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Il Cibo Sano non è Peccato e conduce al Paradiso
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Il Cibo Sano non è Peccato e conduce al Paradiso

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Entrare nel merito dell’alimentazione “sana” oggi sembra essere un privilegio.

La confusione regna sovrana tra diete alla moda, informazioni distorte, terrorismo culinario e attacchi mediatici all’intelligenza collettiva.

Con questo Manuale si acquisiscono gli strumenti per una migliore comprensione, prima si regola il Pensiero e poi si sceglie con Consapevolezza.

L'Olismo Naturopatico consente un percorso filosofico e di scienza umanizzata, in grado di modificare alla base ogni errore.
LanguageItaliano
Release dateApr 10, 2016
ISBN9788892593275
Il Cibo Sano non è Peccato e conduce al Paradiso

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    Brava Chiaretta, congratulazioni!!!!!! Ti ricordi di me? Sono Davide... Scrivimi 3485850475

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Il Cibo Sano non è Peccato e conduce al Paradiso - Chiaretta Vada

Vada

IL PENSIERO OMOLOGATO

Un professore in cerca di risposte profonde, decide di recarsi da un santo eremita. Il monaco lo riceve con gioia e prima di parlare, lo fa accomodare per offrirgli del tè, lo versa nella tazza e riempendola, fa debordare il liquido sul tavolo e sui pantaloni. Il professore stupito per la disattenzione dell'uomo lo guarda con occhi attoniti. Il monaco invece sorride e decide di spiegare: "davvero non mi è possibile aggiungere nulla a questo tuo contenitore già stracolmo di cose inutili. ( racconto Zen)

L'equilibrio oggi segue la legge della sottrazione.

Troppe informazioni distorte, le statistiche, le medie probabilistiche. Non siamo tutti uguali, piuttosto vero l'opposto. Riconosciamo in noi stessi le peculiarità che ci rendono unici, nelle manifestazioni e nelle reazioni. Prima chiave di comprensione.

Non ci vogliono pensanti, la confusione sta nella parola profusa senza un senso.

Siamo lontani dalla consapevolezza quando ingeriamo una medicina, fa bene quì, fa molto male là, i bugiardini li leggiamo? Però possiamo saltare di gioia per la confezione famiglia dell'aspirina.

Siamo lontani dalla consapevolezza quando beviamo il ridicolo pubblicitario, davvero dobbiamo credere all'invenzione del pane e cioccolato surrogato in merendina? Ingredienti che non esistono più in natura? E che belle le focaccelle che non vanno mai a male.. materia aliena?

Possiamo però consolarci con le patate in busta cotte a mano, il latte privo di lattosio, i dolci senza zucchero e il riso gluten free...

Messaggi resi elementari, guastano il pensiero critico individuale.

Dopo la Rivoluzione di Galileo che ha aperto il mondo a una nuova prospettiva, al moderno e al contemporaneo scientismo, l'uomo si è allontanato dalle tradizioni, da un'interpretazione spirituale del pensare e agire. Uno strappo veloce e doloroso al pensiero e alla cognizione. Perché non tutto ciò che l'umanità aveva conseguito fino a quel momento era errata. Ovviamente.

Così sentiamo all'unisono il desiderio di un'integrità perduta.

Invochiamo la Natura come Madre e culla nostalgica.

Ma non ci ricordiamo più come si fa.

Chi sa quali siano la frutta e le verdure di stagione alzi la mano.

Chi sa più aspettare il tempo di una guarigione?

COS'E' LA NATUROPATIA

Naturopatia è un termine coniato nel 1892 dallo statunitense John Schell, dalle parole Nature's Path (Sentiero della natura), ma l’arte di curare facendo ricorso al mondo naturale, era riconosciuto anche con l’espressione Fisicopatia (Macfadden) e con la Terapia Naturale di Lindlahr, egli scrisse La Filosofia della Terapeutica Naturale, testo che rappresenta una pietra miliare nella storia della Naturopatia.

Il significato etimologico potrebbe derivare ancora dal greco Natura + pathos e dunque sofferenza, emozione forte, ponendo l’attenzione sul fatto che solo la Natura sia in grado di eliminare la malattia dell’uomo.

Verità sostanziale rimane quella che l’uomo e la Natura siano assolutamente interagenti, è in essa che l’uomo conosce se stesso.

La medicina accademica o allopatica, si occupa molto poco della prevenzione primaria ed interviene essenzialmente nel momento in cui il processo patologico si è instaurato e si manifesta sintomatologicamente.

Fa uso di medicinali di sintesi, che dovrebbero rispondere alla cura mirata di una malattia riconosciuta attraverso analisi statistiche e d’organo, senza considerare l’essere umano un complesso elaborato d’interazioni, quale effettivamente è.

La Naturopatia è principalmente educazione, prevenzione, riscoperta dell’ascolto del corpo che ha un’intelligenza pura e propria, reagisce infatti ad ogni stimolo esterno e ad ogni costruzione mentale interiore.

E’ sostanzialmente il mantenimento dell’omeostasi dell’organismo, attraverso una sana alimentazione, l’esercizio fisico e il giusto riposo, pratiche mentali e conoscenza delle Leggi di Natura.

