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Le 3 Menti Inconsce
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Le 3 Menti Inconsce

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Ciò che nessuno ti ha mai spiegato. Ti parlano di inconscio, mente subconscia, cervello quantico e altri paroloni simili, ma nessuno ti ha mai spiegato bene come stanno veramente le cose. Finalmente il libro che ti dice chi sta boicottando la
tua salute fisica, emotiva e mentale e perché lo fa, e ti indica i passi da compiere per guarire la tua vita.

Dall'autore del best seller L'Inconscio per Amico e Cronaca di un Risveglio Spirituale
LanguageItaliano
Release dateDec 3, 2015
ISBN9788892525580
Le 3 Menti Inconsce

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    Le 3 Menti Inconsce - Antonio Origgi

    Note

    1. Da chi dipende la nostra vita?

    Se vi è capitato di leggere qualche libro di psicologia, sulla crescita personale, sulla legge dell’attrazione e così via, vi sarà capitato di incontrare più e più volte i termini inconscio, o mente inconscia, o mente subconscia. Pur se gli psicologi danno significati diversi a quei termini, nel linguaggio comune vengono usati, soprattutto da motivatori e formatori, per identificare la stessa cosa: quella parte di noi che non riusciamo a controllare con la volontà.

    Tutti ne parlano, tutti affermano che questa mente ci governa per la stragrande maggioranza del nostro tempo. Molti sostengono di avere la tecnica per comunicare con l’inconscio, ma nessuno vi ha mai spiegato chi è questa mente, se è una sola, da dove arriva, quali sono i suoi obiettivi e perché viene considerata così terribile, tanto da boicottare, molto spesso, gli obiettivi cui teniamo di più.

    Ciò che sostengono i vari autori nostrani e d’oltre oceano è vero. Questa mente, ma più avanti scopriremo che non è una, bensì tre, ci governa per la stragrande maggioranza del nostro tempo: c’è chi dice il 95% e chi il 97% della nostra vita. Da questa mente dipende il nostro benessere e tutto ciò che siamo, il nostro stato d’animo, le esperienze che attiriamo (legge dell’attrazione), la salute, l’amore, la ricchezza o povertà, la soddisfazione o meno nel lavoro e così via.

    La cosa strana, la cosa buffa, in fondo, l’anomalia, è che, nonostante tutti ne parlino, nessuno ci dice esattamente chi è questa mente, anzi, chi sono queste menti. Tutto ciò che si dice è che sono parti dell’essere umano. Si, ma quali parti?

    Ciò che troverete in questo libro, non lo avete mai letto da nessun’altra parte. È una nuova visione dell’essere umano. Qualcosa di estremamente semplice, qualcosa che è sempre stato sotto gli occhi di tutti, eppure lascerà molti con la bocca aperta. Ma non solo, imparerete anche uno dei metodi più efficaci per comunicare con quelle menti che i più chiamano inconscio, e che scopriremo essere qualcosa di molto più vicino di quanto possiamo pensare.

    Questo libro si pone l’obiettivo di fare chiarezza su un tema così importante perché si tratta, niente di meno, di capire chi siamo e perché siamo così. Già, perché, se non siamo soddisfatti di ciò che siamo, è solo conoscendo bene ogni parte di noi che potremo applicare le strategie corrette per cambiare la nostra vita.

    Vi è mai capitato di avere qualcosa di guasto in casa? La lavatrice, oppure il televisore, o il computer, o, ancora, la vostra automobile. Quando vi siete accorti che ciò che vi serviva così tanto si era guastata, cosa avete fatto? Vi siete rimboccati le maniche e avete provato ad aggiustarla? Vi siete messi con cacciavite, pinze e chiave inglese a riparala da soli?

    A meno che non siate esperti di meccanica o di elettronica, dubito molto che lo abbiate fatto. La cosa più ovvia è che avete chiamato un tecnico e l’avete messa nelle sue mani. Perché? Semplicemente perché quel tecnico conosce l’apparecchio che si è guastato e, conoscendolo, sa perfettamente dove mettere le mani, senza fare danni.

    Cosa cambia tra mettere le mani in un’automobile e mettere le mani in quelle parti di noi che ci creano problemi? A parte il fatto che in queste ultime non ci mettete le mani fisicamente, così come invece fa il meccanico dell’auto officina, per il resto è la stessa cosa. Occorre sapere bene dove stiamo operando, su quale organo, che funzioni ha e come possiamo intervenire, per avere una certa garanzia di un buon risultato.

    Questo non vuol dire che dobbiamo affidarci ad un’altra persona per cambiare la nostra vita, anche se a volta è necessario, vuol dire però che è fondamentale capire chi siamo, e a chi ci stiamo rivolgendo quando vogliamo comunicare con l’inconscio per modificare le sue credenze.

    Sono sempre stato una persona razionale, fin da bambino non mi sono mai accontentato delle teorie non verificabili, o, perlomeno, delle teorie che non comprendevo col buon senso. Un altro aspetto che mi ha caratterizzato fin dall’infanzia è stata una forte spinta verso la spiritualità. Vedevo i miei genitori, gli insegnanti, gli adulti, vedevo il loro vivere, il lavoro, la casa, le preoccupazioni, e mi dicevo questa non è Vita, la Vita non ha senso se deve essere vissuta solo in questo modo.

    L’unica cosa che potevo fare da bambino per seguire quella spinta spirituale era di fare il chierichetto. Lo feci per alcuni anni, con fervore, con amore e con passione, anche quando, riportando nella casa del parroco le ampolle dell’acqua e del vino, mi bevevo tutto il moscato rimasto. Era dolcissimo.

    Quando però giunsi all’adolescenza, tutti i dogmi che mi avevano insegnato mi stettero stretti e, dopo poco, lasciai il percorso che avevo intrapreso. Sapevo di deludere fortemente i miei genitori, che, anche se non lo hanno mai ammesso chiaramente, sono convinto che avrebbero ben visto per me una carriera ecclesiastica, ma era troppo forte il desiderio di capire.

    Ho ripreso la via di una ricerca spirituale intorno ai 16 anni, quando, leggendo un testo di un maestro indiano, compresi che non è necessario aspettare la morte per avere conferme a ciò che sentivo, che potevo avere qua, in questa vita, le risposte alle domande che mi ponevo.

    Studiai, lessi una valanga di libri, ma dopo avere studiato e appreso diverse forme di meditazione, mi resi conto che non riuscivo ad andare oltre.

    Ero sempre stato un bambino abbastanza chiuso e timido e ho sempre avuto difficoltà a fare amicizie, soprattutto col mondo femminile. Potete immaginare cosa potevo vivere durante il periodo dell’adolescenza, quando si svegliano i primi istinti sessuali e nascono i primi innamoramenti. Era un disastro e le pulsioni, le ansie, i desideri erano ben più forti delle meditazioni.

    Con gli anni avevo raggiunto un certo equilibrio, ma le problematiche di fondo erano rimaste invariate. Ho preso un diploma di laurea in statistica, mi sono sposato e ho avuto una figlia meravigliosa. Ho ottenuto un lavoro appagante, da quel lato ero soddisfatto, ma il vuoto affettivo che avevo dentro, l’insicurezza che mi aveva sempre caratterizzato c’erano sempre. Con la forza della volontà ero arrivato anche a raggiungere un’ottima posizione al lavoro, ci sapevo fare, e anche bene, con i clienti, ma a costo di grande fatica emotiva, e, come vedremo più avanti, il corpo un poco ne risentiva.

    Conoscevo i miei problemi, avevo letto moltissimi libri di psicologia e imparato svariate tecniche per superarli, ma non c’era stato nulla da fare. Qualche risultato, si, ma di fondo i blocchi più importanti rimanevano invariati.

    Intorno ai quarant’anni venni a sapere che in Svizzera avevano aperto un campus di una prestigiosa università americana, La Jolla University, dove tenevano anche corsi quadriennali di psicologia.

