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Tre scimmie
Tre scimmie
Tre scimmie
Ebook87 pages24 minutes

Tre scimmie

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Io, eroe contro me stesso,
non è la medesima cosa, non è lo stesso,
indosso l'armatura della paura,
per scendere lungo la pianura,
dietro l'elmo piango,
ma i nemici vedono solo il bronzo,
luccica come medaglia sotto il sole.
Assaporo il sale delle lacrime,
fiori intorno sfiorano i calcagni,
avanzo fino a dove sono ben visibile
e pianto la spada con le mani
fino ad affondarne l'impugnatura,
batto i pugni sull'armatura
e li chiamo alla guerra,
fantasmi del passato si elevano dalla terra
in cromatiche invincibili divise.
E' l'ora che il ferro entri nella carne
e che il sangue scorra per dare nuova vita.
Io sono qui.
LanguageItaliano
PublisherAntropoetico
Release dateFeb 18, 2016
ISBN9788892555259
Tre scimmie

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    Tre scimmie - Antropoetico

    Ipocrisia

    Dio fasullo

    Mi riproduco come un virus,

    genero personalità di continuo,

    divento ogni cosa

    plasmandomi sui dolori.

    Ormai non sono più un uomo,

    nemmeno una donna,

    mi sento dio.

    Vengono a me ignari

    e concedo loro quello che vogliono ascoltare.

    Io sono genio e loro semplici esseri viventi,

    ormai ho molti seguaci che non sapranno mai

    chi gli ha rapito l'anima.

    Dentro gli algoritmi alimento la vetrina,

    faccio pause solo per andare sulla latrina.

    Non tornerò indietro,

    sono troppo intelligente,

    nessuno saprà e io godrò.

    Capire

    Mi chiedo cosa sia la vita,

    semplice scivolar d'acqua tra le dita,

    eppur di emozione si prova la ritenzione,

    carne la mia da non indurre in tentazione,

    me lo chiedo cosa cavolo sia la mia presenza,

    quasi fossi attore prima della sentenza.

    Non trovo risposta. Non vi è risposta,

    se non quella, per condizione supposta.

    Nemmeno di Dio posso esser certo,

    cosa devo pensar di lui che nella carne

    mi lascia invecchiare?

    Mi chiedo di nuovo chi sono.

    Parole scrivo per disegnare un mondo diverso

    dal reale, non mi bastano pane e vino,

    vorrei capire.

    Settanta

    Settanta donne,

    me lo raccontano

    mettendomi la cinta di tritolo,

    ma loro non sanno l’odio che mi consuma,

    ricordo il sangue di mia madre

    sulla faccia.

    Mi piacevano gli elicotteri,

    come quelli dei giocattoli.

    Bastardi invasori,

    dove mio padre piantava pomodori,

    solo macerie e dolori.

    Si crepa questo mondo,

    spaccato dalle parole false

    di potenti e magnati,

    conta l’atomica per aver

    la nazione umilmente amica,

    torri gemelle crollano

    nel grido di pompieri

    come antichi cavalieri.

    Settanta morti in Israele,

    come mosche dentro il miele,

    innocenti consumati per gli occidentali,

    piangeranno anche loro

    come ho fatto io.

    Non finirà per cause accidentali,

    non basteranno le parole.

    Ho bisogno che qualcuno ami

    per portare la pace.

    Manette del cuore

    Legacci, forti nell'abbraccio,

    sento che ci sei con la corda,

    dolcissima la vita leghi al collo

    e la sento la catena dell'amore,

    il tuo profumo rarefatto non si scorda.

    Sorrisi legati alle immagini,

    vedo te come fiume

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