Le Prescelte
By Ester Ashton
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Dopo anni di vita apparentemente normale vengono prese di mira da demoni molto potenti che altro non vogliono che distruggerle, rubare i loro poteri e trovare l’antico libro che appartiene alla loro stirpe da secoli e che custodisce tutti i segreti della magia bianca, per poi renderlo una loro malefica arma di distruzione e morte.
Accanto alle tre impavide donne, collegate nel profondo e telepatiche per via di ciò che condividono, tre forti guardiani giunti per aiutarle e forse anche ammaliarle, le accompagneranno durante scontri incredibili, combattendo insieme a loro per proteggere la magia e il cuore delle fanciulle.
Jessica, una delle prescelte, legata a doppio nodo alle sue sorelle Alexia e Megan, combatterà contro le forze del male mentre il suo cuore sarà toccato dal sussurro romantico di un guardiano che aspettava solo lei.
Tra pericoli, avventure, scontri e magie, amore e fratellanza, Le Prescelte e i loro guardiani difenderanno ciò che sono e la magia benevola dell’universo affrontando i demoni infernali e la loro potente negatività, in un racconto che saprà travolgervi ed emozionarvi.
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Le Prescelte - Ester Ashton
ESTER ASHTON
LE PRESCELTE
CREDITS
Qualsiasi riferimento a nomi, luoghi,
personaggi e avvenimenti sono pura opera di fantasia. Qualunque
assomiglianza con località, fatti, persone, è del tutto
casuale.
Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o utilizzata in alcuna forma o in qualunque modo.
LE-PRESCELTE
Camminavo per la strada silenziosa, le poche luci che erano ancora accese creavano un gioco di ombre sull’asfalto da sembrare quasi sinistro. Non avrei dovuto attraversare a piedi quel tratto del parco, ma volevo essere a casa presto e percorrendo quella via avrei risparmiato tempo.
Un fruscìo alla mia destra mi fece rallentare il passo, i miei sensi,
già all’erta, cercavano di individuare e percepire qualunque cosa, quindi quel rumore destò il mio interesse.
In un solo attimo colsi il suo respiro leggero, la sua forza, l’oscurità che lo attorniava.
Non avevo bisogno di voltare la testa per comprendere dove effettivamente fosse, lo sapevo benissimo, lo vedevo con chiarezza. I miei poteri si destarono come se fossero delle molle elastiche e poi si tesero lungo il mio corpo, scorrendomi nelle vene; restai in attesa di una qualunque sua mossa.
Qualcosa però mi faceva supporre che non mi avrebbe attaccato, forse per via di ciò che ero o forse perché voleva osservarmi. Ero quasi al limitare del parco, mancava poco e sarei uscita da lì e poi dopo solo ancora tre isolati sarei arrivata a casa.
Continuando a camminare chiusi gli occhi e mi concentrai su uno dei miei poteri, collegandomi mentalmente con le mie sorelle Megan e Alexia. Le sfiorai con tocco leggero e vidi che stavano ridendo e scherzando insieme, allegre, lontane eppure vicine, mentre cucinavano. Nel rendersi conto che le stavo raggiungendo in quel modo, il loro sorriso svanì lasciandole preoccupate.
Jessica, che succede?
domandò Alexia.
Nulla
risposi, volevo essere sicura che fosse tutto a posto
.
Se ci hai contattato
, affermò Megan vuol dire che c’è qualche pericolo accanto a te
.
No, non credo che accadrà niente
replicai, fra poco sarò a casa
.
Riaprii gli occhi, rassicurata, nel momento in cui attraversai la strada e mi accinsi a percorrere i tre isolati che mi separavano da loro.
In quel momento la mia mente agì da sola riportandomi indietro ad anni prima, quando mia madre era ancora viva. Ostacoli. Avevamo superato molti ostacoli, ma ciò non ci aveva impedito di essere quelle che eravamo.
Non lo avevamo voluto, ma il fato – e la discendenza o l’appartenenza diretta o indiretta – ci aveva scelto e consapevoli di questo avevamo accettato i nostri doni.
Niente, sin da quando ero nata, avrebbe potuto far presagire che sarei stata una delle prescelte e che avrei dovuto difendere fino alla morte il segreto custodito in un libro antichissimo.
Quella scoperta aveva solo valorizzato e incrementato l’idea che spesso sovveniva nei miei pensieri ossia quella della potenza e del magico senso di appartenenza. L’ essere strega, con tutto ciò che questo comportava, poteri magici compresi, non aveva alterato il mio carattere: sin da quando eravamo delle bambine, mia madre aveva cercato di farci comprendere con semplicità i nostri poteri, ci aveva insegnato a controllarli, a gestirli, ma non ci aveva detto tutto.
Essendo maggiore di un anno rispetto alle mie sorelle gemelle, alla morte di nostra madre, mi era sembrato più giusto lasciare che la forza innata che era in noi si assopisse, vivendo così un’esistenza normale.
Ma non avevamo fatto i conti con il destino. Ignare – almeno in parte – di quello che in realtà eravamo, nel sistemare dei documenti avevamo trovato una chiave e quello era stato l’inizio di tutto o più semplicemente, la conclusione.
Mia zia Tania, la sorella di mia madre, che ci aveva raggiunto per stare con noi e aiutarci in seguito a quel grande lutto, alla scoperta di quanto avevamo trovato aveva guardato prima la chiave, poi noi e infine aveva sospirato.
In breve ci raccontò che quella chiave apriva una porta che a sua volta dischiudeva una stanza speciale che conteneva un libro antichissimo, che aveva viaggiato nel tempo e superato tante battaglie.
Chiunque appartenesse, direttamente o no, alla nostra famiglia l’avrebbe dovuta custodire, poiché dietro a quella porta il libro sembrava aspettare nel tempo i discendenti della nostra linea di sangue, coloro che avrebbero ricevuto poteri speciali, affinché potessero proteggerlo dalle forze dell’oscurità che ancora sopravvivevano in questo nostro mondo.
Quei poteri erano potenti e immensi e se finiti nelle mani sbagliate, avrebbero causato danni irreparabili e persino la morte, soprattutto quella di chi proteggeva un libro tanto potente.
Incuriosite da