Essere AD
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Book preview
Essere AD - Pietro Santoro
vita
Perché ho scritto questo libro e per chi
Una mattina, ero al parco con mio figlio Sasà, 9 anni. Mentre saltava da un gioco all'altro mi fa: Papà, ma tu che lavoro fai? Quando dici che sei in riunione, cosa fai? E quando dici che vai dai clienti all'estero? Domani, dopo avermi lasciato a scuola, cosa farai? Anche tu hai un diario? Come decidi le cose che devi fare ogni giorno, settimana o mese?
.
Questo libro è nato dalle domande di mio figlio e risponde a quelle di molti amministratori delegati o futuri AD.
Obiettivo di ogni business è innanzitutto il profitto. Ciò premesso, un bravo AD deve fare semplicemente tre cose: sviluppare la strategia, reclutare le persone giuste, fargli eseguire la strategia lavorando a stretto contatto con loro. L'AD deve sapere a priori che sarà giudicato per i risultati che porta e per come li consegue, non per quello che dice o per la frequenza con cui appare sui media. E questo vale per tutti gli AD.
Sei stato da poco nominato AD o presto lo diventerai. Sostituirai a breve tuo padre nella guida dell'azienda o magari lo hai già fatto. Qualsiasi sia il caso, ti starai chiedendo: e ora? Da dove inizio? Qual è il modo migliore e più rapido per portare la mia azienda al successo? Esiste un libro che possa darmi un indirizzo, che possa consigliarmi le domande da pormi e un metodo da seguire?
In questo libro ti saranno date le risposte che cerchi. Ma sappi che sei già oltre quello che immagini. Il solo fatto che tu ti stia ponendo questi interrogativi dimostra che sei sulla strada giusta per essere un bravo AD. Ma ora devi concentrarti. Vedremo insieme cosa dovrai fare prima ancora che inizi il tuo nuovo lavoro, cosa nei primi novanta giorni, cosa dopo. Dove e come trovare la tua vision, come formulare la migliore strategia per la tua azienda, come eseguire il tuo piano.
Troverai cinque passi che, seguiti uno dopo l’altro, ti consentiranno, insieme alla tua squadra, di portare la tua azienda verso il successo. Ti verranno poste delle domande. Ciò che ti chiedo è di rispondere sempre per iscritto, costruendoti così un vero e proprio diario di bordo, il tuo diario!
PASSO N°1 Diventare AD
Sei pronto per essere AD?
L'unico modo di fare un ottimo lavoro è amare quello che fai. Se non hai ancora trovato ciò che fa per te, continua a cercare, non fermarti, come capita per le faccende di cuore, saprai di averlo trovato non appena ce l'avrai davanti. E, come le grandi storie d'amore, diventerà sempre meglio col passare degli anni. Quindi continua a cercare finché non lo troverai. Non accontentarti. Sii affamato. Sii folle.
Steve Jobs Ex AD Apple
Diventare AD è un traguardo importante di vita. Alcuni lo diventano per passaggio generazionale, altri per sviluppo professionale nell'ambito di un'organizzazione, ma indipendentemente dal motivo ci sono tre componenti alla base di questo traguardo e hanno a che fare con il tuo potenziale di leadership:
Conosci te stesso
Per me, il business non è indossare vestiti o dare piacere agli azionisti. È piuttosto essere autentici, veri con te stesso, le tue idee e focalizzare sull'essenziale.
Sir Richard Branson, AD Virgin Group
Comincia con questa domanda: ti conosci? Qual è il tuo carattere? Le tue qualità? Le tue capacità? Le tue attitudini? I tuoi valori? I tuoi punti di forza? I tuoi punti deboli? Cosa meglio descrive il tuo stile di leadership? Lo schema che segue potrebbe esserti utile. Prendi carta e penna e scrivi le tue risposte. È fondamentale che tu lo faccia per iscritto. Darti le risposte, formulandole nella tua testa, non produrrebbe lo stesso risultato. Quindi, prendi carta e penna, e scrivi. Fatto? Bene, ora cominciamo.
