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Brandelli d'anima
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Ebook98 pages1 hour

Brandelli d'anima

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About this ebook

Michelle, giovane donna di Dublino, decide di riprendere in mano la propria vita, affrontandola e scontrandosi con una torbida realtà che le ha lasciato un marchio indelebile. Avrebbe dovuto essere un percorso semplice e spensierato, ma un susseguirsi di strani incontri ed eventi rendono tutto molto complicato, fino a quando si troverà costretta a ricomporre il puzzle della sua anima.
LanguageItaliano
Publishereditrice GDS
Release dateMar 15, 2016
ISBN9788867825059
Brandelli d'anima

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    Brandelli d'anima - Simone Turri

    SIMONE TURRI DANIELA MECCA

    BRANDELLI

    D’ANIMA

    EDITRICE GDS

    Simone Turri Daniela Mecca Brandelli d’anima©EDITRICE GDS

    EDITRICE GDS

    di Iolanda Massa

    Via G. Matteotti, 23

    20069 Vaprio d’Adda (MI)

    tel.  02 9094203

    e-mail: edizionigds@hotmail.it ; iolanda1976@hotmail.it

    Collana ©Ombre & Misteri

    Illustrazione copertina da Fotolia: Masquerade - Phantom of the Opera Mask on Weathere… ©Bruno Passigatti

    Progetto copertina di ©Iolanda Massa in collaborazione con Simone Turri e Daniela Mecca.

    Il presente romanzo è frutto della fantasia dell’Autore. Ogni riferimento a fatti, luoghi e/o persone realmente esistenti e/o esistite è puramente casuale.

    Tutti i diritti riservati.

    Amerai il prossimo tuo come te stesso

    Marco 12,31

    OGGI

    La mattina, dopo una sbornia, è sempre un momento arduo da affrontare. Il traumatico risveglio, come avvolti da un pesante strato di bambagia, contribuisce ad affievolire i sensi e rendere impossibili anche i più semplici movimenti. Per non parlare del vorticoso turbinio di pensieri e ricordi che gravitano in testa e del senso di nausea che si sposa perfettamente all’orribile gusto che rimane in bocca.

    Un insieme di sensazioni che Michelle, affascinante trentottenne di Blackrock, pittoresca cittadina affacciata sul mare della periferia sud di Dublino, conosceva alla perfezione. Non sapeva spiegare il motivo di quel vizio, ma rammentava molto chiaramente la sensazione di puro piacere che aveva provato, da adolescente, la prima volta che le sue labbra avevano incontrato il sapore deciso dell’Irish Mist, un liquore a base di quattro alcol forti e altrettante erbe aromatiche, con aggiunta di miele di brughiera. Quel sabato mattina si alzò di cattivo umore, per aver terminato la serata senza essere riuscita ad abbordare nemmeno uno straccio d’uomo.

    Nuda, si diresse in bagno con un’ andatura da zombie, accese la luce e si sedette sulla tazza del water. Una volta terminato, si specchiò e si scarmigliò i capelli rosso fuoco, vista la condizione sciupata in cui serbava.

    Micky trotterellò giù dal divano, felice di vederla fare ingresso in salotto, miagolando ripetutamente in cerca di coccole e facendosi accarezzare il musetto e la schiena.

    «Tu si che hai una vita invidiabile, piccolo mio!» - gli disse mentre accese il fornello per preparare il caffè - «Servito e riverito e senza preoccupazioni. Se dovessi rinascere, vorrei essere come te!»

    Si sedette sul tavolo della cucina per sorseggiare la bevanda nera fumante dalla sua tazza preferita, ricordo di un viaggio a Parigi e osservò, incuriosita, dalla finestra dei bambini che giocavano a rincorrersi nel verdeggiante parco di fronte casa. Liberi e spensierati, ignari di quanto la vita potesse essere crudele. Una lacrima di tristezza e malinconia le scese sulla gota. In fretta, quasi a nascondere la propria debolezza, prese una salvietta per asciugarsi gli occhi, riassumendo la solita espressione glaciale che la caratterizzava.

    La settimana di lavoro appena conclusa fu a dir poco estenuante; divisa tra la galleria d’arte della quale era proprietaria e in cui ospitava un’imponente mostra sull’impressionismo francese, e il dirigere le opere di restauro delle navate e dei colonnati della cattedrale di Christ Church.

    Insieme a lei collaborava un team di restauratori, composto da una decina di persone di età compresa fra i trenta e i quarant’anni, dinamici, precisi e ben affiatati. Li aveva selezionati lei stessa, per accompagnarla in quell’impresa teutonica che si sarebbe protratta almeno per i successivi cinque anni. Michelle lavorava sodo per realizzarsi in campo artistico. Si era laureata a pieni voti in architettura e arricchì il curriculum professionale con una seconda laurea in restauro e conservazione dei beni culturali, passione che aveva ereditato da suo padre Jason, gallerista di vecchia data, che morì a causa di un cancro ai polmoni. Era certo che la figlia avrebbe proseguito egregiamente nel settore.

    Presa dai suoi pensieri, non si accorse di essere in super ritardo per l’appuntamento con Lauren, una vecchia compagna di corso. Si fece la doccia, con la speranza di togliersi di dosso gli effluvi del Mist, indossò un paio di jeans e una maglietta, scarpe da ginnastica, prese la borsa, salutò Micky, che la guardava curioso, e uscì di casa.

    Poiché il sole era già alto, inforcò gli occhiali da sole e salì sulla sua Polo verde bottiglia, alla volta del County Lounge, un bar alla moda, frequentato per lo più da snob e uomini d'affari.

    Parcheggiare lì era sempre difficile, decise perciò di provare in un vicoletto poco distante. Incedette con passo svelto verso il locale, e vide la sua amica seduta ad un tavolino, che le faceva cenno con la mano.

    Lauren non era cambiata poi così tanto, sebbene fossero trascorsi più di dieci anni dal loro ultimo incontro.

    Le due donne si abbracciarono e si scambiarono complimenti sul loro aspetto e sulla reciproca invidiabile linea.

    «Dai Michelle, raccontami di te, dimmi tutto!» le disse, dopo aver ordinato al cameriere, un giovane ragazzo dai modi garbati, due cappuccini e un paio di croissant alla marmellata.

    «Sono molto impegnata con il lavoro e sono sempre di corsa. Questo non mi permette di svagarmi per niente. E tu?» chiese per non dare spazio alla curiosità e alla risaputa invadenza dell’amica.

    «Mi sono risposata sei mesi fa.»

    «Davvero?! E con chi?» chiese Michelle, sorpresa per averla sempre definita una santarellina scampata alla vita di clausura. Il primo matrimonio avvenne col suo storico fidanzato, conosciuto al termine degli studi, al quale si era concessa per la prima volta e con cui aveva condiviso la relazione più lunga, durata sei anni. L’aveva fatta sentire una regina, fino a quando non l’aveva sorpreso a letto con un’altra, durante un rientro inaspettato dal lavoro.

    «Con il mio istruttore di pilates. È stato

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