La salute è il risultato di una rete di processi complessi e numerosi che prima di tutto si realizzano nel pensiero più o meno cosciente dell’uomo, essa richiede una presa di coscienza, valutazione e coerenza.

Intervenendo nell’attivazione delle risorse guaritrici dell’individuo, la figura della Naturopata è anche sciamanica e simile agli antichi dottori cinesi, che venivano pagati fino a quando il paziente rimaneva sano.

ll sapere naturopatico si lega strettamente al pensiero salutistico di alcuni grandi filosofi, sposa la teoria del vitalismo, del causalismo, dello spiritualismo, è scienza umanizzata.

Empedocle, presocratico, fu il primo ad essere riconosciuto maestro esoterico con doti taumaturgiche, formulò la teoria delle quattro radici eterne, ovvero dei quattro elementi della natura: terra, acqua, fuoco, aria, che daranno poi origine alla dottrina dei quattro umori di Ippocrate.

Pitagora (570 - 496 a.C) fu l’originatore del sistema naturopatico di guarigione senza l’uso di medicine, padre del vegetarismo occidentale e ispiratore dei maggiori scritti sull’argomento di autori celebri come Plutarco, Ovidio, Seneca, Leonardo Da Vinci, Shelley, Wagner, Tolstoj, Platone, Aristotele, Epicureo ecc.

Attingendo alle proprie conoscenze, Pitagora fu il più grande riformatore morale, educazionale, sociale e politico, in grado di unire in un solo credo, gli assiomi della cultura cristiana e quella islamica, la sua erudizione nasceva nelle scuole iniziatiche egiziane, caldee, brahamaniste, druidiche, orfiche ed eleusiane.

Fondò una religione basata sul vegetarismo e sul pacifismo, esortava gli uomini ad una dieta non carnivora per questioni non solo di salute, ma anche morali ed etiche, l’ignoranza era per lui il peggior difetto umano, dell’educazione fece una scienza umanistica.

Galeno (129 - 201) punto di riferimento medico mondiale, studiò da giovane le 4 scuole filosofiche (platonica, aristotelica, epicurea e stoica) e accolse in sè le punte più avanzate del sapere scientifico, filosofico e letterario, la figura da lui ipotizzata era quella del medico filosofo, capace di spadroneggiare i più svariati campi del sapere. Scrisse: "Quelli che negano che i diversi cibi possano rendere un uomo dissoluto o responsabile, mediocre o illuminato, vengano pure da me. Gli farò seguire le mie regole pratiche sui cibi e le bevande e prometto che le loro doti filosofiche e morali si svilupperanno notevolmente, che percepiranno un incremento

dei poteri della mente, che avranno più genialità, più memoria, più prudenza, più diligenza"

Curiosa l’informazione che ci deriva sull’alimentazione dei Gladiatori, presi in cura dallo stesso Galeno, sembra che sviluppassero la loro muscolatura e forza fisica, nutrendosi principalmente di orzo e legumi.

L’apoteosi del valore della Natura trova in Goethe (1749 - 1832) uno dei promotori, con la valutazione ermetica di un’interazione fondamentale; così come il corpo consente di giungere all’anima, così la natura permette di raggiungere Dio. L’equilibrio per Goethe è considerato una fede, un rapporto tra gli opposti che genera armonia e la Natura è l’unica ispiratrice. Questa concezione metafisica lo portò a cercare l’archetipo della forma delle piante nella foglia, e in particolare in un’unica pianta primordiale, che doveva prefigurare la crescita armonica dell’intero regno animale, la trovò nella Urplanze.

Jean Jacques Rousseau (1712 - 1778) nell’Emilio scrisse :Tutto è bene quando esce dalle mani dell’Autore delle cose, tutto degenera nelle mani dell’uomo, manifesto di un estremo ottimismo antropologico che esalta l’uomo selvatico, apprendista della natura, unica energia capace di nutrire e curare.

Per Schelling (1775 - 1854) nella Natura si esprime lo Spirito Assoluto e Universale che la governa, la sua visione è pura Arte, scrittura misteriosa e meravigliosa, enigma che non si può svelare, solo vivere.

Boutroux (1854 - 1921) evidenziò il concetto di causa-effetto in Natura; il continuo creare, rinnovare e mutare della stessa, rende impossibile una determinazione duratura e simbolicamente assoluta. Se l’acqua è composta da due atomi di idrogeno e uno di ossigeno (H2O), questo non significa che non contenga null’altro, al

contrario, analizzando il percorso di un fiume per esempio, è certo che l’acqua raccoglierà caratteristiche molto diverse a seconda dell’ambiente esterno e sottostante che incontrerà. Se io non sono ciò che voglio essere, io non sono affatto. L’intera natura delle cose e la catena delle necessità che pesano sulla mia vita non sono che la serie di mezzi che io debbo volere, che voglio in effetti, per compiere il mio destino Blondel, (1861 - 1949) E’ con questa affermazione che si puntò l’attenzione sulla volontà volente dell’uomo, uno slancio, uno sforzo interiore che

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