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250 Itinerari Outdoor, Canoa-Kayak. I migliori percorsi in Italia e in Europa
250 Itinerari Outdoor, Canoa-Kayak. I migliori percorsi in Italia e in Europa
250 Itinerari Outdoor, Canoa-Kayak. I migliori percorsi in Italia e in Europa
Ebook450 pages5 hours

250 Itinerari Outdoor, Canoa-Kayak. I migliori percorsi in Italia e in Europa

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About this ebook

OUTDOOR CANOA la Guida a colori con i migliori percorsi per tutti, in Italia e nel sud Europa con 250 itinerari per canoa, rafting, kayak, floating, tubing, hydrospeed, sup, sit on top, sit inside.
Vivere Outdoor, significa praticare l’attività della Whitewater river, sviluppando nella persona che la pratica, lo spirito di avventura, valorizzando l’abilità motoria e la resistenza psicologica. Tale pratica Outdoor, mette in grado le persone di scoprire i segreti della natura umana, proponendo un incontro spettacolare con la natura all’aria aperta.
LanguageItaliano
PublisherAbel Books
Release dateFeb 27, 2014
ISBN9788867520817
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    250 Itinerari Outdoor, Canoa-Kayak. I migliori percorsi in Italia e in Europa - Augusto fortis

    AUGUSTO FORTIS

    OUTDOOR CANOA

    250 ITINERARI

    Italy and South Europe

    Whitewater

    CANOA

    RAFTING – KAYAK

    FLOATING – TUBING

    HYDROSPEED – SUP

    SIT ON TOP – SIT INSIDE

    Guida a colori con i migliori percorsi per tutti, in Italia e nel sud Europa

    Proprietà letteraria riservata

    © 2013 Abel Books

    Tutti i diritti sono riservati. È  vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico.

    Le richieste per l’utilizzo della presente opera o di parte di essa in un contesto che non sia la lettura privata devono essere inviate a:

    Abel Books

    via Terme di Traiano, 25

    00053 Civitavecchia (Roma)

    ISBN 9788867520817

    DEDICHE E RINGRAZIAMENTI

    Il libro è dedicato a Melissa Stevens, morta durante il salvataggio di un nostro compagno, nella discesa dello Yellowstone River (Montana) USA.

    Ringraziamenti: Enrica, Simona, Paolo Gobetti, Maurizio Pattoglio.

    Progetto editoriale e realizzazione: Augusto Fortis

    Referenze fotografiche: Augusto Fortis e Maurizio Pattoglio

    La discesa dei fiumi e dei torrenti secondo i suggerimenti dell’autore, sarà fatta a rischio e pericolo degli interessati, senza nessuna responsabilità da parte dell’autore e dell’editore.

    INDICE GENERALE

    Dediche e ringraziamenti

    Presentazione di Mathieu Arnaud

    Introduzione all’Outdoor nella pratica della Whitewater  river

    Capitolo 1

    - Sommario dei percorsi – schede tecniche

    - Sommario dei percorsi, secondo il loro grado di  difficoltà

    - Classificazione internazionale delle difficoltà

    - L’estremo

    - La manovra del futuro: lo squirting

    - Le imbarcazioni per l’Outdoor nella pratica della  Whitewater river: battelli pneumatici, rafting,  hydrospeed, canoe, kayak, tubing, floating, SUP, Sit on  Top, Sit Inside

