Le Origini Di Dio
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Book preview
Le Origini Di Dio - Vincenzo Scalia
LE ORIGINI DI DIO
Vincenzo Scalia
Indice
Prefazione
Parte 1° - La creazione
Parte 2° - La perfezione di DIO
Parte 3° - Definizione di Anima o spirito
Parte 4° - Le maggiori religioni di oggi
Parte 5° - Viaggio dell’Anima dopo la morte
Parte 6° - La morte dell’Uomo
Parte 7° - Il viaggio del corpo Eterico
Parte 8° - Il concetto di reincarnazione
Parte 9° - L’ astrazione dell’Anima
Parte 10° - Il processo di umanizzazione
Parte 11° - Il concetto di Anima
Parte 12° - Le anomalie dell’Anima
Parte 13° - Le cure dell’Anima
Parte 14° - La ricerca di DIO per l’uomo arcaico
Parte 15° - Il principio: (causa – effetto)
Parte 16° - Il misticismo umano nelle culture a.C.
Parte 17° - Il nuovo
nella Ipotesi di Omicron
Prefazione
DIO: La parola deriva dalla radice etimologica ariana div- che indica la luce, ciò che splende. Da cui il latino: Deus = DIO, dies = giorno, cioè la parte della giornata caratterizzata dalla luce.
In definitiva, DIO quindi è Colui il quale illumina il creato, gli dona forma ed esistenza attraverso la Sua stessa Essenza che è Luce, salvandolo dalle tenebre del nulla…
Se ci si dovesse attenere alla parola, sembrerebbe chiaro e lampante che la luce, la quale nel nostro caso è rappresentata dal sole, trova fondamento in tutte le religioni presenti oggi nel nostro pianeta.
Essa difatti è vita, perché riscalda la terra, l’uomo, gli animali; consente la vita alle piante e tutto il modo vegetale, anche attraverso la fotosintesi clorofilliana.
La fotosintesi innesca un processo di generazione primaria di composti organici da sostanze inorganiche nettamente dominante sulla Terra. Inoltre, è l’unico processo biologicamente importante in grado di raccogliere l’energia solare, da cui, fondamentalmente, dipende la vita nel nostro mondo.
In particolare, durante la fotosintesi, la luce solare permette di convertire alcune molecole di anidrite carbonica e molecole d’acqua in una particella di glucosio (zucchero), basilare per la vita delle piante. Come risultato del processo si producono molecole di Ossigeno, che le piante liberano nell’ambiente attraverso gli stomi che si trovano nelle foglie.
Per questo le piante sono indispensabili per la vita umana e animale sulla terra, in quanto esse produttrici inesauribili di Ossigeno, elemento fondamentale per la sussistenza di aria respirabile.
Da non molto tempo si è scoperto inoltre che la luce solare sviluppa, anche energia, nelle sfaccettature più ampie del termine, perché il processo fotovoltaico produce energia elettrica, ma genera anche calore, che può riscaldare l’acqua e gli ambienti sottoposti alla sua irradiazione. La luce genera anche i raggi U.V.A. che non sono solo abbronzanti, ma attraverso nuove tecnologie, possono disinfettare oggetti sottoposti al loro irraggiamento.
Perciò, la luce è DIO? potrebbe sembrare di sì, anche perché ogni Divinità è raffigurata sempre da una luce abbagliante sul suo capo o a coronamento persino del suo corpo. Insomma, ogni rappresentazione grafica, arcaica o moderna di DIO, ha sempre come costante la luce.
Non importa di quale DIO parliamo Ebreo Cattolico Islamico o di altre religioni nel mondo, nessun DIO, di qualsivoglia religione è raffigurato nel buio delle tenebre.
Ma allora, chi è veramente DIO? Dove si trova? Com’è nato? E cosa ha veramente creato? La risposta è semplice, se avvalorassimo l’ipotesi che è proposta in quest’opera.
DIO è energia pura concentrata, e per questo si trova in ogni luogo dell’universo, è nato in quest’ambito ed è presente in ognuno di noi lui non ha creato niente, ma ha sparso nel nulla, tutta la sua immensa energia, che attraverso mutamenti a volte inimmaginabili ha creato l’universo.
Con questi presupposti, ci si dovrebbe necessariamente affidare alla fisica e alle conoscenze attuali dell’uomo in questo campo.
Ciò però non basta ad avvalorare l’ipotesi che s’intende prospettare in questo volume, infatti, è necessario inserire anche frammenti di parapsicologia, teologia e ovviamente a collante di tutta la teoria, il mistero della fede.
**** **** ****
Parte 1° - La creazione
Si può immaginare il nulla? Nella mente umana no! perché il nostro cervello è in grado di elaborare la razionalità con alcuni limiti e l’irrazionale con molte più limitazioni.
