Il guerriero di luce
By Marco Milani
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Book preview
Il guerriero di luce - Marco Milani
Edizioni DIVERSA SINTONIA
Collana: Narrativa/fantastic-zen
07
Marco Milani
IL GUERRIERO DI LUCE
Romanzo
E-BOOK
EPUB version
-
Impianto grafico, editing e impaginazione
by EDS & DOMIST
Copertina: Simonetta Furini
-
ISBN: 978-88-96086-17-9
Pubblicato in formato elettronico
previa concessione dell’autore
a www.edizionidiversasintonia.it
Copyright © 2011 Marco Milani
Tutti i diritti riservati
-
Edizione cartacea originale © 2006 Marco Milani - Rev. 2009
ISBN: 978-88-96086-06-3
-
Edizioni DIVERSA SINTONIA © 2011
-
Marco Milani
IL GUERRIERO DI
LUCE
Allucinazioni di un occidentale
(a volte maldestro)
sulla via della ricerca spirituale
-
Edizioni DIVERSA SINTONIA
-
RINGRAZIAMENTI A:
-
Simonetta Furini per la via di mezzo
e per l’opera di ricerca e trascrizione.
-
Rossano Delpos per FRATEL GUERRIERO.
Zoran Gruicic per LA NUVOLA BIANCA.
Tatiana Chessa per UNA RAGAZZA DI NOME NIGHT.
-
Andrea Casari per la supervisione e
Isabella Bonatti, come sempre, per l’editing.
-
Un ringraziamento particolarmente sentito
alla Premiata Forneria Marconi per le citazioni da Ulisse…
ma anche per tutte le altre canzoni che hanno scritto e suonato.
-
PREMESSA
-
Non era mia intenzione stilare un prologo per questo libro, sopporto poco i prologhi, difficilmente li leggo. Ma forse in poche parole riesco a spiegare il senso di questa edizione, strano miscuglio di realtà e fantasia, sacro e profano, verità e invenzioni.
Doveva essere il diario di un viaggio spirituale riguardante le mie ultime esperienze di meditazione (il percorso del guerriero di luce del reiki) quale atto dovuto e consequenziale dopo anni e anni di orientalità nelle sue varie sfaccettature, ovvero un altro passo in quella progressione spirituale alla continua ricerca di quel qualcosa senza nome e senza forma che ci manca e che, alla fine, pochi trovano. Chiamiamola felicità, conoscenza, verità, amore infinito, diamole pure il nome che vogliamo, se proprio vogliamo darglielo.
Resta il fatto che durante la stesura si è intromesso il mio ego creativo, quello di uno che si diverte a scrivere sempre e comunque ciò che la propria mente fantasiosa gli propone, pensieri o sogni che siano.
Non ho saputo resistere, ed ecco il risultato: una cronistoria spiritual-fantastica, un romanzo fanta-meditativo, un trattato filosofico post-moderno, o più semplicemente una raccolta coordinata di racconti di fantasia. Non saprei qual è la definizione più calzante ma almeno si può scegliere come considerarla, e quando si ha la possibilità di scegliere è sempre una gran cosa, nella vita.
-
Marco Milani
-
«Credi come ti pare, l’importante è che credi».
Gesù - 10 febbraio 2004
-
CAPITOLO ZERO
-
«DIMMI chi è il guerriero di luce».
«Il Guerriero di Luce è un combattente mentale. Lotta con il bene per sconfiggere le forze del male».
«Spiegami. Dove dovrebbe avvenire questa battaglia?»
«Dappertutto e sempre, in nessun luogo e in nessun tempo. Sicuramente non fisicamente su questa terra, almeno per ora».
«Tu saresti un guerriero di luce?»
«Sì… no. Lo diventerò».
«Sbagliato. Tu sei un guerriero di luce, devi solo ricordartelo. E non sei l’unico, dovete solo risvegliarvi e riprendere coscienza del vostro vero essere».
«Sono un Guerriero di Luce».
«Ne sei certo?»
«Sì. Credo…»
«Da quando hai questa certezza?»
«Da adesso. E tu me lo hai confermato. A proposito chi sei tu? E cosa ci fai dentro la mia testa?»
«Io ti farò da maestro, ma non sono un maestro».
«Allora cosa sei? Chi sei?»
«Io non sono niente, io non sono nessuno. Ma ti aiuterò a ricordare, ovvero Io Sono».
«Cosa significa?»
«Significa che mi ascolterai senza sentirmi, e che mi vedrai senza guardarmi. Significa che Tu sei e se lo penserai in Io Sono, saremo la stessa cosa».
«Significa che tu sei… me?»
«Esatto. Complimenti, ci sei arrivato quasi subito. Il guerriero di luce che è in te, ti aiuterà a risvegliarti. Sarai il maestro di te stesso».