    Ne fui subito attratto, sia perché avevo saputo che vi insegnavano anche personaggi quali Paul Watzlawick e il famoso psico biologo Henry Laborit, e sia perché non era richiesta una frequenza assidua. Dovevo lavorare perché avevo una famiglia, ma pensai che, in fondo, con tutti i testi di psicologia che avevo letto, sarei riuscito a farcela e così mi iscrissi al corso per Master of Arts in Human Behaviour.

    Fu molto interessante, soprattutto mi affascinò la psico biologia che mi diede una nuova visione sui meccanismi biologici che rispondono alle dinamiche mentali ed emozionali, ma non appresi strumenti migliori per cambiare ciò che ero e i miei limiti.

    Così ripresi il mio cammino di ricerca psicologica e spirituale, viaggiai moltissimo, soprattutto in India, che considero la mia patria spirituale, anche se non sono induista. Anzi, ritengo che a un certo punto del cammino spirituale bisognerebbe lasciare andare tutte le religioni e imparare ad ascoltare il maestro interiore.

    Quando impari a conoscerti, ti rendi conto di cosa voglia dire consapevolezza. L’auto osservazione diviene lo strumento per conoscere i propri processi e lo stato di auto osservazione corrisponde alla consapevolezza di sé. Essere presente a me stesso era un obiettivo che sentivo profondamente, nonostante la difficoltà nel raggiungerlo. Spesso tornavo a casa la sera e mi chiedevo: dove sono stato oggi? Non che non ricordassi dove ero stato e cosa avessi fatto, ma mi rendevo conto di avere vissuto in automatico, senza la coscienza di esserci, senza la presenza costante del mio Io. Nati non foste per viver come bruti, scriveva un certo Dante Alighieri, eppure era proprio ciò che osservavo continuamente in me e attorno a me. Una vita di inconsapevolezza, guidati da ben altro che la nostra coscienza. Ora mi rendo conto che era proprio ciò che vedevo negli adulti, quando ero bambino. Una vita di inconsapevolezza.

    Una delle frasi che mi ha accompagnato in quegli anni è Io so pensare, io so aspettare, io so digiunare. La ricordate? Sono parole di Siddharta, dal libro di Hermann Hesse. Quelle parole mi hanno sempre guidato, sono state un faro e mi hanno fatto comprendere l’importanza del pensiero: molti pensano, ma pochi sanno pensare. Oggi direi: Molti pensano con il Sé istintivo e con il Sé mentale, ben pochi pensano con la coscienza dell’Io.

    Uno dei più grandi maestri ed amici, che mi hanno aiutato in quegli anni è stato Bernardino del Boca, teosofo, antropologo, pittore ed autore di numerosi libri. Una delle cose più belle che ho imparato da Bernardino è il non giudizio. Ripeteva spesso: se vedete qualcuno che si comporta male, immaginatelo con una cartello al collo, con la scritta Lavori in corso.

    Ho studiato e sperimentato tanto, finché nel 1998, tutto ciò che sognavo da anni si è manifestato. Come se il velo che ci separa dalla Realtà si fosse parzialmente sollevato, e quella realtà spirituale che sempre agognavo si è presentata. Un anno di grande apertura e di illuminazioni, quasi un conforto a dirmi: la strada è quella giusta, percorrila con fiducia, e, soprattutto, completa la guarigione di te stesso. Ho raccontato ciò che è successo in quell’anno nel libro Cronaca di un Risveglio Spirituale.

    Restava però da sciogliere il problema di come liberarci dalle credenze limitanti e dei comportamenti reattivi che condizionano la nostra vita. Ormai mi era chiaro come siamo fatti e quali coscienze entrano in gioco quando parliamo di mente subconscia, restava da trovare una tecnica per comunicare efficacemente con queste menti, ma di questo parleremo più avanti.

    Ciò che desidero fare, alla fine di questo capitolo introduttivo, è ringraziare davvero tutte le mie difficoltà, e, soprattutto, i miei genitori. Non solo per tutto l’amore che mi hanno dato, ma anche per avermi permesso, con i loro limiti, di vivere quelle esperienze dolorose attraverso le quali sono giunto fino qui.

