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Il fulcro
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Il fulcro

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Un libro della serie I Guardiani Degli Abissi

Di giorno Marcus Roth è uno dei migliori avvocati penalisti e di notte è un assassino di demoni, ma è solo uno fra i cinque guardiani: non è importante per nessuno, tranne che per Joseph Locke, il suo focolare. O così crede erroneamente Marcus.

Durante un viaggio a Lexington, Kentucky, per festeggiare il compleanno del nonno di Joe, questa opinione cambia quando Marcus scopre, senza volerlo, una minaccia di origine soprannaturale che finisce per rivelare la sua vera identità di guardiano ai familiari di Joe. Dovendo affrontare un traditore, i demoni e il ritorno di un vecchio nemico, Marcus deve mettere in secondo piano i propri sentimenti per salvare i suoi amici, anche se con quella scelta potrebbe perdere per sempre l’uomo che ama. Anche sopravvivere a questa dura prova potrebbe non essere abbastanza, se Marcus non perdonerà se stesso e non sarà disposto a capire che il suo focolare e il resto del suo gruppo non possono fare a meno di lui.

LanguageItaliano
Release dateJan 5, 2016
ISBN9781634771214
Il fulcro
Author

Mary Calmes

Mary Calmes believes in romance, happily ever afters, and the faith it takes for her characters to get there. She bleeds coffee, thinks chocolate should be its own food group, and currently lives in Kentucky with a five-pound furry ninja that protects her from baby birds, spiders, and the neighbor’s dogs. To stay up to date on her ponderings and pandemonium (as well as the adventures of the ninja), follow her on Twitter @MaryCalmes, connect with her on Facebook, and subscribe to her Mary’s Mob newsletter.

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    Il fulcro - Mary Calmes

    Il fulcro

    Di Mary Calmes

    Serie I Guardiani degli Abissi, Libro 5

    Di giorno Marcus Roth è uno dei migliori avvocati penalisti e di notte è un assassino di demoni, ma è solo uno fra i cinque guardiani: non è importante per nessuno, tranne che per Joseph Locke, il suo focolare. O così crede erroneamente Marcus

    Durante un viaggio a Lexington, Kentucky, per festeggiare il compleanno del nonno di Joe, questa opinione cambia quando Marcus scopre, senza volerlo, una minaccia di origine soprannaturale che finisce per rivelare la sua vera identità di guardiano ai familiari di Joe. Dovendo affrontare un traditore, i demoni e il ritorno di un vecchio nemico, Marcus deve mettere in secondo piano i propri sentimenti per salvare i suoi amici, anche se con quella scelta potrebbe perdere per sempre l’uomo che ama. Anche sopravvivere a questa dura prova potrebbe non essere abbastanza, se Marcus non perdonerà se stesso e non sarà disposto a capire che il suo focolare e il resto del suo gruppo non possono fare a meno di lui.

    Capitolo 1

    A VOLTE sembravano non esserci abbastanza ore durante l’arco di una giornata: non importava cosa provassi a fare, non riuscivo a portare a termine tutte le cose. Ero stato messo ancora più sotto pressione quando il mio ragazzo – il mio compagno, l’uomo per cui avrei preso una pallottola – mi aveva detto che saremmo dovuti andare fuori città, alla festa di compleanno per gli ottant’anni di suo nonno. Poiché ero uno dei membri anziani nello studio di avvocati dove esercitavo, avevo dovuto lavorare di più, fino a tardi, per liberarmi da tutti gli impegni per riuscire ad andare via. Per questo motivo, non avevamo potuto prendere lo stesso volo, ma mi ero assicurato che fossimo seduti fianco a fianco durante il viaggio di ritorno a casa. Stringere la mano di quell’uomo durante le fasi di decollo e atterraggio – era molto nervoso durante i voli – mi dava molta gioia.

