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Medicina Consapevole: Con un poco di zucchero la pillola andrà giù?
Medicina Consapevole: Con un poco di zucchero la pillola andrà giù?
Medicina Consapevole: Con un poco di zucchero la pillola andrà giù?
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Medicina Consapevole: Con un poco di zucchero la pillola andrà giù?

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About this ebook

Dal rapporto medico-paziente, al mondo delle prestazioni sanitarie, diagnostiche e non, per passare dall'importanza di cosa si mangia, cosa si compra per arrivare anche a come si cucina... Riflessioni personali sull'ambito della Medicina e su argomenti apparentemente slegati tra loro, in cui l'autore è coinvolto sia per esperienza personale, sia per la sua professione di medico. Semplici spunti di riflessione per tutti coloro che desiderano avere maggiore consapevolezza su come perseguire una buona condizione di salute e sulle minacce che la insidiano.
Domenico Battaglia nasce a Palermo nel 1973 ove si forma agli studi classici e consegue la laurea in Medicina e Chirurgia. Ha conseguito la Specializzazione in Urologia presso l'Università degli studi di Padova.
Da circa cinque anni si occupa di alimentazione e nutrizione con particolare attenzione all’alimentazione naturale, correlata al perseguimento di uno stato di salute più consapevole ed in pieno benessere.
Da alcuni anni ha approfondito lo studio del Raja Yoga e delle tecniche di Meditazione trascendentale che gli hanno consentito di approfondire ulteriormente percorsi di consapevolezza ed integrazione della personalità che si sono rivelati importanti strumenti per meglio decifrare e comprendere percorsi interiori quanto esteriori.
LanguageItaliano
Release dateJun 19, 2013
ISBN9788863530384
Medicina Consapevole: Con un poco di zucchero la pillola andrà giù?

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    Book preview

    Medicina Consapevole - Domenico Battaglia

    Bibliografia

    Premessa

    Ho ritenuto di importanza fondamentale, prima ancora di esporre le mie argomentazioni, riportare quello che è comunemente conosciuto come il Giuramento d’Ippocrate ossia quel giuramento che ogni medico è tenuto a pronunciare il giorno in cui riceve il titolo di laurea in medicina e chirurgia. Alcuni studiosi pensano che non sia opera attribuibile ad Ippocrate, il grande medico degli antichi greci, ma ritengo che questo sia di secondaria importanza, o addirittura irrilevante, se focalizziamo la nostra attenzione sulla sostanza delle cose. Chiunque abbia scritto queste parole ha dimostrato di essere in linea con certe leggi universali della vita, e dunque meritevole di potervisi accostare quando questa fosse ritenuta depauperata. Il mio vuole essere un monito, a me stesso in prima istanza oltre che a tutti coloro che, per vari motivi, si avvicinano alla sofferenza altrui, con l’intento di ricordare che al medico, e al personale sanitario in generale, viene concesso in ogni momento di entrare in quell’intima atmosfera fatta di corpo e anima a cui dovremmo accostarci sempre e solamente con spirito di silente servizio. Ho scelto di riportare anche la versione originale in lingua greca, non per vezzo letterario anacronistico bensì perché ritengo che la forza di una affermazione possa essere amplificata dai segni e dai suoni del linguaggio originario che l’hanno generata.

    Questo giuramento, nel nostro tempo che si definisce moderno, assume un significato ancora più rilevante, non solo perché vuole essere memoria di un passato illuminante, ma anche perché spesso mi è capitato di osservare come molti colleghi medici, vuoi per inconsapevole abitudine dovuta ad un acritico indottrinamento, vuoi per ragionata dottrina in quanto conniventi con un sistema di business inerente la salute e la sanità, abbiano tradito e continuino a tradire questo importantissimo quanto esemplare giuramento. Ecco perché il simbolo della professione medica, il camice, lo vediamo spesso svanire dietro alle nebbie della burocrazia o della medicina difensiva, un po’ come nella copertina di questo libro, quasi a ricordarci che a volte i simboli, meritevoli di un giusto riconoscimento del loro valore, possono sbiadire usurati da vecchie insane abitudini. Tuttavia, volendo interpretare le cose in modo diverso, i camici sbiadiscono e impallidiscono anche di fronte ad una nuova luce forte e potente che sta nascendo nella mente e nel cuore di tanti medici come di tanti pazienti, la luce della consapevolezza.

