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Karma il Seviziatore Vol. 2
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Ebook162 pages2 hours

Karma il Seviziatore Vol. 2

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About this ebook

Com’è possibile che un bambino possa parlare in lingue straniere e ricordare dettagli di eventi accaduti molto prima della sua nascita? La reincarnazione è la convinzione che l’anima di una persona possa tornare sulla Terra dopo la morte, prendendo vita in un nuovo corpo. Questa è una credenza tipica delle religioni orientali, legate al concetto karmico della natura.

Dopo la morte, quando ci si rende conto di essere di nuovo integri nella propria consapevolezza, si incontrano i propri cari e si passa ad una forma di vita diversa. Io non ho mai incontrato la mia famiglia, il mio rettile, la ragazza che ho amato una sola volta, in ogni giorno delle mie vite vissute.

“Non hai ancora finito, non hai spezzato il ciclo, non è il tuo momento”...
LanguageItaliano
Release dateJun 4, 2016
ISBN9786050451573
Karma il Seviziatore Vol. 2

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    Karma il Seviziatore Vol. 2 - Serena Baldoni

    reincarnazione?

    CAPITOLO UNO

    Spiriti Guida

    Ciò che è creato dallo spirito ha più vita della materia.

    Charles Baudelaire, Razzi, 1855/62 (postumo 1887/1908).

    Dopo la morte, quando ci si rende conto di essere di nuovo integri nella propria consapevolezza, si incontrano i propri cari e si passa ad una forma di vita diversa. Io non ho mai incontrato la mia famiglia, il mio rettile, la ragazza che ho amato una sola volta, in ogni giorno delle mie vite vissute.

    All’entrata nel tunnel si lasciano indietro le forme fisiche terrene, perché non se ne ha più alcun bisogno. Non è detto che sia per forza un buco nero, stretto e buio, ad esempio si potrebbe volare attraverso un tunnel, oltrepassare un cancello, attraversare un ponte, aprire una porta, cadere dal ciglio di un burrone. È la mente a deciderlo per voi.

    Subito dopo una luce ci avvolge, questa luce è più candida del bianco ed è estremamente luminosa e man mano che ci si avvicina ad essa, si è circondati dall’amore più grande, più indescrivibile e incondizionato che si possa immaginare.

    Se si ha soltanto un’esperienza di pre morte, si può vedere questa Luce solo per un attimo. Dopo di che si deve ritornare. Ma quando si muore davvero, e il legame fra il bozzolo (il corpo fisico) e la farfalla (l’anima) si spezza, allora non si ha più la possibilità di ritornare nel corpo terreno. E non si vorrebbe ritornare in nessun caso, poiché dopo che si è sperimentata questa luce, non si ha più interesse per la vita fisica sulla Terra.

    Non vedo la luce alla fine del tunnel, non la percepisco dietro di me, non vedo entrate o cancelli, forse perché il ciclo del mio Karma non è ancora stato spezzato. Ma a chi appartiene allora la voce che sento dietro le mie spalle, nel mezzo fra le scapole e il collo?

    Angelo, Spirito Guida.

    L’Angelo Guida o Spirito Guida principale è quella figura di tramite tra il Cielo e la Terra che nelle diverse culture viene chiamata in altrettanti modi diversi, ma che costituisce una esperienza umana antica quanto il mondo.

    Non è difficile percepire la presenza dell’Angelo Guida, ma la condizione è che il nostro cuore sia puro e il nostro intento elevato, altrimenti non riusciremmo a percepirlo, nonostante si trovi comunque a fianco a noi. Lo Spirito Guida principale, ci protegge, ci illumina con i suoi preziosi consigli di luce, e ci ama di amore incondizionato, sempre.

    L’Angelo Guida non può interferire con il nostro libero arbitrio, e, se non vogliamo ascoltare la sua voce, si limiterà ad una generica protezione ma non potrà fare nulla di più per noi. Esso non si è mai incarnato, ed è per questa ragione che la sua vibrazione è estremamente lieve e delicata, quasi impalpabile. Come tutti gli Angeli, si manifesta attraverso un profumo, oppure attraverso la sensazione di un battito di ali o di una brezza leggera, percettibile non agli occhi, ma all’anima.

