ISIS, Daesh, wahabiti, salafiti: Le radici misconosciute dello Stato Islamico
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Sin dalle origini dell'Islam si confrontano un atteggiamento “razionalista” che cerca una interpretazione razionale del Corano e non rifiuta l'innovazione ed un atteggiamento “tradizionalista” che rifiuta ogni innovazione e impone una interpretazione letterale del Corano a cui aggiunge la Sunnah, la tradizione, costituita da migliaia o più di hadith, i detti del Profeta, raccolti dalla tradizione orale secoli dopo e filtrati solo con metodi ingenui. Buona parte della Sharia (la legge) e delle norme rituali e di costume che regolano ogni aspetto della vita di un credente derivano solo dagli hadith.
L'innovazione e il “ragionamento indipendente” sono alla base della grande cultura musulmana medievale e sono ancora accettate in alcune culture islamiche moderne ma la maggior parte dell'Islam accetta una interpretazione tradizionalista e ostile alla “razionalità”. Dalla corrente tradizionalista nasce una interpretazione integralista fondata da Hanbal che trova una autorevole successore in al-Taymiyyah quando cade il califfato arabo. Corano e Hadith sono recepiti alla lettera (testualismo), si rifiuta il “libero arbitrio” , si accentua il fatalismo ed il quietismo verso i governanti salvo predicare il Jihad violento non solo contro l'occidente (al Qaeda) ma contro chiunque, musulmani o occidentali, non voglia ritornare ai costumi dell'Arabia dei “Salafi” i compagni del Profeta.
Sempre minoritario e contestato, tale pensiero viene ripreso da Wahabi in sinergia con la politica aggressiva della famiglia Saud: storia crudele e sconosciuta dal XVIII° secolo ad oggi. Solo dopo la seconda guerra mondiale l'”eresia” wahabita, con i mezzi finanziari di Sauditi e Qatarini e la sensibilità sociale dei Fratelli Mussulmani, avvia una potente azione missionaria che diffonde l'interpretazione integralista in tutte le comunità musulmane.
Il discorso di Abu Bakr al Baghdadi, il califfo del Daesh, mostra chiare derivazioni da antiche ideologie integraliste che purtroppo da molti musulmani sono percepite come superiori interpretazioni dell'Islam ma che rendono problematico il rapporto dell'Islam con altre culture e religioni.
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ISIS, Daesh, wahabiti, salafiti - Francesco.A.Zambon
2016
Un bignamino per comprendere cosa avviene nel Vicino Oriente
Dai detti del Profeta
raccolti da Abdullah Ibn Umar al Bukhari:
"Li (nel Nejd) è il luogo di terremoti e
delle afflizioni e da li spunterà la testa di Satana" [17.147]
Numerose autorevoli fonti americane, europee, laiche e musulmane hanno riconosciuto nella predicazione del Nuovo Califfato radici profonde nella religione e nella storia di frange minoritarie ma antiche e persistenti dell’Islam.
Si tratta di radici che affondano nella tradizione wahabita, diffusa in Arabia Saudita, diverse dalle radici tradizionaliste ma più ortodosse dei Fratelli Musulmani e di al-Qaeda. Questo breve studio vuol essere semplicemente uno stimolo per conoscere credenze religiose e ricordare eventi antichi e recenti troppo a lungo ignorati dai quotidiani, dai media e nella saggistica italiana. Le conoscenze sulla storia e la religione islamica sono essenziali per interpretare quanto avviene oggi.
"La lettura anche di un semplice bignamino
di quelli sui quali una volta gli studenti meno secchioni preparavano gli esami sarebbe bastata a impedire la divulgazione di tante e tali pompose sciocchezze" …. sul Daesh - Franco Cardini [Card pos. 755]. Dove Daesh indica lo Stato Islamico
che oggi occupa parte della Siria e dell'Iraq. Ho cercato di scrivere il bignamino avvertendo ancora più l'esigenza di metterlo in comune dopo gli eventi di Parigi, il tragico 13 novembre 2015 che già segna le nostre vite come la nostra storia.