    La versione originale in greco

    « Ὄμνυμι Ἀπόλλωνα ἰητρὸν, καὶ Ἀσκληπιὸν, καὶ Ὑγείαν, καὶ Πανάκειαν, καὶ θεοὺς πάντας τε καὶ πάσας, ἵστορας ποιεύμενος, ἐπιτελέα ποιήσειν κατὰ δύναμιν καὶ κρίσιν ἐμὴν ὅρκον τόνδε καὶ ξυγγραφὴν τήνδε.

    Ἡγήσασθαι μὲν τὸν διδάξαντά με τὴν τέχνην ταύτην ἴσα γενέτῃσιν ἐμοῖσι, καὶ βίου κοινώσασθαι, καὶ χρεῶν χρηίζοντι μετάδοσιν ποιήσασθαι, καὶ γένος τὸ ἐξ ωὐτέου ἀδελφοῖς ἴσον ἐπικρινέειν ἄῤῥεσι, καὶ διδάξειν τὴν τέχνην ταύτην, ἢν χρηίζωσι μανθάνειν, ἄνευ μισθοῦ καὶ ξυγγραφῆς, παραγγελίης τε καὶ ἀκροήσιος καὶ τῆς λοιπῆς ἁπάσης μαθήσιος μετάδοσιν ποιήσασθαι υἱοῖσί τε ἐμοῖσι, καὶ τοῖσι τοῦ ἐμὲ διδάξαντος, καὶ μαθηταῖσι συγγεγραμμένοισί τε καὶ ὡρκισμένοις νόμῳ ἰητρικῷ, ἄλλῳ δὲ οὐδενί.

    Διαιτήμασί τε χρήσομαι ἐπ’ ὠφελείῃ καμνόντων κατὰ δύναμιν καὶ κρίσιν ἐμὴν, ἐπὶ δηλήσει δὲ καὶ ἀδικίῃ εἴρξειν.

    Οὐ δώσω δὲ οὐδὲ φάρμακον οὐδενὶ αἰτηθεὶς θανάσιμον, οὐδὲ ὑφηγήσομαι ξυμβουλίην τοιήνδε. Ὁμοίως δὲ οὐδὲ γυναικὶ πεσσὸν φθόριον δώσω.

    Ἁγνῶς δὲ καὶ ὁσίως διατηρήσω βίον τὸν ἐμὸν καὶ τέχνην τὴν ἐμήν.

    Οὐ τεμέω δὲ οὐδὲ μὴν λιθιῶντας, ἐκχωρήσω δὲ ἐργάτῃσιν ἀνδράσι πρήξιος τῆσδε.

    Ἐς οἰκίας δὲ ὁκόσας ἂν ἐσίω, ἐσελεύσομαι ἐπ’ ὠφελείῃ καμνόντων, ἐκτὸς ἐὼν πάσης ἀδικίης ἑκουσίης καὶ φθορίης, τῆς τε ἄλλης καὶ ἀφροδισίων ἔργων ἐπί τε γυναικείων σωμάτων καὶ ἀνδρῴων, ἐλευθέρων τε καὶ δούλων.

    Ἃ δ’ ἂν ἐν θεραπείῃ ἢ ἴδω, ἢ ἀκούσω, ἢ καὶ ἄνευ θεραπηίης κατὰ βίον ἀνθρώπων, ἃ μὴ χρή ποτε ἐκλαλέεσθαι ἔξω, σιγήσομαι, ἄῤῥητα ἡγεύμενος εἶναι τὰ τοιαῦτα.