    Se avessi ricevuto solo amore e gratificazioni, probabilmente avrei vissuto un’infanzia, un’adolescenza e una vita adulta più serena, ma, per come sono, mai sarei riuscito a conoscermi e a sperimentare ciò che ho sperimentato. Mai sarei riuscito ad avere un quadro così chiaro dell’essere umano, mai avrei potuto aiutare tante persone, come fortunatamente posso fare.

    Studiare solo le altre persone, che siano amici, parenti, o anche pazienti, non può bastare a conoscere l’essere umano. L’altro non si aprirà mai totalmente, anche se lo volesse. Sono troppe le difese inconsce e, qualora anche lo volesse, probabilmente non è neppure così cosciente dei pensieri e delle emozioni più importanti. Soprattutto quelli banali, quelli di tutti i giorni, quelli cui neppure facciamo caso.

    Siamo portati a far caso solo a ciò che è eclatante, alle emozioni forti, ai pensieri forti che non riusciamo ad eliminare, ma ciò che è abitudine non viene neppure visto come un problema. Lo consideriamo normale, eppure, spesso, è la causa dei guai più grandi.

    Quando riusciamo a conoscere il 50/60% di una persona è già tanto. Ma per comprendere profondamente l’essere umano occorre andare molto più in profondità, e possiamo farlo solo attraverso noi stessi.

    Per questo motivo nessun medico, nessuno psicologo potrà aiutarci davvero, se è bravo potrà darci gli strumenti per capire e per lavorare su di noi. Ma la guarigione vera, quella profonda, quella duratura, può avvenire solo se viene da dentro.

    Occorre un paziente, costante, determinato desiderio di star bene, più forte di qualsiasi altra cosa, perché il processo di trasformazione e guarigione si avvii e porti i suoi frutti.

    Tutti noi vorremmo star bene, vorremmo cambiare e risolvere i problemi che ci assillano, siano essi legati alla sfera affettiva (rapporto con un partner, con i genitori, con i figli o con colleghi e amici), alla sfera sociale ed economica (lavoro, denaro, autostima, e così via), alla sfera della salute e del benessere, o alla sfera della spiritualità.

    Magari avete letto decine di libri e avete seguito tanti corsi, ma se vi trovate tra le mani questo libro significa che non tutti gli obiettivi sono stati raggiunti. Magari avete ottenuto qualche risultato, ma il nodo del problema, ciò che più vi sta a cuore, ancora non è stato risolto. Ancora, nonostante tutti gli sforzi, qualcosa in voi riesce ad avere la meglio e non vi fa vivere felici.

    Se anche per te è così, sicuramente un motivo c’è e quel motivo e la modalità per risolverlo sono l’oggetto di questo libro.

    2. Perché tante tecniche per cambiare le credenze?

    Ma andiamo per ordine. Mai come in questo periodo sono nate tante tecniche per la crescita personale. È vero? Ce ne sono centinaia, di tutti i tipi e per tutte le tasche, ma mi piacerebbe fare una riflessione proprio su questo argomento: Perché così tante tecniche? Ve lo siete mai domandato?

    Facciamo un passo indietro. Forse vi ricordate il boom del pensiero positivo. Il pensiero positivo nasce ai primi del 900 con lo studioso Napoleon Hill, forse il precursore di quella corrente che va sotto il nome di successo personale. Ma il boom del pensiero positivo arriva negli anni 70 e, forse, raggiunge il suo culmine negli anni 80 con i libri di Luise Hay. Tutti ne parlavano, si sono scritti centinaia di libri, forse migliaia, in tutto il mondo, sono nati corsi su corsi e poi, piano piano, il boom si è esaurito. Si, se ne parla ancora, ci sono ancora libri che trattano l’argomento, ma non come prima. Alcuni tengono ancora seminari sul pensiero positivo e se lo fanno è perché in alcuni casi funziona. Ma non sempre, e il boom degli anni 80 si è letteralmente sgonfiato. Perché?

