Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

Ma i sogni li ho presi? Ciieerto! ( in fuga dall'ipocrisia)
Ma i sogni li ho presi? Ciieerto! ( in fuga dall'ipocrisia)
Ma i sogni li ho presi? Ciieerto! ( in fuga dall'ipocrisia)
Ebook317 pages5 hours

Ma i sogni li ho presi? Ciieerto! ( in fuga dall'ipocrisia)

Rating: 0 out of 5 stars

()

Read preview

About this ebook

E' la mia storia. Sono un uomo di 44 anni. Provengo da una buona famiglia di Milano.Cresciuto all'insegna dell'educazione e dalla giustizia ma, all'età di 16 anni, mi viene la brillante idea di scappare di casa catapultandomi in un mondo a me sconosciuto. Vivendo tra strada e carceri ho collezionato una serie di esperienze più o meno negative ma tutte orientate verso la più totale sfiducia verso un 'sistema di reinserimento' inesistente se non si è capaci di scendere a compromessi. Questa presa di coscienza, anche se negativa, mi ha portato all'esecuzione di un gesto che mai avrei immaginato di essere portato a fare...se non guidato dalla più totale disperazione e sfiducia negli altri, arrivando alla conclusione che non sempre chi ti mette nella merda lo fa per il tuo male e non sempre chi ti tira fuori lo fa per il tuo bene
LanguageItaliano
PublisherRoger Mazzaro
Release dateApr 1, 2016
ISBN9788892587021
Ma i sogni li ho presi? Ciieerto! ( in fuga dall'ipocrisia)

Related to Ma i sogni li ho presi? Ciieerto! ( in fuga dall'ipocrisia)

Related ebooks

Criminals & Outlaws For You

View More

Related articles

Reviews for Ma i sogni li ho presi? Ciieerto! ( in fuga dall'ipocrisia)

Rating: 0 out of 5 stars
0 ratings

0 ratings0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    Ma i sogni li ho presi? Ciieerto! ( in fuga dall'ipocrisia) - Roger Mazzaro

    MA I SOGNI LI HO PRESI? CIIEERTO!

    (In fuga dall'ipocrisia)

    Lo sfregio

    …che ore saranno?…mi sento sveglio… di sicuro sono le 6! devo assolutamente comprarmi un orologio luminoso. Non posso alzarmi ogni volta ad accendere la luce per vedere l'ora…

    ..comincia dal risveglio, c'è da sempre, ora più' che mai. Vive dentro me come una bestia rinchiusa…devo fare! devo muovermi! non posso perder tempo…tempo che non c'è, non c'è mai stato…non ce ne sarà. Mi tormenta il sonno, occupa i sogni, mi apre gli occhi, agita la mente… devo seguirla, ma questa volta mi porterà lontano. Ciieeerrto!

    Cazzo che freddo! Impossibile! sono le 3.20!!!" controllo l'ora negli altri orologi. I due appesi al muro. Quello in cucina. Quello sul tavolo…niente da fare! sono proprio le 3.20.

    Tutte le mattine la solita storia. So benissimo che l'orologio più' vicino al letto è esatto. ma sta mania di non essere sicuro mi perseguiterà finché i secondi batteranno il tempo.

    Torno a letto e mi convinco di rimettermi a dormire. La sveglia suonerà. Non l'ho mai sentita. Mi sono sempre svegliato prima. So che funziona. Se non dovesse funzionare quella vicino al letto, ci sono sempre le altre, puntate ad un minuto di distanza l'una dall'altra.

    Tempo! Fedelmente trita i pensieri.. batte.. ribatte e rimanda la mente. Accelera i timori.. Ansiosi...caotici.

    Non se ne parla di dormire! potrei già alzarmi e prepararmi. Il capodanno mi aspetta…sti cazzi! Sarà il mio primo capodanno vero. Il primo capodanno in un locale. Stapperò con gli altri quella maledetta bottiglia che finora ho visto in televisione. Sì, è meglio che mi prepari. Devo anche riuscire a sistemarmi i capelli…! I capelli! Tutto per risparmiare! mi sono rovinato l'aspetto e forse il mio capodanno.

    Permesso, hai posto per farmi un taglio? Ceeelto, ceeelto, entla pule. Entla pule un par di palle! varco la porta dell'inferno di mia volontà. Come li vuole? quell'italiano masticato in cinese mi fa venire i brividi. Brutti ricordi.

