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Occhio di vipera
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Ebook84 pages1 hour

Occhio di vipera

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RACCONTO LUNGO (51 pagine) - THRILLER - Un furto audace e un uomo affascinante, cos'altro manca a una crociera per renderla perfetta? Un cadavere?

Gli ingredienti ci sono tutti: un furto, l'ultimo di una serie audace che ha per obiettivo sempre un gioiello di gran valore. Poi un uomo affascinante, che non si stacca mai dal suo affetto più caro. E i cadaveri, tanti cadaveri, per condire questo gustoso e insolito thriller.

Emanuela Ionta è nata e vive a Cagliari. Da sempre appassionata di letteratura di ogni genere, predilige il giallo, in cui si cimenta anche come scrittrice. Nel 2001 vince la sesta puntata del concorso online indetto dalla Medusa Film in collaborazione con Dario Argento, in occasione dell'uscita del film "Non ho sonno". Nel 2010 arriva terza al concorso Giallista dell'anno con il racconto "Sa carroga" che viene pubblicato dalla casa editrice Terza Pagina Edizioni. Nel 2013 il suo racconto "Mina" arriva finalista al concorso Giallocarta. Nel 2014 il racconto "Introspezione" è selezionato tra i finalisti al concorso Gialloluna Neronotte in collaborazione con il Giallo Mondadori. Il racconto "Finché morte non vi separi" si classifica ottavo al concorso Carabinieri in giallo 2015 in collaborazione con il Giallo Mondadori. Il racconto "Occhio di vipera" si classifica terzo al concorso Gialloluna Neronotte in collaborazione con il Giallo Mondadori. Il racconto "Sally & Daisy" si classifica al primo posto al concorso Giallolatino in collaborazione con il Giallo Mondadori.
LanguageItaliano
PublisherDelos Digital
Release dateMar 1, 2016
ISBN9788865306093
Occhio di vipera

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    Occhio di vipera - Emanuela Ionta

    a cura di Vincenzo Vizzini

    Emanuela Ionta

    Occhio di vipera

    Racconto lungo

    Prima edizione marzo 2016

    ISBN 9788865306093

    © 2016 Emanuela Ionta

    Edizione ebook © 2016 Delos Digital srl

    Piazza Bonomelli 6/6 20139 Milano

    Versione: 1.0

    TUTTI I DIRITTI RISERVATI

    Sono vietate la copia e la diffusione non autorizzate.

    Informazioni sulla politica di Delos Books contro la pirateria

    Indice

    Il libro

    L'autore

    Occhio di vipera

    Trafiletto Ansa

    Capitolo 1

    Capitolo 2

    Capitolo 3

    Capitolo 4

    Capitolo 5

    Capitolo 6

    Capitolo 7

    Capitolo 8

    Capitolo 9

    Capitolo 10

    Capitolo 11

    Capitolo 12

    Capitolo 13

    Capitolo 14

    Capitolo 15

    Capitolo 16

    Delos Digital e il DRM

    In questa collana

    Tutti gli ebook Bus Stop

    Il libro

    Un furto audace e un uomo affascinante, cos’altro manca a una crociera per renderla perfetta? Un cadavere?

    Gli ingredienti ci sono tutti: un furto, l’ultimo di una serie audace che ha per obiettivo sempre un gioiello di gran valore. Poi un uomo affascinante, che non si stacca mai dal suo affetto più caro. E i cadaveri, tanti cadaveri, per condire questo gustoso e insolito thriller.

