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Fiori per Diana
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Ebook58 pages43 minutes

Fiori per Diana

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FIORI PER DIANA narra una storia amara, di sentimenti sacrificati o traditi, dove l’eredità delle guerre balcaniche e la lotta al terrorismo s’intrecciano con passioni e ideali personali. È un racconto teso, in cui la spy story incontra il nero più nero...

Il racconto è stato in precedenza pubblicato dal Giallo Mondadori e da Milano Nera.

In appendice a questa edizione, cinque racconti “shot”.

- H20

- Merda

- Ljuba

- Eravamo guerrieri

- Anita piange

L’INCIPIT

Trieste, 3 novembre. Ieri: il Giorno dei Morti.

“Stronzate… Ogni giorno, è il giorno dei morti. Ogni sacrosanto, fottuto, giorno”, pensa Naser, mentre entra nel cimitero di Sant’Anna, flagellato da raffiche di gelida bora.

Naser Siljdzic, aka ‘la Volpe’, inafferrabile terrorista islamico, è venuto per Diana. E per Kirk.

Kirk Morrison, brillante quadro operativo della CIA in carriera, è venuto per Naser. E per Diana.

Diana Kovacevic li aspetta. Entrambi.

Sono passati molti anni da quando i tre, giovani universitari, studiavano insieme in questa città di frontiera, quando il caso e l’amicizia li avevano uniti, a dispetto di tutte le loro diversità. Fino a che quelle stesse diversità – e quell’amore che non può essere condiviso – non li aveva separati, portandoli su strade divergenti.

Ora, hanno però un appuntamento da rispettare.

Un appuntamento per mantenere una promessa. In nome di un’amicizia perduta. E soprattutto di un amore sacrificato.

Ma anche un appuntamento con la vendetta.

O, piuttosto, con il destino.

L’AUTORE

Come narratore, Fabio Novel (Trieste, 1966) ama confrontarsi con più generi letterari. Esordisce professionalmente con il romanzo "Scatole siamesi" (Nord 2002, Delos Books 2010), uno spy/SF thriller. Pubblica racconti per svariate case editrici, tra cui Mondadori, Curcio, No Reply, Delos Books, Milano Nera e Delmiglio. Tra i suoi testi disponibili in ebook, il racconto lungo “Phuket Inferno” e il romanzo “Sangue Khmer” (DelosDigital). È attivo anche sul fronte saggistico, con articoli firmati per riviste e libri. Collabora con testate on line come ThrillerMagazine, FantasyMagazine e Fantascienza.com. Per Mondadori, ha curato due speciali AA.VV. della collana Segretissimo, dedicati alla spy fiction italiana: “Legion” (2008) e “Noi siamo Legione” (2015).

LanguageItaliano
PublisherFabio Novel
Release dateNov 6, 2015
ISBN9788892515284
Fiori per Diana

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    Fiori per Diana - Fabio Novel

    COLOPHON

    Collana: fabio novel / e–back n. 5

    Genere: drammatico, thriller, noir, spy fiction

    Tipologia: racconto

    Fiori per Diana

    Copyright © 2015 Fabio Novel

    Tutti i diritti riservati

    Edizioni precedenti:

    - Fiori per Diana, inGli occhi dell’Hydra, AA.VV. a cura di Stefano Di Marino, Edizioni Domino ©2007

    - Fiori per Diana, in appendice a Il Giallo Mondadori n. 2995 (Miles Burton, La sciarada dei tre corpi), Mondadori ©2010

    - Fiori per Diana, ebook, MilanoNera ©2013

    Questo libro è frutto dell’immaginazione dell’Autore. Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono fittizi o usati in modo fittizio.

    Per l’ideazione di copertina è stata utilizzata una foto del portfolio http://www.morguefile.com/ , dove l’immagine è messa disposizione per utilizzo creativo, anche con propositi commerciali.

    Si ringrazia l’autore/ice della foto originale.

    Sono vietate la copia e la diffusione non autorizzate.

    FIORI PER DIANA

    Una raffica poderosa. L’ennesima.

    Nord, Nord-Est. Bora.

    I lembi dell’impermeabile di pelle, schiaffeggiati dal vento, schioccano come oscuri vessilli. Lame gelide trafiggono attraverso i tessuti.

    Naser Siljdzic, incurante del freddo, non si premura di serrare i bottoni del pastrano. Piuttosto, racchiude il mazzo di fiori al petto, circondandoli con l’avambraccio sinistro, il palmo della mano aperto. Un gesto protettivo. Il cellophan della confezione si appiattisce, alla pressione della folata. Ma gli steli non si piegano, le corolle non si strappano.

    Primi di novembre. Autunno triestino.

    La bora è arrivata durante la notte. È montata su quasi senza preavviso. Ha spazzato il cimitero di Sant’Anna. Ha sparso, tra marmi e ghiaia, i fiori rubati dai vasi. Ha reso coriandoli i petali, lasciando gambi secchi rotolare tra i cipressi italici dei viali. Ha dichiarato così il suo parere alle migliaia di persone che hanno deposto vani omaggi alla memoria nell’arco della giornata precedente, in occasione della ricorrenza dei defunti.

    2 novembre. Giorno dei Morti.

    Stronzate… Ogni giorno, è il giorno dei morti. Ogni sacrosanto, fottuto, giorno. Naser lo sa bene. Lo aveva compreso già da ragazzino, quando era dovuto emigrare, al seguito della madre. Abbandonare casa, amici, parenti. Abbandonare la Bosnia in fiamme. Abbandonare il padre e il fratello maggiore, uomini di famiglia trasformati in uomini in armi. Abbandonarli, con un a presto crucciato, ma speranzoso. E non rivederli mai più.

    Si doveva ritenere fortunato, lui: Goran, suo padre, non era messo male finanziariamente. Aveva qualche dinaro da parte, e parenti a Trieste, la città italiana dove poi Naser era cresciuto. Dove aveva studiato. Dove aveva fatto amicizia con Kirk. Dove aveva amato Diana.

    Diana.

    Diana che lui aveva lasciato, per una vita sbagliata. Diana, con la quale ora aveva un appuntamento.

    Quello per cui era tornato, dopo tanti anni, a Trieste.

    L’appuntamento con lei. Con Kirk. Con il destino.

    «Non ci posso credere, Naser. Tu non credi in Dio, però credi al destino!» Ironia leggera, priva di cattiveria. Pura espressione di incredulità, condita di allegria.

    «In qualcosa di illogico bisogna pur credere, Diana…»

    Diana Kovacevic, 19 anni. Serba di origini, ma nata e cresciuta a Trieste. Figlia di Stanko Kovacevic, lavoratore edile. In nero, perlopiù. E di Mirjana Heršak, commessa in una jeanseria.

    Era stupenda, Diana. Alta, capelli corvini, fianchi segnati, terza che tendeva il cotone bianco della t-shirt. Voce calda, serena. Rassicurante, in genere. Sensuale, all’occorrenza.

    «Mica è obbligatorio, avere una fede» commentò salace Kirk Morrison. Padre americano, assegnato alla base NATO di Aviano. Madre italiana. Kirk era nato in Italia. Doppia cittadinanza. Bilingue assoluto. Studiava giurisprudenza all’Università di Trieste. Un bel ragazzone dalla mascella squadrata. Sportivo, dinamico. Nel contempo, dotato di buon acume e intelligenza. Al

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