    Non è difficile!, come sono ora ma più' corti. Comincia a tagliare. Sembra tranquillo. Quell' armeggiare con sicurezza, ora le forbici, ora la macchinetta per i capelli, mi tranquillizza. Povero illuso! A taglio quasi finito, indicandomi le basette, mi fa un cenno, ed io, capendo che intende sfoltirle, rispondo con uno sguardo di consenso. Prima che mi renda conto di quello che sta per fare, con una sfilzata di netto mi tira a zero quella destra MA CHE CAZZO STAI FACENDO…MA GUARDA TE STO COGLIONE COME MI HA COMBINATO!… salto in piedi. Il ragazzo seduto alla cassa, che dev'essere il padrone del negozio, si avvicina di corsa e, vedendomi guardare il suo dipendente con aria minacciosa, mi chiede cosa succede. Dopo aver parlato con lui in quella strana lingua, mi spiega che aveva capito che intendevo tagliarle. Ma come poteva, anche solo lontanamente, pensare che gli possa aver detto di tagliare le basette di netto!? è illogico! Ma ormai il danno è fatto...tutto per risparmiare!

    A questo punto mi deturpa anche l'altra basetta, saranno oscene ma almeno simmetriche! YO!

    Continua con aria tranquilla. Come se non fosse successo niente. Mi sembra quasi di vedere la vignetta dei suoi pensieri calo mio, pel 5 eulo cosa pletendevi anche le mesh e i colpi di sole? he, he!.

    Ormai mi rassegno ma lo tengo d'occhio. Non sospetto nemmeno che il peggio deve ancora arrivare. Il barbiere-fantasista vuole esibirsi in un' altro dei suoi tocchi da maestro e, con un movimento improvviso mi taglia i capelli sopra la testa che, ovviamente, dovevano restare più' lunghi..MA NO!! ALLORA LO FAI APPOSTA! Il titolare, rimasto vicino tutto il tempo, guardando il suo dipendente con aria stupita, mi mette una mano sulla spalla e mi rassicura che mi stanno bene ma vaffanculo! non riesco a dire altro. Sto ormai imparando a non reagire per ogni cazzata, anche se un taglio di capelli, solo un taglio di capelli fatto male può essere un motivo di…guerra.

    ***

    e' la terza volta che gli bastono il negozio. In passato mi aveva fruttato delle belle somme. Un ragazzo Cinese che avevo conosciuto in vacanza" mi aveva detto che i soldi non li portano in banca, ma li nascondono da qualche parte, se non in casa, nei posti piu' assurdi del negozio.

    La seconda volta cercai bene e sotto la macchina del caffè trovai una cassettina in ferro verde, chiusa a chiave…trovai 20.000 euro in contanti e 8.000 di ticket non timbrati.

    " Non hanno ancora messo l'allarme…idioti! So che dormono sopra al negozio ma, cavandomela con le serrature, riesco ad aprire senza fare rumore. Apro e sollevo la cler, non è quella della porta d'entrata, quindi l'unico modo per entrare è infilare un cacciavite nell'angolo della vetrata e provocare delle crepe nel vetro. Quei vetri hanno degli strati di gomma che permettono ai pezzi rotti di non cadere, in modo da non far rumore, ma credo che l'intenzione di chi li fabbrica non sia esattamente questa!

    Ricavo un buco sufficientemente grande da permettermi di entrare, mi ci infilo e di corsa mi dirigo verso la cassa. All'improvviso comincia a suonare un allarme. Cazzo hanno quello interno ad infrarossi ma la scatola della sirena non è fuori come al solito. Ai maledetti non interessa che arrivi la polizia, vogliono risolversele da soli le cose. Ci metteranno poco ad arrivare. Non mi resta tempo per cercare i soldi ma a mani vuote è triste andarsene. Apro la cassa al volo e prendo tutte le banconote. Non sono molte. Apro anche il cassetto sotto la cassa.Ce ne sono altre. Infilo tutto in tasca e torno di corsa da dove sono entrato. Mi sdraio, infilo prima le gambe ma mi sento afferrare per i piedi. Le voci sono tante, le mani più' di due. Mi tirano su e, mentre mi tengono realizzo che sono davvero tanti. Saranno una dozzina. Lasciatemi andare, qui non vengo più', cerco di convincerli mentre provo a liberarmi dalla presa. Sono troppi.

    Riescono a sbattermi per terra. Mentre mi tengono per le gambe e le braccia vedo avvicinarsi uno di loro con un palanchino di ferro in mano e le maniche della camicia alzate.Gridano nella loro lingua frasi rabbiose. Una donna, sempre cinese, mentre mi sfila i soldi dalle tasche, grida indicando col muso il pugno dove stringe le banconote pelchè tu fai?! e nel frattempo mi tira calci in faccia. Ho la testa immobilizzata da un piede. Non riesco a schivarli. Un dolore interminabile mi apre il cervello, il cuore. Sale dalle gambe. Ogni cellula del corpo è sanguinante. Un dolore crescente. Dai piedi un fuoco mi brucia la vista. Non vedo più' nulla. Colpi! Mazzate di ossa e ferro. Mi sta spezzando le gambe con il palanchino.Un colpo.. due….ancora. Le mie urla coprono il suono del mondo.

    Grida di terrore insanguinano il buio. Buio amico..complice di un'esistenza al limite. Uno stop accende domande. Una sola risposta!

    Solo una voce…Calabinieli, lubale mio negozio…La donna sta telefonando ai carabinieri. I nemici correranno in mio aiuto. La tortura continua. Secondi interminabili di odio e dolore. Un'altra chiamata. Poi ancora una. Tre telefonate e non arrivano. Manteniamo la sicurezza un cazzo! quando servono non arrivano mai! Finalmente una luce. Blu. Un tempo quel colore era allarme di fine! Ora una salvezza. Sento un rumore di portiere sbattere, nel frattempo mi rendo conto che la folla è sparita e rimangono solo due persone. Rumore di passi, Cosa fai lì alzati. la gamba appoggiata a terra in modo innaturale non mi permette alcun movimento".

    ***

    Finito il taglio, pago, ci manca solo che mi metta a fare obiezioni sul prezzo, tant'è bassa la cifra.

    Appena esco chiamo Lei, comincio ad urlare in mezzo alla strada con il cellulare COME CAZZO FACCIO ADESSO!? MI HA FATTO UN TAGLIO DI MERDA! DOMANI DEVO ANDARE A CHIEDERE PER IL CAPODANNO…COME FACCIO?. Cerca di tranquillizzarmi in tutti i modi ma è inutile.

    Per un attimo penso a mia madre..la stessa angoscia, lo stesso senso di sconfitta, l'inettitudine di non potermi opporre. Ora potrei…ma il mio nuovo modo di essere, ancora in fase di collaudo, mi trattiene l'impulso, come un bambino che sta crescendo mi giostro nel mondo, il mio nuovo mondo, e cerca di capire cosa sia giusto e cosa non conviene fare…non più'.

    Un taglio alla mia vita

    Roger dobbiamo tagliare i capelli. No! Ci risiamo, il taglio da sfigato! è in agguato l’orrenda riga di lato. Ma è mai possibile che ho la mamma parrucchiera e a me toccano i tagli più osceni? mamma me li fai all’indietro? Ora li portano tutti così,vanno di moda!. Devi sempre guardare gli altri, e poi basta con questa moda! A te non stanno bene, col viso che hai ti stanno bene come te li faccio io!. Ho capito, passerò giorni a testa bassa a fissare il banco a scuola per la vergogna, come Sansone perderò le forze!

    Ancora tu! Tu che tieni stretto il mio viso dentro una cornice. Di nuovo qui! Uno di fronte all’altro, nuovamente sarai complice , rifletterai una nuova fine, resterai inerme mentre lei affonderà quelle lame nella mia vita! una cascata di spine sfregerà nuovamente il mio viso, un altro segno da aggiungere alle cicatrici che, giorno dopo giorno, stanno segnando il mio cuore, nutrono il mio odio

    Mentre comincia a tagliare provo a convincerla che il taglio che mi farà non mi piace, tutti mi prenderanno in giro…non c'è nulla da fare! comanda lei! I suoi modi sono gentili, la sua voce si sforza di essere dolce ma i suoi movimenti, le sue mani che impugnano quelle forbici frenetiche, tradiscono una natura autoritaria, come se volesse vendicarsi, su di me, di un suo passato, di una vita trascorsa a fare quello che le veniva ordinato…ora, con me, può rifarsi.

    Uno specchio di sangue rende liquido il tuo volto, ti ha sciolto il cuore, dimostri il tuo potere. Mani di metallo mi ruotano intorno, sanno esattamente come ferirmi, uccidono il mio tempo, uccidi il nostro amore.

    Continua imperterrita, noncurante dei miei silenziosi lamenti, non legge le note di tristezza segnate sul mio volto..con tono di vittoria mi annuncia la fine del suo lavoro..una mia nuova, ennesima fine.

    ***

    Mi alzo, magari con un po' di gel riesco a rendermi presentabile, intanto mi faccio una sigaretta e metto su il caffè. Mentre sento la moca che sbuffa il suo invito al nuovo giorno (anche se è ancora presto!), penso a come sarà il MIO PRIMO CAPODANNO

    … Un tripudio di anni passati si affaccerà ad ammirare, tempi rimasti in attesa, anni persi esploderanno con me, non più' ricordi, non più' pareti, solo strade falciate da fuochi di speranza, speranza che si tocca, si annusa, la speranza che sia l'inizio, quello rinnegato, quello vietato, un inizio che, pietra su pietra, faccia contro faccia mi son dovuto guadagnare…un inizio rimasto in attesa troppo tempo per non scoppiare ora!

    Certo!, sempre che non si metta a ridere guardandomi la testa, dove pretendo di presentarmi con questi capelli!? Speriamo che da qui al 31 dicembre siano almeno un pò cresciuti, altrimenti come ci andrò al mio primo festeggiamento del nuovo anno? dovrò anche pensare a come vestirmi, un evento del genere mica capita tutti i giorni! che ansia!

    Intanto, prima di fare la doccia, vediamo cosa metterci per andare da Lei…cominciamo dai boxer, devono essere neri almeno fanno coppia con le calze. Poi la magliettina, metterei quella bianca dei RAMS…però anche questa nera potrebbe andare bene…ma ne ho una marea nere!! cominciamo a tirarle fuori tutte. Deciderò dopo. Pantaloni! andrà bene un jeans chiaro poco impegnativo come colore..ma anche questo scuro starebbe bene con la camicia…ah! la camicia! vediamo un pò…questa chiara no,..questa grigia troppo seria… . Ci risiamo! tutte le mattine, anche se devo solo andare a fare la spesa, mi ritrovo a tirare tutto fuori dall'armadio, ogni volta sembra che sia passato un ladro; pazienza, questa sera, come al solito, rimetterò a posto tutto. Bene, ora posso farmi la doccia E’ un pò presto ma almeno non rischio di fare tardi.

    Sotto la doccia chiudo gli occhi e mi appare nuovamente il volto di mia madre. E' severo, non condividerebbe tutta questa euforia per il mio capodanno. Una scossa di brividi mi gela il corpo scaldato dall'acqua e il cuore ha un triste sussulto…vedo quel corridoio dove mi persi sentendo loro che festeggiavano, sento il verso del criceto come l'urlo di una bestia demoniaca…

    Un corridoio di silenzio

    E’ passato Natale e sotto casa , in C. Buenos Ayres, ci sono ancora le bancarelle che vendono di tutto. In alcune ci sono quei criceti. Che carini, non si possono lasciare lì. Devo assolutamente averne uno, in fondo non costano molto, solo 5.000 lire, li prenderò nel portafoglio di mia madre, aspetterò che abbia più banconote così non se ne accorgerà.

    Mamma, vado all’oratorio, hai fatto i compiti? Guarda che stasera papà te li controlla si,si…li ho fatti!.

    Bene posso andarmene a comprare il cricetino, speriamo che la mamma non mi controlli dalla finestra. Per non rischiare è meglio che vada un pò all’oratorio così se si dovesse affacciare non mi vedrà attraversare la strada nel lato opposto alla chiesa. Potrà mica restare tutta la sera alla finestra!.