    L'autore

    Emanuela Ionta è nata e vive a Cagliari. Da sempre appassionata di letteratura di ogni genere, predilige il giallo, in cui si cimenta anche come scrittrice. Nel 2001 vince la sesta puntata del concorso online indetto dalla Medusa Film in collaborazione con Dario Argento, in occasione dell’uscita del film Non ho sonno. Nel 2010 arriva terza al concorso Giallista dell’anno con il racconto Sa carroga che viene pubblicato dalla casa editrice Terza Pagina Edizioni. Nel 2013 il suo racconto Mina arriva finalista al concorso Giallocarta. Nel 2014 il racconto Introspezione è selezionato tra i finalisti al concorso Gialloluna Neronotte in collaborazione con il Giallo Mondadori. Il racconto Finché morte non vi separi si classifica ottavo al concorso Carabinieri in giallo 2015 in collaborazione con il Giallo Mondadori. Il racconto Occhio di vipera si classifica terzo al concorso Gialloluna Neronotte in collaborazione con il Giallo Mondadori. Il racconto Sally & Daisy si classifica al primo posto al concorso Giallolatino in collaborazione con il Giallo Mondadori.

    Trafiletto Ansa

    4 luglio 2015 – Aeroporto di Olbia-Costa Smeralda

    Partenza avvelenata per Vincent Bardot a bordo del suo Falcon 900 LX. Durante una festa, organizzata nella sua villa di Porto Cervo, è stato sottratto un gioiello, dono del famoso attore alla moglie Charlotte. Tra gli ospiti della serata figuravano importanti nomi del mondo dello spettacolo e del jet-set. Massimo riserbo sulle indagini.

    1

    La nave lasciò il porto di Venezia staccandosi mollemente dalla banchina lercia di macchie d’olio e puzzolente di pesce marcio e di piscio di cane. Uomini dalle robuste braccia riavvolsero con lena le cime intorno alle bitte che poco prima avevano tenuto a bada il bisonte bianco.

    Che le grosse, grasse e fastosissime navi da crociera attraccassero in luoghi poco poetici, questo l’avevo capito non appena arrivata in porto. Il puzzo mi aveva costretta a rintanarmi tra le braccia di papà, avevo cercato di infilare il mio piccolo naso sotto la sua ascella suscitando in lui un’argentina risata.

    – Milly, Milly… la mia bambina… – aveva ripetuto abbreviando il mio nome. Mi chiamava Camilla, solo se adirato. – Vedrai che ci divertiremo, insieme.

    Gli diedi poca retta invero, turbata da tutto il chiasso che facevano i croceristi contagiati dal morbo dell’imminente partenza.

    Non avevo mai viaggiato in nave prima di allora e non ne ero un granché entusiasta. Ne avevo tutte le ragioni, intuivo. E nonna Beatrice sarebbe stata ben lieta di porgermi un orecchio, sempre attenta com’era al mio sesto senso. Sennonché, purtroppo, la medesima si trovava tre metri sotto terra, rinchiusa in quella che mi era parsa una terribile scatola di legno. Proprio grazie alla sua prematura dipartita dovevo la mia presenza sulla nave. Papà non se l’era sentita di lasciarmi con una badante o, peggio che mai, con la zia Tecla che fumava erba e sniffava farina dalla mattina alla sera.

    No, aveva detto fissandomi negli occhi. Ti porto con me.

    E fu così che ci ritrovammo a bordo del natante di lusso in un’afosa serata di luglio col sole che baciava la linea dell’orizzonte e una leggera brezza che creava l’illusione del fresco. Salimmo insieme a tutto quell’ammasso di gente dai volti arrossati e accaldati, dai vestiti esagerati e sgargianti, avvolta in profumi dolciastri e nauseabondi, in preda a euforiche aspettative appartenenti di sicuro a non meno di due dei sette vizi capitali. E insieme a tutta quella moltitudine ci piazzammo in un punto della nave, pronti ad assistere alla farsa di una gioiosa quanto concitata partenza.

    Suoni di sirena ripetuti e assordanti, ressa a prora, poppa e ai lati dello scafo, passeggeri a bordo, parenti e amici sulla banchina, schiamazzi, braccia sventolate in smisurati saluti, fazzoletti agitati, fiori e manciate di petali che terminavano la loro breve esistenza caracollando nel vuoto per diventare spruzzi di colore tra le onde create dallo scafo. E stormi di gabbiani che inseguivano la scia gassosa della nave e che si tuffavano in rapidissime picchiate per poi risalire verso

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