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Falsa innocenza
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Falsa innocenza

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About this ebook

La modella  Verónica Dreick, decisa ad intercambiare una preziosa informazione per molto denaro, scompare senza poter portare a termine il suo compito. I fatti accadono nel Principato di Monaco, dove la sua amica Marian Fynch e la famiglia di questa l'attendono per trascorrere delle piacevoli vacanze. Tuttavia, dopo qualche ora d'inquietudine per la scomparsa della ragazza, Veronica chiama da Firenze, dando così segni di vita. Vincent Fynch, il fratelo di Marian viaggia fino alla bella città italiana per cercare di conquistare la bella modella desiderando allo stesso tempo, vincere la forte attrazione che sente per la sensuale decoratrice Cat Preston, che mantiene una relazone amorosa con l'architetto e padre del ragazzo, Phil Fynch.

Ma che segreto nasconde Veronica? Può essere realzionato con la misteriosa scomparsa del fotografo Alessio Rosso? Il fratello di questo Greg Rosso, cercherà di arrivare alla verità con la speranza di trovare Alessio in vita. La principale indiziata è la famosa modella Belinda Star, con la quale il fotografo manteneva una tormentata relazione. Ma, sarà realmente lei la colpevole?.

LanguageItaliano
PublisherBadPress
Release dateApr 13, 2016
ISBN9781507135846
Falsa innocenza

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    Falsa innocenza - Alessandra Cesana

    SCOMPARSA

    Era una calda notte a principio di giugno e la spiaggia di Monaco era deserta. Il cielo era costellato di stelle che insieme alla luna, illuminavano l’oscurità della notte. La ragazza dai lunghi capelli biondi guardò il suo lussuoso orologio da polso e vide che erano quasi le due del mattino: l’ora dell’appuntamento con la persona con la quale doveva vedersi. Mentre la aspettava percepiva il delicato rumore delle onde leggermente infuriate e la sabbia umida che s’infilava nei graziosi sandali con tacco alto. All’improvviso un uomo alto e corpulento , che uscì fuori da non si sa dove, si avvicinò a lei correndo e tirandole la borsa che riuscì a portarle via in malo modo. La ragazza completamente sconcertata, si tolse le scarpe ed iniziò a correre dietro di lui gridando: - Ehi scusi!!! La mia borsa! Me la ridia!!

    Tuttavia, l’uomo non si fermò, continuò a correre verso la strada per far si che la ragazza lo seguisse fino a dove lui voleva portarla. Una volta fuori dalla spiaggia, aspettò che lei lo raggiungesse e in quel momento un altro uomo, della stessa corporatura e grandezza che l’altro, avvicinandosi a lei, la prese con forza riuscendo a metterle in faccia un fazzoletto che la lasciò incosciente all’istante. Poi la misero in una grande auto nera, nella quale anche loro salirono e scomparirono a gran velocità nelle le strade deserte, dirigendosi verso la periferia del Principato.

    Cinque minuti più tardi una donna, di mezza età, arrivò sulla spiaggia dove la ragazza la stava aspettando. Portava con sé una valigetta da lavoro piena di una considerevole quantità di denaro. Sapendo che era giunta un po’ in ritardo, le sembrò strano che la ragazza non fosse arrivata all’appuntamento. L’aspettò qualche minuto, al non vederla decise di chiamarla al telefono, ma questa non rispose. Riprovò, ma nessuno rispondeva alla chiamata. Dopo quasi mezz’ora di attesa, la donna perplessa e confusa, decise di andarsene. Non poteva immaginare il motivo per il quale la bella modello che le aveva dato appuntamento lì il mattino prima, non si fosse presentata all’incontro. L’unica cosa che sapeva al riguardo era che questa desiderava darle una preziosa informazione per la quale era disposta a pagare una grossa somma di denaro e non pensava di lasciarsi sfuggire l’opportunità di scoprire ciò che la ragazza pensava di raccontarle.

    ***

    Phil Fynch era un rinomato architetto che aveva appena finito di costruire una lussuosa urbanizzazione alla periferia di Monaco. Si trattava di una serie di appartamenti- bunglows, tutti con piscina propria e ammobiliati in un accogliente stile coloniale dalla decoratrice d’interni Cat Preston che aveva lavorato con Phil in diverse occasioni formando un eccellente squadra di lavoro: sempre raggiungevano brillanti risultati al mettere insieme i loro due stili architettonico e decorativo.

    In quel mese di giugno Phil e sua moglie Rachel, insieme ai loro due figli Vincent e Marian, decisero di risiedere in uno degli appartamenti che Phil aveva riservato per sé e la sua famiglia, con l’intento di trascorrere lì le vacanze.

    -E’ fantastico papà! Mi piace molto! Saranno delle vacanze eccezionali!- aveva esclamato Marian appena giunta nell’appartamento e vedendo quanto questo fosse carino.