«E adesso cosa devo fare?»
«Per prima cosa devi capire chi sei?»
«Sono un Guerriero di Luce che si deve risvegliare».
«Come farai?»
«Seguendo gli insegnamenti del Maestro, i tuoi insegnamenti. Cioè mi insegnerò da solo».
«Cosa ti insegnerai?»
«Dimmelo tu che sei il Maestro. Io devo ricordare, no?»
«Dovrai imparare a dividere la mente dal corpo. Meditando. Dovrai imparare a dominare la mente e a usarla. Meditando. Dovrai imparare a prendere la mente e a metterla da parte. Meditando. Dopodichè rimarrà quello che sei, un guerriero di luce, senza corpo e senza mente».
«Semplicissimo».
«Chi è il guerriero di luce?»
«Un combattente mentale, contro il male».
«Ne sei proprio sicuro? E se non fosse così?»
«Dopo sarebbero cavolacci miei».
«Bravo. E come ti senti sapendo che in pratica stai parlando da solo?»
«Un po’ pirla».
«Direi che va bene, sei sulla buona strada».
«Dovrò… meditare parecchio?»
«Già. E anche studiare molto».
«Come i monaci Shaolin, i Maestri Zen, gli Yogi e i Samurai?»
«Più o meno».
«Bello! E dovrò farmi i viaggi con il pejote come gli Stregoni Indiani, i Maya con la coca e robe simili?»
«Non se ne parla».
«La faccenda è già meno divertente».
«Sei pronto?»
«Se dico di no cambia qualcosa?»
«No».
«Sono pronto».
-
«Ciò che ha inizio e una fine
è soltanto apparenza».
Nisargadatta
-
GUERRIERO DI LUCE
-
BENE. Sono pronto.
No. Non lo sono, ciò nonostante ho la necessità di esserlo. Il mio futuro, da questo istante, è di esistere come Guerriero di Luce. Ho l’onere di comportarmi come tale. Ora…
È spazio.
Spazio profondo, infinito creato, firmamento cosparso di stelle.
Miriadi luminose e sfocate da distanze incommensurabili.
Immobilità.
Vortice.
Una spirale di curva singolare e concentrica mi si presenta dinanzi e al di sotto è come un tunnel da seguire, da imboccare in un nero corvino scevro di astri. È un invito, una convocazione che non posso ricusare.
Volo.
Fluttuo… incorporea entità siderea, astrusa essenza di creatura pensante, e nella mia non-forma attraverso il vortice, in un susseguirsi d’omogenei gorghi crescendi e alla mia sinistra. Significa essere accolto.
Una stella giunge, mi viene incontro. È ripresa di coscienza immediata la mia, e mi passa attraverso, irrisoria fonte di sola luce, prima che riesca a capacitarmi di quello scontro imprevisto. Non ero preparato. Non ho percepito null’altro tranne discernere e accettare passivamente. Inesperienza. Sono un Guerriero di Luce, non devo dimenticarlo mai. È essenziale.
Esplosione di bianco abbacinante. Dilagare di bianco assoluto. Imposizione di bianco ovunque.
Tratti azzurrati d’indecifrabili forme di fantasmatiche nonché vitali entità… Altri mondi. Diversificate dimensioni. Medesimo Universo… qualcosa di più. Nel mio avvenire sono là, dall’alto di superiore sapienza, svariati livelli sopra la mia anima di essere senziente e terreno.
Travolgo la luminosità ora attenuata come si fende uno scudo di nuvole piene, e poi mi volgo, rimanendo in attesa e con rimembranze di solido fumo mentre contemplo, curioso, le bizzarrie dei riccioli sottili creati dallo strascico dell’incontro e mi ci soffermo… fino a ché non terminano la loro esistenza ricompattandosi in un niveo cerchio, perfetto, oramai svincolato dalla mia percezione di fisicità imminente. Sintomi di lontananza.
È sparito… ed è di nuovo Universo. Distante… tanto distante da parere piatto.
Fluttuo… galleggio ruotando di esasperata lentezza su me stesso o quel che c’è di me, e ora, dal sopra relativo di ciò che mi appare falsamente bidimensionale, linee mosse da un inesistente vento cosmico mi attirano.
Vado. No! Confluisco. È più probabile che… è già passato.
Da memoria, in immagine rivedo un’immensa bocca di lupo, solo fauci spalancate che mi sfilano di lato lasciando scie rette di bagliore simili a lunghi graffi di belva efferata, omogenee nel colore malinconico e scuro dell’insieme-spazio.
