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Lettera a un fratello Massone: Un'esposizione di principi e buone pratiche per rendere viva e utile l'organizzazione iniziatica nell'Italia dei prossimi decenni
Lettera a un fratello Massone: Un'esposizione di principi e buone pratiche per rendere viva e utile l'organizzazione iniziatica nell'Italia dei prossimi decenni
Lettera a un fratello Massone: Un'esposizione di principi e buone pratiche per rendere viva e utile l'organizzazione iniziatica nell'Italia dei prossimi decenni
Ebook79 pages59 minutes

Lettera a un fratello Massone: Un'esposizione di principi e buone pratiche per rendere viva e utile l'organizzazione iniziatica nell'Italia dei prossimi decenni

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È un’appassionata dichiarazione d’amore per la massoneria insieme ad un’analisi delle dinamiche interne, un’esposizione di principi e buone pratiche per rendere viva ed utile l’organizzazione iniziatica nell’Italia dei prossimi decenni. La lettera: è una preghiera laica nella quale sono indicate le cause che fanno sorgere l’epidemia che periodicamente decima le logge. L’autore attribuisce fiducia incondizionata ai nuovi fratelli, i quali vengono messi in guardia dal vizio della conservazione delle cariche e del conformismo nel loro percorso di vita a cominciare da quello iniziatico. Manifesto della loggia ideale: è un ragionato piano di lavoro formato da principi e buone pratiche per far funzionare una loggia in modo illuminato e immune dall’epidemia che porta alla dispersione e al conformismo. Dell’ignoranza: è una riflessione sulla fenomenologia dell’agire della persona che vuole possedere cariche
in ogni ambiente. Dell’intemperanza e impertinenza: è un’appassionata accusa nei confronti di quei padri che non comprendono o non accettano il naturale esaurimento della loro funzione. Come un discepolo può provare a conquistare l’eredità spirituale
del maestro, se questo non muore, ovvero non cede mai il suo posto? L’egoismo e il diritto alla progressività della conoscenza iniziatica: è una riflessione sui diritti dei singoli massoni, sui doveri dell’istituzione iniziatica, sull’accettazione di deleghe e incarichi ispettivi.
LanguageItaliano
Release dateAug 7, 2014
ISBN9788863652642
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    Lettera a un fratello Massone - Piero Alacchi

    Bruno

    PREFAZIONE

    di Calogero Falcone

    MASSONERIA OGGI – APOCALISSE 3:14-20

    Quando l’autore del libro mi ha chiesto di scrivere una prefazione al suo testo, ho declinato l’invito. Poi ho chiesto di incontrarlo e, mentre camminavo per andare all’appuntamento, mi è venuto in mente che lo stato della Massoneria attuale si può paragonare alla Chiesa di Laodicea, l’ultima delle sette Chiese dell’Apocalisse¹. Quando i Massoni fanno l’apologia di se stessi, dicono: Noi siamo illuministi, la base del mondo liberaldemocratico, siamo tolleranti, ecc. Viviamo il trinomio libertà, uguaglianza, fratellanza. Per dei secoli questi sani principi hanno lievitato la società, hanno formato le élite del mondo occidentale. Oggi le cose sono cambiate, almeno sul piano dei principi; tutto quello che avevamo da dire è stato assimilato dalle varie istituzioni internazionali come l’ONU con la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e le varie costituzioni che a essa si ispirano. Dall’altra si risponde che la Massoneria non è una religione in concorrenza con la Chiesa, non è una forza politica o una lobby, una filosofia o visione del mondo.

    Questo libro vuole essere un grido di allarme perché l’Istituzione possa avere una sua ragione d’essere e ritorni al primo amore. La Massoneria eredita e conserva una grande realtà che è la Loggia come scuola di saggezza, di bellezza e di forza; non il pensare di essere più selettivi, perché la vera selezione avviene nel luogo dove dovrebbero morire gli egoismi e gli egocentrismi e rinascere come uomini nuovi. La Massoneria conserva la sua attualità perché può sgrossare ogni pietra grezza, conserva rigorosamente la gerarchia delle funzioni e la democrazia delle elezioni.

