Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

Carlo Marx - Vita e pensiero
Carlo Marx - Vita e pensiero
Carlo Marx - Vita e pensiero
Ebook159 pages2 hours

Carlo Marx - Vita e pensiero

Rating: 0 out of 5 stars

()

Read preview

About this ebook

Indice dei Contenuti

Introduzione

- I. PROFILO STORICO

Infanzia

All'Università di Bonn

A Berlino

Verso Hegel

Le laurea. Il dott. Marx

Redattore della Gazzetta del Reno

Il Manifesto del Partito Comunista

“Il Capitale”

Il tramonto

L'uomo Marx

Marx e Engels

Marx e Mazzini

Hegel

Feuerbach

- II. I CARDINI DEL PENSIERO MARXISTA

Il materialismo

Materialismo dialettico

Materialismo storico e lotta di classe

La religione

Lo Stato

Società nuova

Internazionalismo

La teoria del plus-valore

Plus-valore relativo

- III. CRITICA

Materialismo o spiritualismo?

Materialismo storico

Principi sociali marxisti

Urss - Paese del Socialismo?

Umanesimo vero

Chiesa Cattolica e Comunismo

Verso un nuovo ordine
LanguageItaliano
PublisherStargatebook
Release dateMar 11, 2016
ISBN9788892567252
Carlo Marx - Vita e pensiero

Related to Carlo Marx - Vita e pensiero

Related ebooks

Political Biographies For You

View More

Related articles

Reviews for Carlo Marx - Vita e pensiero

Rating: 0 out of 5 stars
0 ratings

0 ratings0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    Carlo Marx - Vita e pensiero - Aurelio Boschini

    AURELIO BOSCHINI

    Carlo Marx

    VITA E PENSIERO

    Coletti editore - Prima edizione digitale 2016 a cura di David De Angelis

    INDICE

    Introduzione

    - I. PROFILO STORICO

    Infanzia

    All'Università di Bonn

    A Berlino

    Verso Hegel

    Le laurea. Il dott. Marx

    Redattore della Gazzetta del Reno

    Il Manifesto del Partito Comunista

    Il Capitale

    Il tramonto

    L'uomo Marx

    Marx e Engels

    Marx e Mazzini

    Hegel

    Feuerbach

    - II. I CARDINI DEL PENSIERO MARXISTA

    Il materialismo

    Materialismo dialettico

    Materialismo storico e lotta di classe

    La religione

    Lo Stato

    Società nuova

    Internazionalismo

    La teoria del plus-valore

    Plus-valore relativo

    - III. CRITICA

    Materialismo o spiritualismo?

    Materialismo storico

    Principi sociali marxisti

    Urss - Paese del Socialismo?

    Umanesimo vero

    Chiesa Cattolica e Comunismo

    Verso un nuovo ordine

    INTRODUZIONE

    Dopo la conclusione vittoriosa del secondo conflitto mondiale con il conseguente crollo dei principali regimi dittatoriali in Europa e in Asia e l'apporto decisivo dell'Urss alla sconfitta totale della Germania, il movimento marxista mondiale è entrato in una nuova fase della sua lotta. Il successo della Russia, all'interno delle sue frontiere, è stato presentato come la conferma della bontà dell'ideologia stessa. Stalingrado non è stata la tomba del comunismo, come aveva preannunciato Ribbentrop, sebbene il collaudo della sua efficienza. Lo slittamento verso posizioni di sinistra da parte della Francia e persino della tradizionalmente conservatrice Inghilterra, starebbe a dimostrare che la storia ha dato ragione a Marx e che sotto la pressione della realtà e delle masse l'orientamento del mondo moderno si sposta decisamente verso una concezione socialista della vita in comune. All'individualismo liberale si contrappone la sociocrazia comunista.

    Molte osservazioni e precisazioni si potrebbero fare al riguardo, non ultima sui temi usati dai dirigenti sovietici per elettrizzare il popolo alla resistenza e alla lotta. Motivi che noi, marxisticamente chiameremo borghesi e che non sono che ideali umani negati dalla dottrina che sprofonda le sue radici nel materialismo storico e dialettico. I russi non hanno difeso un regime ma la propria esistenza di popolo indipendente, non l'organizzazione dei sovkoy e dei kolkos ma la terra dove gli antenati riposano e la famiglia vive, non l'Urss ma la patria.

    E questo, non contro un mondo capitalista ma in strettissima alleanza con le Nazioni per antonomasia capitaliste e plutocratiche: Stati Uniti e Gran Bretagna. Anche oggi forse la lotta tra due concezioni diverse della democrazia è ripresa non dai popoli ma dai Governi e l'alleanza di idee appare sempre più precaria per la sete espansionista e imperialista dei due blocchi.

    Però ci sembra innegabile una costatazione. Più di prima larghi strati di popolazione dei Paesi vinti sentono l'attrattiva per l'ideale socialista e attendono dal verbo comunista la soluzione ai problemi economici e sociali che urgono. Il fenomeno va osservato con riflessione e senza spirito di parte. Marx nonché relegato in soffitta, ritorna ad essere bandiera spiegata, capace di guidare il proletario verso mete più umane di convivenza. Marx non è morto. Seguaci e nemici lo esaltono e lo combattono, ma Marx non si può più ignorare.

    È vero, Marx pensatore è in gran parte superato — e la storia, così spesso invocata dal Maestro di Treviri si è incaricata di farlo — restano invece le sue istanze. Rimane il contenuto umano delle sue rivendicazioni, rimane l'anelito in una evasione dalla schiavitù economica regalataci da un capitalismo onnipotente ed egoista, sganciato dalla morale, incurante del valore etico della persona umana. Le tesi economiche di Marx sono superate; la sua tesi politica no.- Se non possiamo accettare in senso totalitario e assoluto l'assioma che è civiltà, con un fiducismo che degrada l'uomo se ancora ammettiamo che esso sia un essere razionale e libero, neppure possiamo disconoscere il suo valore relativo ad occhi chiusi. Se volessimo fare un paragone, oseremmo dire che di Marx sono rimaste le foglie, ma è scomparso il tronco, roso e incenerito dalle tarle della storia.

    E un'altra osservazione ci sarà permessa. Il marxismo è una soluzione possibile solo in una società rifatta pagana. Se il Cristianesimo oltre che una fede fosse stato una pratica da parte di tutti i cristiani, il fenomeno socialista non sarebbe sorto. Se le Encicliche papali e l'insegnamento dei grandi pensatori cattolici non si fossero fossilizzati nelle carte ma fossero scesi nell'attuazione della vita e avessero agito con energia, noi oggi non ci troveremmo nella presente tragedia. Non siamo d'accordo con coloro che gridano al fallimento del Cristianesimo, ma sottoscriviamo a un Berdiaeff e a un Rops quando denunciano il tradimento di molti cristiani. Si, perché il comunismo non è altro che una di quelle idee cristiane divenute folli, di cui parlava Cherterston. È l'esasperazione di idealità evangeliche che trova la sua origine avvelenata nel materialismo.

    L'iniziativa è sfuggita di mano ai rappresentanti della carità nel mondo ed è stata presa dai figli delle tenebre che l'hanno contaminata e stravolta. I battezzati hanno troppo spesso dimenticato nella loro vita sociale la fede che professavano e si sono affrettati ad asciugare ogni traccia di acqua lustrale dalla loro fronte. Scrive Maritain, in quel piccolo libro che ogni cattolico che abbia responsabilità dovrebbe conoscere Religione e cultura: Anche le eresie e gli scismi, le guerre e le distruzioni, e il diavolo stesso, sono sotto il dominio universale del governo di Dio, lavorano, senza volerlo, a una trama che Dio vede; stimolano la storia e fanno procedere la sua opera. Il loro dominio delimita esattamente l'estensione delle nostre carenze.

    Per quel che riguarda noi cattolici, c'é ben modo di riguadagnare gran parte del tempo così deplorevolmente perduto. Per esempio, quante cose sarebbero diverse se fosse stato un discepolo di S. Tomaso a scrivere sul capitale un"( pera decisiva qual' è quella di Marx, che fosse però fondata su principi di verità? Aimè! I nostri principi dormono e l'errore vigila attivo e ardito.

    Abbiamo in troppi concorso a formare una Chiesa di dormienti, dimenticando che Essa invece è di sua natura militante. Questa carenza di sensibilità sociale costituisce il più grande peccato di omissione dei cattolici di oggi. Non vogliamo tuttavia esagerare, e riconosciamo con speranze, il risveglio sempre più accentuato di una religione dinamica e conquistatrice. I vari movimenti politici che in tutta Europa s'inspirano ai principi cristiani hanno tagliato i ponti con un conservatorismo anacronistico e ormai ingiustificato per procedere spediti verso visioni più umane e solidaristiche della convivenza umana. Certo, è difficile guarire dal soporifero quietismo nel quale ci aveva affogati decenni di liberalismo e coraggiosamente riconoscere che il volto della nostra società non è cristiano, per poter essere i costruttori di una nuova Città. Marx, Engels, Lenin, Stalin, sono oggi considerati dai comunisti cosiddetti ortodossi, i quattro maestri indiscussi e il Capitale è una specie di nuova Bibbia che la massa accetta più per una fede cieca che per conoscenza diretta. Noi non sappiamo fino a che punto la storia si costruirà con questo materiale ma crediamo che al di là del liberalismo capitalista e la costruzione marxista, vi è una soluzione che le supera e ne concilia le due fondamentali esigenze – libertà e giustizia sociale - e questa è la cristiana. Solo in essa la libertà sarà nel suo vero senso salvaguardata, solo in essa la giustizia potrà essere realizzata senza la morte della prima.

    In definitiva il duello non sarà tra capitalismo e marxismo, ma tra Cristianesimo e marxismo. E cioè; non tra due economie, ma tra due metafisiche e meglio tra due religioni.

    Marx poteva sorridere quando si parlava di idee eterne e di valori assoluti ma le sue idee non venivano presentate da lui e dai suoi discepoli come qualcosa di assolutamente vero? La verità non può essere relativa a meno di abbandonarci ad uno scetticismo disgregatore e anarchico. E se si volesse - seguendo Marx - impostare la verità delle sue asserzioni dalle lezioni della storia, e cioè dalla realtà concreta operante dell'uomo è proprio questa che lo contraddice. Basti citare il fatto cristianesimo studiato sui documenti storici e non oggetto di interpretazioni arbitrarie e soggettive. Chi ci spiegherà marxisticamente un'America ultracapitalistica, antisocialista e una Russia retrograda e feudale balzata improvvisamente nella storia industriale moderna con una fisionomia socialista? E l'avere l'Urss socialista combattuto la Germania nazista e totalitaria non dice nulla. La Germania era un paese capitalista alla maniera di Marx? O non era in parte così vicina al marxismo? Anche là la collettività, il popolo era tutto e lo Stato l'incarnazione della volontà popolare. Fino ad oggi nessun movimento marxista è stato al potere con il crisma della libertà per moto libero e spontaneo dal basso. Non è la maggioranza dei proletari che ha rovesciato la minoranza dei capitalisti detentori del potere, ma una minoranza attiva e rivoluzionaria che con le armi ha imposto la sua volontà. I plebisciti successivi non hanno valore. La nostra non può essere evidentemente una posizione di semplice ostilità sebbene di comprensione. Occorre accostarsi per capire. Il presente lavoro non intende essere una tesi polemica astiosa e ingenerosa, nè parte da pregiudizi. Il cattolico non dovrebbe conoscere la partigianeria.

    Nelle due prime parti - pur con la brevità dovuta dalla collana - mi sforzerò di presentare la vita e il pensiero di Carlo Marx in una esposizione che in coscienza penso oggettiva e documentata. Nella terza parte tenterò una critica secondo il pensiero della retta filosofia e della fede cattolica.

    E il lavoro spero riuscirà di una certa utilità per le persone che non possono seguire la ormai vastissima produzione intorno al marxismo.

    - I PROFILO STORICO - Infanzia

    "Il 14 marzo, alle due e quarantacinque pomeridiane, ha cessato di pensare la più grande mente dell'epoca nostra. L'avevamo lasciato solo da appena due minuti e al nostro ritorno l'abbiamo trovato tranquillamente addormentato nella sua poltrona, - ma addormentato per sempre.

    Non è possibile misurare la gravità della perdita che questa morte rappresenta per il proletariato militante d'Europa e d'America, nonché per la scienza storica. Non si tarderà a sentire il vuoto lasciato dalla scomparsa di questo titano.

    Così come Darwin ha scoperto la legge dello sviluppo della natura organica, Marx ha scoperto la legge dello sviluppo della storia umana e cioè il fatto elementare, finora nascosto sotto l'orpello ideologico, che gli uomini devono innanzi tutto mangiare, bere, avere un tetto e vestirsi prima di occuparsi di politica, di scienza, di arte, di religione, ecc. e che, per conseguenza la produzione dei mezzi materiali immediati di esistenza e, con essa, il grado di sviluppo economico di un popolo e di un'epoca in ogni momento determinato costituiscono la base sulla quale si sviluppano le istituzioni statali, le concezioni giuridiche, l'arte ed anche le idee religiose degli uomini, e partendo dalla quale esse debbano venir spiegate, e non inversamente, come si era fatto sinora.

    "Ma non è tutto, Marx ha anche scoperto la legge peculiare dello sviluppo del moderno mondo di produzione capitalistico e della società borghese da esso generata. La scoperta del plusvalore ha subitamente gettato un fascio di luce nell'oscurità in cui brancolavano prima, in tutte le loro ricerche, tanto gli economisti borghesi che i critici socialisti. Due scoperte simili sarebbero più che sufficienti a riempire tutta una vita. Fortunato chi avesse avuto la sorte di farne anche una sola. Ma in ognuno dei campi in cui Marx

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1