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I delitti del nuovo millennio
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I delitti del nuovo millennio

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366 storie di delitti in Italia dal 2000 al 2016, una per ogni giorno dell'anno.
LanguageItaliano
Release dateMay 19, 2016
ISBN9786050441413
I delitti del nuovo millennio

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    I delitti del nuovo millennio - Angela Giulietti

    Dicembre

    Prefazione

    Dopo il mio libro sui delitti avvenuti a Firenze negli ultimi 20 anni, ho deciso di scrivere questa sorta di diario del millennio, iniziato da appena 16 anni ma già tanto violento.

    Per ogni giorno racconto un omicidio, a dire il vero ci sono giorni più sfortunati nei quali ci sono state tante morti violente, ho scelto quelle più particolari o più efferate. Non ho inserito tutti i delitti più famosi, quelli su cui la stampa ha messo gli occhi, ma solo alcuni di essi, per presentare anche storie che sono passate sotto silenzio. Dal Trentino alla Sicilia, dalla Puglia al Piemonte, lungo tutta la penisola, ho trovato e narrato storie vere, di pazzi oppure di assassini lucidi, di uomini che uccidono per un amore malato oppure di tragiche liti finite in tragedia. 

    C'è chi è stato ucciso a pochi mesi e chi a 90 anni. Insomma, c'è una bella fetta di umanità nel mio libro, a volte deviata, a volte emarginata, spesso alienata, ma ci sono anche storie di famiglie normali, nelle quali la violenza arriva inattesa e improvvisa.

    Questo libro lo dedico a tutte le persone indifese vittime di omicidio, anche quelle che non appaiono nell'ebook. 

    La violenza è l'ultimo rifugio dell'incompetente  Isaac Asimov

    Viviamo in un mondo in cui ci nascondiamo per fare l'amore, mentre la violenza e l'odio si diffondono alla luce del sole   John Lennon

    Gennaio

    1 gennaio 2011. Carmagnola (To): Giovanni Pistone e Lidia Serravalle. 

    Non tollera più che i genitori la controllino. Ormai ha quasi 40 anni anni, è una donna, Claudia Pistone. Così una sera prende un coltello e una mannaia e uccide il padre e la madre. Un vero raptus di follia, di una donna scontenta della propria vita, Loro la viziano, le regalano belle cose, la mantengono visto che è ancora disoccupata, ma sono troppo soffocanti. E dopo il cenone li narcotizza e poi li ammazza. Ecco, ora sì, finiranno di seguire ogni sua mossa.

    2 gennaio 2012. Chiesuol del Fosso (Fe): Lenuta Lazar.

    Sergio è in cerca di compagnia. Ha bisogno di eccitarsi sessualmente e decide di caricare una prostituta sul suo furgone. Esce e inizia a guardarsi intorno, fino a che si imbatte in Lenuta, una giovane rumena. Lei accetta di stare con lui, lo indirizza verso un parcheggio nel quale è solita intrattenersi coi clienti e comincia a spogliarsi. E' a quel punto che Sergio la aggredisce. Non le dà nemmeno il tempo di difendersi, la massacra con 23 coltellate su tutto il corpo. Questo è il modo in cui si eccita l'uomo, cui un rapporto sessuale non serve per dare corpo alle sue fantasie. Dopo aver ucciso Lenuta, getta il corpo in un canale, chiudendo per sempre la sua breve storia italiana. 

    3 gennaio 2015. Napoli: Paolina Gargiulo.

    Antonio Parisi ci ha già provato, a uccidere la moglie. E' stato condannato a scontare i domiciliari. E' rimasto ancora un po' in casa con lei, poi mette fine a 42 anni di vita insieme strangolando Paolina con un filo elettrico. No, non l'ha ammazzata perché lei era malata terminale, come dirà alla polizia, che avverte subito dopo il delitto. La donna soffriva di problemi psichici per i quali si stava curando, ma non era affatto in fin di vita. Ci ha pensato Antonio, al secondo tentativo, a decretare la sua condanna.