    Gli Spiriti Guida diversi dall’Angelo Guida o Spirito Guida principale, invece, possono essere entità molto evolute che sono state un tempo incarnate, oppure archetipi positivi dell’umanità (una madre premurosa, un padre, un uomo saggio, un mentore), erroneamente qualcuno li chiama con il nome dei propri cari defunti. Le figure dei parenti passati ad un’altra dimensione possono essere percepite come Spiriti Guida perché abbiamo la sensazione che ci accompagnino, ci proteggano, ci guidino sulla retta via nei momenti d’indecisione. E’ vero che spesso i nostri cari morti sono vicini a noi e cercano di comunicare con noi per aiutarci a migliorare noi stessi e la nostra vita. Il termine Spirito Guida è però improprio per indicarli in quanto più propriamente gli Spiriti Guida sono entità luminose che hanno superato la catena delle reincarnazioni, o archetipi luminosi dell’umanità. In ogni caso possiedono una vibrazione più densa e una visione più limitata.

    Conoscono infatti, o mostrano di conoscere, solo gli argomenti per i quali vengono interpellati.

    Su questi argomenti possono essere molto ferrati e darci dei preziosi consigli, anche pratici. E’ buon uso però rivisitare i consigli degli Spiriti Guida insieme all’Angelo Guida, o Spirito Guida principale, che sa tutto di noi, perché è molto importante non confondere il parziale con il totale.

    La più nota a accezione di daimon, è sicuramente quella che ci è stata tramandata da Platone e Apuleio, appartenente al padre della filosofia occidentale: Socrate. Egli non era ateo, ma anzi affermava di credere in una particolare divinità, figlia degli dei tradizionali, che egli chiamava dàimon.

    Socrate si diceva tormentato da questa voce interiore che si faceva sentire non tanto per indicargli come pensare e agire, ma piuttosto per dissuaderlo dal compiere una certa azione.

    Socrate stesso affermava di esser continuamente spinto da questa entità a discutere, confrontarsi, e ricercare la verità morale:

    "ch’ei m’avviene un che divino e demoniaco, come disse nella querela anche Meleto, pigliandosene gioco. Ed è una cotale voce, che, sino da fanciullo, sento io dentro. E tutte le volte che io la sento, mi svolge da quello che son per fare: sospingere, non sospinge mai"

    (Apologia XIX).

    Questo ‘spirito guida’, secondo il filosofo, è in realtà presente in tutti gli uomini, e accompagna ciascuno nel corso della propria vita. Non solo: infatti il daimon è anche il compagno scelto nell’Ade dall’uomo prima di cominciare la sua esistenza terrena e che, dopo la morte, guida l’anima sino al luogo in cui deve essere giudicata. Dunque, esso si configura come uno spirito guida della coscienza, e si identifica con le forze divine del male o del bene e arriva durante il sonno a consigliare ed illuminare.

    E’ importante infatti assecondare la volontà del Daimon, simbolo dei bisogni, delle necessità e dei desideri che l’anima deve assolutamente soddisfare durante le fasi critiche dell’esistenza. Ciò significa che ogni essere ha una struttura psico-fisica , morfologica e fisiognomica, psicologica e psicoattitudinale, adatta a realizzare la vocazione dell’anima sulla terra e quindi il proprio specifico destino.

    Il daimon è la creatura divina che presiede al destino di ciascuno. La scelta, e dunque la libertà, è qualcosa di indipendente dalla nostra immagine corporea e sociale: sono offerti alla scelta paradigmi di vita di tutti i tipi, di uomini, donne e perfino animali. La metempsicosi, in Platone, è un elemento assieme liberatorio e responsabilizzante; il caso che determina l’ordine della scelta non è decisivo, perché i paradigmi di vita sono più numerosi delle anime. Il fatto che questi paradigmi siano dei modelli offerti dalla Moira che canta il passato, Lachesi, non incide sulla libertà di scelta. Scegliere, nella prospettiva platonica, significa prendere possesso criticamente del proprio passato per migliorare il presente. La morte era tradizionalmente un compimento, che dava garanzia di fissità e definitività all’esistenza umana. Per questo si pensava che l’eudaimonia fosse qualcosa di certo solo una volta terminato felicemente l’esistenza mortale.

    Nel racconto di Er, invece, la morte è un elemento di indeterminazione, che mette in dubbio la fissità delle immagini sociali del mondo dei vivi. Per la tradizione solo la morte poteva dirci chi era veramente padrone dell’eccellenza e aveva avuto un felice rapporto col mondo; per Er, la morte ci dice che la virtù non ha padrone. Le anime compiono scelte molto differenti fra loro: ciascuno si procaccia la felicità, nel senso moderno di soddisfazione personale, a modo proprio. Ma Socrate sottolinea che la questione dello scegliere, e dello scegliere giustamente, in modo da massimizzare l’eudaimonia, è un problema capitale.

