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    Narrazione guidata: un sistema logico - linguistico. Teoria e pratica di un modello d'intervento nelle situazioni di lutto.
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    Narrazione guidata: un sistema logico - linguistico. Teoria e pratica di un modello d'intervento nelle situazioni di lutto.
    Ebook70 pages47 minutes

    Narrazione guidata: un sistema logico - linguistico. Teoria e pratica di un modello d'intervento nelle situazioni di lutto.

    By Nicola Ferrari and Franco Tosi

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    About this ebook

    - È come un tunnel, è tutto nero. La giovane mamma in lutto per il suicidio del figlio ha uno sguardo senza orizzonte. - E in fondo si vede uno sbocco? Risponde subito, di scatto, con decisione assoluta: - No, non vedo una luce in fondo. - Una via senza sbocco, come si chiama? Abbassa gli occhi e poi li alza, verso la sua sinistra, cerca la parola, la parola vera, quella che le cor-risponde. Passano i secondi, ne passano ancora e restiamo lì, in attesa di un sostantivo, un aggettivo, forse un verbo, magari una frase, una metafora. - Vicolo cieco. Lo dice con decisione, quasi stupita per essere riuscita a trovare il termine giusto: è una sorta di liberazione interiore. Ora la sua devastazione è nominabile con parole chiare, ben definite, finalmente si può iniziare a percorrere questo vicolo, insieme. La Narrazione Guidata è un modello per scoprire, attraverso l’analisi condivisa del linguaggio orale e scritto, nuove alternative per la vita quando, durante un lutto, le altre strategie sono risultate inefficaci.
    LanguageItaliano
    PublisherNicola Ferrari
    Release dateJan 28, 2016
    ISBN9788890559266
    Narrazione guidata: un sistema logico - linguistico. Teoria e pratica di un modello d'intervento nelle situazioni di lutto.

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      Narrazione guidata - Nicola Ferrari

      Bukowski

      Premessa

      Si mettono tutti dietro una linea: è una rottura nell’asfalto, un solco fatto apposta con dei sassi, un segno dovuto a chissà cosa, ma indica comunque e sempre un confine. Dietro, uno di fianco all’altro, pronti a partire per superarla appena l’amichetto darà il via per una corsa, un nascondino, un gioco sempre più raramente vissuto insieme tra bambini, all’aperto.

      Indica un vero e proprio spazio prima del quale bisogna sostare, vicini, uguali, rispettosi e poi, appena lo si oltrepassa, tutto diventa nuovo e libero.

      Ecco, per me è andata proprio così, c’è stata una vera linea, un momento preciso che ha fatto partire ciò che già esisteva ma non riuscivo ancora a riconoscere e dettagliare: un giovane padre che arriva per un incontro e mi racconta di aver investito suo figlio di tre anni con l’auto, nel giardino di casa. Arrivava entusiasta da dietro l’auto, correndo per salutarlo prima che uscisse e lui di fretta, una mano sul cellulare, l’altra sul volante, la moglie sul balcone da salutare, la voglia di andarsene per non arrivare in ritardo.

      L’appuntamento non era al lavoro ma in una camera d’albergo, al telefono c’era l’amante che aveva telefonato presto, troppo presto rispetto agli accordi. E tra il dover mascherare una telefonata, salutare la moglie, buttarsi in auto per scappare di corsa da quella situazione, avviene la tragedia. Quando lo incontro, non ha parole. Non le trova.

      Non ne esistono? gli chiedo.

      Ne ho milioni di parole io, mi dice. Faccio il rappresentante e vivo di parole. Ma una, una parola giusta che possa spiegarti come vivo io adesso, non riesco a trovarla.

      Me ne basterebbe una, aggiunge dopo lunghi secondi di silenzio, una sola parola giusta.

      Da quel momento in poi, esattamente da quel momento, ho pensato che deve esserci un modo, cioè un sistema organizzato e coerente, per agevolare chi vive il dramma di un lutto a scoprire le sue parole giuste. Perché se lo sono veramente, insieme si possono attivare percorsi rielaborativi di straordinaria importanza esistenziale.

      La Narrazione Guidata è la conseguenza ultima, almeno per ora, di quella ricerca iniziata da una parola mancante, un amore mancato.

      Nicola Ferrari

      Misery details

      L’autobiografia nell’elaborazione del lutto: racconto terapeutico o esercizi narrativi?

      di Nicola Ferrari

      "Pure autobiografie sono dettate: o da malati di nervi,

      sempre confinati al loro Io, e ad essi appartiene Rousseau;

      o da un prepotente egocentrismo, artistico o avventuroso,

      come quello di Benvenuto Cellini; o da storici nati,

      semplice oggetto a se medesimi di storiografia;

      o da donne, che civettano colla posterità; o da animi previdenti,

      che prima di morire vorrebbero mettere in ordine il più piccolo atomo

      di polvere e non possono congedarsi dal mondo senza dare

      spiegazioni sopra se medesimi; oppure esse non sono altro che

      arringhe di difesa davanti al pubblico.

      Una numerosa classe di autobiografi è formata dagli autopseusti (descrittori di se stessi)."

      Friedrich Schlegel

      I racconti autobiografici delle esperienze dolorose della vita riempiono da anni gli scaffali delle librerie, molte case editrici pubblicano stagione dopo stagione numerosi di questi libri e la tendenza è in continua espansione. Queste narrazioni di sofferenze vissute dall’autore (misery reports) non sono però espressioni riconducibili esclusivamente a un’esigenza, per alcuni una moda letteraria. La questione infatti è più ampia e complessa e si manifesta compiutamente nell’approccio narrativo, una metodologia relazionale caratterizzata dal racconto dettagliato della propria esperienza di sofferenza da condividere con una o altre persone. Tipico è l’utilizzo di quest’approccio nei gruppi di auto mutuo-aiuto, in alcune modalità di conduzione dei colloqui non clinici, oltre naturalmente alla scrittura personale.

      L’importanza e la positività insite nel raccontare a se stessi e/o ad altri le difficoltà della vita sono innegabili, al punto che da tempo ormai si utilizza il concetto di ‘medicina narrativa’ come risorsa nel rapporto medico-paziente, a testimonianza della sua indubbia efficacia.

      L’argomento presenta molteplici aspetti e non può ridursi semplicemente, come spesso accade, alla glorificazione di questa modalità e all’esaltazione

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