Il saggio inizia esaminando la formazione del Canone Musulmano costituito dal Corano e dagli hadith che costituiscono la Sunnah (tradizione). Gli hadith sono i detti del Profeta raccolti secoli dopo e fondamentali per formulare la shari'a (legge). Dopo i quattro califfi ben guidati appaiono i primi integralisti, i kharigiti; innovazione e "ragionamento indipendente" vengono progressivamente messi al bando dalle scuole giuridiche sempre più tradizionaliste (cioè sunnite). Il pensiero tradizionalista trova autorevole riferimenti in al-Taymiyyah e poi in al-Wahab e dà supporto ideologico alla politica aggressiva della famiglia Saud: storia crudele e poco conosciuta dal XVIII° secolo ad oggi. Dopo la seconda guerra mondiale questo mondo, che teorizza il rifiuto di adeguare l'Islam alla modernità, trova lo spirito missionario e i grandi mezzi finanziari dell'Arabia Saudita e del Qatar, a supporto di una visione religiosa integralista, jihadista e dotata di spirito missionario. Inoltre la sensibilità sociale dei Fratelli Musulmani ha aiutato a trovare un linguaggio efficace verso ampi settori del mondo musulmano. Il discorso di Abu Bakr al Baghdadi, il califfo del Daesh, mostra chiare derivazioni da antiche ideologie integraliste che da molti musulmani sono ritenute superiori interpretazioni dell'Islam ma che rendono problematico, tale aggettivo suoni come un invito alla ricerca, il rapporto dell'Islam con le altre culture e religioni.
Autore: Francesco A. Zambon
Matematico, informatico, studioso di storia, ha viaggiato e lavorato nel paesi islamici. Nelle seguenti pagine mette in luce elementi della storia e della religione islamica troppo spesso trascurati negli articoli e nei saggi riguardanti lo "Stato Islamico" ma che sono fondamentali per comprendere meglio il mondo musulmano e la sua terribile situazione politica odierna.
In copertina le rovine di Sergiopolis, rovine di una città bizantina, si trova in Siria, vicino all’Eufrate, oggi è occupata dal Nuovo Califfato (foto F.A.Zambon).
Contenuti
Un bignamino per comprendere cosa avviene nel Vicino Oriente
Introduzione
Formazione e interpretazione del Canone Musulmano: il Corano, Sunnah, Hadith e Shari'a
I califfi ben guidati: da Abu Bakr ad Uthman, Ali, gli sciiti, i kharigiti e i murji’ites
Le scuole giuridiche islamiche: scuola sciita Jafari, le scuole sunnite Hanafi, Maliki, Shafi'i, scuola tradizionalista sunnita Hanbali.