    4 gennaio 2014. Roma: Daniele Fulli

    E' un bravo ragazzo, Daniele Fulli. Lavora come parrucchiere ed è impegnato nella lotta per i diritti degli omosessuali. Non si limita a esporre striscioni e a lanciare proclami sui social network, si dà da fare ogni giorno. Conforta la vittime di aggressioni omofobe in ospedale, dando il cambio ai familiari quando sono stanchi. E' un ragazzo amato da tutti. La madre ha accettato la sua omosessualità senza problemi, gli amici lo cercano spesso per il suo carattere amabile e gentile. Daniele si è ripreso a fatica dal suicidio del suo ex fidanzato, ma ce l'ha fatta anche stavolta. Vive da solo con la madre, dopo la morte del padre, e tinge e taglia i capelli alle signore della Magliana. Poi, a volte va in ospedale e offre i propri servizi gratuitamente ai lungo degenti. E', insomma, un ragazzo d'oro. Non ha nemici. O almeno crede.

    Quella sera si incontra con Andrea, un giovane col quale ha iniziato da poco una relazione. Andrea è molto diverso da lui: ha precedenti per rapina e per guida in stato di ebbrezza e sotto effetto della droga. E, quando tra i due scoppia un diverbio, non ci pensa due volte a reagire con violenza. Colpisce l'amico con un punteruolo e lo lascia agonizzante sul greto del fiume. Daniele muore poco a poco, e viene ritrovato solo qualche giorno dopo, mentre tutti lo stanno cercando, preoccupati. L'assassino viene inchiodato quasi subito, grazie alle testimonianze degli amici di Daniele e ai tabulati telefonici. E confessa senza perdere tempo. E' lui, Andrea Troisio, che ha ferito a morte il suo partner e lo ha lasciato a morire. Ha spento per sempre la luce negli occhi di quel bravo ragazzo, quella luce che illuminava chiunque lo incontrasse.

    5 gennaio 2012. Putignano (Ba): Antonella Riotino

    Antonella e il suo ragazzo Antonio vanno a scuola nello stesso istituto. Sono giovani e stanno insieme. Una sera, però, finisce tutto. Antonio picchia la ragazza con ferocia inaudita, la strangola e la sgozza. Poi, tenta di depistare le indagini, ma gli investigatori arrivano lo stesso a lui. Da mesi la minacciava con un profilo fake su Facebook, covava già rancore ed è una persona pericolosa. Antonella lo temeva, si era rivolta anche ai carabinieri, però forse non credeva potesse arrivare al punto di ucciderla. Si è fidata di lui e ha firmato la sua condanna.

    6 gennaio 2014. Roma: Federico Caranzetti

    Il vizio lo porta all'incontro col suo assassino. Federico ha 17 anni e vuole comprare della droga. Lo spacciatore ha anche lui 17 anni. Si incontrano a Tor Bella Monaca. C'è una lite, e uno degli adolescenti uccide l'altro con un colpo di pistola alla testa. A terra accanto a Federico che sta morendo, qualche dose di cocaina. Erano entrambi troppo giovani per quel gioco pericoloso e violento.

    7 gennaio 2004. Castiglion della Pescaia(Gr): Mirna Bartolini

    C'è un mostro. Si chiama Salvatore Stabilito e vuole farla pagare a Mirna, la  sua compagna, la quale dopo averlo trovato con un'altra donna ha deciso di lasciarlo. Così, la rapisce e la uccide, sparandole. Poi fa a pezzi il suo corpo e ammazza anche il suo cagnolino. Questo sarebbe già un orrore, e lo è, per i figli della donna e per gli amici. Ma non è tutta la storia, perché Salvatore ha già ucciso. Ha assassinato una prostituta nigeriana e chissà, forse anche altre donne. La corte lo assolve per l'omicidio della nigeriana, ma lo condanna a 20 anni per quello di Mirna. Il mostro ha dormito accanto al cadavere. Il mostro ha buttato i resti in un sacco. Orrore dopo orrore, dopo altro orrore.