    - La portata dei fiumi

    - La storia della Whitewater in Italia e in Europa

    Capitolo 2

    - I percorsi in Italia, itinerari, ambiente e territorio

    - Notizie utili e cartografia

    - I fiumi italiani

    - I fiumi appenninici

    - I fiumi alpini

    - L’ambiente

    - Il clima

    - Il territorio, la geologia, la geografia e i regimi idrici

    - Note tecniche generali

    - Schede tecniche dei percorsi in Italia

    Capitolo 3

    -  I percorsi in Francia, itinerari, ambiente e territorio

    Notizie utili e cartografia

    - I fiumi francesi

    -  I fiumi della Corsica

    - I fiumi alpini

    - I fiumi del Massiccio Centrale e dei Pirenei

    -  Il clima e l’ambiente

    -  Schede tecniche dei percorsi in Francia

    Capitolo 4

    - I percorsi in Svizzera, itinerari, ambiente e territorio

    –   Notizie utili e cartografia

    L’immagine del paese

    I fiumi delle Alpi Svizzere

    Il clima

    Schede tecniche dei percorsi in Svizzera

    Capitolo 5

    - I percorsi in Germania (Alta Baviera), itinerari,  ambiente e territorio

    Notizie utili e cartografia

    Itinerari, ambiente e territorio

    L’immagine del paese e il territorio

    I fiumi della Germania e delle Alpi dell’Alta Baviera

    Il territorio

    L’ambiente

    Il clima

    Schede tecniche dei percorsi in Germania (Alpi  dell’Alta Baviera)

    Capitolo 6

    - I percorsi in Austria, itinerari, ambiente e territorio

    - Notizie utili e cartografia

    Il territorio

    Il clima

    I fiumi dell’Austria

    L’ambiente

    Schede tecniche dei percorsi in Austria

    Capitolo 7

    I percorsi in Slovenia, itinerari, ambiente e territorio

    Notizie utili e cartografia

    I fiumi della Slovenia

    Il territorio

    Il clima

    Schede tecniche dei percorsi sui fiumi della Slovenia

    Capitolo 8

    - I percorsi in Croazia, Bosnia e Montenegro. Itinerari,  ambiente e territorio

    Notizie utili e cartografia

    L’immagine del Paese

    Il territorio della Croazia

    I fiumi della Croazia

    Il clima della Croazia

    Il territorio della Bosnia

    I fiumi della Bosnia

    Il clima della Bosnia

    I fiumi del Montenegro

    Il clima del Montenegro

    Scheda tecnica di un percorso del Montenegro (Tara)

    Capitolo 9

    - La Sicurezza

    - Avvertimenti

    - Equipaggiamento

    - Abbigliamento

    - Norme di sicurezza da applicare prima di fare la  discesa.

    - Il riscaldamento

    - La riunione con i compagni

    - La scelta del percorso

    - Lo studio tecnico del percorso

    - La preparazione dei materiali

    - La scelta dei compagni

    - I regimi idrici consigliati

    - La segnaletica della Whitewater

    - Dizionario dei termini tecnici più usati

    Appendici

    Bibliografia

    R. C. O. River Conservation Organization

    Organizzazioni mondiali esperte in sicurezza

    Elenco delle riviste di Outdoor nella pratica Whitewater river

    Federazioni Internazionali di Canoa Kayak (I. C. F.)

    Elenco in Italia dei club di Whitewater river canoa- kayak-rafting-Hydrospeed-tubing-floating

    Elenco delle scuole in Italia, di Whitewater river

    Le compagnie commerciali nell’Outdoor di canoa- kayak-rafting-floating-Tubing (Whitewater river)

    Cartina schematica dei percorsi

    Indice generale dei percorsi

    PRESENTAZIONE

    Vivere Outdoor, significa praticare l’attività della Whitewater river, sviluppando nella persona che la pratica, lo spirito di avventura, valorizzando l’abilità motoria e la resistenza psicologica. Tale pratica Outdoor, mette in grado le persone di scoprire i segreti della natura umana, proponendo un incontro spettacolare con la natura all’aria aperta.

    L’attività sportiva proposta, contiene un carattere audace e particolare, che chiama al superamento del sé, e che permette di vivere momenti forti e costruttivi di gruppo. Nei confronti di noi stessi, l’Outdoor non è pratica aggressiva e competitiva, non misura i nostri limiti, ma la capacità di ottimizzarli e gestirli; vivere Outdoor fa bene al nostro sistema fisico e psichico.

    Attraverso lo sport e l’avventura, intendendo con questo soprattutto un’avventura umana, la natura può essere usata come strumento per andare incontro a se stessi e agli altri. Il concetto di Outdoor è un modo di pensare e di essere; esso si basa sulla capacità dell’individuo di frequentare ambienti incontaminati, spesso ostili, dove l’individuo mette alla prova le proprie capacità. Superare i nostri orizzonti, è una pratica antica tipica della nostra specie.