    Ὅρκον μὲν οὖν μοι τόνδε ἐπιτελέα ποιέοντι, καὶ μὴ ξυγχέοντι, εἴη ἐπαύρασθαι καὶ βίου καὶ τέχνης δοξαζομένῳ παρὰ πᾶσιν ἀνθρώποις ἐς τὸν αἰεὶ χρόνον. παραβαίνοντι δὲ καὶ ἐπιορκοῦντι, τἀναντία τοutέων. »

    La versione italiana

    « Giuro per Apollo medico e Asclepio e Igea e Panacea e per tutti gli dei e per tutte le dee, chiamandoli a testimoni, che eseguirò, secondo le forze e il mio giudizio, questo giuramento e questo impegno scritto:

    di stimare il mio maestro di questa arte come mio padre e di vivere insieme a lui e di soccorrerlo se ha bisogno e che considererò i suoi figli come fratelli e insegnerò quest’arte, se essi desiderano apprenderla, senza richiedere compensi né patti scritti; di rendere partecipi dei precetti e degli insegnamenti orali e di ogni altra dottrina i miei figli e i figli del mio maestro e gli allievi legati da un contratto e vincolati dal giuramento del medico, ma nessun altro.

    Regolerò il tenore di vita per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio; mi asterrò dal recar danno e offesa.

    Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo.

    Con innocenza e purezza io custodirò la mia vita e la mia arte.

    Non opererò coloro che soffrono del male della pietra, ma mi rivolgerò a coloro che sono esperti di questa attività.

    In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati, e mi asterrò da ogni offesa e danno volontario, e fra l’altro da ogni azione corruttrice sul corpo delle donne e degli uomini, liberi e schiavi.

    Ciò che io possa vedere o sentire durante il mio esercizio o anche fuori dell’esercizio sulla vita degli uomini, tacerò ciò che non è necessario sia divulgato, ritenendo come un segreto cose simili.

    E a me, dunque, che adempio un tale giuramento e non lo calpesto, sia concesso di godere della vita e dell’arte, onorato degli uomini tutti per sempre; mi accada il contrario se lo violo e se spergiuro. »

    Il giuramento Moderno

    Il giuramento, nella forma qui sotto riportata, è stato deliberato dal comitato centrale della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri il 23 marzo 2007.

    « Consapevole dell’importanza e della solennità dell’atto che compio e dell’impegno che assumo, giuro:

    di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento rifuggendo da ogni indebito condizionamento;

    di perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell’uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale;

    di curare ogni paziente con eguale scrupolo e impegno, prescindendo da etnia, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica e promuovendo l’eliminazione di ogni forma di discriminazione in campo sanitario;

    di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di una persona;

    di astenermi da ogni accanimento diagnostico e terapeutico;

    di promuovere l’alleanza terapeutica con il paziente fondata sulla fiducia e sulla reciproca informazione, nel rispetto e condivisione dei principi a cui si ispira l’arte medica;

    di attenermi nella mia attività ai principi etici della solidarietà umana contro i quali, nel rispetto della vita e della persona, non utilizzerò mai le mie conoscenze;

    di mettere le mie conoscenze a disposizione del progresso della medicina;

    di affidare la mia reputazione professionale esclusivamente alla mia competenza e alle mie doti morali;

    di evitare, anche al di fuori dell’esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il decoro e la dignità della professione;

    di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni;

    di rispettare e facilitare il diritto alla libera scelta del medico;

    di prestare assistenza d’urgenza a chi ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità, a disposizione dell’autorità competente;

    di osservare il segreto professionale e di tutelare la riservatezza su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell’esercizio della mia professione o in ragione del mio stato;

    di prestare, in scienza e coscienza, la mia opera, con diligenza, perizia e prudenza e secondo equità, osservando le norme deontologiche che regolano l’esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione. »

    Introduzione

    Questo libro nasce dalla volontà di tessere un filo invisibile tra alcuni aspetti della medicina e della salute, solo apparentemente lontani tra loro.

    In molte occasioni della mia vita ho avuto la sensazione di procedere come attraverso una stanza buia con tanti punti luce, sparsi qua e là in maniera apparentemente disordinata. Finora ho esplorato solo alcuni aspetti dell’esistenza nei suoi svariati modi di esprimersi, riuscendo ogni tanto ad accendere qualche nuovo punto luminoso, pur rimanendo consapevole del fatto che un numero consistente di queste fonti di luce siano ancora tutte da scoprire e da ridestare.