    Cavolo quanti sono, piccoli, grossi…eccolo! È troppo disperato, va che faccia che ha! Tutto solo nell’angolo della gabbietta in vetro, si, è lui! Senta, scusi, mi può dare quello, si, quello lì nell’angolo .La signora della bancarella è così gentile da aggiungere anche una manciata di semi di girasole che, mi spiega, serviranno a nutrire il mio topo. ma non è un criceto?, lei mi guarda con un’aria quasi di compatimento see, see , alla fine sono tutti topi! .Comunque sia, ora ho il mio topo-criceto e con la speranza che crescendo non mi diventi una nutria da combattimento me lo posso portare a casa. Non mi piace dove me l’ha messo, in un piccolo cubo di cartone. Devo subito farlo abituare a conoscermi. Lo metto nella tasca del mio cappottino insieme ai semi da mangiare così starà al caldo e non morirà di fame. A casa mi accorgo di aver tralasciato un piccolo dettaglio...la piccola bestia ha scagazzato nella tasca, bhè poraccio, al caldo, sommerso da semi di girasole…dorme, mangia e come natura vuole, dovrà anche cagare!?.Entro in casa e sento il profumo del cenone che mia mamma sta preparando. Fra poche ore sarà mezzanotte, e festeggeremo il nuovo anno…almeno questa è la mia speranza.

    Papà è in sala a guardare la televisione ,appendo il cappottino all’entrata, afferro una manciata di bucce di semi, pelo e merda e me lo porto in camera. Mio fratello è in sala con mio padre ed io posso mettermi tranquillamente a far passeggiare il topo sulla moquette della mia stanza.

    Roger, vieni ad apparecchiare, è quasi pronto. Che due palle, possibile che tocchi sempre a me e mai a mio fratello? .Rinfilo il criceto nella tasca del cappottino, vado in bagno a lavarmi le mani. In cucina mentre apparecchio penso al nome da dare al mio nuovo amico.

    A cena i soliti discorsi,.. perchè sono tornato tardi dall’oratorio,(5 minuti di ritardo), se ho fatto i compiti e che se la prossima pagella farà schifo saranno guai. Insomma come pre-cenone si prospetta la solita minestra, ma tanto che me ne frega, io ho il mio nuovo amico…ma come cavolo lo chiamo??.

    Finita la cena chiedo di potermi alzare e mi vado ad infilare in camera. L’attaccapanni è proprio di fronte alla mia stanza, così, senza pensare ad insospettire mio padre che tiene d’occhio ogni mio movimento, esco dalla stanza, allungo una mano, afferro il cappottino e lo porto velocemente in camera.

    Sento immediatamente una sedia spostarsi. In casa mia non c’è il vizio di trascinare le sedie quindi deve essere mio padre che si alza trascurando le regole insospettito dai miei movimenti e non sentendo mia madre lamentarsi del rumore provocato dalla sedia intuisco che sono tacitamente concordi ad indagare su queste mie manovre sospette. Sento i passi lungo il corridoio che, anche se coperto di moquette, non mi nasconde lo stao alterato, cosa stai combinando? l’aureola fluttua sulla mia testa mentre rispondo niente papà, perché hai appeso in camera il cappotto?, la prima che mi viene in mente volevo fare ordine,… io fare ordine!? Non potevo dire una stronzata più grossa!. Non faccio in tempo a finire la frase che infila la mano nella tasca del cappottino,HAAA, COSA C’E’ DENTRO con un salto indietro mi fulmina con lo sguardo CHE COS’E’? E’ CALDO…SI MUOVE!!! papà è un cricetino, l’ho trovato sugli scalini della chiesa, dev’essere scappato alle bancarelle dove li vendono…non dirlo alla mamma, TIRALO FUORI!!!, Lo tiro fuori mentre mio padre raggiunge di corsa la cucina ha un criceto e ha detto di non dirti niente!, mia madre sentendolo si mette a gridare DOVE L’HAI PRESO? E COSA SIGNIFICA ‘NON DIRE NIENTE ALLA MAMMA, CHI SONO IO L’ULTIMA RUOTA DEL CARRO?, mamma l’ho trovato fuori dalla chiesa, lo giuro, ero con Paolo, chiedi a lui. Paolo è il figlio della portinaia, non è troppo sveglio ma spero riesca a capire e coprirmi. La mamma alza la cornetta e chiama giù, a casa dei custodi pronto Eleonora?, mi puoi passare tuo figlio per piacere? appena sento che è Paolo che risponde, grido Paolo, diglielo che l’abbiamo trovato!, ma appena mia madre si sente dire che lui non ne sa niente, mi guarda furiosa, mamma ti giuro che l’ho trovato! tu trovi sempre tutto, dimmi dove l’hai preso altrimenti saranno fatti tuoi. Mio padre assiste furioso alla scena e le dà man forte. Nonostante sia inutile continuare a mentire, non riesco a confessare, è capodanno, cavolo, potrebbero lasciar correre! Solo illusioni!!!.Il verdetto è insolito ma proprio in tema con la serata di festa, Finchè non dici dove l’hai preso resti in piedi in mezzo al corridoio e se sarà necessario ci starai fino a domani! Devo passare il capodanno in piedi a fissare il muro?! Per un cazzo di criceto?! Ma siamo impazziti!. Mio padre che non può non contribuire al massacro, si sente di aggiungere Ma è ovvio, l’ha comprato! dove hai preso i soldi? Non credendoci nemmeno io, azzardo una frottola improbabile. Confido ancora nello spirito della feste. Va bene, dirò la verità, ho trovato 5.000 lire davanti la chiesa e l’ho comprato ".Ste chiese sono proprio una miniera.