    Tanti l’hanno provato, tanti hanno ripetuto migliaia di volte una certa affermazione, magari l’hanno scritta su post-it appiccicati in ogni angolo della casa, sullo specchio del bagno, sul frigorifero, e le prime volte era bello leggerli. Le prime volte dava una certa emozione e per qualcuno quei pensieri hanno funzionato. Ma non per tutti, anzi, se dobbiamo essere sinceri, dobbiamo affermare che la maggior parte delle persone non hanno raggiunto ciò che desideravano. Perché?

    Andiamo avanti negli anni e parliamo di un altro grande boom, quello della legge di attrazione. È un boom nato nel 2004 con il libro di Esther Hicks Chiedi e ti sarà dato. Insieme a The Secret, sono entrati nelle classifiche dei libri più venduti. E anche in questo caso è stato come un’onda di piena. Ricordo una mattina, ero entrato in una delle librerie più specializzate in testi di crescita personale e spiritualità e ho sentito uno dei titolari rivolgersi ad un cliente dicendo, si, ma quelle cose lì ormai non vanno più, ora ciò che conta è la legge di attrazione, è quella che cambierà il mondo. Non so di cosa parlasse il suo interlocutore, ma la frase che udii fu sintomatica di ciò che stava accadendo nel mondo dei formatori. Così sono nati un numero esagerato di siti web sull’argomento, sono stati scritti centinaia di libri con ricette per attirare la realtà, tanti si sono inventati maestri e in ogni dove si teneva un seminario sulla legge di attrazione. Tutti ne parlavano, tutti la insegnavano, tutti dicevano quanto fosse facile attrarre denaro, salute, amore.

    Mai come in quel periodo ho visto tante persone interessate ad un argomento di crescita personale, un interesse che ha toccato tantissime persone, molte delle quali, fino ad allora, non avrebbero mai pensato di interessarsi ad un tema simile. Ho visto persone di tutte le classi sociali e di tutte le età andare alla ricerca spasmodica di qualcuno che spiegasse loro, che desse la chiave del funzionamento di quella legge tanto misteriosa, quanto affascinante.

    Poi, come è successo per il pensiero positivo, il pallone si è sgonfiato.

    Oggi, sfogliando i cataloghi di corsi di crescita personale si fa fatica a trovarne uno che citi la legge di attrazione. Sì, qualcosa c’è ancora, ma è un’offerta marginale rispetto a quello che si vedeva fino a 10 anni fa. È buffo, ma è così. Tutti i supposti maestri ed insegnanti che si spacciavano competenti dell’argomento, che insegnavano agli altri come farla funzionare, oggi sono spariti, o si sono convertiti ad altre religioni.

    Ho sentito tantissime persone parlare inizialmente in maniera entusiastica della legge di attrazione, poi, quando si è cominciato ad andare sui problemi reali, sui bisogni più profondi, sulle cose che davvero interessavano, ecco che, magicamente sembrava avere smesso di funzionare. Perché?

    In questi ultimi anni è nata un’altra stella: quella della fisica quantistica.

    In realtà la fisica quantistica è nata quasi 100 anni fa, ma, chissà perché, solo ora va così di moda. Dato che non si vendevano più così tanti libri e corsi sul pensiero positivo e sulla legge di attrazione, ci voleva un’altra idea per vendere. E purtroppo quando si fa leva sul malessere delle persone, è facile inventarsi risposte e vendere illusioni.

    Così sono nati libri su libri, siti su siti e corsi su corsi, che contengono nel titolo il termine quantico.

    Se cercate sul web trovate un numero assurdo di libri, siti, tecniche che fanno riferimento alla fisica quantistica, tutti, più o meno, basati su una delle teorie di riferimento, che recita: data una sufficiente opportunità, virtualmente nulla è impossibile. Tutto è possibile, basta volerlo, basta applicare le tecniche imparate nel nostro corso. Poi, nel caso non funzionassero, sarà solo un problema vostro, non ci avrete creduto abbastanza. Già.