Le linee, ora, mi rammentano lingue filanti di carta, e sono ancora lì, mobili e dall’aspetto fragile, vicine però irraggiungibili. Non hanno fretta. Attendono me, sembrano dire, e io le voglio toccare… tuttavia ancora non sono all’altezza e passo oltre. E mentre mi allontano, simile a un aliante incontrollato, pare che mi salutino. Io ricambio, credo anche di sorridere. Sì… ho sorriso.
Mi rigiro e contorco per proseguire nel mio andare non so dove come un pellegrino senza meta e vorrei frenare per realizzare un pensiero, formulare un’ipotesi… non ci riesco. Non posso, non è giusto. Guerriero di Luce non è coerenza e concetto, ma sconnessione e istinto, non soggetto bensì solamente tramite. Un veicolo che asserve Essenza superiore. Mi adeguo, o almeno ci provo.
L’occhio a tutto cielo somiglia a un’enorme barca col contorno di bambù. E mentre contemplo il suo interno di mosaici incrociati noto anche il nero assoluto della sua pupilla.
Nero di vuoto, nero di nulla. Nero per me.
È là che sto dirigendomi.
È lì che già sono.
Un passaggio vacuo e alucico esattamente della mia misura afisica, e proseguo nell’incavo quadrato discendendo in rotazione, circondato dalla contiguità simile a un recinto di quattro scale color marrone, con i pioli di bambù o stilizzate ossa di femori segati bianchi e…
… continuo a digradare la scala ora eburnea…
… è là, discoste…
… rimane solo un ultimo piolo che si allontana…
… va! ed è a ogni momento più piccolo, e più luminoso, e più piccolo, e più luminoso e con il microscopico puff di una bolla di sapone implode sparendo. Ed è daccapo Universo.
Universo di stelle, Universo di occhi meravigliosi. E mentre mi perdo a osservare l’indeterminato insieme, dalla mia sinistra ondate di nulla dal lontano fondo cavalcano verso di me in un serpente infinito di inesistente percezione.
Il tracciato di niente mi fluisce dinanzi e seguita nella sua strada. Rilevo giungere dalla direzione opposta qualcosa… no! Qualcuno. Qualcuno che sfreccia dal mio basso momentaneo al mio alto corrispondente.
Chi?
È stato un attimo, un balenìo, un barlume simile a certezza e subito dopo ignoranza completa.
Dall’abbasso opposto un altro qualcosa… no! Un altro qualcuno. Lo stesso qualcuno, ne ho cognizione. Certezza… ignoranza…
Gli altri qualcuno si susseguono, da ogni parte giungono e da ogni parte vanno. Sempre lo stesso qualcuno.
E uno è qui, apparso dal mio sotto temporaneo e mi si arresta davanti. E dentro la tuta spaziale che non c’è, ci sono io. Mi sto sorridendo. Un sorriso che dice che sa/so che sono confuso e prima di riuscire a rispondere al mio/suo sorriso lui/io se n’è/me ne sono già andato, e mi rimane in evidenza nella memoria l’avere appreso che tutti i qualcuno sono solo e relativamente io; ognuno lo stesso, medesimo, equipollente, identico io… il Guerriero di Luce.
Sono io prima, prima e prima ancora nei miei trasferimenti intra-Universo.
Sono là, mentre mi introduco sbigottito nel vortice.
Sono là, diretto incuriosito verso il bianco.
Sono là, fuori lo scudo di nuvole, smarrito tra miriadi di nuove percezioni.
Sono là, che mi immergo già più fiducioso in imminenti esperienze nel gigantesco occhio.
Sono là, che… Sono là… Sono là… Sono là… là e là… e non so che mi aspetta ma non esiste paura. Là…
Quello laggiù è il qualcuno/io che non sono ancora stato, il mio futuro, i miei prossimi viaggi/eventi da Guerriero di Luce. E questo vuol dire, che per me, c’è, un futuro. E ne sono intensamente felice.
E’ giunto il momento…
Quella è una mano immensa che arriva dal fondo, sta apparendo evidenziata da stelle vicine identica a tratti di matita luminescente. La discerno mentre segna con un’impronta l’Universo, gigantesche tracce digitali che si formano e stagliano come su un’immensa lamina di pellicola trasparente. Roteano adesso, fuochi artificiali di una notte estiva. Diventano galassie, spirali cosmiche di moto retrogrado e antiorario.
Intravedo al mio fianco/dietro/basso un’altra mano, molto più grande. Impronta anch’essa l’Universo e lo infila con cinque ditate che si allungano uncinandolo e strappandolo come fosse un sottile foglio inanimato di debole carta. L’Universo a brandelli si sfalda via lasciando dietro di sé… lo stesso, medesimo, uguale ancora indenne Universo.
Sta apparendo quelché d’altro in sottofondo, qualcosa