La via dei lupi

Capitolo 1

BUONA sera, signor Ellis. Sono il signor Basil Denham, della NFL.

Grazie, ma anche se mio figlio sa giocare, non siamo interessati al football a quei livelli, disse il padre in tono di scuse, visto che odiava essere scortese. Kris riusciva a sentire chiaramente il suo tono basso dal divano in salotto, anche con la TV accesa a tutto volume. Era carino da parte sua dire quelle cose su di lui e sorrise al complimento. Il ridacchiare soffocato che venne dopo rese chiaro a Kris che suo padre era perfettamente consapevole che ci fossero zero possibilità che dei reclutatori di squadre di football arrivassero alla loro porta a prendere un giocatore per il college, non importava quanto fosse promettente il candidato. Chiaramente, qualsiasi fosse il gruppo di beneficenza a cui apparteneva questo presunto rappresentante dell’NFL, suo padre stava cercando di liberarsene nella maniera più gentile possibile, prendendosi vagamente gioco di lui.

Uh, no... Non sono della National Football League. Sono dell’altra NFL. La National Fellowship of Lycanthropes, la Federazione Nazionale dei Licantropi. La conosce, per caso? Capisco se non ci ha mai sentito nominare. Siamo nuovi, come molte delle altre organizzazioni che sono state fondate dalla Grande Rivelazione.

Kris rabbrividì di paura, congelato sul posto, in attesa di un colpo – probabilmente al mento – che lo atterrasse e gli facesse perdere i sensi. Allo stesso tempo la sua ansia fu oscurata dalla rabbia per essere diventato il bersaglio dei colpi del Destino. Aveva sentito leggende metropolitane e storie dell’orrore riguardo a creature che rivendicavano i loro compagni contro la loro volontà, usando qualsiasi mezzo. Tutto questo minacciava di fare a pezzi la sua famiglia e la prospettiva faceva infuriare Kris tanto quanto lo terrorizzava.

Certo, l’uomo poteva essere lì a chiedere delle donazioni per la sua organizzazione ma, visto che sapeva il loro nome, Kris dubitava fosse così.

Quindi quell’uomo poteva essere lì per due cose: Kris o sua madre. Erano stati ricoverati entrambi ultimamente. In ogni caso, le due opzioni facevano tremendamente schifo.

Segretamente Kris pregò Dio che fosse lì per lui. Se quell’uomo odioso fosse venuto per la madre, temeva che sarebbe morto lì sul posto, sul divano di pelle rovinata vecchio di otto anni, nella loro casa nei sobborghi di Seattle, a Echo Lake, Washington. Che cosa banale e stupida e terribilmente sfigata sarebbe, pensò miseramente Kris, ma si concentrò nuovamente sulla conversazione che stava avvenendo alla porta, come se la sua vita ne dipendesse: sarebbe potuto essere così.

Come posso aiutarla? chiese papà e questa volta il tono, molto meno gentile, trasmetteva tutta l’angoscia, la frustrazione e la preoccupazione che anche Kris sentiva.

Il rappresentante della NFL emise un suono conciliatorio e Kris poteva immaginare il suo sorriso esageratamente cortese senza nemmeno aver bisogno di vederlo. Mi dispiace aver disturbato la sua serata a quest’ora tarda, signor Ellis. Sto cercando uh... Scusi un attimo, disse e il fruscio di carte raggiunse Kris sul divano. Aveva paura ad avvicinarsi alla porta, non voleva vedere la faccia dell’uomo che, a quanto pareva, stava per spezzare le loro vite, come un foglio di carta che veniva strappato in mille pezzi.

Ah, sì, esclamò infine, felice, a quanto pareva, di aver trovato il foglio giusto. Kristopher Ellis...?

Sono io. Kris si alzò di scatto dal divano, trattenendo il respiro, e vide il padre guardare oltre la porta direttamente verso di lui. Il suo viso diceva tutto quello che c’era da dire. Mi dispiace, e Non devi farlo per forza, e Posso prenderlo a calci nel sedere se vuoi che lo faccia. Tutte quelle cose paterne che avrebbero dovuto far sentire Kris meglio e al sicuro, ma non ci riuscivano.

Sono il compagno di qualcuno dal mondo Nascosto. Ho un compagno. Un lycan. Uomo-lupo o Donna-lupo. Kris rimase immobile, come una statua di insicurezza e collera soffocata. Poi la rabbia gli esplose nella pancia, come bile, come se questo fatto, con un pugno a tradimento, l’avesse liberata dal sonno. Essere costretto in una certa situazione da forze esterne era una cosa, ma essere costretto alla sottomissione dal proprio istinto, trionfante sulla ragione... quello era qualcos’altro. Presto Kris sarebbe diventato il proprio peggior nemico, con il senno messo in ginocchio dall’impulso di legarsi con il proprio compagno.

No. Assolutamente. No.