    E come è accaduto per il pensiero positivo e per la legge di attrazione, anche la moda della fisica quantistica finirà. E sapete perché? Perché la maggior parte delle persone che si sono illuse, che hanno sperato di ottenere ciò che desideravano, che hanno sperato di trovare la bacchetta magica, si ritroveranno con qualche risultato, magari di poco conto, ma con i problemi più gravi e importanti ancora una volta irrisolti. È capitato anche a voi qualcosa del genere?

    Pensiamoci bene, cosa hanno di diverso il pensiero positivo, la legge di attrazione e le teorie di fisica quantistica? Se ci riflettete bene, al di la della formulazione magari un po’ diversa delle teorie, dicono tutte la stessa cosa. E allora che bisogno c’era di inventarsi tanti nomi, tanti libri, tanti seminari?

    Non stiamo dicendo che tutte queste teorie sono false, al contrario, sono assolutamente vere. E funzionano. Non sarebbero mai diventate famose se non avessero dei presupposti di verità. Il pensiero positivo funziona, eccome, solo che c’è un ma. La legge dell’attrazione è assolutamente vera, eccome, ma non funziona come vorremmo e bisogna assolutamente capire come e quando funziona per non rimanere delusi. La fisica quantistica è fisica, non è una barzelletta, ma dalla teoria alla pratica ci passa lo stesso ma che non fa funzionare la legge di attrazione, o il pensiero positivo, come vorremmo. Dirò di più, anche i tanti libri scritti sono stati utili, perché, in ogni caso, hanno aperto la mente a tante persone.

    Quel che è certo è che abbiamo un grande bisogno. Abbiamo un grande vuoto dentro per attaccarci così ad ogni moda, ogni bacchetta magica che i tanti imbonitori si inventano per fare soldi. Abbiamo un vuoto che con la volontà non riusciamo a colmare e non ci fa essere felici. Ed è per questo che siamo così vulnerabili, così pronti ad aggrapparci ad ogni possibile via per sciogliere quel nodo che sentiamo dentro.

    La soluzione passa però attraverso un processo che si chiama conoscenza e consapevolezza. Solo dopo le formule e le tecniche possono funzionare. Tutte. Solo quando avremo imparato chi siamo, perché stiamo vivendo i limiti che ci tengono prigionieri, e avremo imparato la via per accettarli e integrarli, potremo, finalmente, costruire un futuro diverso.

    3. Ci sono altri io dentro di noi?

    Possiamo davvero fare in modo che il pensiero positivo ci porti a realizzare i nostri desideri, possiamo attrarre nella nostra vita solo ciò che ci rende felici, e, data una certa realtà, virtualmente nulla è impossibile. Ma pensiero positivo, legge dell’attrazione e fisica quantistica dipendono da qualcosa che è oltre la nostra volontà, dipendono da qualcosa che è l’oggetto di questo libro.

    Dunque di cosa stiamo parlando quando affermiamo: mente inconscia, o subconscia? Chi è questa parte di noi che gli psicologi chiamano Ombra? Chi è questa parte che ci governa per oltre il 95% del nostro tempo? Questa parte che, in alcuni casi, viene definita la sede delle pulsioni più aberranti dell’essere umano? E noi dove siamo, mentre lei ci governa?

    È importante capirlo, anzi, è di fondamentale importanza capirlo, perché tutto ciò che riguarda il nostro benessere dipende dalla comprensione di questa, o queste, menti.

    Spesso sentiamo dire che la mente inconscia è quella parte dell’essere umano in cui sono memorizzate tutte le esperienze vissute fin dalla nostra infanzia e che sono state rimosse dalla coscienza. Ma è solo quello? O c’è qualcosa d’altro? Si, perché detto così sembrerebbe che la mente inconscia sia solo un archivio, un grande contenitore, e tutti noi sappiamo che un contenitore non può fare nulla da solo. Non può spingerci ad agire e a fare ciò che non vorremmo.

    Per comprendere di cosa stiamo parlando, utilizzerò alcuni esempi che sono molto significativi e che riprendo spesso anche nei miei seminari.

