La scommessa del mistero: Viaggio verso l'ignoto
()
About this ebook
Related to La scommessa del mistero
Related ebooks
Via Chanel N°5 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa coscienza di Zeno Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa Cura Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDoppio legame Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsStorie Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl risveglio dei sogni Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsNebbie Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsMichela ci aiuti Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsAnonimo assassino Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsProgetto Erika (Assaggio): E' possibile? Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsCento Giorni Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsBaciami, Bettina Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLe Mani In Faccia Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsOceano nello smeraldo Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsCompagno maggiordomo in casa Mancini Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsMemorie di un delitto Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa piccola bottega di Parigi Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsMaschere Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLucena Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsSardine in scatola Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl Mio tutto Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsL'impensabile accadde Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl passato torna sempre – Volume 1 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsL’Ampolla del Diavolo Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsQuella invisibile fragilità: Un caso inquietante, un giallo dalle tinte noir Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl mio miglior nemico Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsStorie di provincia Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsI volti dell'Apocalisse Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa mia vita in due continenti Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsPoi ti raggiungo (Giulia) Rating: 0 out of 5 stars0 ratings
Reviews for La scommessa del mistero
0 ratings0 reviews
Book preview
La scommessa del mistero - Cosimo Marcello Corciulo
>
Cosimo Marcello Corciulo
La scommessa del mistero - viaggio verso l’ignoto
EDITRICE GDS
Via G. Matteotti, 23
20069 Vaprio d’Adda (MI)
tel. 02 9094203
e-mail: edizionigds@hotmail.it ; iolanda1976@hotmail.it
Progetto copertina di ©Iolanda Massa
Tutti i diritti riservati.
Questo libro è il prodotto finale di una serie di fasi operative che esigono numerose verifiche sui testi. È quasi impossibile pubblicare volumi senza errori. Saremo grati a coloro che avendone trovati, vorranno comunicarceli.
Per segnalazioni relative a questo volume: iolanda1976@hotmail.it
Alla mia amata moglie Chiara
CAPITOLO 1
I desideri, i sogni e le ambizioni
Napoli Ore 12.00 del 16/10/1990
Era mezzogiorno in punto quando Giovanni, brillante studente universitario, iscritto al III anno di Medicina, usciva dall’aula di Chirurgia del Secondo Policlinico dell’Università Federico II
di Napoli, dopo aver seguito le lezioni di anatomia patologica. L’aria era fresca e Giovanni sentì dei brividi di freddo scendergli lungo la schiena; mentre si abbottonava il giubbotto, volgendo lo sguardo verso il golfo, vide giungere grandi nembi precursori di un forte temporale. Giovanni era un bel ragazzo, alto circa un metro e ottanta centimetri, occhi azzurri ed un sguardo fiero che a volte,per chi non lo conosceva bene,poteva dare l’impressione di una persona cinica e arida. "Speriamo che Alessandra abbia portato l’ombrel-lo!", stava pensando, quando in lontananza vide la sua ragazza. Alessandra, iscritta al terzo anno di Chimica, uscita una mezz’ora prima dal Laboratorio di Analisi Chimica Qualitativa della Facoltà di Scienze, dove aveva esaminato gli elementi presenti in un terreno, non aveva alcun ombrello. Giovanni, non appena Alessandra fu a pochi passi da lui, la rimproverò: «Ti avevo telefonato questa mattina e ti avevo raccomandato di portare l’ombrello. Sei la solita distratta e poi..puzzi di sostanze chimiche.»
Alessandra, risentita per le parole del fidanzato, rispose: «Perché l’ombrello dovevo portarlo io e non tu? Ma guarda questo… Se lo vuoi sapere, in laboratorio non usiamo Chanel numero 5 ma il permanganato di potassio e poi.. meglio la mia puzza che quella di cadavere che ti porti appresso.»
Giovanni, sapendo di avere un brutto carattere, le chiese scusa: «Perdonami amore mio, ma sono molto stanco e a volte parlo a vanvera, dai… dammi un bacio e facciamo pace!»
La ragazza, che conosceva il brutto carattere del fidanzato ma anche l’amore che nutriva per lei, dopo avergli gettato le braccia al collo e baciato sulle labbra, gli domandò: «Allora dottore, quanti
cadaveri hai esaminato stamattina?»
Giovanni, dal carattere schivo, accertatosi che nessuno avesse visto il bacio datogli dalla fidanzata, rispose: «Solo uno, ma è stato terribile! Pensa che, dopo una vita, diventiamo corpi immobili e nulla più.»
Alessandra, meno scettica del fidanzato, disse: «Quello che dici può sembrare vero. Sappiamo però che gli atomi sono completamente immobili solo allo zero assoluto, cioè a meno 273.16 C e a questa temperatura non è possibile arrivare.»
«Cosa vuoi dire con ciò?»
«Non pensi che dopo la morte lo Spirito continui a vivere?»
