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Dal messaggio la catechesi: Percorsi per costruire l'incontro
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Ebook183 pages2 hours

Dal messaggio la catechesi: Percorsi per costruire l'incontro

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About this ebook

I nuovi orientamenti per la catechesi riconoscono l’importanza di creare un cammino attingendo dal vissuto di ogni giorno. Il testo si prefigge di guidare la creazione di un percorso per giovanissimi e giovani partendo, nello specifico, dai messaggi di Benedetto XVI riguardo alle giornate mondiali (comunicazioni sociali, pace, gioventù, ecc.) e coadiuvati da alcuni testi di Giovanni Paolo II e papa Francesco.
LanguageItaliano
Release dateSep 4, 2014
ISBN9788865123379
Dal messaggio la catechesi: Percorsi per costruire l'incontro

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    Dal messaggio la catechesi - Carlo Meneghetti

    STRUMENTI DI CATECHESI

    Catechesi

    5

    CARLO MENEGHETTI

    DAL MESSAGGIO

    LA CATECHESI

    Percorsi per costruire l’incontro

    attraverso l’intercultura, il metodo

    cooperativo e la media education

    © 2013, Marcianum Press, Venezia

    Marcianum Press S.r.l.

    Dorsoduro 1 - 30123 Venezia

    Tel. 041 27.43.914 - 041 27.43.911

    Fax 041 27.43.971

    e.mail: marcianumpress@marcianum.it

    www.marcianumpress.it

    Impaginazione e grafica: Linotipia Antoniana (Padova)

    Progetto e grafica di copertina: Tomomot, Venezia

    Edizione digitale: luglio 2014

    ISBN: 9788865123379


    Edizione digitale realizzata da Simplicissimus Book Farm srl


    Indice

    Presentazione

    di Mons. Beniamino Pizziol, Vescovo di Vicenza

    Introduzione

    1.  Note di psicologia della religione

    1.2  La religiosità infantile

    1.3  La ricerca religiosa nell’adolescente

    1.4  Dalla sociologia: i giovani di oggi

    2.  Emergenza nella catechesi?

    2.1  Progettare assieme

    2.2  Un tempo per ognuno

    2.3  Lo stare accanto

    2.4  Un educatore ospitale

    2.5  L’esempio e la testimonianza

    3.  Per pianificare il percorso

    3.1  Una educazione ben fatta

    3.2  Nella pratica

    3.3  Strategie educative, catechesi attraverso l’intercultura e il Cooperative Learning

    1  Il metodo narrativo

    2  Il metodo cooperativo

    3  Il metodo decostruttivo

    4  Il metodo decentrato – una prospettiva alternativa

    5  Il metodo con il gioco o attività ludica

    3.4  Una catechesi partendo dal quotidiano

    3.5  Catechesi e cultura un dialogo costante

    3.5.1  Cultura e società: lo sfondo indispensabile dell’intercultura

    3.5.2  Giovani

    3.5.3  Comunicazione

    3.6  Per una nuova evangelizzazione

    3.7  Gli strumenti indispensabili

    4.  Catechesi attraverso la Media Education, investire sulla formazione

    4.1  Il silenzio, le relazioni e media, educazione continua

    4.2  Significati, osservazioni pratiche

    5.  Educare alla vita buona del Vangelo

    5.1  Cuore

    5.2  Gioia nell’educare

    6.  Il paradigma e la pedagogia del viaggio

    6.1  Partendo dall’educatore!

    6.1.1  Educatore e educando

    6.1.2  La mia unicità come dono

    7.  Dal messaggio alla catechesi, indicazioni pratico-progettuali

    7.1    Parola

    7.2    Riempiamo la bisaccia

    7.3    Il pane

    7.4    L’uomo e la natura: il creato ci interpella

    7.5    Libertà religiosa e pace tra gli uomini

    7.6    Una fiducia reciproca

    7.7    "Social" anche realmente

    7.8    Bisogni di…

    7.9    Un Dio silenzioso?

    7.10  Operatori di pace

    7.11  L’impegno cristiano

    Conclusione

    Appendice

    Postfazione

    Bibliografia

    La nuova evangelizzazione costituisce un tema serio e centrale nell’opera di annuncio del Vangelo in questo inizio di secolo e di millennio. Già il beato Giovanni Paolo II aveva dato un risalto significativo a tale compito proprio della Chiesa, che risulta particolarmente arduo nel mondo occidentale, per tradizione già evangelizzato nel corso dei secoli, ma bisognoso di riscoprire la ricchezza della Parola di Dio, che aiuta l’uomo a conoscere il Signore e a coglierne il progetto salvifico.