    Marian aveva solo ventidue anni ed era felicissima di trascorrere una vacanza in Costa Azzurra. L’unica cosa che desiderava in quei giorni era fare il bagno in piscina, andare in spiaggia, praticare un po’ di sport, uscire in barca, andare a far compere e fare un po’ di turismo. Di notte invece, sarebbe andata a ballare o ad ascoltare concerti all’aperto.

    Vincent, al contrario, con già venticinque anni, avrebbe preferito trascorrere le vacanze con i suoi amici. Se aveva accettato di andare con la sua famiglia era solo per stare con Veronica Dreick, un’amica di sua sorella Marian che avrebbe alloggiato con loro qualche giorno in quel bell’ appartamento.

    A Rachel le avrebbero fatto veramente bene quelle settimane di riposo. Il suo lavoro consisteva nello scrivere articoli d’arte per una nota rivista e per ciò era solita viaggiare in città molto legate al mondo artistico come Parigi, San Pietroburgo o il paese dell’arte per eccellenza: l’Italia. Le piaceva dedicarsi a ciò perché imparava molto, soprattutto quando intervistava restauratori ed artisti importanti,però anche la stancava il dover viaggiare spesso. Dunque quei giorni di riposo vacanze li desiderava molto.

    Erano quasi le dieci del mattino quando Rachel con un bikini color fragola e un vestito da spiaggia bianco, scese a fare colazione. Il bungalow era ampio e luminoso, possedeva una grande sala da pranzo con cucina, tutto in un unico ambiente che risultava molto pratico; due camere al piano inferiore con un bagno completo condivisibile e un prezioso giardino con veranda e piscina. Solo facendo un po’ di scale dalla sala pranzo, si aveva un secondo piano con una stanza-studio ed un altro bagno completo. Dal giardino si accedeva ad una piccola casetta per gli invitati che disponeva di due stanze ed un bagno. A fianco c’era anche una sala con attrezzi da ginnastica che piaceva ai più sportivi. Né mancava un jacuzzi per rilassarsi in acqua, cosa che le donne ritenevano fantastico.

    Rachel si servì un grande bicchiere di succo di frutta esotica e si preparò un paio di fette di pane tostato con marmellata. Poi, dopo essersi tolta il vestito e raccolto i suoi capelli castani, si allungò in uno sdraio di telo del giardino, vicino alla piscina. Disposta a trascorrere un bel momento a prendere il sole e nuotare, si sentiva completamente rilassata. Phil era uscito a prima ora del mattino a navigare con il piccolo yate che aveva affittato per averlo disponibile durante la sua permanenza a Monaco. Marian andò alla stazione in cerca della sua amica Veronica che sarebbe giunta di lì a poco. Mentre di Vincent non si avevano tracce dalla notte passata. Dieci minuti più tardi apparve in giardino, indossava il costume da bagno e salutò sua madre più allegramente di come era solito fare quando si alzava, cosa che a lei le sembrò strana. Vincent si tuffò nella piscina e la attraversò a nuoto un paio di volte, poi uscì, si asciugò un po’ e prese un croissant che c’era sopra il tavolo del giardino, se lo mangiò in due bocconi e mentre ne prendeva un altro, le chiese a sua madre l’ora.

    - Sono quasi le dieci e mezza, ti devi vedere con qualcuno?- inquisì Rachel con la voglia di sapere il motivo del sorprendente buonumore mattiniero di suo figlio.

    - No. Con chi vuoi che mi veda se non conosco nessuno da queste parti?- rispose allora lui finendo il croissant e servendosi un bicchiere di succo.

    - Non so, credevo piuttosto che avessi già fatto amicizia con qualcuno.- rispose sua madre mentre si ungeva il corpo,un po’ robusto, con la crema protettrice.

    In questo momento entrò Marian. Suo fratello vedendola sola, le chiese con una certa inquietudine:

    - Non sei andata a cercare Veronica?

    Sua sorella lo guardò con preoccupazione e rispose:

    -Si, certo che sono andata. Sono stata ad aspettarla a lungo però non è venuta. Ho chiamato diverse volte al telefono e non mi risponde. Sono preoccupata, non so cosa possa esserle successo.

    Rachel, vedendo lo sguardo deluso di suo figlio, capì il motivo della contentezza con la quale il ragazzo si era alzato quella mattina: l’arrivo di Veronica, illusione che adesso svaniva con la scomparsa della bella modella.

    -Forse non è potuta venire o può darsi che ci sia stato un malinteso tra voi per il giorno o l’ora.-disse allora questa pensando alle due più probabili possibilità.

    -Non hai il telefono dei suoi genitori o di un altro familiare?- chiese Vincent cercando di trovare una soluzione per incontrare la ragazza.

    - No. Ho solamente il telefono fisso dell’appartamento che condivide con due sue amiche .

    Senza pensarlo due volte, Marian prese il telefono e chiamò all’appartamento dell’amica. Una delle sue compagne rispose alla chiamata però non le disse niente che le desse qualche indizio su ciò che poteva essere successo

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