    Questa eudaimonia esiste non tanto perché un buon daimon presiede al nostro destino, quanto perché noi stessi abbiamo scelto un buon daimon. Elemento essenziale dell’eudaimonia, dunque, non è più il daimon, ma il carattere della nostra scelta. Non ci può essere eudaimonia senza autonomia. Se lo scegliere è essenziale, la felicità non può essere ridotta a un modello, in base al quale coltivare le persone. Anche per questo, i paradigmi di vita offerti in opzione sono numerosi e differenti fra loro. Solo la trascuratezza ci fa dimenticare che noi, avendo scelto, siamo liberi, e che possiamo renderci migliori.

    In un altro dialogo, Il Simposio, Platone descrive i demoni come messaggeri della volontà divina e esseri di contatto tra i mortali e gli dèi:

    "E’ grazie all’elemento demonico che hanno potuto esserci la divinazione e le pratiche dei sacerdoti, in rapporto alle cose che hanno a che vedere con i sacrifici, i riti di iniziazione, gli incantesimi, le diverse profezie e la magia".

    Per gli indiani, gli Spiriti Guida, si celano sottoforma di animali, quali: aquila (guida di tutti gli spiriti animali, di saggezza, le sue penne venivano utilizzate nelle cerimonie sacre e sono la decorazione dei copricapo dei capi e degli scudi dei guerrieri, consigliera degli anziani); falco (messaggero del mondo animale, dell’obbedienza); alce (insegnamenti di forza per affrontare la vita e i suoi ostacoli); cervo (la bellezza della gentilezza, l’amore contro la violenza); orso (animale introspettivo, che ci insegna a guardare in noi stessi, rappresenta inoltre il simbolo del Guaritore, qualsiasi medicina rivelata nel corso di una visione sarà importante ed estremamente potente. Le leggende narrano che l’orso, malgrado il suo pessimo carattere, nutre una strana benevolenza verso gli umani e che in più di una occasione è intervenuto per regalare agli uomini un po’ della sua potente conoscenza); serpente (l'emblema della sessualità, dell'energia mentale, della fecondità e della nostra immortalità); moffetta (guida al rispetto verso noi stessi e gli altri); lontra (spirito femminile che ci mostra la bellezza dell'energia posseduta dalle donne); farfalla (rappresenta le trasformazioni nella nostra vita è il simbolo della rinascita); tartaruga (rappresenta la Madre Terra, e attraverso la sua energia noi cresciamo); istrice (dona l'innocenza dei bambini, la fede); coyote (lo spirito dell'imbroglione, attraverso di lui impariamo dai nostri stessi errori); cane (insegna la lealtà); lupo (il maestro per eccellenza, colui che porta tutte le cose buone e perfette, attraverso lui impariamo le lezioni della vita); corvo (animale magico che ci insegna ad utilizzare la magia per aiutare il prossimo e non per fini egoistici); leone di montagna (dona la saggezza con cui guidare la nostra gente, non con la forza, ma per libera scelta); lince (custode dei segreti, di ciò che usualmente non viene visto o rivelato sino al momento giusto); scoiattolo (un simbolo di guerra, agile e veloce); castoro (protettore del lavoro, delle provviste, della fedeltà domestica); rana (protettrice dei poteri occulti); uccello di tuono (simbolo di pioggia, fuoco, verità e diversità, il suo grido è il rombo del tuono e i suoni minori che echeggiano durante la tempesta sono le voci dei suoi bambini, ma dal suo becco o dai suoi occhi escono anche saette e lampi spaventosi); allodola (amico molto potente portatore di visioni); quetzalcoatl (serpente piumato, simbolo massimo dei gran sacerdoti); uncegila (serpente marino, fu sconfitto dall’Uccello di Tuono a seguito di una inondazione da lui creata. Le sue ossa si sono trasformate in roccia e conservano ancora il potere di fare

    potenti magie); formiche (saggezza e operosità); bufalo (rappresenta l'abbondanza. Il Bufalo è l'Animale Sacro per eccellenza, il simbolo naturale dell'universo. Quando l'energia del Bufalo entra in noi, abbiamo la certezza che le nostre preghiere sono ascoltate dal Grande Padre, e che Lui saprà esaudire le nostre richieste).

    Ognuno di noi possiede un animale Spirito Guida, ma io non conosco nessuna delle versioni del mio. La voce che udivo dietro di me, si fa sempre più distante, più lieve, quasi bisbigliata.

    "Non hai ancora finito, non hai spezzato il ciclo, non è il tuo momento".

    CAPITOLO DUE

    Forza della natura

    Quanto più uno vive solo, sul fiume o in aperta campagna, tanto più si rende conto che non c’è nulla di più bello e più grande del compiere gli obblighi della propria vita quotidiana, semplicemente e naturalmente. Dall’erba dei campi alle stelle del cielo, ogni cosa fa proprio questo; c’è tale pace profonda e tale immensa bellezza nella natura, proprio perché nulla cerca di trasgredire

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