    Lo sport avventura, non ha alcuna virtù terapeutica in sé, è solo uno strumento che permette un incontro da reinventare continuamente.

    In questo contesto di scoperta e di avventura Outdoor, ben s’inserisce la nuova guida di Augusto Fortis, uno dei massimi esperti mondiali, il cui nome, non ha certo bisogno di presentazione. Esso offre una chiara visione, per la prima volta dei più bei percorsi nelle regioni italiane e nell’Europa meridionale, con una trattazione organica, ricca di meticolose pagine tecniche e di osservazioni ecologiche, che sicuramente contribuiranno a incrementare il già notevole successo di questa pratica Outdoor.

    Mathieu Arnaud

    INTRODUZIONE ALL’OUTDOOR NELLA WHITEWATER RIVER

    Nel nostro paese, l’Outdoor nella Whitewater river, applicata alla canoa-kayak-rafting-hydrospeed-tubing-floating, sta avendo, soprattutto tra i giovani, un discreto successo. Il suo maggior pregio, è quello di essere un’attività ecologica. Il diffondersi oltre un certo limite, comporterebbe un’inevitabile violenza sulla natura. Noi frequentatori dell’acqua viva, vogliamo mantenere la purezza dei nostri rodei acquatici. Il timore è quello che, pubblicizzando questi percorsi, si potrebbe arrivare alla fine, agli stessi risultati oggi ottenuti con la pratica d’altri sport, come per esempio lo sci da pista. Dalla pratica della canoa, e in genere di tutti gli sport dell’acqua viva, quali kayak, rafting, hydrospeed, floating e tubing, noi ci attendiamo il contrario. Certo, noi siamo consapevoli, che non ci possiamo attendere che le sponde dei fiumi e dei torrenti, diventino tutte dei parchi naturali, ma, la natura, ripristinata in tutti i suoi aspetti, possa in futuro, diventare un fattore di promozione turistica.

    Oggi con l’introduzione delle imbarcazioni di materiale plastico, si è andato diffondendo un cambiamento di mentalità, spostando in avanti la valutazione delle difficoltà. La tendenza generale, è diventata quella di discendere sempre di più percorsi con rapide molto ostruite, superando cascate sempre più alte e con volumi d’acqua sempre maggiori, facendo affidamento su imbarcazioni e attrezzature individuali sempre più perfezionate. La ricerca delle difficoltà tecniche, sono diventate incentivi determinanti per i giovani amanti della natura, di queste attività sportive, mettendo alla prova l’efficienza fisica, al motto: sì all’avventura ma senza il rischio.

    Il maggior pregio nell’Outdoor di Whitewater river, è quello di essere attività ecologiche. I praticanti, vogliono mantenere la purezza dei loro rodei acquatici.

    Oggi, in un tranquillo pomeriggio domenicale, un canoista medio dotato di nuove attrezzature e con materiali necessari per la sicurezza, è in grado di affrontare senza problemi, percorsi che fino a qualche decennio fa erano ritenuti delle follie. Tuttavia, nessun canoista serio, si lancerebbe mai in una discesa di un torrente, senza una ricognizione preventiva del percorso, o per lo meno, senza aver preso le sue brave informazioni da qualcuno che lo ha già disceso. Un tronco galleggiante in una rapida ostruita dopo una curva, o una nuova rapida, creata dall’ultima piena, dove prima non c’era, possono rivelarsi dei pericoli mortali per chiunque, anche per il più esperto.

    E’ ovvio che sia insensato, fare affidamento per la discesa di un corso d’acqua selvaggia, a delle descrizioni troppo dettagliate. Ci si deve accontentare a dei suggerimenti, valutando di volta in volta, in modo molto critico, le situazioni con i propri occhi. Non si può negare che descrizioni troppo dettagliate, sottraggono a chi fa la discesa, una grossa porzione d’avventura. L’avventura deve far parte integrante di queste attività Outdoor.

    Augusto Fortis

    La tendenza generale, è diventata quella di discendere percorsi in acqua selvaggia, di elevate difficoltà tecniche.

