Milano. Tutto il teatro
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Book preview
Milano. Tutto il teatro - Oliviero Ponte di Pino
MILANO
© 2015 Cue Press
via Aspromonte 16a, 40026 Imola, Italia, cuepress.com
ISBN 978-88-98442-52-2
Direttore editoriale
Mattia Visani
Direzione collana
Andrea Porcheddu
Testi
Erica Battelani
Indice
Partire per il teatro
di Andrea Porcheddu
Destinazione: Milano
Itinerari
Storia e cultura
Il teatro e la città
Lo stato dell’arte
Un po’ di gastronomia (di Erica Battelani)
Quartieri e teatri
I teatri del centro
Lungo le mura spagnole
Oltre le mure spagnole, alla scoperta della città clandestina
La teatralità diffusa
I festival
Luoghi da scoprire
Teatro fuori dai teatri
Rubrica
Partire per il teatro
di Andrea Porcheddu
Capitale del teatro? Ebbene sì, vogliamo dirlo: la Milano teatrale è oggi più viva che mai. E l’apertura dell’Expo 2015 intercetta anche questo volto di una città che mantiene saldo il suo ruolo di riferimento nazionale ed internazionale dell’arte scenica.
Basti pensare alla Scala e al Piccolo: due mondi, due realtà produttive e artistiche che sono certo il fiore all’occhiello della creatività non solo meneghina, conosciute in tutto il mondo.
Abbiamo provato – con lo splendido lavoro di Oliviero Ponte di Pino e Maddalena Giovannelli, con i suggerimenti gastronomici di Enrica Battelani – a raccontare Milano attraverso i suoi teatri.
È un viaggio articolato, complesso, ricco di possibilità.
Si può seguire la storia del teatro nella capitale lombarda: dall’insediamento romano di Mediolanum con il teatro del I sec a. C., per arrivare sino ai nuovi spazi alternativi d’oggi.
Oppure affrontare i vari percorsi di questa «arancia» (se New York è una mela...) muovendosi dal centro e dal Teatro alla Scala, verso fuori, oltre le mura spagnole, addentrandosi nella città clandestina.
Si possono rintracciare le ombre dei teatri chiusi, girare per gli archivi storici oppure scoprire la grande tradizione delle Marionette.
Si possono ritrovare i luoghi cari a un poeta come Giovanni Testori, di un regista come Franco Parenti o quelli del premio Nobel Dario Fo; o ancora inseguire le suggestioni del primo Expo milanese del 1881, con il grandioso Ballo Excelsior.
In questa guida teatrale, Milano splende di storia e di possibilità: non mancano polemiche (ad esempio legate alla scelta di Expo di delegare l’aspetto spettacolare e teatrale al pur prestigioso Cirque du Soleil) né motivi di crisi, eppure il teatro – scrivono gli autori – lo si può trovare «davvero dappertutto: nei bar e nei ristoranti, nei musei, nelle gallerie d’arte, nelle biblioteche, nelle scuole, negli ospedali, in carcere, nelle strade e nelle piazze, in bar, locali, ristoranti, discoteche, nelle case private, nei musei e nelle gallerie d’arte, nelle scuole e nelle biblioteche, ma anche nelle strade e nelle piazze, nei giardini pubblici...».
E ovviamente, nei grandi e piccoli teatri milanesi.
Quello che facciamo con Le Guide, è raccontare città e metropoli da un diverso e particolare punto di vista. Raccontarle recuperando la storia e analizzando il presente degli spazi teatrali e degli artisti migliori che in quei luoghi agiscono.
Ne escono racconti diversi tra loro – è impossibile paragonare Tunisi a Parigi – perché ogni città ha una sua storia e un suo teatro, ha i suoi registi e i suoi attori, le sue attrici, le sue scene, i suoi ritmi e i suoi capolavori.
Ecco dunque la nostra password, la parola d’accesso alla città: una guida aggiornata, informativa, vivace, originale, capace di suggerire itinerari insoliti, prospettive particolari, luoghi e locali al di fuori dei flussi abituali del turismo. Una guida utile per addentrarsi nei meandri di territori noti o sconosciuti, inseguendo la prospettiva teatrale ma anche per scegliere dove andare a cena dopo spettacolo, per sapere dove si incontrano gli artisti o come acquistare i biglietti.