    8 gennaio 2006. Busto Arsizio: Maria Grazia Tosi

    Sua sorella è poco più vecchia di lui e da oltre 60 anni gli sta vicina. Lei lo mantiene, si prende cura di lui, gli è stata accanto anche dopo che lui ha ucciso la moglie, ha scontato la pena e poi è tornato a casa. Sua sorella è come una mamma, ma gli urla contro perché non trova lavoro.

    Dopo l'ennesimo litigio, Luigi perde la testa. Prima ammazza il cane della sorella con una vanga, e poi si avventa su di lei. Calci, pugni e coltellate, ai quali Maria Grazia cerca di resistere, tentando in tutti i modi di difendersi. Ma alla fine soccombe alla furia cieca del fratello. Il suo adorato Luigi, che non ha mai perso la voglia di uccidere.

    9 gennaio 2016. Licola (Napoli): Marina e Katia Havrylyuk

    Volodymir Havrylyuk stamattina non si è presentato al lavoro nel vivaio. E' molto strano. Il suo capo decide di andarlo a cercare nella casa sul mare in cui l'ucraino, regolare in Italia e conosciuto come un uomo tranquillo, vive con la moglie e la figlia di 4 anni. Ma non appena il suo dipendente gli apre, lui si pente di essere andato fin lì. Perché ciò che vede non riuscirà mai a dimenticarlo. Volodymir è coperto di sangue e a terra ci sono i corpi di Marina e Katia, la giovane moglie e la bambina. L'uomo chiama subito i carabinieri e un'ambulanza. Intanto, l'omicida continua a ripetere Ho fatto un guaio. Se ne rende conto e non sa spiegare il perché e non lo sapremo mai, perché muore in ospedale in seguito alle ferite che si è autoinflitto. Nella casa che guarda il mare, piena di sangue, i cadaveri di Marina e Katia vengono coperti e portati via. Fiori, pupazzi e candele, e il pianto di amici a familiari accompagnerà le due vittime al funerale, fino al corteo sulla spiaggia.

    10 gennaio 2011. Genova: Antonina Scinta, Loreto e Angelo Cavarretta.

    La gelosia è davvero un mostro dagli occhi verdi, come scrisse Shakespeare. La gelosia più malata non conosce limiti di tempo. Si insinua nella mente di Carlo Trabona per anni, per decenni. Sua moglie Antonina cresce con lui, gli dà due figlie, lo ama, eppure a lui non basta. La accusa di avere degli amanti, non smette mai di pensarlo, anche quando Antonina supera i 70 anni e vorrebbe solo stare con lui in pace, senza botte, senza scoppi d'ira. Solo che Carlo del pensionato tranquillo e gentile non ha nulla. E' sempre stato un uomo in bilico tra legalità e reati, che non permette a nessuno di ferire il suo onore. Ed è per questo che una mattina, mentre sta parlando coi fratelli Cavarretta, suoi amici da anni, all'improvviso spara contro di loro. E' convinto che Loreto Cavarretta sia l'amante di sua moglie, e quel pensiero lo sta facendo impazzire.

    La gente in strada, uditi gli spari, si spaventa e inizia a correre in preda al terrore. Angelo Cavarretta è in fin di vita, Loreto riesce a rifugiarsi in un supermercato, poi soccombono entrambi alle ferite riportate.

    Arriva la polizia, e Carlo intanto sale in casa. Antonina esce sul ballatoio e lui la fredda con un solo colpo. Poi avvisa una delle figlie, avvisa anche la famiglia Loreto, infine bussa alle porte dei vicini, annunciando che vuole uccidersi. E' in preda a un delirio totale. La polizia cerca di farlo calmare ma senza successo. Mentre gli investigatori mettono al sicuro i vicini e tentano una mediazione, Carlo si punta la pistola alla testa e si uccide. E' questo l'epilogo di una triste storia di gelosia, il mostro dagli occhi verdi che in poche ore ha distrutto due famiglie.