    Scesi dall’aereo all’aeroporto Blue Grass a Lexington, in Kentucky, e mi avviai giù per le scale che conducevano verso la zona di ritiro dei bagagli. Mentre camminavo, accesi il telefono e chiamai la mia sentinella, Jael Ezran. Oltre a esercitare la mia professione di avvocato, ero anche un guardiano, e questo significava che davo la caccia e uccidevo cose che sbucavano fuori durante la notte. Mi frapponevo fra la gente e le orde di demoni insieme ai miei compagni guardiani – eravamo in cinque – con la nostra sentinella Jael Ezran. Ogni città possedeva cinque guardiani e una sentinella al loro comando. Ogni notte andavamo per le strade in coppia, a turno uno di noi aveva la serata libera, o più di una. Se non c’era molto da fare, infatti, solo due di noi andavano in perlustrazione. Se invece c’era molta attività, allora Jael pattugliava con noi e uscivamo tutti in gruppi di due o tre. Dipendeva solo dalle creature che provenivano dall’abisso.

    Ma alla luce del giorno, di solito andavo al lavoro per occuparmi di casi legali come avvocato della Kessler, Torrance e Price. Presto ne sarei diventato socio, mi aveva assicurato la signora Kessler. Piacevo a lei, piacevo al consiglio e il fatto che, tra gli associati, mi fossi occupato dei casi più importanti e le percentuali delle mie vittorie fossero vicino alla perfezione, mi aveva portato ai massimi livelli. Ero felice – stanco ma felice – di aver dimostrato, oltre ogni dubbio, di meritare di entrare a far parte in modo permanente dello studio. E adesso mi era stato detto di riprendere fiato.

    Non era nella mia natura riposare sugli allori una volta che avevo dimostrato quello di cui ero capace, ma con mia grande sorpresa era quello che gli altri partner dello studio desideravano. Tutti avevano fortemente suggerito che mi occupassi di un minor numero di clienti: il loro obiettivo era che io rimanessi a lungo, non che mi bruciassi all’età di trentacinque anni. Speravano che mi godessi il mio tempo libero affinché, una volta tornato al lavoro, fossi concentrato al cento per cento e non preoccupato per il tempo che non avevo potuto trascorrere insieme al mio compagno, quel ragazzo meraviglioso che avevano incontrato e con cui avevano parlato a ogni evento formale organizzato dallo studio. Ultimamente mi avevano offerto diverse multiproprietà, chalet ad Aspen, ville sul lago di Como e un capanno in riva al mare a Tahiti. Volevano che io rimanessi e mi conoscevano abbastanza bene da sapere che se Joseph Locke era felice, lo sarei stato anch’io. Col passare degli anni, dopo aver visto come tutti i membri dello studio si erano comportati nei confronti dell’uomo che amavo, ero molto felice di avere seguito il mio istinto.

    Dopo la laurea in giurisprudenza ero stato corteggiato da molti studi legali, ma avevo deciso di andare presso uno dei più piccoli, uno fra i più prestigiosi, e molti dei miei compagni mi avevano detto che non avrei mai avuto una promozione. Ero gay, ero nero: non sarebbe mai accaduto. Ma quando mi ero seduto davanti al maggior azionista a capo dello studio, Helene Kessler, e avevo guardato nei suoi occhi, il suo sguardo era stato deciso e mi aveva parlato candidamente del mio futuro e di cosa prevedeva per me se avessi lavorato con impegno e avessi convinto anche gli altri. Mi voleva per la mia mente. Il resto – il mio colore, il mio orientamento sessuale, persino la macchina che guidavo – non aveva importanza.