Il nulla non fa parte delle categorie di cui sopra, né tantomeno di altre proprio perché è il nulla.
Allora ci si potrebbe domandare cosa si vuole intendere per il nulla
, solitamente la definizione è accostata a uno stato fisico, per esempio in un bicchiere, se è vuoto, si afferma che all’interno non vi è nulla
oppure niente
, altro vocabolo utilizzato in alcune situazioni a sostituzione di nulla.
Orbene proviamo a immaginarlo questo nulla
se dovessimo usare i nostri cinque sensi, per la vista
dovremmo dargli un colore e il primo che verrebbe in mente sarebbe il nero assoluto, in altre parole, il buio più pesto.
Per olfatto
deve essere necessariamente inodore, per il tatto
ovviamente impalpabile cioè, il vuoto assoluto; per l’udito
il totale silenzio e l’assenza di rumori, infine il gusto e che sapore potrebbe avere?
In conclusione si può affermare che il nulla è la negazione totale dei cinque sensi vitali per l’essere umano.
Tuttavia vi è una realtà che accorpa le caratteristiche immaginate del nulla e la vediamo sulle nostre teste specialmente di sera e con tempo sereno. È lo Spazio
elemento dell’universo: Nero tra una stella e l’altra, impalpabile, inodore, silenzioso in assoluto e insapore.
Tutti ormai avvaloriamo la teoria del Big Bang, sappiamo di questa immane esplosione di atomi primitivi che ha scaraventato nell’infinito, triliardi di trilioni di particelle elementari, come i quark e gluoni i quali, costituenti un plasma, con inimmaginabili accorpamenti e trasformazioni hanno predisposto la formazione e l’organizzazione dell’universo.
Tra queste particelle elementari ne spicca una nuova recentemente individuata Al CERN di Ginevra, si tratta del Bosone di Higgs
, che spiega come mai tutte le cose nell’universo abbiano una massa. Era stato teorizzato ben 48 anni fa dallo scienziato inglese, oggi 84enne.
Senza quel microscopico frammento di materia teorizzato dal fisico scozzese nel 1964, tutte le particelle elementari dell’universo sarebbero infatti state prive di massa, però quest’ultima è sorgente di forza di gravità.
E senza la forza di gravità descritta da Newton non vi può essere attrazione fra gli atomi, le molecole, le stelle, i pianeti e gli esseri viventi. Il bosone di Higgs appena scoperto al CERN, è una specie di sostanza adesiva che trattiene insieme l’universo, ed è anche per questo che si è guadagnato il soprannome di particella di DIO
, che è un termine poco amato dagli uomini di scienza ma è ormai diventato in modo irreversibile molto popolare.
Tutto avveniva poco più di tredici miliardi di anni fa e ancora oggi l’espansione provocata dal Big Bang è ancora in atto.
Con la scoperta del bosone di Higgs
si completa così il quadro delle 17 particelle elementari che concepiscono la materia a noi nota. L’ultimo frammento mancante è stato infine trovato.
Per acciuffare l’impronta del bosone di Higgs è stato necessario costruire un acceleratore di particelle, grandissimo, il più potente del mondo, il Large Hadron Collider
. Un tunnel sotterraneo lungo 27 chilometri, che lambisce il lago di Ginevra e le pendici del Giura, che ha iniziato a scagliare protoni furiosamente l’uno contro l’altro nel 2008, dopo 20 anni di costruzione e 10 miliardi di spesa.
Ma per i fisici riuniti al CERN questa scoperta, disegna anche l’apertura di un capitolo nuovo.
Dopo la strabiliante rivelazione i dispositivi di fisica più autorevoli del mondo sono stati rimessi in moto per precisare meglio i particolari ancora ambigui della traccia del bosone di Higgs e per prendere il via alla investigazione di quella parte dell’universo composta da materia oscura ed energia oscura.
Gli studi di oggi ci indicano la strada da seguire in futuro. C’è ancora molto da fare per capire i dettagli di questi dati scientifici, da interpretare, alla fine, resta ancora quasi tutto l’universo.
Vi sono elementi e condizioni ancora oggi del tutto sconosciuti, certo è, che questi dati ignoti rappresentano il 96% del contenuto dell’intero universo.
Ma, la sete di conoscenza dell’uomo, non si arresta e in due recenti esperimenti di LHC (Large Hadron Collider, l’enorme acceleratore di particelle del CERN di Ginevra); gli scienziati di ATLAS e CMS i quali, nel 2012 scoprirono le prove dell’esistenza del bosone di Higgs, avrebbero trovato le tracce di una presunta nuova, sconosciuta particella elementare molto più pesante della cosiddetta particella di DIO
.