    In questo libro ho cercato di tessere alcuni fili di collegamento fra i vari puntini luminosi, sperando di riprodurre dei disegni coerenti ed intellegibili ad un pubblico il più vario possibile, senza peraltro pretendere di avere esplorato in maniera esaustiva i singoli argomenti trattati. Il vero ed ambizioso obiettivo di questo libro è quello di divulgare, cioè far arrivare le notizie contenute a quante più persone possibili e nel modo più semplice e chiaro possibile.

    L’idea della medicina oggi è quasi sempre avvicinata al concetto di malattia, ma a me piacerebbe che fosse invece sempre più frequentemente accostata al concetto di salute inteso come benessere, come perseguimento di uno stato che non è solo assenza di malattia ma pienezza e consapevolezza dello scorrere della vita in noi.

    Per fare questo servono delle informazioni, delle conoscenze, degli strumenti che ci consentano di operare delle scelte il più consapevoli possibili, anche in riferimento al momento storico di ciascuno di noi e al nostro bisogno di esperienza.

    Il percorso di questo libro oscilla dal macrocosmo al microcosmo, conscio del fatto che il nostro corpo non può essere visto e vissuto semplicisticamente come una scatola-contenitore di organi ed apparati, che svolgono ognuno funzioni specifiche ed avulse tra loro, bensì come un universo di universi che concorrono in modo corale allo svolgimento della vita, e dunque del benessere, nel modo che più si avvicina alla perfezione possibile sul nostro Pianeta.

    Ma come assumere informazioni e nuove conoscenze? Spesso occorre leggere e studiare, ma a volte basta semplicemente sviluppare una modalità di osservazione critica degli eventi che si dipanano davanti ai nostri occhi così da cercare soluzioni pragmatiche, fattive, per invertire la rotta, per modificare in meglio i comportamenti o le modalità alterate che vediamo svolgersi davanti a noi. 

    Vi starete già chiedendo come raggiungere questi obiettivi ed ecco che un primo esempio potrebbe essere quello di ponderare la maniera con cui medici e pazienti oggi gestiscono i rapporti umani oltre che la malattia; un’altro punto di osservazione potrebbe essere analizzare il perché del continuo aumento di prestazioni sanitarie, che non accenna a fermarsi. E inoltre, si potrebbero osservare gli effetti con i quali l’energia di un pensiero o di un emozione influenzano i meccanismi dell’organismo, in positivo come in negativo.

    Come tutto ciò può avere risvolti significativi sul nostro benessere? E quale può essere il ruolo del cibo, elemento alla base del nostro stato di salute? Riguardo al cibo è doveroso ricordare che il nostro corpo si comporta un po’ come un’antenna, recependo energie di varia frequenza e vibrazione dall’esterno e trasducendole in azioni pratiche al suo interno. Le piante, per esempio, accumulano energie dalla terra e dal sole e le sintetizzano in un frutto, un ortaggio etc. L’Uomo cibandosi dei frutti della terra così ottenuti, introietta nel suo organismo queste energie sotto forma di enzimi, zuccheri e proteine, che saranno assorbite ed utilizzate per avviare o mantenere processi utili al suo sostentamento e, in ultima analisi, ad un corretto fluire e progredire della vita.

    Ecco, questi e tanti altri esempi saranno alla base di un percorso che speriamo possa condurre i lettori ad una maggior consapevolezza, quantomeno riguardo agli argomenti trattati, consci del fatto di essere individui unici ma non scollegati, inseriti in un sistema poliedrico, interconnesso ed assolutamente integrato, sia in se stessi che con gli altri simili, oltre che con tutti gli altri esseri viventi attraverso i quali, con varie e diverse modalità, la vita fluisce, si rigenera e crea.

    Capitolo 1

    Il rapporto medico-paziente ovvero 

    C’eravamo tanto amati…

    Obiettivo di questo libro

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