Profumo di Lilith

Capitolo1

Quasi a casa

Brad é in auto, nella sua impala del novantotto, una di quelle base mica la SS tanto che quando stava per acquistarla scherzosamente al venditore disse la frase: bene, acquistando una berlina del genere posso definirmi un marito della classe media americana a tutto tondo!

Con il trascorrere degli anni, nemmeno si contano più i graffi e le ammaccature nel suo bianco ammattito, da sempre parcheggiata nel viale di casa sotto il caldo sole della California, certo la città di Davis non è sul mare, ma il sole anche lì sa picchiare forte.

Quella battuta era un po' come esorcizzare l'idea che gli anni anche per lui stessero passando cercando di accettare con sufficiente pazienza il suo status da impiegato medio.

Del resto era felice, possedeva una piccola casa con cortile sul retro, padre di due splendide bambine e marito di una bella moglie, la quale probabilmente in cuor suo nutriva più ambizioni di lui.

Mentre guida, sembra stanco, sfinito, ha percorso quasi novecento miglia venerdì e finalmente completati i quasi novecento miglia di questa domenica per tornare in quella che credeva il suo nido ed ormai non chiama nemmeno più casa.

Tutto questo per andare a trascorrere il sabato con le sue due bambine Anne e Mary, per poi bestemmiare quanti più santi conosce nel vedere sua moglie Mel tra le braccia di un altro, colei che fino a qualche anno prima considerava l'amore della sua vita ed in qualche modo, in una piccola parte del suo cuore in frantumi , considera ancora. A pensare che la chiamava Melody, alla quale ne ha dedicate veramente tante di mielose melodie, l'amore era reciproco, era palese dai suoi occhi che brillavano nel solo guardarlo quando ritornava da lavoro.

Ma per Brad il tempo passava riempiendogli la giornata di stupidi e molto spesso inutili problemi, al punto da dimenticare che quella scintilla che si innescava ad ogni contatto andava alimentata.

Ed ora lo sguardo che lei gli rivolge é a dir poco indispettito, o per meglio dire rabbioso nei suoi confronti, perché ormai si sente disturbata dalla sua presenza, come se pensasse;

questo idiota continua a venire fin qui, non capisce che mi sono fatta una nuova vita e dovrebbe lasciare le bambine e me vivere felici?

E sì, la nuova vita di Mel è con Mike, lo chiamano il dottore di Seattle, chirurgo plastico di fama internazionale, infatti lei lo ha messo subito alla prova facendosi rifare il seno!

Non è affatto semplice da digerire, ma a Brad la cosa può persino andare bene se Mel é felice, ma non riesce a mandare proprio giù il fatto che quel deficiente di medico chieda ai suoi due angeli, di chiamarlo Papà!

Novecento miglia si percorrono in oltre dodici ore, e ritrovarsi ancora a dare pugni sul volante ripensando a ciò che gli ha detto la piccola Mary nella sua innocenza, probabilmente comincia ad andare oltre la semplice collera, mentre urla con i vetri chiusi in una strada isolata.

«Papà, ma se ora devo chiamare anche Mike papà, come faccio a sapere se sei tu quando telefoni? Non ci posso credere, così mi ha detto mia figlia, come fa a chiedere questo ad una bambina di quattro anni, tra dieci potrebbe considerare più lui come padre che io, non esiste, il padre sono e resto io! Si sarà potuto comprare lei, ma non le mie bambine, quando provo a parlare con Mel poi, mi da’ del pazzo se solo provo a spiegarle le mie ragioni, mi minaccia l'allontanamento, e persino accusa il fatto che non mi sono fatto una nuova famiglia...

Forse perché amavo troppo la mia!

Devo calmarmi, sto sudando inutilmente mentre lei se la spassa con quel perfettino, ma non ci riesco, cacchio!»

Brad scoppia nuovamente in lacrime, si guarda nello specchietto retrovisore ed usando il suo fazzoletto, ormai completamente inzuppato , si asciuga gli occhi e poi la fronte che con il passare degli anni comincia a diventare un tutt'uno con la nuca e sempre più lucida.

Ricorda ancora quando portava i capelli legati, poggiavano sulle spalle della sua giacca da aviatore comprata insieme alla sua moto inglese per emulare Brando.

Ora è talmente