    Ovviamente non mi credono, così comincia il conto alla rovescia dell’ imminente inizio d’anno in mezzo al corridoio. In piedi. Che problema c’è, io non mi stanco! non gliela darò vinta, resterò qui fino a domani.

    Ogni tanto mia madre mi chiede se non sono stufo e se non mi conviene dire la verità. Io rispondo, giurando, che la verità l’ho già detta…non posso cedere.

    Non è comunque giusto, sono loro figlio, non possono essere così perfidi! mi sento solo, abbandonato, triste, vorrei fuggire, non vederli più! con che coraggio si permettono a vicenda di punirmi in questo modo? e poi davanti agli occhi di mio fratello,…perché? Quel corridoio non mi è mai sembrato così lungo, buio, triste. Nonostante i mobili… è vuoto. Lo riempio d'odio. Le giacche appese diventano mantelli di sangue, le scarpiere forni infernali, le tende volano immobili in un cielo senza stelle…io sono in mezzo a quel vuoto, mi reggo aggrappandomi al futuro, arriverà presto, mi afferrerà liberandomi, ma per ora solo ombre che gridano in silenzio.

    In piedi..solo in un labirinto…non vi trovo..muri che parlano d’orgoglio fan tacer le vostre grida. Non vi sento, non vi cerco. Vi illudete di plasmare i miei pensieri, far cessare la mia ira, lo sapete, sta crescendo grazie a voi, la nutrite in ogni istante, il piacere ha preso il posto del tormento, tutte queste vostre inutili ferite, han fatto nascere una bolla, ci son dentro, mi protegge, chiude voi dall’altra parte. Le mie labbra non verranno più baciate da quell’aspro, le mie ciglia stilleranno solo luce, si la stessa che ora illumina questo tunnel, dove, in piedi, per un gioco di rispetto, grazie a voi ora mi indica l’uscita che mi porterà lontano, via, dalle vostre voci, dalle vostre mani.

    " Solo..al buio, gli occhi accecati da lampi, frecce di luce. In piedi al centro dell’ odio, oscillo in equilibrio tra le vostre risa…le vostre grida…grida in testa, grida addosso, grida contro.

    Fuori esplosioni che segnano la fine di un anno, dentro un cuore che segna la rabbia di una vita e la paura di un inizio.

    Mantengo il silenzio, giuramento fatto a me stesso. Lame di coraggio han reciso le corde vocali, serpenti in catene che mi stringono il cuore.

    E’ mezzanotte, loro hanno stappato lo spumante, hanno fatto scoppiare qualche fuoco in terrazzo e all’ ultima richiesta se volevo confessare e festeggiare con loro ho risposto di no!

    un fischio…che con violenza spari in alto, mi entra prepotente nella testa, la mia mente, triste, lo trasforma in un grido, un pianto. La mia rabbia perde voce, non ha spazio, rabbia vietata, ira mozzata dalle vostre urla di gioia. Gioia che non mi appartiene, che non vedo, non mi spetta. Chiudo gli occhi, ma quei fasci colorati oltrepassano il confine che ho innalzato in mia difesa. Lacrime secche non trovano il coraggio di fuggire dal dolore ma mi incidono l’anima scavando scie di amarezza. Le luce che segue mi acceca l’anima che ormai ha sguardi solo per l’odio!