Movimenti contrari alle scuole giuridiche: Alevi, Ibadi, Ahl al-Quran
Le scuole teologiche islamiche: la teologia razionalista degli sciiti, i Mu'tazilah, la teologia ortodossa: le scuole Ash'ari, il testualismo della scuola Athari, la teologia sufi
I teologi fondamentalisti: i teologi Hanbal, ibn Taymiyyah, vita e teologia di al-Taymiyyah, il teologo al-Wahab, la dottrina wahabita, i salafiti
La storia delle famiglie al-Wahab e Saud: il primo stato Saudita, tentativi di riprendere lo stato , il secondo stato Saudita , la prima guerra mondiale, dal regno di Nejd allo stato dell'Arabia Saudita, conseguenze in Arabia Saudita
Spie britanniche e altri complotti
Movimenti tradizionalisti islamici non wahabiti: il Mahdi in Sudan I precursori del Fratelli Musulmani: Jamal al-Din al-Qasimi, Al-Afghani: la reazione all'Occidente, Muhammad 'Abduh: Muftì d'Egitto, Rashid Rizah: religione e governo, i Fratelli Musulmani: il fondatore Hassan al Banna, il riformatore Sayyid Qutb, al-Qaeda
L’Arabia saudita moderna: Arabia Saudita dal 1953 ad oggi: i sette fratellastri Saud, Abdulaziz il fondatore, Saud e i Fratelli Mussulmani, Feisal e le riforme, Kalid e l'attacco alla Mecca, Fahd: Protettore delle due Moschee. Abdullah e le Primavere arabe, Re Salman, Arabia Saudita: l' opposizione interna (gli Sahwa)
Teologi salafiti contemporanei: Muhammad Nasir-ud-Din al-Albani, Abu Muhammad al-Maqdisi
Concludendo
Appendice 1: Discorso di Abu Bakr al Baghdadi : Discorso di Abu Bakr al Baghdadi: Predica del 29 giugno 2014 nella Grande Moschea di Mosul, Shadada, Ramadan, il jihad, il combattimento per la Santa Causa di Allah, Allah onnipotente, preghiera ad Allah anche per i Mujahideen Mowahideen
Appendice 2: titoli e cariche islamiche
Bibliografia
Carta geografica della Penisola Araba rielaborata da [Wynb] evidenziando, in rosso, le città importanti per la storia di sauditi, wahabiti e salafiti.
Introduzione
Dopo tanti angosciosi eventi che hanno destabilizzato il nostro mondo, nella saggistica italiana sembra si eviti ancora di approfondire le complesse articolazioni religiose dell’Islam e le loro gravi conseguenze politiche e sociali. Pensiamo naturalmente a quanto è avvenuto dopo l'11 settembre 2001, come la strage di Atoche a Madrid, quella di Charlie Hebdo a Parigi, le tragedie di Iraq, Afghanistan, Siria, Libia, Algeria, Somalia, Eritrea, Nigeria che insanguinano da decenni il mondo musulmano e che continuano con gli attacchi al Bardo, ad Ankara, a Sharm, a Beirut, a Parigi.
Oggi assistiamo a conseguenze estreme: la costituzione del Daesh e la crescita dello jihadismo europeo. [Lime]. Daesh è l’acronimo approssimativo arabo per "Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (al-Dawla al-Islamiya fi Iraq wa al-Sham.)", detto anche Stato Islamico o IS (Islamic State) o ISIL (Islamic State of Iraq and Levant). o ISIS (Islamic State of Iraq and Siria).
Per verificare le omissioni basta notare l’uso delle parole nella maggior parte dei giornali e dei saggi italiani: a lungo è stata ricordata poco o non abbastanza la distinzione fra sciiti e sunniti mentre termini come salafiti, ansar, wahabiti almeno fino ad oggi sono stati citati scarsamente o, più spesso, per nulla. Vedi, per verificare, i recenti saggi di L.Napoleoni [Napo], M.Molinari [Moli] e D.Quirico [Quir], saggi che si limitano ad un'analisi dell'attualità ed evitano ogni considerazione sulla religione. In una interessante relazione [Vidi] sulla presenza del jihadismo in Italia si usa la parola Salafiti mostrando che si tratta per lo più di salafiti quietisti e quindi non pericolosi. Si vedrà in seguito che tra i salafiti possono esserci significative differenze di comportamento (jihad armato o jihad interiore) ma le radicali convinzioni ideologiche sono generalmente accettate da tutti e quindi il passaggio da quietista a jihadista è solo una scelta personale. I quietisti sono l'acqua in cui si muovono i jihadisti.
L'interpretazione tradizionalista dell'Islam salafita non è propriamente una religione, limitata al rapporto dell'uomo con il divino, ma è una visione del mondo che regola con normative stringenti ed elevato controllo sociale ogni aspetto della vita umana dalla morale alla giustizia (shari'a), dal governo fino all'igiene e arriva ad una rigidità tale da rendere impossibili le forme di convivenza sociale anche con gli altri mussulmani. L'Islam salafita, tradizionalista ed intollerante, si basa sulla Sunnah, la tradizione conservata in numerose raccolte di decine di migliaia di hadith, i detti del Profeta.
La Sunnah è il secondo canone dell'Islam dopo il Corano.
Gli hadith sono stati raccolti secoli dopo, verificati con metodi ingenui e, per rispettarli, si tenta di ritornare alla società araba del X° secolo.
Molte fonti identificano invece i salafiti con gli intolleranti wahabiti [Com3], [Kohr], [Kirk], [Spil], [Syre]. Rari i testi in italiano che accostano, con qualche approfondimento, il Daesh ai wahabiti: vedi ad esempio l'articolo di Franco Cardini [Card]. La relazioni salafiti-wahabiti è confermata nel recente libro di Franco Cardini sul Daesh [Card2]. Eppure il discorso di Abu Bakr al Bagdadi, il nuovo Califfo, dalla moschea di Mossul, viene indicato come wahabita sia dal New York Times [Kirk] che dal sito iraniano Kohram.in [Kohr]. Il testo completo del discorso è riportato, con commenti, in appendice.
Già nel 2003 [Azza] si evidenziano connessioni, ma non identità, tra al-Qaeda ed i wahabiti. Nel 2014 [Syre] il Gran Muftì dell'Arabia Saudita, Sheikh Abdul-Aziz Al al-Sheikh, discendente di al-Wahab, ha condannato il Daesh e al Qaeda come non islamici
ignorando il supporto a queste organizzazioni proveniente dall'Arabia Saudita ma tenendo conto dei rischi che corre la dinastia Saud da parte del Daesh.
Basta leggere la storia di wahabiti e sauditi anche nella sintesi di Wikipedia per percepire la necessità di un approfondimento che può modificare profondamente quanto generalmente pubblicato nel contesto italiano.
Molti studiosi evitano di approfondire la religione islamica sostenendo che i terroristi non sono competenti teologi ma che prevalgono le motivazioni di carattere sociale e che si "estremizzano via Internet". Posso concordare sulla loro incompetenza teologica ma credo che si dimentichi che l'Islam è una visione del mondo non solo una religione e che predicatori, reclutatori e capi hanno studiato nelle madrase tradizionaliste o in quelle wahabite.
Qui di seguito raccolgo alcune informazioni sulla storia e la religione dei wahabiti e di alcuni movimenti che possono presentare con loro qualche affinità. Queste informazioni credo siano fondamentali per leggere lo scenario politico, sociale e religioso che riguarda noi cittadini dell’Unione Europea ma anche gli immigrati musulmani e, ragionevolmente, tutto il mondo musulmano. Accenno inoltre ad alcuni movimenti che rifiutando o che, trattando criticamente l'apporto della tradizione (sunnah, hadith), vivono un Islam più tollerante.
Per chi vuole saltare subito alle conclusioni consiglio di leggere il rapporto dell'Unione Europea del 2013 [Euep] dal significativo titolo "European Parliament identifies Wahabi and Salafi roots of global terrorism (Il Parlamento Europeo identifica le radici wahabite e salafite del terrorismo globale) nel quale ci si riferisce anche al rapporto del Dipartimento di Stato del governo USA intitolato [Usds]
Reati finanziari e riciclaggio in Arabia Saudita".
Infine tra i documenti pubblicati da Wikileaks [Spil] si trova una dichiarazione di Hilary Clinton, allora Segretario di Stato, che indica nelle associazioni caritative dei wahabiti dell’Arabia Saudita la maggiore fonte di finanziamento del terrorismo sunnita.
Formazione e interpretazione del Canone Musulmano
Islam significa dedizione, abbandono, consegna totale di se a Dio. L'abbandono è stato interpretato nei secoli in forme moderate e tolleranti ed in forme estreme ed intolleranti accompagnate da una visione apocalittica della religione. [More]
Descrizioni positive dell'Islam moderato, ed in particolare di quello sunnita, si