    Papa Benedetto XVI non solo ha istituito il Pontificio Consiglio per la nuova Evangelizzazione, ma, sulla scia del suo predecessore Paolo VI ha voluto dedicare un anno alla fede, tempo prezioso per riflettere, meditare, dialogare, dibattere sulla prima delle tre virtù teologali.

    In questo contesto si inserisce il lavoro di Carlo Meneghetti, autore non nuovo a proposte pedagogiche legate alla conoscenza del messaggio cristiano e alla sua comprensione ed attualizzazione alla luce anche della tradizione e del Magistero della Chiesa.

    Mi auguro che lo strumento che il lettore ha tra le mani possa offrire sollecitazioni e suscitare entusiasmo nel tentativo, sempre affascinante e proprio di ogni cristiano, di annunciare la salvezza in Gesù Cristo, partendo da una forte, coinvolgente e convincente esperienza personale.

    + BENIAMINO PIZZIOL

    Vescovo di Vicenza

    Vicenza, 26 aprile 2013

    Introduzione

    ¹ Tutto ha il suo momento, e ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo.

    ² C’è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare quel che si è piantato.

    ³ Un tempo per uccidere e un tempo per curare, un tempo per demolire e un tempo per costruire.

    Un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per fare lutto e un tempo per danzare.

    Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli, un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.

    Un tempo per cercare e un tempo per perdere, un tempo per conservare e un tempo per buttar via.

    Un tempo per strappare e un tempo per cucire, un tempo per tacere e un tempo per parlare.

    Un tempo per amare e un tempo per odiare, un tempo per la guerra e un tempo per la pace. (Qoèlet 3, 1-8)

    Ogni evento ha il suo tempo! Si potrebbe riassumere con questo slogan il brano tratto dal libro del Qoèlet.

    Il tempo, prezioso compagno di viaggio passato, presente e futuro, lo percepiamo nel ticchettio dell’orologio, nel ritmo e nelle pause di una canzone, nel calendario sfogliato, nel battito del cuore.

    Tempo dedicato alle passioni, al divertimento, agli amori, ai dolori, ai familiari e agli amici, alla scuola e al lavoro…

    E a Dio? E al nostro rapporto con Dio?

    Le nuove generazioni spesso sono accusate di sprecare tempo in banalità o futilità ma in questo che ruolo hanno gli adulti?

    Che ruolo gli educatori?

    Che ruolo la famiglia?

    E che ruolo la catechesi?

    Quest’ultima è fondamentale per la crescita costante della e nella fede; lo scopo di queste pagine sarà quello di proporre alcuni spunti per una catechesi dedicata in particolare modo ai giovani che si radichi nella quotidianità.

    Il testo è suddiviso in 7 capitoli, il primo offrirà una visione sulla religiosità dell’infanzia e dell’adolescenza analizzando poi il mondo giovanile odierno; il secondo capitolo identifica alcune caratteristiche dell’educatore; il terzo propone un itinerario pratico-progettuale con lo sfondo dell’intercultura come prassi educativa da far emergere e promuovere per un incontro più autentico; il quarto è dedicato alla Media Education nella catechesi; il quinto presenta alcuni punti tratti dagli Orientamenti educativi della CEI per gli anni 2010-2020. Nel sesto capitolo l’educatore inizia a mettersi in gioco guardandosi dentro; il settimo capitolo conclude il testo, simbolicamente, con 11 possibili strutture di incontro.

    Proprio questo numero 11 perché, partendo dal mandato presente nel primo capitolo degli Atti degli Apostoli, sussista per ognuno, il desiderio di divenire testimone della risurrezione di Cristo,¹ arrivando così alla pienezza del numero 12, attraverso la vita di ogni giorno per essere annunciatori gioiosi della buona novella.

    In appendice sono presentate alcune testimonianze di educandi ed educatori.

    Non cediamo al pessimismo e allo scoraggiamento: abbiamo la ferma certezza che lo Spirito Santo dona alla Chiesa, con il suo soffio possente, il coraggio di perseverare e anche di cercare nuovi metodi di evangelizzazione, per portare il Vangelo fino agli estremi confini della terra. (Papa Francesco, messaggio ai Cardinali del 15 marzo 2013).

    1.