    Col passare del tempo, mi ero reso conto che la mia decisione era stata la migliore che potessi prendere. Ero orgoglioso di lavorare per uno studio legale che non si preoccupava che vivessi e amassi un altro uomo. Avevo sentito storie orripilanti da altri miei colleghi avvocati che lavoravano da altre parti e potevo solo dire, per la mia esperienza, che non avevo avuto problemi legati alla mia omosessualità. Helene Kessler gestiva lo studio in base ai risultati, fine della storia. Non dava davvero nessuna importanza alla persona con cui andavi a letto... fatta eccezione per suo cognato Ray. L’uomo in questione era stato l’ultimo caso che avevo appena finito di difendere e le persone che entravano nel suo letto avevano per Helene una suprema importanza.

    Ero stato convocato nel suo ufficio due giorni prima e, diversamente dai nostri usuali incontri, non era seduta alla sua scrivania e non mi aveva invitato a fare la stessa cosa.

    Stava invece in piedi vicino alla finestra, a osservare la pioggia che scorreva lungo il vetro.

    Quando si era girata e mi aveva guardato, avevo notato che il suo sguardo era velato.

    Signora Kessler, avevo sussurrato, con dolcezza, attraversando la stanza per raggiungerla.

    Helene, mi aveva corretto, come faceva spesso ultimamente.

    Era una cosa strana cominciare a chiamarla per nome, ma era diventata insistente e dovevo rispettare il suo desiderio. Helene, avevo acconsentito.

    In silenzio, mi aveva passato un fascicolo e mi ero sorpreso quando mi ero accorto che stavo guardando gli incartamenti dell’arresto del marito di sua sorella. Avevo cominciato immediatamente a sfogliarli.

    Ha bisogno di essere sottoposto a delle cure per la dipendenza dalle droghe e dal sesso, mi aveva detto con un tono di voce piatto, come non avevo mai sentito prima.

    Avevo letto il contenuto. Il cognato era stato trovato in possesso di un’enorme quantità di cocaina e con una – no, due – prostitute e...

    Ray è stato scoperto con tre escort... aveva proseguito.

    Dove era... oh, avevo esclamato, perché avevo infine visto il nome della terza ragazza, donna… no, ragazza, aveva appena diciotto anni. Cristo.

    Privi di conoscenza, tutti e quattro. Il manager dell’hotel ha chiamato la polizia perché non c’era stata nessuna risposta quando doveva essere liberata la stanza e, nel momento in cui è entrato, nessuno si è svegliato. Aveva preso fiato. Ray ha bisogno di essere ricoverato in un ospedale, per essere curato, aveva sospirato. Sua moglie, mia sorella, è solo... Mi aveva guardato e aveva visto che la osservavo accigliato. Oddio, Marcus, sappiamo entrambi che stavo pensando di intraprendere la carriera di giudice, e adesso questo? Gesù, vorrei poter cancellare tutto. È nell’elenco del giudice Roja per domani mattina, così... Tienilo fuori dal carcere, sbattilo in una comunità psichiatrica e cerca di farlo curare per la sua dipendenza dal sesso. Lo chiudano pure a chiave e la gettino via. Non me ne frega niente, solo...

    Sistemo tutto io, le avevo promesso, appoggiandole una mano sulla spalla.

    Aveva annuito, ricoprendo per un attimo la mia mano con la sua, prima di cominciare a sfregarsi la radice del naso sotto gli occhiali, una sua abitudine quando era nervosa.

    Non possiamo cancellare la cosa, le avevo rammentato con franchezza. Ma ce ne occuperemo il più in fretta possibile, con assoluta discrezione. Le prometto che non dovrà averci a che fare. Mi occuperò di tutto io.

    So che lo farai, mi aveva risposto. Sei l’unico di cui mi fidi.

    Mi faceva piacere sentirlo dire e quando ero andato dritto nel suo ufficio, dopo la seduta della corte del mattino, era lì ad aspettarmi.

    Fatto. È iscritto a un programma di riabilitazione e trascorrerà quel periodo, sei mesi, presso quella struttura.

    Aveva annuito in attesa.

    Sua sorella era là, avevo detto con gentilezza. Ha pianto molto.

    È un’idiota.