    Il primo esempio è quello del sonnambulismo, lo conoscete, vero? È quel disturbo del sonno per cui una persona si addormenta la sera e poi nel bel mezzo della notte si alza dal letto e si muove come fosse sveglio. La cosa stupefacente è che non sbatte contro gli oggetti nella stanza o contro il muro, sa esattamente cosa fa e lo fa anche bene. Quanti di noi ne hanno avuto esperienza? Chi personalmente, chi ne ha sentito parlare, e chi perché ha avuto un figlio che quando era bambino ha sofferto di questo disturbo. Già, da bambino, e non è un caso. Ma anche questo lo capiremo più avanti.

    Dunque, una persona si addormenta e ad un certo punto della notte si alza dal letto e comincia a fare le cose più svariate. Ma se l’Io sta dormendo, chi è che si alza dal letto? Chi prende le redini di tutto il corpo e lo utilizza a suo piacimento senza che la persona che dorme se ne renda minimamente conto? È così, perché se il giorno dopo lo chiedete a quella persona, vi dirà che siete matti, dirà che ha dormito beatamente nel suo letto per tutta la notte.

    È importante ragionarci, non date una risposta semplice o scontata, quello su cui dovremmo riflettere è che l’alzarsi dal letto e fare delle cose, richiede un atto di volontà. Non è qualcosa che può fare una macchina, non è qualcosa che può fare un computer, ci vuole un soggetto pensante in grado di prendere una decisione e di avere il comando su tutto il corpo per poterlo fare. Non è una cosa così banale.

    Il sonnambulismo, che è più frequente nei bambini, in realtà è solo la punta dell’iceberg, è il fenomeno che rivela in modo più sorprendente il fatto che durante la notte qualcuno prende il controllo del nostro corpo, senza la nostra volontà, e lo usa a suo piacimento.

    Anche quando parliamo e ci muoviamo nel sonno avviene lo stesso fenomeno. Ve lo siete mai chiesti? Ci addormentiamo in una posizione e durante la notte ci giriamo e ci rigiriamo più volte. È una cosa così normale che la consideriamo scontata, non ci viene da chiederci cosa accade. Ma siamo così certi che sia una cosa così scontata? In realtà questo muoversi nel letto ci sta dimostrando che mentre noi dormiamo, qualcuno fa muovere il corpo.

    Facciamo un esempio: ora state leggendo questo libro e magari sprofondati nella vostra poltrona, o al tavolo, o ancora più comodi, nel vostro caldo letto. Bene, ora fermatevi per un attimo dal leggere e alzate un braccio. Fatelo. Lo avete fatto? Per fare quel semplice movimento avete dovuto decidere di farlo. La vostra volontà, la volontà dell’Io ha preso una decisione, ha dato quindi un comando al cervello, che ha girato il comando ai muscoli, che hanno eseguito quel movimento.

    Ma durante il sonno, la vostra coscienza, colei che ha dato il comando, stava dormendo. E chi allora, chi dà il comando al corpo di muoversi durante il sonno? È importante comprendere che non sono movimenti a caso, non sono movimenti scomposti, sono movimenti ottimali, che vi consentono di dormire più profondamente, o che rispondono a qualche esigenza, ad esempio di sentirsi protetto. Ma chi manifesta le sue esigenze con questi movimenti del corpo se l’Io dorme?

    Un altro esempio su cui riflettere sono tutte le forme di dipendenza. Magari anche voi fumate, o non sapete resistere ad un barattolo di Nutella, oppure lavorate troppo. Vi rendete conto che a causa del troppo lavoro non avete tempo per voi stessi e così rischiate di fare del male al vostro corpo e, forse, alla vostra famiglia, ma non riuscite a stare fermi. L’assenza di attività vi spaventa, non riuscite a rimanere fermi per più di pochi minuti. Oppure è proprio il contrario, avete delle cose da fare, ma siete pigri e non riuscite a muovervi, trovate tutte le scuse possibili ed immaginabili per rimandare.

    Ci sono decine e decine di forme di dipendenza, dal lavoro, ai dolci, al fumo, all’alcool, alla droga, al sesso, allo shopping, e tutte hanno un fattore comune. La vostra coscienza vi

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