    Note di psicologia della religione

    La catechesi si colloca nella sfera religiosa dell’uomo e nel percorso di formazione e crescita ma da dove nasce questo senso religioso?

    Verrà proposta, di seguito, una breve sintesi sullo sviluppo della dimensione religiosa umana; un educatore dovrebbe tenere presenti tali processi e cercare di affrontare con competenza le varie dinamiche che si presentano durante il cammino.

    1.1  La religiosità infantile

    La dimensione religiosa si sviluppa sin dall’infanzia: le due scuole di pensiero che in particolare modo hanno studiato il fenomeno sono quella innatista e quella derivazionista o ambientalista-educativa.

    La prima si basa sulle osservazioni della Montessori che vede, nel bambino, una religiosità spontanea e un’apertura maggiore all’intuizione divina rispetto all’adulto: i piccolini, per la loro innocenza, possono sentire anche in modo più puro e più intenso degli adulti il bisogno di Dio […]. L’animo loro sembra più aperto all’intuizione divina che non quello degli adulti.²

    La seconda scuola di pensiero propende invece per evidenziare l’influenza dell’ambiente che circonda il bambino, l’educazione che viene impartita, il condizionamento della società.

    Tale impostazione si rifà agli studi di Thomas e ai 4 bisogni spirituali del bambino: bisogno di sicurezza, bisogno di affetto/fiducia, bisogno di riconoscimento, bisogno di nuove esperienze.

    Quale delle due scuole prevale? In realtà gli studiosi sono orami concordi nel far cooperare i due pensieri sostenendo che la dimensione religiosa si sviluppa coniugando sia l’implicito della persona che l’influsso dell’ambiente circostante.³

    Con la crescita, la religiosità del bambino può essere studiata tenendo conto sia del profilo intellettuale che dell’influenza recata dagli affetti, per esempio dalla famiglia.

    Gli studi di Jean Piaget evidenziano due caratteristiche proprie riguardo l’aspetto intellettivo: l’egocentrismo e la pre-casualità che si hanno nel bambino dai 2 ai 6 anni.

    Il primo aspetto si potrebbe tradurre come incapacità del bambino a porsi in un punto di vista diverso dal suo, a decentrarsi, suppone che la realtà sia per tutti come lui la vede.

    La pre-casualità è l’incapacità di stabilire legami di causa-effetto tra il suo mondo e quello esterno: il bambino proietta la propria esperienza e le proprie relazioni sul mondo esterno.

    L’aspetto affettivo è influenzato in modo particolare dalla famiglia: i genitori intervengono sia attraverso l’educazione specifica, sia attraverso la loro testimonianza (nelle pagine seguenti si ri-marcherà l’importanza della testimonianza nel binomio educatore-educando).

    Considerando quanto visto, le caratteristiche riguardanti la religiosità del bambino potrebbero essere riassunte con queste parole:

    –  Antropomorfismo: Dio visto con attributi umani a seconda delle esperienze del bambino (vecchio saggio, occhio che ti guarda, ecc.);

    –  Animismo: giustizia di Dio legata alla natura, alle vicissitudini quotidiane, a eventi catastrofici, punitivi; il problema è che purtroppo anche molti (troppi) adulti credono a questo.

    –  Magismo: Dio visto come colui che magicamente interviene risolvendo ogni problema.

    Per passare dall’esperienza religiosa infantile a quella adulta è necessaria una maturazione, il rischio è che ciò non avvenga sempre, dunque, ci si trova davanti a persone adulte ma infantili nella fede.

    I graduali passaggi studiati da Vianello⁵ e riproposti da Dal Molin sono i seguenti:

    –  da antropomorfismo alla spiritualizzazione di Dio non più visto come superman;

    –  da artificialismo al Dio creatore; – dall’animismo al concetto di provvidenza, Dio diviene colui che provvede in modo giusto ai bisogni;

    –  dal magismo al riconoscimento dell’onnipotenza di Dio.

    La catechesi e l’educatore aiutano in questo importante compito di crescita sia umano che spirituale e, dunque, investire sulla formazione diviene uno dei capisaldi anche della chiesa.

    1.2  La ricerca religiosa nell’adolescente

    Dopo avere dato uno sguardo alla religiosità infantile ci soffermiamo per qualche istante sulla ricerca religiosa nell’adolescente.

    Prendo spunto sia dall’acume di Guardini⁷ che dai lavori di Dal Molin considerandoli chiari ed esaustivi per comprendere l’età in questione e che, a seconda di come viene vissuta, si presenta come

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