    Come l’autore denuncia, nella realizzazione dell’ideale massonico ci sono molte imperfezioni, ma queste sono necessarie, infatti – come dice Gesù nelle parabole del Regno che trovate nei Vangeli – si lasci che le erbe cattive crescano con le buone; se estirpate anzitempo, si rischia di danneggiare.

    Senza ricorrere a una autorità esterna, ma seguendo il principio di realtà e del buonsenso, possiamo affermare che coloro che si lamentano sono fuori strada, spiritualmente parlando, perché si lamentano di fatti già accaduti sui quali non abbiamo potere alcuno. Infatti tutto quello che è successo sino a ora, che è già passato, è giusto e perfetto. Si può migliorare? Sì, se dipende da noi, da me. Ma come? Si impara a camminare camminando, ad amare amando, a operare operando². Io, tutti quelli che amo, li rimprovero e li educo. Sii dunque zelante e convèrtiti³.

    Calogero Falcone

    Iniziato nel 1978

    Attentato nel 2/10/1986

    Felice di essere massone ancora nel 2014

    PROLEGOMENI

    La Massoneria non è uno dei tanti luoghi in cui le idee hanno la possibilità di presentarsi e circolare liberamente. La Massoneria è il luogo in cui le idee più diverse, anche inconciliabili, devono emergere come lava incandescente di vulcani sempre attivi, per invadere terre addormentate. La Massoneria è il luogo in cui le idee devono far evaporare corpi e incarnare anime. La Massoneria è il luogo in cui una perfetta organizzazione iniziatica deve operare conformandosi alle leggi della natura, ovvero alla legge del cambiamento e del progresso dell’umanità. La Massoneria è il luogo in cui un solenne giuramento individuale e collettivo vincola i suoi membri nella reciproca fiducia e volontà di crescita e perfezionamento. Se l’organizzazione, che si autodefinisce iniziatica, non si identifica in questo luogo e/o rinuncia a perseguire questi fini è una benemerita associazione di individui, ma non è Massoneria.

    La Massoneria non è un luogo della mente, è, e deve essere, un luogo reale protetto da ingerenze esterne, ove si formano l’etica e la disciplina non solo della parola, ma, soprattutto, della pratica quotidiana di ogni forma di relazione. In questa direzione vanno i miei ragionamenti, anche se possono essere interpretati come ululati notturni di un cane senza guinzaglio. Voglio contribuire a creare le condizioni perché questo luogo possa esistere senza che si trasformi nel tempo in un giardino privato, in una piccola azienda padronale, in un circolo ricreativo di mutuo soccorso, in un’associazione culturale che si preoccupa di comunicare all’esterno idee nuove che, però, non ha.

    La Massoneria da me vissuta mi appare come un mondo immobile che si guarda allo specchio compiacendosi di un passato illustre ormai molto lontano. La sua immobilità ha meccanismi di difesa evoluti: gli stessi che caratterizzano la vita relazionale e sociale del mondo profano. Ciò turba la mia mente perché con la difesa del mondo immobile si nega la progressività della verità. Dovrebbe essere chiaro a tutti i massoni ciò che è dogma e ciò che non lo è, a cominciare dalle abitudini e consuetudini che vengono protette contro ogni processo regolato dalla ragione.

    Dalla difesa dell’immobilità, che non viene contrastata energicamente neppure dai pochi capitani coraggiosi, ha origine il pianto del cuore e l’umiliazione dell’intelligenza. Non è eticamente accettabile inchinarsi alla paura di rompere equilibri incapaci di generare vita.

    Lo scopo di questa pubblicazione è:

    -  fornire ai massoni spunti di riflessione e ragionamenti, qualora li ritenessero necessari e utili alla loro ricerca, al loro personale perfezionamento e soprattutto per la diretta partecipazione, da protagonisti e non da gregari, all’organizzazione iniziatica, assumendo ruoli e funzioni moralmente autorevoli;

    -  fornire a coloro che massoni non sono una visione profondamente umana, culturale e intellettuale insieme, dal di

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