    11 gennaio 2004. Viganò Brianza (Lc): Enrica Crippa, Filippo e Federico Zoia.

    Dormite tranquilli, ragazzi. Filippo, appena laureato e già pronto al tuo primo lavoro. Federico, che presto affronterai la maturità. Dormite e fate bei sogni, perché non esistono gli incubi. O meglio, quelli sono parte della realtà. Quel padre tanto bravo, un ragioniere impegnato nel volontariato, quell'uomo che ha perso 30 chili e adesso, a 56 anni, sembra più che mai bello e felice, l'ultima persona di cui potreste avere paura vi uccide stanotte, e poi uccide anche la mamma, e poi si toglie la vita. Da domani resterà solo Black, il cagnolino, a proteggere questa casa.

    12 gennaio 2012. Trapani: Stefania e Hanz Mighali, Daniela Fiorentino e Nunzia Rindinella

    Pietro Fiorentino non accetta che la moglie Stefania si voglia separare da lui, né che lo abbia denunciato per violenza domestica. Pietro non può vivere soffocando tutta quella rabbia, perciò la fa esplodere. Massacra Stefania e la piccola Daniela, che ha solo 8 anni. Poi appicca un incendio in cui muoiono il cognato Hans, disabile, e la suocera Nunzia. Infine si uccide gettandosi dal quinto piano. Cinque morti. una strage. Un'esplosione di follia che non lascia scampo alle vittime. Nemmeno a Daniela, che si fidava del suo papà.

    13 gennaio 204. Polistena (Rc): Caterina Minì e Flavio Cupiraggi

    La figlia l'ha appena chiamata e le ha detto che Raffaele la sta minacciando con una pistola. La madre si precipita da lei, assieme alla pattuglia di poliziotti che ha incontrato per strada. Gli agenti suonano e nessuno risponde. Decidono di sfondare la porta e trovano i corpi di Caterina, Flavio e Raffaele, che ha ucciso moglie e figlio di 5 anni e poi si è tolto la vita. Aveva ragione Caterina, un brillante chirurgo di 36 anni, a temere il marito. La litigata furiosa, stavolta, è finita male. Flavio assiste al precipitare della tensione tra i genitori e fa in tempo a provare paura, prima di venire ammazzato. E lei, forse, fa in tempo a pensare di aver sbagliato ad aver accettato di riconciliarsi con Raffaele dopo una breve separazione. Un ultimo pensiero di rimpianto che la accompagna alla sua triste fine.

    14 gennaio 2001. Bologna: Stefania Lutti

    Comincia tutto molti anni fa, quando Mara Masi e Claudio Natale hanno una relazione, dalla quale nasce Stefania. I due si perdono poi di vista, trovano altri partner, e la bambina viene riconosciuta da Bruno Lutti, che le dà il suo nome. Passa altro tempo, Mara e Carlo si incontrano di nuovo dopo essersi separati dai rispettivi compagni, e decidono di tornare insieme. E' così che Stefania, già 30enne, conosce il suo padre biologico. Ha appena divorziato e per un po' vive con la coppia, per poi andare a stare da sola. Apparentemente, Carlo è un padre amorevole e gentile, che si presta anche a svolgere alcuni lavori di ristrutturazione nel nuovo appartamento della donna. Ma nel suo intimo, l'affetto che prova per la figlia è morboso, non ha nulla a che vedere con il sentimento paterno. La sua gelosia malata lo porta fino a ll'appartamentodi Stefania, dove la colpisce al cuore con un coltello e poi fugge, diretto a casa da Mara. I vicini di Stefania la trovano agonizzante, cercano di salvarla ma non possono fare nulla. Hanno visto, però, l'assassino. E la polizia ci mette poco a incriminare Carlo, che ha lasciato a casa della figlia un mozzicone col suo DNA, e che ha macchie del sangue di lei sui vestiti. Mara resta sconcertata: in pochi istanti tutta la sua vita va in frantumi, e non riesce a capacitarsi di aver fatto conoscere a Stefania l'uomo che poi l'ha uccisa. Lo stesso che 38 anni prima le aveva dato la vita.

    15 gennaio 2013. Cavour (To): Maddalena Livatino e Barbara Pons

    Franco Pons ha una moglie. Ha anche una figlia disabile, nata da una precedente relazione. Franco Pons è depresso ed è preoccupato per il futuro della sua famiglia. Franco Pons un giorno prende a martellate le due donne e per essere sicuro che siano morte le colpisce con un coltello. Poi, quando viene arrestato per il duplice omicidio, mette in mano ai carabinieri una busta con i soldi per il funerale. Franco Pons ha pensato proprio a tutto.

    16 gennaio 2011. Catania: Lucia Cosentino.

    90 telefonate al giorno. A questo è arrivato Antonino Portale per controllare Lucia, la sua fidanzata. E' geloso e possessivo, e la donna intende rompere questo rapporto fatto di pedinamenti e di chiamate continue. Antonino lo conosce da anni, è l'ex marito di sua sorella, non ha paura di lui, ma il suo comportamento l'ha stancata. Lui, però, non ne vuole sapere di essere lasciato. Va a cercare Lucia nella casa dell'anziana signora presso cui lei lavora come badante. Lei lo fa entrare, e cerca di spiegargli i motivi per cui ha deciso di troncare il rapporto. Antonino non ci sta. La colpisce con un oggetto contundente alla testa, rompendole il cranio, e la soffoca con un cuscino. Quel giorno le telefonate finiscono, da 90 si passa a zero. Antonino non ha più motivi per controllare Lucia.

    17 gennaio 2013. L'Aquila: Hrieta Boshti e Shpetin Hana

    E' un'esecuzione. Nel parcheggio di un supermercato Burhan Kapllani, un imprenditore albanese, spara e uccide la ex moglie e il suo nuovo compagno. Non tollera che lei si sia rifatta una vita, fuggendo dall'inferno di quel matrimonio violento assieme ai quattro figli. Non gli va giù che Hrieta, a 35 anni, abbia iniziato una nuova vita con Shpetin. Li vede felici e la rabbia gli sale dentro, fino a portarlo al gesto più estremo. Così rende orfani i propri figli. Porta via loro la famiglia in pochi secondi e prepara per loro un futuro incerto, segnato dal trauma.

    18 gennaio 2015. Giugliano (Na): Annamaria Capuano

    La ragazzina sta ascoltando la musica con le cuffie alle orecchie. E' persa in un mondo tutto suo, nei pensieri che si hanno a 15 anni. Forse non si è nemmeno accorta che papà Antonio e mamma Annamaria sono in macchina, e stanno litigando violentemente. Di certo non sa del malessere di suo padre, già divorziato, che non vuole un altro divorzio, e allora prende la pistola che ha in dotazione in quanto guardia giurata e spara alla moglie, prima di rivolgere l'arma contro se stesso e suicidarsi. Presa dal ritmo della canzone, la ragazzina continua a canticchiare. Quando si toglierà le cuffie scoprirà di essere rimasta orfana in pochi secondi. Capirà che il suo papà aveva programmato tutto, tanto è vero che ha lasciato un biglietto di addio. E da quel momento non ci sarà più tempo per i pensieri che si dovrebbero avere a 15 anni.

    19 gennaio 2004. Cameri (No): Alda Vavenotti

    Stanno litigando di nuovo. Alda incalza il marito Enrico, lo accusa di essere un fallito, un uomo che non sa

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