    Non puoi farne a meno se ami qualcuno.

    Oh no?

    Avevo scosso il capo. Lei ha sposato un uomo perfetto, ed è morto troppo presto, e ho intenzione di dirle una cosa perché siamo amici, giusto?

    Ma certo, era sbottata. Credi che io trascorra le mie vacanze con una persona qualsiasi?

    Le avevo sorriso. Mi ascolti. È ora, lo sa. Una donna non vive di solo lavoro.

    È ora per che cosa?

    Per uscire per un appuntamento.

    Frena la lingua, mi aveva rimproverato, alzandosi per andare verso l’ampia finestra nell’angolo del suo enorme ufficio.

    Ci lavoreremo sopra.

    Aveva fatto un rumore per interrompere l’argomento.

    Non mi metta alla prova. La farò chiamare da Joe.

    Aveva girato la testa per guardarmi da sopra la spalla. Tu e io sappiamo entrambi che è irresistibile. Per favore, non me lo scatenare contro.

    Bene, allora, voglio vederla portare un uomo all’opera per la raccolta fondi che si terrà tra due settimane. Se io ci devo andare, lei può partecipare portando un accompagnatore.

    Aveva grugnito e si era girata velocemente, così da appoggiare la schiena contro il vetro. Che altro riguardo a Ray?

    Se combinerà ancora pasticci, andrà in prigione e non ci sarà niente che lei potrà fare per evitarlo.

    Okay.

    "Ho parlato con Weber Ford del Chronicle e ha detto che tenterà di insabbiare la cosa il più possibile."

    Grazie.

    Non può essere biasimata per quello che fa la sua famiglia.

    Oh, sì che posso. Tutto quello che fanno si riflette su di me.

    Andrà tutto bene.

    Oppure no, ma mi rifiuto di coprire tutto e per questo dovere qualcosa alle persone sbagliate. Non vale la mia integrità.

    No. Non la vale.

    Grazie, Marcus. Non vedo l’ora di averti tra i soci anziani di questo studio.

    Il mio sguardo si era fissato nel suo, con una domanda inespressa.

    È giunto il momento. Lo sappiamo entrambi. Tutti qui lo sanno. Hai lavorato duramente; sei l’unico in questo studio di cui tutti i membri del consiglio hanno fiducia. Voteremo venerdì. Avrò buone notizie per te quando rientrerai dal tuo viaggio a... scusami. Dove staresti andando?

    Avevo ridacchiato. Kentucky.

    Aveva fatto una smorfia incredula. Cosa diavolo ci vai a fare lì?

    A dire il vero è un gran bel posto e il nonno di Joe compie ottant’anni.

    Sospetto che non sia lui ad attirarti là, piuttosto il tuo affascinante compagno.

    Avevo inarcato un sopracciglio. Lei pensa che Joe sia affascinante?

    Era scoppiata a ridere, per la prima volta da parecchi giorni. Sì, Marcus, lo è sicuramente.

    Ah.

    "Marcus."

    Una voce che aveva chiamato il mio nome mi riportò indietro dai miei pensieri, al presente. Avevano risposto al telefono dall’altra parte, ma non era Jael, perché lui mi avrebbe chiamato con il mio nome da guardiano, Marot, e non con il mio nome di battesimo. Era anche la voce in sé che era diversa. Il tono era molto più dolce, limpido, ricco, una voce roca da tenore in confronto al grugnito usuale della mia sentinella.

    Ryan, dissi, riconoscendo la voce dell’uomo come se fosse la mia. Era un mio compagno guardiano da parecchio tempo.

    Ehi.

    Puoi dire a Jael che sono atterrato a Lexington e che sto bene, okay?

    Lo farò. Prima fece uno sbadiglio e poi emise un sospiro.

    Come mai sei lì?

    Jael sta pensando di cucinare quando verranno in visita i guardiani di Deidre, la settimana prossima.

    Non sarei stato presente

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