Se non ti poni e non rispondi per iscritto a queste domande di base, sarà molto difficile che il tuo stile di leadership risulterà efficace per il tuo ruolo di AD. Se sarai onesto con te stesso, scoprirai che alcune tue preferenze non possono essere dei punti di forza e viceversa che alcuni tuoi valori sono perfettamente allineati con il tipo di organizzazione nel quale ti trovi. Come esempio del primo caso pensa a chi, perfezionista per indole, preferisca fare da sé tutto il lavoro e si ritrovi a dover guidare come AD un'azienda in cui il team è sempre stato alla base del successo. Quale pensi sarà il risultato dopo l'arrivo del nuovo AD? Un disastro.
Per rispondere in maniera quanto più onesta alle domande puoi anche pensare di rivolgerti a qualche coach che ti aiuti nel processo ovvero a qualcuno che ti conosca molto bene e che senza timore di offenderti ti dica o scriva quello che pensa di te su ciascuno dei punti (amico, ex collega, partner, ecc.).
Una volta che avrai scritto le risposte alle domande suddette, dovrai chiarire a te stesso le tue intenzioni, i tuoi obiettivi come AD, dovrai dichiararli a te stesso, esserne perfettamente consapevole, altrimenti non potrai mai realmente impegnarti per raggiungerli. A tal proposito, si rivelerà utile selezionare una o due persone a te vicine alle quali comunicare queste tue intenzioni e volontà. Quanto più ti sembrerà difficile comunicare a queste persone quello che hai in mente, tanto più vorrà dire che tu stesso non sei convinto di quello che dici di voler fare o essere. Devi allora riprovare fino a quando quello che dirai sentirai essere davvero quello che tu vorrai raggiungere.
Costruisci un piano per te stesso
"Non comparare te stesso a qualcun altro in questo mondo.
Se lo farai insulterai te stesso."
Bill Gates, AD Microsoft
Dopo aver risposto alle domande sugli elementi di base del tuo potenziale di leadership, sarai pronto per disegnare il tuo piano di carriera. Esso avrà un orizzonte temporale di breve periodo ma anche di medio e lungo termine.
Prendi il quaderno che hai usato per scrivere le risposte alle domande relative a Conosci te stesso
e continua, scrivendo ora le risposte alle domande che seguono. Per costruire il tuo piano dovrai chiederti:
Nel breve termine dovrai considerare i tuoi punti di forza e le tue preferenze attuali. Nel medio termine, invece, puoi pensare di espandere e sviluppare i tuoi punti di forza cercando modi alternativi per farlo. E quanto più ti sforzerai di migliorare te stesso, sia all'interno che all'esterno dell'azienda, tanto più i tuoi collaboratori riconosceranno in te doti di leadership. Il ragionamento che faranno sarà più o meno questo: se tiene molto alla sua crescita allora saprà riconoscere l'importanza che essa riveste anche per noi e farà di tutto per accontentarci.
Nel lungo termine, infine, devi decidere quali punti di forza necessiti di avere per raggiungere gli obiettivi di lungo periodo.
Aiuta gli altri a conoscerti
Io sono stato veramente fortunato dall'inizio. Ho scoperto che fintanto sarai fondamentalmente buono - fintanto non sarai cattivo con le persone - le persone ti daranno molte possibilità per essere te stesso, perché essendo se stessi si sarà onesti. E questo è quello che la gente vuole.
Andrew Mason, AD Groupon
Ci sono punti di forza che è bello avere, altri necessari e magari da sviluppare per esercitare un ruolo di leadership come quello di AD. Ruoli differenti richiedono punti di forza diversi.
Una delle competenze più richieste, insieme a quella della leadership, è la capacità di comunicare. Se la comunicazione non rientra nei tuoi punti di forza e ti accingi a essere – o sei – un AD dovrai quanto prima pianificare un percorso che ti permetta di compensare questo gap.