Spettatori o artisti che siate, giunti a Milano per l’Expo o solo per caso, con la Guida Cue Press sarete anche ‘turisti’ più informati e consapevoli. Cosa di meglio che scoprire una lingua, suoni e tradizioni di una città che non attraverso spettacoli e performance?
Ma non solo: siamo certi che la nostra pubblicazione possa essere preziosa anche per professori, maestri, allievi, studenti di ogni ordine e grado, che vi possono trovare informazioni, notizie, approfondimenti per scoprire o approfondire la conoscenza della (propria) città.
La guida teatrale di Milano è tutto questo: un racconto in diretta, un andare assieme nelle strade, nelle piazze, nei viali e nei vicoli, seguendo i suggerimenti di esperti del settore che hanno conosciuto, amato, vissuto il teatro in tutte le sue sfaccettature.
Allora su il sipario: partiamo! Il nostro viaggio è uno spettacolo. E inizia a teatro.
Destinazione: Milano
La capitale teatrale d’Italia?
Che Milano sia la capitale teatrale d’Italia, non lo si può dire troppo in giro, ma solo perché in qualche altra città italiana si potrebbero arrabbiare.
Basta lasciar parlare i fatti. A Milano ci sono il più celebre teatro lirico (il Teatro alla Scala), il più celebre teatro di prosa (il Piccolo Teatro), due multisale (il Teatro Franco Parenti e il Teatro Elfo-Puccini), e poi decine di teatri nei quartieri. Sono realtà radicate nella storia della città e nel suo tessuto sociale, raccordate da un sistema teatrale articolato per luoghi e per tipologie di spettacolo: attraverso una convenzione, il Comune di Milano coordina e sostiene le trenta sale più importanti. E non bisogna dimenticare che Milano è la città di Dario Fo, Premio Nobel per la Letteratura nel 1997.
Ma il teatro lo si può trovare davvero dappertutto: nei bar e nei ristoranti, nei musei, nelle gallerie d’arte, nelle biblioteche, nelle scuole, negli ospedali, in carcere, nelle strade e nelle piazze, in bar, locali, ristoranti, discoteche, nelle case private, nei musei e nelle gallerie d’arte, nelle scuole e nelle biblioteche, ma anche nelle strade e nelle piazze, nei giardini pubblici...
Per orientarsi in un’offerta così ampia e variegata, può essere utile sapere qualcosa di più della geografia della città e della sua lunghissima storia teatrale. Ma non è indispensabile: è possibile passare direttamente alla fotografia della situazione attuale, per scegliere che cosa val la pena di vedere: da un lato la tradizione, dall’altro tante novità e curiosità.
Un’arancia piena di spettacoli
Guardate la mappa di Milano. Cosa vi viene in mente?
Se New York è una mela, Milano è un’arancia. Bella tonda. Al centro c’è il Duomo – a essere più precisi, la Madonnina. A partire dal Duomo, si irradiano gli spicchi triangolari. A separarli, le grandi arterie che portano fuori città: la raggiera dei «corsi».
Milano è fatta così. Senza il mare, un fiume o la montagna a contenerla. L’unico rilievo della zona, il Monte Stella, è stato innalzato nel 1960 con le macerie degli edifici bombardati durante la seconda guerra mondiale: un’idea dell’architetto Piero Bottoni, che volle dare a quella collina artificiale il nome della moglie, Elisa Stella.
Da oltre duemila anni Milano cresce senza ostacoli a trecentosessanta gradi intorno al centro, dove c’era il nucleo originario e dove si concentrano ancora le sedi del potere: il potere religioso con il Duomo e l’Arcivescovado; il potere civile con il municipio a Palazzo Marino e il Cordusio, la curtis ducis del duca longobardo e del conte franco; il potere commerciale e finanziario con l’antica piazza dei Mercanti, i grandi magazzini come la Rinascente, il quadrilatero della moda, e poi le sedi delle grandi banche e la Borsa. Tutto concentrato nel raggio di poche centinaia di metri. Poco distanti si trovano da un lato l’Università Statale e dall’altro il complesso di Brera, con la Pinacoteca, l’Accademia di Belle Arti, la Biblioteca Nazionale Braidense, l’Osservatorio Astronomico (il gran teatro del cielo) e il Giardino Botanico (il gran teatro della natura); appena oltre, in via Solferino, la sede del «Corriere della Sera», il più importante quotidiano del paese.
