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Andate, senza paura, per servire: La rinuncia di Benedetto XVI, l’eredità raccolta da Papa Francesco, un messaggio appassionato nel segno della continuità
Andate, senza paura, per servire: La rinuncia di Benedetto XVI, l’eredità raccolta da Papa Francesco, un messaggio appassionato nel segno della continuità
Andate, senza paura, per servire: La rinuncia di Benedetto XVI, l’eredità raccolta da Papa Francesco, un messaggio appassionato nel segno della continuità
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Andate, senza paura, per servire: La rinuncia di Benedetto XVI, l’eredità raccolta da Papa Francesco, un messaggio appassionato nel segno della continuità

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Cosa ha significato per la Chiesa la rinuncia di Benedetto XVI? Quali sono le grandi sfide cui è chiamato Papa Francesco? L’Autore vuole indagare, con l’occhio del giornalista appassionato, gli ultimi mesi che hanno interessato la Chiesa, dai motivi della storica decisione di Joseph Ratzinger alle fasi del Conclave, fino all’estate 2013, al grande incontro del pontefice argentino con i giovani a Rio de Janeiro. In pochi mesi Papa Francesco è entrato nel cuore della gente, ha riempito le piazze con la freschezza e l’autenticità che lo contraddistinguono, soprattutto con il suo essere Papa-parroco attento ai bisogni di ognuna delle sue pecorelle. Alle sue spalle, ha il Vangelo sulla cui via vuole far camminare la Chiesa di Dio e una Tradizione che lo sorregge, in una straordinaria continuità di idee e di intenti con i pontificati precedenti. Con interviste raccolte anche durante la Giornata Mondiale della Gioventù, il testo permette un focus dettagliato sul significato della visita pastorale nella terra dell’America Latina. Le sfide della Chiesa oggi sono molte, Papa Francesco è pronto ad accoglierle con entusiasmo.
LanguageItaliano
Release dateSep 25, 2013
ISBN9788868220976
Andate, senza paura, per servire: La rinuncia di Benedetto XVI, l’eredità raccolta da Papa Francesco, un messaggio appassionato nel segno della continuità

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    Andate, senza paura, per servire - Fabio Mandato

    FABIO MANDATO

    Andate, senza paura, per servire

    La rinuncia di Benedetto XVI
    L’eredità raccolta da Papa Francesco
    Un messaggio appassionato
    nel segno della continuità

    Proprietà letteraria riservata

    © by Pellegrini Editore - Cosenza - Italy

    Edizione eBook 2013

    Isbn: 978-88-6822-097-6

    Via Camposano, 41 (ex via De Rada) - 87100 Cosenza

    Tel. (0984) 795065 - Fax (0984) 792672

    Sito internet: www.pellegrinieditore.it - www.pellegrinilibri.it

    E-mail: info@pellegrinieditore.it

    I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, riproduzione e adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi.

    Alla mia famiglia

    Indice

    PREFAZIONE

    INTRODUZIONE

    Capitolo I

    Giovanni XXIII e Benedetto XVI: la mia persona conta niente

    L’eredità di una Chiesa viva

    La guida viene dalle periferie

    Capitolo II

    Gli occhi del mondo sulla Chiesa

    Capitolo III

    La liturgia di piazza San Pietro

    Capitolo IV

    Un prete diventato Papa

    Capitolo V

    Sulla via del Vangelo

    Nelle periferie di una grande Nazione

    Una Chiesa chiamata ad essere viva

    Capitolo V

    Francesco, va’ e ripara la mia Casa

    Mattone dopo mattone, alla ricerca della verità e della bellezza

    Una Chiesa giovane e per i giovani

    Capitolo VI

    Tendere la mano al vicino

    PREFAZIONE

    È veramente bello veder crescere i ragazzi che il Signore ti ha affidato nell’ambito di un ministero nella Chiesa. Fabio, che si è cimentato in questo lavoro, è uno di questi. Un compagno di strada nel comune percorso di fede, nella stessa passione per la missione attraverso l’uso dei media indiscutibilmente utili all’evangelizzazione e all’avanzare del Regno.

    In questo volume c’è tutto l’autore. Un giovane avvocato e scrittore che all’alba della sua professione si è tuffato nell’universo del giornalismo grazie al nostro Settimanale diocesano Parola di Vita.

    Seguire e scrivere la cronaca ecclesiale non è facile, non è per tutti. Non basta essere muniti di tablet o block notes per scrivere di Chiesa. La vocazione del vaticanista è quella di saper cogliere e far passare, all’interno di un discorso più ampio, il gesto o la parola di un pontefice.

    L’autore ha cercato di farlo con questo lavoro, che potremmo definire un bellissimo esercizio di laboratorio giornalistico, inquadrando i recenti fatti di cronaca ecclesiale (dalla rinunzia al governo di papa Benedetto XVI all’elezione di papa Francesco) nell’opera della Provvidenza.

    Un buon giornalista non è solo reporter, non fotografa solo l’istante, ma riesce a collocare l’attimo all’interno di un più ampio ed articolato discorso. Aiuta il suo lettore a fare questo stesso itinerario.

    Con Fabio e gli altri amici della redazione abbiamo vissuto con apprensione e passione questi mesi. La fibrillazione, l’angoscia, lo smarrimento, la gioia, lo stupore che si ritrovano in queste pagine sono reali e condivise. I nostri giovani erano fra i giornalisti accreditati in piazza San Pietro e Fabio era uno di loro. Accreditato presso la Sala Stampa della Santa Sede per la nostra testata Parola di Vita ha seguito i giorni del conclave, si è scommesso andando fra i giovani della Gmg di Rio, ha parlato con la gente del popolo, con i cardinali, con i protagonisti. Queste due cose ce le ha raccontate nella cronaca scritta per il nostro giornale, attraverso l’Agensir, ma ancora di più ora, con questa sua fatica letteraria.

    Questo libro non è un articolo di giornale o una raccolta di pezzi già scritti. È un lavoro di elaborazione dei fatti, di quanto visto ed udito, e permettetemelo, anche di quanto creduto. Fabio è una giovane cristiano, non si vergogna di esserlo, ed insieme a carta e penna sa reggere anche il Rosario. Il segreto per entrare in queste pagine è quello di guardare all’autore che con la passione del giornalista e del credente ha provato a guardare la storia in una dimensione più grande, retta ed abitata dal Signore che non lascia solo il suo gregge, che provvede in maniera mirabile donandoci pastori secondo il suo cuore.

    Don Enzo Gabrieli

    Direttore di Parola di Vita

    INTRODUZIONE

    Con questo breve scritto, con l’occhio curioso del giornalista appassionato, vorrei rivivere gli storici e concitati giorni segnati dalla scelta di Benedetto XVI l’11 febbraio di rinunciare all’esercizio attivo del ministero petrino fino alla Giornata Mondiale della gioventù di Rio, passando per le fasi del Conclave e l’elezione di Papa Francesco.

    Ho avuto la possibilità e il dono di assistere a molti di questi eventi. Ero a Roma nei giorni precedenti il 28 febbraio, fine del pontificato di Benedetto XVI, ero in piazza e nella Sala stampa della Santa Sede durante l’elezione del nuovo Vescovo di Roma; sono stato a Rio de Janeiro, tra i giovani, durante la bellissima GMG. Desidero, perciò, dare un piccolo contributo per una esperienza diretta vissuta sulla pelle, di quelli che sono stati giorni importanti per la Chiesa in questo anno speciale, nell’Anno della Fede, a cinquanta anni dall’apertura del grande Concilio Vaticano II.

    Il testo si arricchisce anche di contributi, stralci di colloqui e interviste raccolti durante la Giornata Mondiale brasiliana, che certamente consentono di aprire una finestra sulla vita della Chiesa Cattolica nel grande subcontinente americano.

    Abbiamo vissuto momenti di smarrimento tipici di ogni fase di transizione.

    Papa Benedetto ha lasciato una grande eredità al suo Successore, un tesoro dottrinale e di fede, culminato in un gesto di grande libertà e umiltà, che solo lui poteva fare. Papa Francesco, dal canto suo, eletto il 13 marzo, è entrato subito nel cuore della gente, ha riempito le piazze – sembrano i tempi di Giovanni Paolo II – dando già in pochi mesi impronte significative al suo pontificato. Le sfide che il pontefice argentino sarà chiamato ad affrontare sono tante, molte delle quali già state raccolte da Benedetto XVI, in una società che cambia alla velocità di un bit.

    I primi mesi del pontificato di Papa Francesco rivelano una grandissima continuità con l’operato di Benedetto XVI, in una comunione di intenti che riguarda sia il piano pastorale che quello di governo della Chiesa. Volendoci soffermare sul primo, è assai significativa in questo senso, oltre che storica, la prima enciclica del nuovo pontificato, scritta a quattro mani, per la prima volta, da due Papi ancora viventi.

    La continuità è anzitutto radicata nella fede in Gesù Cristo morto e risorto, una verità per la quale ogni Papa è chiamato a confermare i fratelli, nella certezza che solo la fede è capace di illuminare il cammino dell’uomo.

    La stessa fede, in questo anno tutto particolare, assume un valore ben concreto alla luce proprio di quanto accaduto da febbraio 2013, e invita i credenti all’adesione al Dio fedele che sempre ha cura della sua Chiesa, conducendola nel tempo e nella storia in un cammino ininterrotto verso l’eternità.

    Camminare, edificare, confessare, è stato il primo slogan di Papa Francesco, che ha voluto chiamare a sé tutto il popolo di Dio, invitandolo, pur prendendo la Croce, a testimoniare la verità, la bontà e la bellezza del sì al progetto del Creatore. Il percorso che lo attende sarà arduo, ma Papa Bergoglio non è solo. Dietro le sue spalle ha una Tradizione che lo aiuta, lo sorregge, in una straordinaria continuità di idee, di dottrina e di intenti con i pontificati precedenti.

    Francesco d’Assisi, l’uomo spirituale, l’uomo evangelico, è il grande esempio e garantirà lo stile di Papa Bergoglio, per una missione che vuole abbeverarsi alla fonte di Cristo e dissetare tutti i fratelli, per costruire la pace e l’amore fra gli uomini.

    Capitolo I

    Giovanni XXIII e Benedetto XVI:

    la mia persona conta niente

    L’eredità di una Chiesa viva

    Gli eventi che dall’11 febbraio 2013 ad oggi hanno riguardato la Chiesa profumano di storia. Due Papi, entrambi vivi, entrambi vicini, a pochi metri l’uno dall’altro, sono una novità straordinaria per la Chiesa attuale. Hanno inaugurato

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