Oggi, pertanto, sebbene la conoscenza scientifica, abbia fatto enormi passi, all’uomo non è dato di sapere o scoprire con certezza se vi sono altre forme di vita simili alla nostra in qualche pianeta recondito dell’universo.
Tuttavia il buon senso e la ragione, non possono ammettere che siamo soli in uno spazio così grande e occupato da Galassie, Stelle, Pianeti d’ogni forma e genere.
La parte osservabile dell’universo da noi conosciuto ha un diametro di 93 miliardi di anni luce e se si pensa che un anno luce corrisponde a circa 9.461 miliardi di chilometri, viene veramente il mal di testa solo a pensare la sua vastità.
L’universo è composto da materia cosiddetta ordinaria
, vale a dire, che si vede
; e materia oscura, ovvero, che non si vede
.
La materia oscura si rivela solo attraverso i suoi effetti gravitazionali: non la vediamo direttamente.
Se questa, non esistesse, non ci sarebbero le galassie così come le intendiamo, le stelle vagherebbero per lo spazio e verosimilmente non esisterebbe nemmeno il nostro mondo.
È cinque volte più nutrita della materia ordinaria: non si vede
, ma se non ci fosse non trasparirebbero i suoi effetti gravitazionali. La natura della materia oscura è ignota, ma gli scienziati ritengono di essere vicini a una svolta per comprenderla.
Il riconoscimento della materia oscura è stato in qualunque modo, solo un primo passo verso la cognizione di come funziona l’Universo. A parere degli scienziati la combinazione di materia ordinaria e materia oscura riesce infatti a spiegare solo un 30% di ciò che c’è tutt’intorno alla nostra terra, fuori, nello spazio.
Allora, Che cos’è il resto? Potrebbe essere energia purissima, una forma di energia non esplicitamente rilevabile e sulla quale sappiamo ancora meno che sulla materia oscura.
La ipotesi di Omicron ritiene plausibile che in questa sconosciuta energia vi possano essere le cosiddette origini di DIO, inteso come energia purissima e componente basilare di tutto l’universo.
Ebbene, cosa c’era prima del big bang? È possibile appurare la verità sulla vicenda? Per darsi una risposta, bisogna addentrarsi nella gnoseologia, cioè la teoria della conoscenza, una branca della filosofia.
Sulla possibilità d’accertare la verità, circa cosa ci fosse prima del big bang, per uno scettico la risposta univoca è certamente no!
Mentre per il credente necessitano una serie di approfondimenti da mettere in campo, anzitutto i mezzi conoscitivi che si dividono in:
Conoscenza sensibile che porta al ragionamento strettamente empirico.
Utilizzo della sola ragione sfociante nel comportamento unicamente razionale.
Sempre per il credente fiducioso, è necessario scoprire, qual è l’oggetto di questa verità, esso si può suddividere in due realtà:
Una realtà interna a noi stessi, costituente unicamente una forma d’idealismo.
Una realtà esterna a noi, che rappresenta il vero e proprio realismo.
In definitiva, seguendo un ragionamento strettamente filosofico, allo scettico poco importa cosa ci possa essere stato, prima del Big Bang e non si pone il problema, perché non rispecchia i parametri epistemologici della conoscenza certa
.
Invece il credente si aggrappa all’empirismo e all’idealismo interiore per darsi la risposta al quesito, per questo crea DIO, unica entità che, poteva esistere, prima del Big Bang e per questo, sarebbe una sua creazione.
Il primo idealista in senso moderno fu Berkeley, che identifica l’essere delle cose con l’essere percepito e fa dipendere la realtà di ogni cosa dall’essere percipiente.
Ebbene cosa c’era prima del Big Bang? L’ipotesi che si vuole avanzare in questo volume immagina, che nel più profondo nulla
, più di venti miliardi di anni fa, una massa d’incalcolabile energia pura, in un dato momento, modificava la sua struttura dando luogo, in un miliardesimo di secondo al Big Bang e la creazione dell’universo.
Parte 2° - La perfezione di DIO.
In quella massa d’energia pura risiedeva DIO
era lì da sempre, in attesa di nascere trasformandosi per regalarci l’universo e tutte le cose che lo compongono, ivi compreso l’uomo e forse altri esseri umani, in altri mondi e provvisti anch’essi dell’Anima.
Si! l’Anima, che nella nostra ipotesi non è altro che un’infinitesima parte di quell’energia originaria, che DIO ha prestato agli esseri umani di questa terra e forse ad altri nell’universo.
DIO dunque è la perfezione, che trasformandosi da energia assoluta, da luogo a un piano creativo, formato da così tanti elementi costituenti, un universo vivo e pregno d’energia, da cui egli stesso ne