    Capitolo 1

    SOMMARIO DEI PERCORSI – SCHEDE TECNICHE

    Italia

    1 Bevera – Liguria di Ponente

    Alpi Marittime italiane, valle della Bevera

    Media difficoltà

    2 Noce – Trentino, Dolomiti, Gruppo dell’Ortles, val di Sole

    Alpi Retiche Orientali

    Media difficoltà

    3 Rabbies – Trentino, Dolomiti, Gruppo dell’Ortles, val di Rabbi

    Alpi Retiche Orientali

    Media difficoltà

    4 Settimana – Alpi Carniche Centrali, val Settimana, Carnia, Friuli

    Media difficoltà a tratti difficile

    5 Taverone – Appennino Centrale, valle del Taverone, Lunigiana, Toscana

    Media difficoltà a tratti difficile

    6 Arno – Appennino Centrale, valle dell’Arno, Toscana

    Media difficoltà

    7 Araxis – Monti del Gennargentu, Sardegna Centrale, valle Araxis

    Facile

    Francia

    8 Guisane – Hautes Alpes, valle della Guisane

    Difficoltà da limitate a medie

    9 Gyr – Hautes Alpes, Parco Nazionale des Ecrines

    Difficile

    10 Guil – Hautes Alpes, Parco Regionale dei Queyras

    Da media difficoltà a difficile

    11 Vesubie – Alpi Marittime Francesi, valle della Vesubie

    Media difficoltà

    12 Severaisse – Alpi della Savoia, valle della Severaisse

    Da difficile a difficilissimo nel corso superiore, in seguito di media difficoltà

    13 Verdon (Gran Canyon du Verdon) – Alpi dell’Alta Provenza, Parco Regionale du Verdon

    Molto logorante e difficilissimo

    14 Eyrieux – Massiccio Centrale Francese, Valle dell’Eyrieux, Dipartimento dell’Ardéche

    Difficoltà limitate, in qualche tratto notevoli

    15 Chassezac – Massiccio Centrale Francese, Valle dello Chassezac. Dipartimento dell’Ardéche

    Insidioso con difficoltà limitate

    16 Allier – Massiccio Centrale Francese, Valle dell’Allier. Dipartimento dell’Alta Loira-Lozère-Alvernia

    Difficile

    Corsica

    17 Prunelli – Corsica centro occidentale, Golfo di Ajaccio, Valle Prunelli

    Difficile

    18 Taravo superiore – Corsica meridionale, costa sud occidentale, valle Taravo.

    Difficile

    19 Ortolo – Corsica meridionale, valle dell’Ortolo

    Difficile

    20 Fango – Corsica nord occidentale, golfo di Galeria, valle del Fango

    Media difficoltà a tratti difficile

    21 Tavignano inferiore – Corsica centro occidentale, Golfo di Aleria, valle del Tavignano.

    Difficile

    22 Porto – Corsica centro occidentale, Golfo di Porto, valle Porto.

    Difficile

    23 Solenzara – Corsica sud orientale, valle Solenzara

    Media difficoltà

    24 Golo medio – Corsica centro orientale, valle del Golo

    Difficile

    25 Golo inferiore – Corsica centro orientale, valle del Golo

    Difficile

    26 Golo/Calasima – Corsica centro orientale, Parco Regionale della Corsica, valle del Golo superiore, e del Calasima

    Difficile

    Svizzera

    27 Grosse Emme-Alpi Centrali, Berna, valle Emmenthal

    Media difficoltà

    28 Kleine Emme – Alpi Centrali, Berna, valle della Kleine Emme

    Da facile a media difficoltà

    Germania (Alta Baviera)

    29 Isar superiore – Alpi dell’Alta Baviera, valle Isar (Austria – Tirolo)

    Media Difficoltà

    30 Leitzach – Alta Baviera, valle della Leitzach

    Media difficoltà

    31 Isar inferiore – Alpi dell’Alta Baviera, nord Tirolo, valle dell’Isar

    Media difficoltà

    Austria

    32 Brandenberger Ache – Alpi del Tirolo, valle della Brandenberger Ache

    Da molto difficile a difficilissimo

    33 Steierische Salza – Alpi della Stiria, valle della Steireische Salza

    Difficoltà da limitate a notevoli

    34 Kalserbach – Alpi del Tirolo Orientale, valle del Kalserbach

    Difficile

    35 Scharzach – Alpi del Tirolo, valle Defereggental

    Difficile

    36 Drava – Alpi del Tirolo, valle della Drava

    Media difficoltà

    37 Bregenzer Ache – Alpi del Voralberg, valle della Bregenzer Ache

    Media difficoltà

    38 Mur – Alpi della Stiria, Salisburgo, valle della Mur

    Facile

    39 Tirol Ache – Alpi del Tirolo, valle Tirol Ache

    Facilmente percorribile

    40 Koppentraun – Alpi della Stiria, valle del Koppentraun

    Veloce, prevalentemente di media difficoltà

    41 Saalach – Alpi Austriache di Salisburgo, valle della Saalach

    Difficilissimo in alcuni brevi tratti, facile per ampi tratti

    Slovenia

    42 Soca/Isonzo – Alpi della Slovenia meridionale, valle dell’Isonzo, confine italo – sloveno

    Molto vario con tutti i gradi di difficoltà.

    43 Baca/Koritnica – Alpi della Slovenia occidentale, valle della Baca Koritnica.

    Media difficoltà

    44 Sava Bohinjka – Alpi della Slovenia settentrionale, valle della Sava Bohinjka

    Difficoltà media a tratti notevole

    45 Sava Doliljnka – Alpi della Slovenia meridionale, valle della Sava Dolinka

    Veloce prevalentemente di media difficoltà

    46 Trebuscica – Alpi della Slovenia centrale, valle Trebuscica

    Difficile

    47 Savinija – Alpi della Slovenia orientale, valle Savinja

    Media difficoltà

    48 Radovna – Alpi della Slovenia occidentale, valle Radovna

    Difficile

    49 Kneza – Alpi della Slovenia sud occidentale, valle della Kneza

    Difficile

    Montenegro

    50 Tara – Montenegro Centrale, Parco Nazionale del Durmitor.

    Media difficoltà

    Nel nostro paese, lo sport della canoa-kayak, sta avendo soprattutto tra i giovani un discreto successo. Il suo maggior pregio è quello di essere un’attività ecologica.

    Per la discesa in acqua selvaggia, l’attrezzatura di sicurezza è di fondamentale importanza.

    Oggi, in un tranquillo pomeriggio domenicale, un canoista medio dotato di nuove attrezzature e con materiali necessari per la sicurezza, è in grado di affrontare senza problemi, percorsi che fino a qualche decennio fa erano ritenuti

    delle follie.

    Sommario dei percorsi secondo il loro grado di difficoltà

    MC = Medi canoisti

    4 – Settimana nel tratto superiore

    6 – Arno

    7 – Araxis

    8 – Guisane nel tratto fino a Chantemerle

    9 – Guil nel tratto inferiore dopo le gole, e fino alla confluenza della Durance

    15 – Chassezac

    17 – Prunelli nel tratto inferiore

    Con la canadese aperta, come qui sull’Ardéche in Francia, si possono percorrere itinerari facili di grande bellezza.

    19 – Ortolo nel tratto inf. da Mulino di Gurgia e fino al mare

    20 – Fango nel tratto inferiore fino a Galeria

    23 – Solenzara

    25 – Golo nel tratto inf. da Ponte Leccia e fino a Barchetta

    27 – Grosse Emme nel tratto sup. fino all’idrometro

    28 – Kleine Emme nel tratto sup. fino a Hasle

    29 – Isar sup.

    30 – Leitzach

    31 – Isar

    33 – Steireiche Salza

    36 – Drava nel tratto fra Abflteesbach e Asisling

    37 – Bregenzer Ache

    38 – Mur

    39 – Tirol Ache

    41 – Saalach su tutto il percorso, ad esclusione delle gole di Lofer

    42 – Isonzo, dalla confluenza della Koritnica e fino a Spernica e da Caporetto fino a Tolmin

    40 – Koppentraun nel tratto sup. e in quell’inf. fino all’idrometro

    43 – Baca Koritnica nel tratto tra Baca e Koritnica.

    44 – Sava Bohinjka

    45 – Sava Dolinka

    46 – Trebuscica

    50 – Tara nel canyon della Tara

    BC =Buoni canoisti

    1 – Bevera

    2 – Noce

    4 – Settimana nel tratto inf.

    5 – Taverone nel tratto sup.

    Tecnica ed esperienza sono necessarie, su dei percorsi con elevate difficoltà tecniche.

    8 – Guisane nel tratto inf. fino a Briancon

    9 – Gyr

    10 – Guil dai "Salti della francese" fino alla diga di Maison du Roy.

    11 – Vesubie

    12 – Severaisse

    13 – Verdon

    14 – Eyrieux

    16 – Allier

    20 – Fango nel tratto sup. fino al ponte della N. 199

    24 – Golo medio da Ponte Castirla fino a Ponte Leccia

    27 – Grosse Emme nel tratto inf. dall’idrometro fino a

    Kemmeriboden

    28 – Kleine Emme da Hasle

    32 – Brandenberger Ache

    36 – Drava nel tratto compreso tra Abfaltensbach e Strassen.

    40 – Koppentraun nel tratto medio

    42 – Isonzo nel tratto sup. fino a Bovec e da Spernica al campo di slalom di Trnovo

    50 – Tara nel tratto medio a monte del canyon della Tara e fino al ponte di Plevja.

    O. C. =Ottimi canoisti

    3 – Rabbies

    4 – Settimana nel tratto medio

    10 – Guil, nelle gole dell’Angelo Guardiano e nelle gole infer. dopo lo sbarramento di Maison du Roy

    17 – Prunelli nel tratto sup.

    18 – Taravo sup. Su tutto il percorso

    19 – Ortolo nel tratto sup.

    22 – Porto

    24 – Golo medio, da Pont d’Accia e fino a Ponte Castirla

    26 – Golo sup. dal ponte di Barchetta, fino al ponte della N. 193

    26 – Golo/Calasima

    34 – Kalserbach

    35 – Schwarzach

    41 – Saalach, nei due km nelle gole di Lofer

    42 – Isonzo nelle gole dopo il campo di slalom di Trnovo e fino al sentiero che scende dalla strada che collega Caporetto con Trnovo.

    43 – Baca Koritnica su tutto il percorso

    CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DELLE DIFFICOLTA’

    La classificazione internazionale delle difficoltà si articola in sei gradi o classi, anche se da più parti del mondo si chiede alla Federazione Internazionale (I. C. F.) di alzare i gradi, analogamente a quanto avvenne anni qualche anno fa con l’alpinismo.

    Al momento, la (I. C. F.) non ritiene di alzare i gradi, ritenendo la sesta classe, il limite della praticabilità.

    Corrente poco veloce e rapide non ostruite, sono percorsi adatti ai principianti con poco talento, purché accompagnati da esperti canoisti.

    Classe 1 – facile. Piccole rocce sul fondo che generano onde basse e regolari, corrente non troppo forte, rapide visibili dall’imbarcazione, pendenza lieve. Le rapide non sono mai troppo strette, ne ostruite da massi e non presentano problemi sulla linea da seguire.

    Esempio. Ammer (Germania) da Rottenbuch a Peibenerg, con idrometro a 90 al paese di Weiltheeim

    Un discesista in kayak, su delle rapide di media difficoltà.

    Classe 2-media, morte ben delimitate, con pochi ostacoli facili da evitare. La linea da seguire è evidente.

    Esempio, Stura di Demonte (Italia) da Festiona a Moiola, con idrometro a 70 a Gaiola

    Classe 3-moderatamente difficile, rapide moderatamente difficili, intervallate da laghetti, con onde e buchi che possono far immergere completamente l’imbarcazione, e bloccare la discesa. Per affrontare la terza classe, bisogna sapere fare senza esitazione, le manovre d’ingresso in morta, e l’appoggio a valle. Occorre padronanza dell’eschimo e una buona esperienza, che consenta di affrontare vere rapide con disinvoltura.

    Esempio, Inn (Austria) nell’Imster-Schlucht, con idrometro a 200 al paese di Haiming

    Un discesista in kayak in un torrente alpino difficile, con rapide ostruite e salti.

    Classe 4-difficile rapide violente. Buona tecnica in acque mosse. Le onde sono grandi e irregolari, vi sono buchi da evitare e da superare nel verso giusto. Le rapide sono molto dure e il loro superamento richiede esperienza. Nuotare in questa classe, diventa pericoloso, vi sono buchi che trattengono e i compagni spesso non possono intervenire subito. Prima di affrontare un tratto di quarta classe, è norma prudenziale sbarcare e fare una ricognizione a piedi. E’ da notare che, la quarta classe, non presenta rapide molto più violente della terza classe, ma è la lunghezza e la continuità della stessa, a far aumentare il grado di difficoltà.

    Esempio: Otztaler Ache (Austria) nella gola boschiva, con idrometro a 120 al paese di Tumpen

    Classe 5 – estremamente difficile. Molta tecnica in acque mosse, occorre grande esperienza nell’eseguire le manovre. Le zone di morta sono ribollenti e instabili. Le buche sono molto profonde e tendono a trattenere la persona che ci cade dentro. Grossi massi ostruiscono i passaggi. Questi sono stretti e molto violenti.

    Esempio. Inn (Svizzera) nella gola di Brail, con idrometro a 110 al paese di Tarasp

    Classe 6 – limite della praticabilità. Esempio. Otztaler Ache (Austria) nel tratto compreso fra Langenfeld e Umhusen con idrometro a 120 al paese di Tumpen.

    Negli USA, di recente si sta adottando, in via sperimentale, una classe per la valutazione dei salti e delle cascate. Questa classe denominata: Class U or p rapid or falls, se sarà confermata dalla I. C. F. sarà posta oltre la sesta classe.

    La graduatoria delle difficoltà in classi o gradi, stabilita dalla Federazione Internazionale di Canoa-Kayak (I. C. F.), si riferisce soltanto alle difficoltà legate al fiume. La classificazione è suscettibile di modifiche ed è puramente teorica. L’ambiente del fiume è in continuo mutamento, sia a causa delle variazioni di livello dell’acqua, sia a causa dell’intervento dell’uomo. In questa graduatoria resta sempre una parte di soggettività legata al livello tecnico del praticante e all’evoluzione delle attrezzature e delle pratiche sportive. La valutazione del grado di difficoltà di un fiume richiede sempre la massima attenzione. Durante la discesa bisognerà poi tenere presente alcuni parametri che non sono presi in considerazione nella classificazione delle difficoltà, quali: la durata del percorso, le condizioni meteo, l’isolamento in gole.

    L’ESTREMO

    Adattamento all’ambiente, requisito fondamentale del vivere Outdoor, consente di realizzare imprese considerate impossibili.

    Oltre la sesta classe le rapide Whitewater, sono considerate estreme.

    In Italia le rapide estreme più note si trovano sul Noce in Trentino nella val di Sole, rapida della Segheria; sul Sesia in Piemonte, rapida di Balmuccia; sull’Isarco, in Alto Adige, la rapida di Fortezza che precede il lago di Fortezza (Franzesfeste).

    Sempre in Italia, la Gorgia di Mondrone (fu discesa per la prima volta dal canoista estremo torinese Pietro Berga nel 1993) sulla Stura di Ala, nelle Valli di Lanzo nel Piemonte Centrale nelle Alpi Graie Meridionali; un salto di 15 m posto al paese di Mondrone. In Francia la rapida estrema più nota si trova nel tratto superiore della Durance a monte di Briançon, poco dopo la confluenza della Clareè, denominata rapida di Malafosse. Una lapide su questa rapida lunga 800 m, riporta i nomi di quanti hanno tentato senza possedere, le adeguate capacità tecniche, la sua discesa.

    Tutte queste rapide sono considerate estreme con livelli alti nei mesi di maggio-giugno con la fusione delle nevi sulle Alpi.

    Da segnalare sulle Alpi una competizione estrema su una distanza di 6 km ed un dislivello di 200 m, che si svolge in Francia a La Berard, sul Vènèon, un percorso con acqua glaciale di grande potenza, tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, dal titolo Derby du Vènèon, www.derbyduveneon.fr

    In tutti i paesi del mondo ci sono migliaia di rapide estreme, come per esempio la Lava Falls nel Canyon del Colorado in Arizona (USA), la Livingstone Falls in Zaire in Africa, quelle del Bio Bio in Cile oppure quelle del Karnali in Himalaya.

    Tutte le rapide, dal sesto grado in su, sono una sfida con l’estremo. Su queste difficoltà, non c’è mai la certezza assoluta della padronanza dell’imbarcazione; è una sfida con se stessi e con l’acqua viva.

    Alcuni siti web, come www.jdsport.com e siti correlati, propongono a chi ne ha le capacità tecniche, discese estreme in Italia e nel mondo, di canoa, kayak, rafting, hydrospeed. La rivista: Gulliver Outdoor Magazine, www.gulliver.it, nata nel 1995, nella sezione "estremi" si occupa anche di canoa – kayak estremo, sui fiumi di tutto il mondo. Il sito in lingua inglese www.kayaksession.com e quello italiano www.ckfiumi.net, spesso propongono video di discese estreme.

    Sul sito www.youtube.com (account: sport-kayak estremo) è possibile visionare alcuni filmati realizzati in tutto il mondo, da canoisti estremi.

    Il sito www.extremesportman.com propone anche per la canoa-kayak, video di discese estreme.

    Il Film Festival val Sesia, film d’avventura sui fiumi del mondo, che si tiene ogni anno a Campertogno a fine maggio, www.valsesiacanoafestival.it, spesso propone spettacolari discese di kayak estremo, come il vincitore dell’edizione 2012, dal titolo Kayak estremo in Norvegia e Ecuador di Paul Cayol.

    A dicembre a Milano si tiene ogni anno il Festival Campionato Mondiale di Cinema e Televisione Sportiva World Ficts Challenge Sport Movies e TV, organizzato dalla FICTS (Federation International Cinema Television Sportifs) cui partecipano 110 paesi aderenti al CIO. Durante la manifestazione, sono proposti anche molti film di canoa estrema.

    LA MANOVRA DEL FUTURO: LO "SQUIRTING"

    Il primo fautore del moderno concetto di squirting, fu lo statunitense, Jasse Whittemore, seguito nel 1981, da coloro che sono oggi i maggiori promotori di questa specialità a livello mondiale e cioè Jeff e James Synder. Da allora e fino ai giorni nostri, l’evoluzione degli scafi e della tecnica non ha più conosciuto sosta e in America e in Europa ormai i praticanti non si contano più.

    Il primo canoista a chiamare questa manovra – Squirt – fu lo statunitense Phil Coleman, esperto discesista sia di kayak sia di rafting. Egli, trovandosi a spiegare agli amici la manovra con cui fu possibile spingere la canoa in avanti dopo che questa era stata completamente immersa, utilizzò il termine – squirting – (sapone bagnato che schizza dalle mani). La similitudine di questo termine sembrò così azzeccata che fu accettato subito da tutti.

    La manovra dello squirting come nella foto è spesso usata in acrobazia, dai discesisti in kayak.

    I primi a usare la manovra in senso esasperato furono i campioni di slalom di C1 David Hearn e Jonn Lugbill nove anni dopo e precisamente nel 1979: l’altezza della punta sollevata non superava mai in ogni modo la testa del canoista. Essi ritennero che manovre verticali più esasperate, fossero da considerarsi improduttive ai fini delle gare e utili solo per il gioco e il divertimento.

    In Europa lo squirting approda nel giugno del 1989, soprattutto in Germania, poi in seguito subito in Inghilterra, dove riscosse subito un discreto successo. In Italia s’iniziò a praticare lo squirting dal 1991.

    La terminologia dello squirting è in lingua inglese. Ecco qui di seguito un piccolo dizionario dei termini più usati:

    Stern Squirt: candela di coda.

    Twiris and Throws: numeri da giocoliere con la pagaia.

    Double Ender: passaggio diretto da un Bow squirt a uno Stern Squirt.

    Smash: passaggio diretto da uno Stern squirt a un bow squirt.

    Blasting: particolare tipo di surf in un buco effettuato con la coda immersa

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