Anche i principali edifici teatrali si sono concentrati a lungo nel centro. Lì ci sono ancora la Scala, il Lirico, il Nuovo, il San Babila, il Manzoni, il Filodrammatici. Il Piccolo Teatro ha trovato la prima sede vicino al Cordusio, nel palazzo che un tempo era il municipio.
Ma Milano e il suo teatro non sono solo il centro. La gente si muove da sempre, con il ritmo di un respiro, verso il centro la mattina e verso l’esterno la sera, lungo i raggi (sì, Milano è anche la ruota di una bicicletta. La ruota è sempre in movimento: ogni giorno entrano in città circa seicentomila pendolari).
A raccordare i raggi, una serie di cerchie via via più ampie, tracciate man mano che la città si espandeva. La cerchia più interna è quella dei Navigli, che dal Duecento fino agli anni Venti del Novecento formava un anello di canali navigabili, con darsene per lo scarico delle merci. Milano è sempre stata una città d’acqua, edificata sopra l’intrico di fiumi e fiumiciattoli che dalle montagne scendono verso il Po, imbrigliati da un sistema di canali alla cui progettazione contribuì anche Leonardo da Vinci (e che oggi esondano non appena scoppia un bel temporale).
Alla metà del Cinquecento, la città venne perimetrata con le mura spagnole: un anello di bastioni di oltre undici chilometri, di cui restano tracce evidenti tra piazza Oberdan e piazza della Repubblica. Ancora più ampia (più venti chilometri), la circonvallazione esterna, anch’essa un tempo caratterizzata da canali che sono stati intombati negli anni Sessanta. Infine decine di migliaia di camion, furgoni e automobili girano e si rincorrono ogni giorno sulla tangenziale, sulla quale si affacciano i comuni della città metropolitana.
Nel corso dei secoli, Milano si è allargata in tutte le direzioni. Una macchia di strade, edifici, piazze ha invaso i campi e i boschi della pianura. Con la città, si è ampliata la mappa dei teatri, che ora animano anche le estreme periferie. Sono diverse decine, in tutti i quartieri, le sale con una regolare programmazione, in grado di soddisfare i gusti di qualunque spettatore, ma anche di suscitare inattese curiosità. Accanto a loro, decine e decine di luoghi ospitano spettacoli e performance in maniera più estemporanea, disegnando una teatrografia parallela ed effimera.
Per tracciare una geografia della città e dei suoi teatri, bisogna scegliere tra due alternative: concentrarsi sugli spicchi (ovvero i quartieri), oppure muoversi a spirale, lungo i cerchi concentrici. La seconda alternativa offre qualche vantaggio: permette di ripercorrere l’evoluzione del teatro nello spazio urbano, rispecchiando abbastanza fedelmente le diverse tipologie di spettacolo che ospitano. Peraltro Milano, con la sua struttura centripeta, non ha mai avuto una grandissima vita di quartiere. Anche i paesini divorati dalla metropoli che si espandeva hanno presto perso la loro identità, sia urbanistica sia sociale.
Questo libro racconta dunque il teatro cittadino con lo sguardo all’inizio focalizzato sul centro, per poi allargare via via l’orizzonte fino ai margini della città. Anche da lì arrivano tante belle sorprese.
Calendario
La stagione teatrale milanese procede senza sosta da ottobre a maggio: in un giorno qualsiasi di questi mesi non avrete che l’imbarazzo della scelta. Ma anche al di fuori dei cartelloni istituzionali non mancano rassegne, festival e interessanti ‘fuori programma’.
Tra giugno e luglio, rilassatevi nelle zone verdi dell’ex ospedale psichiatrico Paolo Pini, e godetevi le proposte di Da Vicino Nessuno è Normale, il festival