Affrettandosi verso la porta, si mise al fianco del padre, fissando l’estraneo con gli incredibili occhi azzurri che il suo primo ragazzo aveva paragonato ai non-ti-scordar-di-me. Chiaramente, paragonare gli occhi di un ragazzo a un fiore equivaleva a chiamarlo carino, che fuori dal letto era veramente la cosa sbagliata da dire e forse lo era pure dentro.

Un uomo che sembrava quasi sulla cinquantina, dall’aspetto burocratico, stempiato e con occhiali rotondi fuori moda da un centinaio d’anni, lo vide e gli sorrise allegro. Signor Kristopher Ellis? Sono Basil Denham, dalla NFL…

Ho sentito, lo interruppe Kris, contenendo a malapena la propria furia a quell’intrusione nella loro vita privata. Non che quel tipo di cosa fosse particolarmente nuova dalla Grande Rivelazione, però... quella era casa loro. Non è il benvenuto qui. Addio. L’uomo stava per replicare, quando Kris gli spinse la porta in faccia, volendo sbattere il pugno attraverso il legno direttamente sul muso di quell’uomo odioso tanto per rimarcare la propria opinione. Avendo fatto un po’ di boxe, aveva un destro piuttosto potente, ma fare un buco nella porta avrebbe soltanto irritato sua madre a tal punto da volerlo strangolare e si sarebbe probabilmente fatto male alla mano, quindi ci ripensò.

Suo padre mise la sua enorme mano da costruttore sull’esile ma atletica spalla di Kris e strinse lievemente. Non sono contento della tua mancanza di buone maniere, figliolo, ma sono anche molto orgoglioso di te per esserti fatto rispettare. Arruffò poi i capelli artificiosamente spettinati di Kris, così neri che avevano quasi i riflessi blu. A volte lo trattava come un bambino e, anche se Kris era solito respingere quell’abitudine, quella volta lo lasciò fare.

Il tocco del padre gli era di conforto e il mondo di Kris tornò a essere in equilibrio.

Ma nel proprio cuore sapeva che non sarebbe durato. Il mondo rivelato dall’esterno aveva trovato una via all’interno del loro santuario, della loro casa e della loro terra e non c’era nessun posto dove andare, tranne in basso, nel buio sconosciuto. L’unica magra consolazione per Kris a quel punto era che non toccava a sua madre essere buttata ai lupi, o per essere precisi, ai Lycan.

È UN matrimonio combinato, nient’altro, sentenziò Kris. Sicuramente niente di meglio. Come civiltà siamo regrediti di centinaia di anni o più, dalla Rivelazione.

In piedi nell’ingresso di casa, di nuovo, Kris fissava il signor Denham della NFL, che aveva preso l’irritante abitudine di comparire sulla loro soglia un giorno sì e uno no da circa una settimana. Aggiustandosi gli occhiali che penzolavano sul ponte del naso, il signor Denham gli sorrise rassicurante. Capisco che possa essere destabilizzante per lei, signor Ellis. Ma è molto meno drammatico di…

Di cosa, esattamente? Kris trattenne le sue emozioni, lottando contro l’istinto di urlare. Stiamo parlando di me: sono il compagno predestinato di una persona – un lupo – di cui non ho mai sentito parlare e, solo perché alcuni test clinici dicono che è così, allora dovrei prendere, impacchettare la mia vita e soccombere alla prospettiva di diventare il riluttante schiavo sessuale di un estraneo per il resto dell’eternità?

Il signor Denham mantenne la sua compostezza in un modo impressionante, visto quanto stava succedendo. Le sue convinzioni sono ammirabili, come la forza con cui le porta avanti, ma sta esagerando, Kristopher e…

Anche se Kris non mancò di notare che il signor Denham aveva colto la sua caratteristica più significativa, non voleva assolutamente dargli corda. Nemmeno un dannato centimetro. Mi chiamerà signor Ellis. Mentre il signor Denham sospirava e ripeteva il suo cognome nel modo più calmo possibile, Kris chiese: È un uomo o una donna? Doveva sapere almeno quel dettaglio prima che la cosa andasse oltre.

Tossicchiando goffamente, Denham balbettò: La NFL è stata informata delle sue preferenze sessuali…

È un orientamento, non una preferenza! Risponda alla dannatissima domanda!

Denham sbatté le palpebre, come se non fosse abituato alle scortesie, il che sorprese Kris, perché era certo che l’uomo non fosse il benvenuto nella maggior parte delle case. Le persone che volevano essere testate per il possibile accoppiamento con qualcuno dal mondo Nascosto erano già nel sistema e quell’approccio personale non era di solito necessario. "Molto bene, signor Ellis. È un uomo. Dovrebbe essere una buona notizia per lei, visto e considerato il suo orientamento sessuale."

Kris dovette ammettere di essere sollevato.

Ma alla fine cambiava veramente poco. Il punto era che lui non voleva finire accoppiato a qualche tizio – nientemeno che un lupo – che non conosceva, non aveva mai visto e che probabilmente avrebbe odiato già solo per averlo costretto