    E’ quasi l’ una, sono più di tre ore che sono qui in piedi in mezzo al corridoio, mi si chiudono gli occhi,..non posso nemmeno sedermi per terra…hanno vinto, va bene! Ho preso 5.000 lire dal portafoglio della mamma. I commenti sono i soliti, non era la prima volta che succedeva, e come tutte le volte, quando venivo scoperto, mia madre gonfiava sempre la cifra… lo sapevo! Io me n’ero accorta l’ altro giorno, mi mancavano 20.000 lire. E' inutile specificare che i soldi erano di meno e che li avevo presi solo poche ore prima"

    …quelle pareti che imprigionarono il mio cuore ora mi scorrono addosso, un manto lavico gelato uccide le speranze, pagherò ancora quel silenzio che avrà voce in eterno, avrò sempre un corridoio che mi circonda, imprigiona i desideri, la mia punizione non conoscerà mai fine

    ***

    Esco in fretta dalla doccia, senza accorgermene ho finito l'acqua calda. Cominciamo bene, l'ansia buona ha ceduto il posto al panico…e se non mi concederà il permesso? Magari vorrà parlare con mia madre che la convincerà a non autorizzarmi...magari guarderà i miei capelli e, ridendo fra se, mi rigetterà la richiesta. Ottimismo cazzo!! non posso pensare che un taglio di capelli o una camicia non in tinta possano condizionare una persona a tal punto…però una dettagliata scelta su cosa mettermi non guasta.

    Il tribunale dal di fuori ha un aspetto imponente. Comanda su tutto. Gente che entra ed esce. Arrivarci così, senza manette e nessuno che mi tiene per il braccio, mi fa uno strano effetto. Mi chiedo se la gente che passa lì davanti, immagina cosa accade nei sotterranei, dove ogni mattina pullman vomitano detenuti pronti ad essere giudicati. Tenuti in gabbie come animali .

    Un brivido mi congela la mente. Il passato per un attimo riprende vita. Con un inaspettato e non fondato disgusto, rivivo la sensazione che provavo ogni volta che entravo in un'aula di quel palazzo…

    Occhi addosso

    … Appena dentro li vedo, tutti al loro posto. Il mio avvocato, ancora una volta d’ufficio, estratto a sorte, tirato giù dal letto per intascarsi il solito pugno di miseria senza neanche tracciare la benché minima strategia difensiva, si rimetterà alla decisione della corte e, se sarò fortunato, azzarderà la richiesta di essere clementi verso un caso disperato come il mio.

    Le pieghe sul viso incise dalla noia di un mestiere ormai nemico, rivelano una passione da tempo scomparsa…siamo in due sul patibolo, ma lui dormirà nel suo letto questa notte e il mio nome gli rimarrà in mente giusto il tempo di un bicchiere scolato prima del prossimo caso.

    Il pubblico Ministero sta già affilando le sue armi sporche ancora del sangue di chi, prima di me, ha lasciato la sua carne su questo banco. Quel suo ghigno indemoniato si compiace mano a mano che guarda i fogli che ha di fronte, sorride compiaciuto al pensiero di quale sentenza potrà richiedere in onore del mio passato, disteso lì, davanti a lui.

    Il giudice è asettico, inerme, mi guarda con un’aria interrogativa, non è la prima volta che cado sotto di lui; si limiterà ad accogliere le richieste del P.M.

    I curiosi non mancano mai! entrano desiderosi di respirare la paura, quell’odio che viene lanciato dai soliti volti vecchi di crimine.

    i miei primi ingressi in un’aula di tribunale, le loro facce stupite, il mio volto da innocente, da bravo ragazzo, li mandava in confusione. Cosa ci faceva una così brava persona ammanettata come un delinquente? povero ragazzo, ci sarà sicuramente uno sbaglio, è così educato nel muoversi, si guarda intorno con quell’aria spaventata…. Il loro stupore aumentava quando il P.M. leggeva la moltitudine di precedenti che ero riuscito, diligentemente e con costanza, ad accumulare. Le loro teste si muovevano in continuazione, prima guardandomi e poi andando ad assorbire le parole del P.M.

    " Eccomi! Sono qui, di fronte a voi! Buttatemi in faccia pure le vostre colpe, l’odio lanciato dai vostri occhi, disegnerà sul mio capo una corona di spine! Sono il vostro Cristo! Volete la mia fine per paura…paura che sento, paura che mi nutre. Tornerò! Tornerò

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1