Dopo aver conosciuto te stesso dovrai aiutare gli altri a conoscerti. Per farlo dovrai tenere a mente tre cose:
In conclusione, prima di accettare di diventare AD devi chiederti se sei pronto e per farlo dovrai rispondere, sempre per iscritto, a queste domande:
Prima di iniziare
Se sei pronto per essere un AD, a patto che ovviamente qualcuno ti abbia chiesto di farlo, prima di iniziare sarà bene tener presente alcune regole.
Prima di iniziare in questo caso vuol dire:
Prima di accettare l'incarico
Sarà bene accertarsi di alcune cose prima di accettare l'incarico, onde evitare di salire su una nave che sta affondando, a meno che non ti abbiano chiamato proprio per evitare che la nave affondi! L'importante è che tu lo sappia e non lo scopra.
I rischi principali da evitare in questa fase sono trattati nei tre paragrafi che seguono.
Alla fine del processo, la cosa più importante sarà aver dato risposta alla domanda: devo realmente accettare questo incarico?
Stai salendo su una nave che affonda senza saperlo?
Il termine
troppo grande per fallire" deve essere
cancellato dal nostro vocabolario."
Jamie Dimon, AD JP Morgan Chase
Le principali domande che dovrai porti saranno:
Nel capitolo 2 affronteremo nel dettaglio il tema dell'Understanding e quindi dell'analisi dell'azienda intesa come entità di business e delle forze esterne ad essa. In questa fase, tuttavia, ci limitiamo a riportare alcune domande che, seppure in via generale, offrono un valido supporto all'AD per accettare o meno l'incarico. L'attività di analisi in questo caso sarà molto meno puntuale e dettagliata di quella che dovrà affrontare una volta accettato l'incarico ma, di sicuro, sufficiente per capire se si sta correndo qualche pericolo o no. Acquisire informazioni e pareri sull'azienda, sul suo business, i suoi prodotti, le sue strategie, il suo stato di salute economica e finanziaria, i suoi clienti, il suo mercato, ma anche la sua cultura, i suoi valori, le sue aspettative, non è molto difficile. Queste informazioni sono disponibili sul Web, presso le Camere di Commercio, tramite siti dedicati (es. D&B), ovvero su riviste di settore, sui bilanci, sui report degli analisti, ecc.
Perché serve un AD?
Le principali domande che dovrai porti saranno:
A queste domande potrai rispondere anche ricorrendo a conversazioni specifiche ma equilibrate con chi ti vuole assumere, con chi pensi possa non gradire il tuo ingresso, con gli stessi azionisti e altri portatori di interesse.
Perché proprio tu?
Le principali domande che dovrai porti saranno:
Rifletti sulle risposte che ti sei dato per conoscere te stesso e troverai molti spunti sul modo in cui gestire il rischio in questione.
Prima di iniziare a lavorare
Hai accettato l'incarico di AD. Congratulazioni! E ora? Che fare? Un suggerimento: non iniziare immediatamente ma pensa a quale possa essere il giorno migliore come primo giorno. Perché? Perché la tua leadership non sarà valutata il primo giorno in cui tu inizierai a lavorare come AD ma fin dal momento in cui ti sei candidato per quel ruolo. Oltretutto, due o tre settimane di differenza rispetto alla data che ci si aspettava coincidesse con il primo giorno non dovrebbero creare particolari problemi. Soprattutto se la ricerca di un nuovo AD è in corso da mesi. Se invece ci si aspetta che il tuo lavoro inizi immediatamente, sarà bene rivalutare la tua decisione di accettare l'incarico.
Al più potresti pensare di concordare una data di inizio non ufficiale, necessaria per iniziare a fare alcuni incontri con i tuoi principali riferimenti e con il responsabile delle risorse umane, e una data ufficiale (più in avanti di qualche settimana) da comunicare a tutta l'organizzazione.
Durante questo periodo precedente al primo giorno
ufficiale, dovrai studiare un piano di comunicazione riguardo a tutti i tuoi contatti chiave. In particolare, dovrai: