IL Segreto della Salute
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IL Segreto della Salute - Massimo Piovan
Massimo Piovan
IL SEGRETO DELLA SALUTE
UUID: 74a5541c-2284-11e6-9a29-0f7870795abd
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Indice dei contenuti
NOTE
INTRODUZIONE
PARTE PRIMA
CAPITOLO 1
UN AGRONOMO PENTITO
GLI ECOSISTEMI - LA BASE DELLA VITA
IL GIGANTE TREMANTE
IL PIANETA TERRA È COME SE FOSSE UN GRANDE ACQUARIO
LA FUNZIONE ESPONENZIALE
TORNIAMO ALL’ACQUARIO SPERIMENTALE
LE SORTI DEL PIANETA DIPENDONO DA QUELLO CHE MANGIAMO
CAPITOLO 2
SULLA VIA DELLA DECADENZA
DAL CAMPO ARATO ALLA NOSTRA TAVOLA
IL PUNTO DEL NON RITORNO
UN POTERE ENORME GESTITO DA POCHI
ROBERT KENNEDY
L’INERZIA DEI GIUSTI
IL COMPARTO AGRO ALIMENTARE
UN ELENCO DEI MARCHI ALIMENTARI
I SEMI CHE NON CI SONO PIU'
LA VITA SI PUO' BREVETTARE
ACCAPARRAMENTO DELLE TERRE
CAPITOLO 3
LA BIODIVERSITA’ CHE NON C’E’ PIU’
L’INQUINAMENTO DELLE ACQUE
LA MORTE DEI TERRENI FERTILI
CAPITOLO 4
UN COCKTAIL LETALE
VECCHI MA MALATI
LE CAUSE DI MORTE NELLA MIA ZONA
L’INQUINAMENTO ATMOSFERICO
QUANTO VALE IL NOSTRO SINGOLO CONTRIBUTO
CAPITOLO 5
IL NOSTRO STILE DI VITA
LA PANCIA È IL NOSTRO SECONDO CERVELLO
GLI OSTACOLI DA SUPERARE
CAPITOLO 6
LA FABBRICA GLOBALE
IL FUTURO È PER NOI UN'ENTITÀ ANCORA TROPPO ASTRATTA
COSA POSSIAMO FARE OGGI
LE RADICI DEL CAMBIAMENTO
PARTE SECONDA
CAPITOLO 1
IL VECCHIO DETTO
L'ARIA
L'OMEOSTASI
FRANCO BERRINO
IL GRANO MODERNO E QUELLO DELLE PIRAMIDI
LE INTOLLERANZE E LA CELIACHIA
CAPITOLO 2
OTTO WARBURG
I MIGRANTI
L’ACQUA
CAPITOLO 3
IL CIBO
IL PRIMO ESSERE VIVENTE
I SOUVENIRS DEL PASSATO
IL NOSTRO APPARATO DIGERENTE
CAPITOLO 4
I POLIFENOLI E LE ANTOCIANINE
I RADICALI LIBERI E GLI ANTIOSSIDANTI
COLLIN CAMPBELL
L’ANTICA VIA
CAPITOLO 5
DALLA PARTE DEGLI ANIMALI
UNA VITA EFFIMERA
LA PROVA MORALE DELL’UMANITA’
ANIMALI DA PRODUZIONE
CAPAITOLO 6
UNA SCELTA OBBLIGATA
GLI AMMMINAOCIDI ESSENZIALI
I NUTRIENTI
GLI ADDITIVI ALIMENTARI
CAPITOLO 7
CIBO E RELIGIONI
PARTE TERZA
CAPITOLO 1
LA PRATICA
ALIMENTAZIONE VEGETALE
ALIMENTAZIONE MACRO VEGAN
CAPITOLO 2
GLI ALIMENTI Sì
e No
LISTA DEGLI ALIMENTI NO
LA LISTA DEGLI ALIMENTI SI
ANCHE CHI MANGIA CARNE RISCHIA CARENZE VITAMINICHE
METODO SOFT OR SHOCK
AL SUPERMERCATO
CAPITOLO 3
LE REGOLE
CAPITOLO 4
LA COLAZIONE DEL MATTINO
PRANZO, CENA e SPUNTINI
LE COMBINAZIONI ALIMENTARI
REGOLA DELLA ASSOCIAZIONE E SEQUENZA
CAPITOLO 5
IL MOVIMENTO
ATTIVITA' SPORTIVA INTENSA
PER I PERFEZIONISTI
CAPITOLO 6
MANTENIAMOCI CONTROLLATI
EFFETTI DELLA PSICHE SULLA SALUTE
JOSÈ ALBERTO MUJICA CORDANO
CAPITOLO 7
È GIUNTA L’ORA DI SALUTARCI
IL VECCHIO BUTHCULLA
DA FOTOCOPIARE e portare con sè quando si fa la spesa:
LISTA DEGLI ALIMENTI SI
LISTA DEGLI ALIMENTI NO
L’AUTORE
NOTE
Questo libro è disponibile in versione cartacea nelle librerie Feltrinelli, Rizzoli, IBS e su Amazon.
In versione digitale si trova nelle librerie online Amazon Kindle Store, Apple iBooks Store, Google Play Store, Kobobook Store, Casa del Libro e BajaLibros.
Avvertenza: Il presente libro ha carattere esclusivamente informativo e non può sostituirsi alle diagnosi dei medici, i quali sono le uniche figure di riferimento cui ricorrere in caso di qualunque sintomo sospetto. Ogni tipo di informazione contenuta nel presente libro non comporta alcuna responsabilità da parte dell’autore o dell’editore. Ognuno è quindi tenuto a valutare e ad assumere autonomamente e responsabilmente ogni informazione relativa all’eventuale percorso nutrizionale, filosofico, sociologico ecc. che deciderà di intraprendere. L’autore dichiara la propria disponibilità a regolarizzare eventuali omissioni o errori di attribuzione.
INTRODUZIONE
PARTE PRIMA
CAPITOLO 1
UN AGRONOMO PENTITO
Io sono un agronomo pentito, o meglio: sono un agronomo che è stato plagiato per molti anni dal sistema di indottrinamento istituzionale, poi ha capito e infine è riuscito a liberarsi dalla standardizzazione intellettuale.
Un memorabile giorno il mio pensiero è riuscito a svincolarsi dalle imposizioni tradizionali dando il via ad una svolta che ha cambiato per sempre la mia vita. Ora che vedevo il mondo com'era veramente, mi rendevo conto che se avessi continuato a percorrere la strada su cui mi trovavo sarei diventato come molti altri miei colleghi o compagni di studi: uno strumento nelle mani di potenti e dissennate multinazionali che indirizzano il flusso delle genti su strade a loro congeniali ma che conducono verso un'immane catastrofe.
Nel percorso di studi istituzionali e nell’impostazione tradizionale della società c'era una verità basilare che veniva sempre nascosta: era quella di non considerare mai la vita nella sua globalità e nell'accezione più ampia del termine. Un gravissimo errore di base, anzi, drammatico.
La vita è comprensiva di tutti gli organismi viventi su questo pianeta, siano vegetali, pesci, rettili, uccelli, animali e insetti di ogni tipo e genere, altre forme microscopiche e poi ancora le acque, l'aria, i terreni e le rocce e tutto ciò che forma i vari ecosistemi e la biosfera. Questa immensa connessione, che unisce tutte le forme viventi e non, genera la vita a questo straordinario, unico e sperduto pianeta nell'universo oscuro.
Era questo l'incomparabile scenario che avrebbe dovuto costituire la base per i miei studi e per tutti gli altri di settore. Invece, il presupposto basilare su cui poggiava tutta la cultura, la scienza, la ricerca e l'economia era ben altro. Al centro del mondo c'era solamente l'essere umano e la natura doveva essere dominata e piegata per fornirgli qualunque cosa di cui avesse bisogno. Non c'era altro. Nessuna possibilità di discussione.
Tutto questo accadeva negli anni '70, quando l'informazione non era alla portata di tutti come oggi. Uscire dagli schemi consolidati non era facile e se lo facevi, ti sentivi solo, perché era molto difficile trovare qualcuno che la pensasse come te. Non c'era internet, non c'erano i computer, non c'erano i cellulari e i canali televisivi erano solo due: Primo Programma e Secondo Programma e per cambiare canale bisognava alzarsi dal divano perché non esistevano i telecomandi.
Il fatto di essere l'unica voce fuori dal coro non mi ha mai spaventato perché ho sempre avuto le energie per farcela da solo, ma ciò che invece mi ha profondamente deluso è stata l'assoluta incapacità da parte di tante, troppe persone di vedere oltre il loro mero profitto personale a breve termine. Un’ostinata miopia di fronte alla schiacciante e tragica evidenza.
In questo scenario senza rispetto e permeato di cieco individualismo, l'agronomo aveva, ed ha ancor oggi, il compito di applicare tutte le competenze tecniche e scientifiche apprese nel corso degli studi, in modo da trovare i metodi più adatti per conformare e plasmare la natura originaria degli organismi viventi e del territorio, attraverso vari interventi, in modo da migliorare ed aumentare la qualità e la quantità della produzione agricola e zootecnica destinata all'alimentazione umana.
L'agronomo diventa quindi il primo mattone di quelle che possono definirsi le fondamenta della grande costruzione che è la società umana.
Però, se il primo mattone è posto in modo errato, anche le altre fondazioni, che ad esso sono collegate, riporteranno il medesimo errore e tutta la struttura, per quanto magnifica e grande possa essere stata edificata, alla fine crollerà.
Il grave errore di non considerare gli ecosistemi come l'unica sorgente di vita del pianeta, avrebbe portato l'umanità verso una vera e propria catastrofe ed io non volevo unirmi ai responsabili.
Trentacinque anni fa fui convocato nella direzione centrale di una delle multinazionali più potenti del pianeta. Mi conoscevano e volevano assumermi. Il mio compito sarebbe stato quello di studiare le applicazioni su larga scala degli anticrittogamici per determinate colture destinate all'alimentazione umana.
Per chi non è del mestiere, gli anticrittogamici sono dei prodotti chimici fitosanitari che vengono irrorati sulle colture agrarie per eliminare gli organismi ritenuti dannosi, cioè capaci d’intaccare la salute delle piante e di causare una drastica diminuzione della produttività.
Ricordo ancora la fibrillazione che aleggiava in casa. L'evento era straordinario e tutti noi sapevamo che mai più avrei avuto un’opportunità di quel calibro.
Se avessi accettato quel lavoro, oggi molto probabilmente vivrei in una bella villa con giardino, possederei anche una seconda casa al mare, forse una terza in montagna, una barca, un paio di automobili di grossa cilindrata e i miei figli avrebbero avuto un posto di lavoro importante già lo stesso giorno della laurea. Invece dissi di no.
Oggi sono un naturalista e mi occupo principalmente di ecologia, del comparto agroalimentare e di wellness che è una filosofia di vita rivolta al benessere della persona che si esplica attraverso le attività motorie, pratiche di mantenimento e ovviamente un’alimentazione corretta. Viaggio a bordo di una vecchia Fiat Punto 1100 del 1996 convertita a gas per inquinare meno, non ho accumulato denaro in banca e i miei figli si sono rimboccati le maniche per cercarsi da soli un lavoro dopo la laurea, ma sono tremendamente felice.
Non ho nessuna invidia per quello che sarei potuto diventare, perché questa è la vita che ho voluto. La notte dormo sereno e la mia coscienza è pulita, perché non mi sono venduto per i soldi e non ho le mani sporche dei veleni che avrei fatto irrorare e disperdere nell'ambiente da migliaia di agricoltori sui terreni, contaminando il pianeta, contribuendo a distruggere gli ecosistemi ed aiutando le multinazionali ad ingrassare e a divorare il mondo. Alcuni miei amici lavorano ancor oggi per queste società o per aziende in qualche modo a loro collegate. So quanto guadagnano, ma so anche quanta fatica fanno a nascondere alla loro coscienza e ai loro figli i frutti velenosi del loro operato.
Analizzando la natura si scopre quanto sia straordinaria la Terra nella sua biodiversità e nell'immane complessità e si è rapiti dalla folgorante bellezza.
Studiandola per tanti anni, io mi sono pazzamente innamorato di lei.
GLI ECOSISTEMI - LA BASE DELLA VITA
Ogni organismo su questo pianeta è interconnesso con tutti gli altri organismi. C'è una rete, invisibile per noi esseri umani, che collega gli uni agli altri e tutto raggiunge un armonioso equilibrio. Questo equilibrio si chiama ecosistema. Troncare un solo collegamento vuol dire produrre un danno che si propagherà a catena lungo tutto l'ecosistema.
Gli ecosistemi non sono dei parchi nazionali, come molti credono, ma rappresentano invece l'insieme, il complesso di tutti gli organismi che vivono nello stesso habitat e delle relazioni che li legano tra loro e l'ambiente fisico e con i quali interagiscono ininterrottamente. In tempi lontani erano ovunque, ricoprivano la terra nella sua globalità, ma l'essere umano li sta distruggendo uno a uno con sempre più folle e cieco accanimento.
Chi vive in una città probabilmente ha più difficoltà a immaginare un ecosistema e non sa neppure dove andare a trovarlo, non rendendosi conto che anche lui, in quello stesso momento, si trova immerso in quello che una volta era un ecosistema. Oggi viene chiamato Ecosistema Urbano, che è un bel nome moderno per indicare un Ecosistema Morto, perché l'alta densità di un qualsiasi organismo vivente in un dato contesto naturale, distrugge gradualmente la biodiversità perché depaupera le risorse e sovraccarica l'ambiente di scorie. Se il fenomeno perdura oltre un limite critico, come ad esempio nel caso di una città, provoca la morte dell'ecosistema.
Tutte le aree dove oggi si trovano i nostri insediamenti, le zone industriali, le strade ecc. prima che fossero devastate dall'uomo, erano ecosistemi equilibrati.
Tutti noi stiamo sopravvivendo solo grazie al fatto che ci sono ancora alcuni ecosistemi superstiti che sono vivi e funzionanti e ci permettono di mangiare, bere e respirare. Più ecosistemi distruggiamo e meno possibilità di vita ci saranno.
Ecco quello che voglio evidenziarvi. Ecco ciò che ci viene nascosto. Gli ecosistemi sono la base della vita. Non sono i soldi che si hanno, non è l'economia, non sono le industrie, non è la borsa di Wall Street o la BCE che ci permettono di vivere. Sono gli ecosistemi.
Le Terra li raggruppa tutti, diventando essa stessa un unico maestoso organismo vivente collegato da miliardi di connessioni e ogni qualvolta ne viene distrutto uno, si elimina per sempre il substrato necessario per la vita delle generazioni future.
IL GIGANTE TREMANTE
In questo momento sulla Terra ci sono organismi viventi straordinari che ci fanno comprendere quanto ancora sconosciuto e misterioso sia il concetto di vita per noi esseri umani.
Nello stato americano dello Utah si trova l'organismo vivente più pesante al mondo. Ha un nome bellissimo, si chiama Il Gigante Tremante
o Pando
(dal latino estendere
). Chi è questa creatura? Forse un mostro sconosciuto?
No, niente di tutto questo. Il Gigante Tremante
è un Pioppo, un albero. Esattamente si tratta di un genet
di un albero, cioè un unico insieme di radici sotterranee che fanno parte dello stesso organismo e che nella parte aerea si sviluppano come un gruppo di tanti alberi, ma che in realtà sono uno solo. È come se fossero tanti rami di un albero sotterraneo. È stato calcolato che questo boschetto pesa quasi 7000 tonnellate. Anche con l'età non scherza. Il suo sistema radicale è in vita da circa 80.000 anni! Non ho sbagliato con gli zeri, ho scritto ottantamila, il che lo annovera anche tra i due organismi viventi, finora scoperti, più vecchi della Terra.
L'altro organismo, assolutamente eccezionale, abita i fondali marini vicini all'isola spagnola di Formetera. E' una Poseidonia Oceanica, una piana acquatica la cui specie è molto comune in tutto il Mediterraneo, però questa è davvero straordinaria. I ricercatori hanno scoperto che ha una lunghezza di circa 15 chilometri ed un'età che potrebbe superare addirittura gli 80.000 anni!
L'organismo più esteso al mondo è invece un fungo che vive in America, una Armillaria Ostoyae Romagn, simile al noto e mangereccio fungo Chiodino. Il micelio di questo unico fungo è arrivato ad estendersi per alcune centinaia di ettari! Il micelio è l'apparato vegetativo dei funghi ed è formato da un intreccio di filamenti chiamati ife, che sono dei tubicini in cui scorre il protoplasma (è come se fosse il sangue del fungo ed è composto di acqua e di una mistura di micro e macro molecole). Quest’unico fungo, si può quindi considerare l'essere vivente più grande al mondo.
Infine, l'organismo vivente più piccolo sulla Terra è il Micoplasma, un batterio capace di vita autonoma che ha l'incredibile diametro di 200 nanometri (1 nanometro è la milionesima parte di 1 millimetro). Vive come parassita su diverse specie animali (compreso l'uomo) e vegetali ed è ampiamente distribuito nell'ambiente.
Con questa elencazione di record, ho voluto portare degli esempi spettacolari ma concreti sulla straordinaria e sconosciuta complessità della vita sulla terra. Purtroppo i cambiamenti spaventosi che l'azione dell'uomo innesca sul pianeta rischiano di causare la morte anche di queste creature millenarie.
IL PIANETA TERRA È COME SE FOSSE UN GRANDE ACQUARIO
Per esporre il concetto di ecosistema voglio proporvi l'esempio dell'acquario perché mi sono reso conto che molti lo apprezzano e riescono ad avere un'idea più chiara dell'argomento.
Immaginiamo allora di avere a disposizione un grande acquario per il nostro esperimento e di paragonarlo al pianeta Terra. Lo chiameremo Acquario/Terra.
Gli acquariofili devono chiudere un occhio perché mi diranno che in realtà si tratta di un sistema cosiddetto aperto
per tutta una serie di motivi che loro conoscono bene, ma il nostro è un esperimento didattico, per cui cerchiamo di semplificare alcuni aspetti per evidenziarne altri.
Poniamo quindi che il nostro Aquario/Terra riproduca una piccola ecosfera a sistema chiuso
, cioè che non può avere aiuti esterni per sopravvivere.
Dunque, ora questo acquario per noi rappresenta la Terra. Un piccolo pianeta in mezzo ad un universo oscuro e misterioso. L'unico fra tutti quelli conosciuti che ospita la vita. Si trova lì, solo e sperduto nel buio cosmico, senza nessuno da cui possa ricevere aiuti.
Da semplice contenitore di vetro, ospitando molti organismi (pesci, vegetali ecc.), microrganismi (protozoi, batteri ecc.), terreno, acqua, aria, materiale inorganico e quant'altro, ed abbracciando tutte le miriadi di interconnessioni interne, si trasforma esso stesso in un unico grande strabiliante organismo vivente.
L'Acquario/Terra non ha una coscienza, un'intelligenza, un istinto che lo guidi. È solo materia inanimata, come uno scheletro che sostiene il corpo. Sono gli esseri viventi al suo interno che danno forma e vita a questo grande ed unico organismo pulsante e pensante.
La sua sopravvivenza è quindi legata ad uno straordinario equilibrio perfetto che nell'arco del tempo si è venuto a creare tra tutti gli elementi viventi e non viventi in esso contenuti. Tutti i valori chimici e fisici sono il risultato degli scambi bidirezionali di energia e materia che si creano fra gli organismi viventi al suo interno e la parte non vivente come il fondale, l'acqua, l'aria, i depositi inorganici ecc. e tutti questi devono essere sempre perfettamente bilanciati.
Ora fermiamoci un secondo ed ammiriamo questo splendido capolavoro della natura perchè ci troviamo di fronte ad un ecosistema perfettamente equilibrato.
L'acqua è limpida, le piante sono forti e verdi, i pesci occupano in modo proporzionato le varie aree e nuotano lentamente. Tutti i vari microrganismi e gli altri elementi minerali sono presenti secondo le proporzioni naturali.
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