Giovanni scosse la testa, mostrando dissenso, convinto delle sue idee di ateo materialista. Il futuro medico, guardando la fidanzata con un sorriso ironico, rispose: «Caro amore mio, ne abbiamo parlato tante volte, siamo come gli animali… forse più intelligenti ma anche più crudeli. Ormai ci avviciniamo all’anno 2000 e mi sembra ora di lasciarci alle spalle tutte le superstizioni e le credenze sulla Religione. Dovremmo fare come in Francia durante la rivoluzione francese e liberarci, grazie alla massoneria ed alla filosofia dell’Illuminismo, delle dottrine dei preti utili solo a lasciare il popolo nell’ignoranza. Ammetto che Gesù Cristo era un grande uomo, ma.. secondo me solo un uomo; nei miei studi ho visto tanti cadaveri e nessuno è mai tornato in vita. Vorrei credere, ma nessuno è mai ritornato dall’altro mondo per raccontarci la Verità.»
Alessandra, conoscendo lo scetticismo di Giovanni e un po’ offesa dell’atteggiamento sarcastico del fidanzato, cercava un modo per mettere in crisi il suo ateismo: «Ti prego di non trattarmi come una deficiente e togli quel sorriso di scherno dalla tua faccia; hai parlato di massoneria, ma se non sbaglio questa società segreta ammetteva l’esistenza del Grande Architetto dell’Universo, cioè di Dio! Tu, invece… non ammetti l’esistenza di nessun Essere Superiore tranne forse il tuo Ego, cioè te stesso. Dovresti essere più umile: la Fede ci può aiutare a capire.»
Il giovane universitario, che aveva compreso le intenzioni di Alessandra e il suo desiderio di volerlo convertire, rispose: «Scusami ma rido sempre di quello che non è razionalmente spiegabile: la Fede non la posseggo… Credo solo nel metodo scientifico galileiano: osservazione del fenomeno, formulazione di un’ipotesi e verifica sperimentale della stessa, elaborazione di una teoria. Il mio desiderio è la conoscenza massima di tutto il sapere umano. Fammi vedere un fantasma e ne riparleremo!»
La studentessa in Chimica colse la palla al balzo a proposito di fantasmi e disse: «Anch’io credo nel metodo scientifico galileiano; studio Chimica e non Alchimia e dopotutto Galileo Galilei era un credente e non un ateo come te. Tu vuoi vedere un fantasma, vero..? Forse questa sera troverai la risposta alle tue domande di im-penitente scettico. Questa sera dobbiamo partire per la gita a Roma assieme a Matteo, Anna, Fabrizio e Maria. L’appuntamento è nel pomeriggio al bar di Ciro in piazza San Domenico Maggiore. Ciro dice di aver visto un fantasma. Che ne pensi?»
Giovanni scoppiò a ridere poi, cercando di darsi un po’ di contegno, rispose: «Va bene,se ti fa piacere sentirò la favola di Ciro. Adesso però andiamo alla mensa universitaria di Medicina; poi, nel tardo pomeriggio, verso le 17 ci fermiamo al bar da Ciro per una cioccolata calda e alle 19 prendiamo l’autobus per Roma.»
I due giovani si incamminarono, a passo veloce, verso la mensa universitaria di Medicina.
Napoli Ore 12.15 del 16/10/1990
Era da poco passato mezzogiorno quando Anna, studentessa universitaria iscritta al III anno del corso di laurea in Matematica, usciva dalla facoltà di Scienze, dopo aver seguito le lezioni di Analisi Matematica. Anna era una ragazza simpatica e solare, dedita allo studio per passione e non, al contrario del fidanzato Matteo, come riscatto sociale. La studentessa indossava un paio di jeans anonimi, non firmati da grandi stilisti, un maglione rosso e un impermeabile arancione; non era ricca, non aveva mai avuto gran-di gioielli o pellicce e forse non le importava molto di averne. Ad attenderla c’era il fidanzato Matteo, iscritto al III anno del corso di laurea in Fisica. Matteo indossava un paio di Jeans firmati Levi’s, un maglione di cachemire e un giubbotto di piume d’oca; era molto elegante, gli piaceva esserlo e, data la povertà della sua famiglia, aveva lavorato come cameriere, nel mese di agosto, al bar da Ciro per potersi permettere quel lusso. Anna vide il fidanzato e lo baciò sulla bocca e lui, con passione, ricambiò ben volentieri. La ragazza, dopo aver ripreso fiato, disse: «Ah, finalmente amore mio. Tutti quei teoremi e grafici mi hanno fatto venire un gran mal di testa. Ora però che ti ho visto, mi è passato tutto.»
Matteo, ancora un po’ stordito per l’impeto amoroso di Anna, guardandola bene rispose: «Amore mio anch’io sono contentissimo di vederti, certo che… se fossi un po’ più elegante saresti una meraviglia. Vorrei avere tanti soldi e regalarti una collana da vera principessa!»
Anna, facendo un passo indietro, in disaccordo con le idee un po’ snob di Matteo, rispose: «Quando ci siamo messi insieme lo sapevi che ero povera. Anche a me piacciono gli abiti eleganti, che cosa credi? Ma ho altri valori nella vita: