, un monaco tibetano, che sembrava molto giovane e allo stesso tempo vecchissimo.

    Questa storia è stata raccontata in molti modi e versioni; ho scelto questa versione di una mia carissima amica, una donna medicina che, dopo avermi raccontato questa storia, ha aggiunto....

    Mentre stava parlando il monaco si trasformò in una donna medicina; crebbero capelli dalla sua testa calva, le caratteristiche del suo viso divennero più femminili e la sua voce cambiò gradualmente. Era il suo turno di parlare e, proprio come il monaco, ella non si presentò e disse solo:

    "Questa lotta va avanti proprio da quando questi 5 esseri sono diventati ciechi. Potreste forse chiedervi perché l’Onnipotente abbia permesso che ciò accadesse. Loro, Dio & Dea avrebbero reso tutto più semplice permettendo ai veggenti senza tempo e a coloro-che-da-vano-i-nomi di vedere, evitando così tutte queste lotte, guerre e discussioni, vero?

    Ella rise, una risata che per chi la udiva era simile al dolce suono di un ruscello di montagna che danzava sulle rocce. Poi continuò:

    Non preoccupatevene, ella disse. Percorrendo il vostro sentiero scoprirete molte cose e magari un giorno troverete il significato più profondo del piano Divino. Mentre il suo riso diventava sempre più forte, lei disse "tuttavia spero davvero che impiegherete molto tempo per scoprirlo, perché voglio che vi possiate godere un percorso lungo e interessante mentre camminate sui vostri stessi passi.

    Sapete, è per questo che gli uomini e le donne medicina di tutte le dimensioni del tempo non hanno mai cercato la verità. La verità è come la bellezza, è solo negli occhi dell’osservatore. Ognuno di noi vede solo una piccola parte della verità. La nostra parte ha a che fare con la vita che percorriamo, i tempi in cui siamo stati, da dove proveniamo in questo momento nel tempo, ma anche in altre dimensioni e momenti differenti del tempo. Solo quando saremo totalmente ascesi e avremo incontrato il nostro Destino Divino, che è la nostra Origine Divina, vedremo tutte le parti di tutti i tempi e di tutti i livelli.

    Nel frattempo facciamo ciò che gli antichi ci hanno consigliato dall’inizio delle incarnazioni: cerchiamo l’armonia. Un vero uomo o donna medicina non cerca la verità però trova l’armonia.

    Guardatevi intorno, guardate gli esseri che abitano la nostra

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