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Un’altra volta
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Un’altra volta

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About this ebook

Sei anni fa, Noah Wheeler andò a prendere il suo ragazzo, Dante Cerreto, all’aeroporto e tutto il suo mondo crollò. Dante stava baciando un’altra persona e dichiarava di esserne innamorato. Perciò Noah, con il cuore a pezzi e le foto dell’ecografia della loro figlia surrogata, chiuse la porta sul futuro che aveva pensato di avere, concentrandosi sul sogno che avrebbe realizzato, quello di diventare padre.

Ora, in vacanza a Las Vegas, Noah incontra casualmente la famiglia Cerreto e rivede proprio Dante, scoprendo che non solo lui è stato incastrato, ma lo è stato anche il suo ex. Ora Dante vuole recuperare i sei anni sprecati; per farlo ha bisogno che Noah, l’unico uomo che abbia mai amato, e Grace, la figlia di cui ignorava l’esistenza, gli diano un’occasione per essere felice. Dante avrà però bisogno di un corso rapido e intensivo di tecniche di comunicazione e seduzione perché Noah non ha intenzione di innamorarsi per essere preso in giro un’altra volta.

LanguageItaliano
Release dateSep 2, 2014
ISBN9781613729465
Un’altra volta
Author

Mary Calmes

Mary Calmes believes in romance, happily ever afters, and the faith it takes for her characters to get there. She bleeds coffee, thinks chocolate should be its own food group, and currently lives in Kentucky with a five-pound furry ninja that protects her from baby birds, spiders, and the neighbor’s dogs. To stay up to date on her ponderings and pandemonium (as well as the adventures of the ninja), follow her on Twitter @MaryCalmes, connect with her on Facebook, and subscribe to her Mary’s Mob newsletter.

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    Un’altra volta - Mary Calmes

    Capitolo 1

    ERO SDRAIATO sul pavimento del mio soggiorno quando la porta si aprì ed entrò Pete. Sapevo che era lui perché avevo riconosciuto gli scarponi da arrampicata che mi si erano appena fermati vicini al viso.

    Al telefono hai detto cose senza senso.

    La cosa non mi sorprese. Ero ben più che turbato.

    Dimmi esattamente quello che è successo, mi ordinò.

    Non alzai nemmeno la testa dal parquet quando dissi: Sono andato all’aeroporto di Los Angeles per incontrare Dante al ritiro bagagli e la stava baciando.

    Chi?

    Cassandra.

    La sua partner.

    Sì.

    Stai scherzando?

    Ti sembra che stia scherzando? gli domandai. Visto che me ne stavo sdraiato sul pavimento nel bel mezzo del mio appartamento, speravo che avrebbe colto il sarcasmo.

    Merda.

    Feci un lungo sospiro. Ero distrutto.

    E?

    E cosa?

    E cosa ha detto quando lo hai affrontato?

    Sbuffai. Ha detto che erano innamorati già da un po’ e che non era mai riuscito a trovare il momento giusto per dirmelo.

    Sembrava che stesse per andare in iperventilazione.

    Girai la testa per vederlo. Pete?

    Dio santo, Noah.

    Stava prendendo la storia del tradimento molto peggio di me.

    Siediti, gli dissi, perché mi stava innervosendo. E mettiti la testa in mezzo alle gambe prima di svenire. Fai dei respiri profondi.

    Oddio. Ebbe un conato di vomito.

    Mentre lo guardavo lasciarsi cadere sul mio divano di iuta verde e mettere la testa tra le gambe, sorrisi per la prima volta in tre giorni. Ci voleva proprio il mio amico per fare la parte della diva. Era molto più melodrammatico di quanto avrei potuto essere io.

    Stai bene? gli domandai dopo alcuni minuti in cui avevo ascoltato il suo respiro.

    "Quando avrebbe dovuto dirtelo? Te lo dico io, quando Dante Cerreto avrebbe dovuto dirtelo: forse proprio prima che tu prosciugassi i risparmi di una vita per far mettere incinta tua sorella in modo che voi due poteste avere un bambino!" sbraitò arrabbiato, con l’amarezza che gli si sentiva dalla voce.

    Non gliel’ho detto.

    Che cosa? mi urlò, con un ritardo di qualche minuto. Mettiti seduto e guardami, dannazione!

    Mi mossi quel tanto che bastava per poterlo definire ‘essere seduti’. Più che altro ero stravaccato.

    Quale parte non gli hai detto?

    Non gli ho detto niente.

    Non hai detto a Dante che tua sorella aveva acconsentito a portare in grembo il suo bambino in modo che voi due aveste un figlio? È questa la parte che non gli hai detto?

    Sì, è questa.

    Dio santo, Noah!

    Non ne ho avuto il tempo, mi difesi. Ti ho detto del bacio?

    Ma ormai è cosa fatta. Sussultò. Sarah è incinta e adesso… gli hai fatto vedere le foto dell’ecografia?  Ha visto sua figlia?

    No.

    No? gridò.

    No.

    Si limitò a fissarmi.

    Che c’è?

    Noah. Sembrava addolorato ed esasperato allo stesso tempo. Dannazione! Sai cosa hai appena fatto? Voglio dire, in questo momento odio quell’uomo, ma non posso odiarlo del tutto perché non sa nemmeno cosa ha appena perso!

    Pete…

    Ha perso te e il vostro bambino.

    Fai un respiro…

    Noah, non è giusto! Non gli hai detto tutte le cose come stanno!

    Perché lo stai difendendo?

    Non lo sto difendendo ma deve saperlo!

    Smettila di urlare.

    Noah! urlò di nuovo.

    Ti ho detto del bacio?

    Ci fu un lungo momento di silenzio in cui lui fece un lungo respiro e, in pratica, cercò di calmarsi quel tanto che serviva per portare avanti una conversazione.

    Okay, vediamo di capirci: non vedi quel figlio di puttana da sei mesi, visto che era sotto copertura a fare Dio solo sa cosa. Il giorno in cui sarebbe dovuto tornare a casa, cioè oggi, ti dice che è innamorato di un’altra?

    Beh, tecnicamente prima me lo ha mostrato e poi me lo ha detto, ma sì.

    Noah! urlò. Non potevi dirgli qualcosa?

    No.

    Allora è così, ama un’altra?

    Esatto.

    E ripetimi un po’, chi è quest’altra? Cassandra?

    Sì.

    La sua partner, vero? Anche lei è un’agente della CIA?

    Grugnii.

    Si schiarì la gola.

    Non essere così disgustato.

    E perché diavolo non dovrei?

    Non sapevo nemmeno quello che stavo dicendo: tutto il mio mondo si era appena rovesciato.

    Sono tutte cazzate, mugugnò.

    Beh, credo che sia una cosa sensata. Voglio dire, passa più tempo con lei che con qualsiasi altra persona. Sono sicuro che è stato un normale evolversi della situazione…

     Noah!

    Sbuffai rumorosamente.

    Ma lui è gay!

    A quanto pare invece è bisessuale.

    Da quando?

    Da Cassandra.

    Oddio. Sembrava che stesse per vomitare.

    Fai dei respiri profondi, suggerii per l’ennesima volta.

    Mi fa piacere vedere che la cosa non ti turba più di tanto.

    Sì, mormorai, accasciandomi sul pavimento in una pozza.

    Quindi è questo il tuo piano? Rannicchiarti qui e lasciarti morire?

    Sì.

    Okay, mormorò e io sentii il divano scricchiolare a causa del peso che veniva rimosso. Perciò lui non sa che Sarah ha acconsentito e che diventerete entrambi padri?

    Eravamo andati insieme da un dottore un anno prima, quando l’idea di una madre surrogata mi era venuta in mente per la prima volta. Avevo detto a Dante che se mia sorella Sarah avesse acconsentito, lei avrebbe donato il suo ovulo, che avrebbe rappresentato me, e avremmo usato il suo sperma e insieme avremmo avuto un figlio. Sapeva che ne stavo discutendo con Sarah, ma non sapeva che lei avesse detto di sì. L’unica ragione per cui te l’ho detto è perché sei il mio migliore amico.

    Certo. Sembrava ferito.

    Dai, per l’amor del cielo, Pete, non posso mettermi a pensare anche a te che te la prendi. Te l’ho detto perché ti voglio bene e perché sei il mio migliore amico e non perché sei il primo che passava perciò non…

    Lo so, lo so. Mi interruppe alzando le mani, facendomi zittire come voleva. Mi dispiace.

    Feci un respiro. Okay.

    Perciò lui non ne sa nulla?

    No.

    Ne sei sicuro?

    Sì.

    Perché non glielo hai fatto sapere?

    E come? chiesi irritato.

    Oh, hai ragione.

    Lo sai che non posso semplicemente prendere il telefono e chiamarlo quando sta lavorando.

    Tutte quelle cazzate della CIA.

    Esatto.

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