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Cotta a puntino
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Cotta a puntino

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Romance - romanzo breve (93 pagine) - Se per una delusione d’amore ci si dedica al cibo, forse è così impossibile che il principe azzurro salti fuori da una torta ben guarnita…


Ginevra è stata da poco lasciata dal suo ragazzo, perdendo così anche il lavoro. Insieme avevano aperto un locale, ma lui, dopo averla tradita e aver prosciugato il suo conto in banca, le ha dato il benservito. Si rifugia a casa della sorella Angela, cuoca e con il sogno di aprire un ristorante tutto suo. Lei vorrebbe Ginevra al proprio fianco in questo progetto, così decide di iscriverla a un corso di cucina per imparare le basi. L’incontro con l’insegnante Elia Zannelli, famoso chef e proprietario di un ristorante in centro, manda Ginevra nel pallone: lui è l’incarnazione del suo uomo ideale. Per Ginevra sarà difficile sopravvivere a quelle due settimane di lezioni intensive, unica donna del corso, con pochissime conoscenze in cucina, ma con grinta da vendere. Riuscirà a farsi notare come cuoca e come donna dal fascinoso chef?


Irene Pistolato nasce a Venezia nel 1982, trasferendosi per amore nella provincia di Brescia nel 2003. Diplomata perito turistico, lavora nella pasticceria del marito, dove scrive tutte le volte che ha un attimo libero. Mette su carta immagini che affollano la sua mente soltanto da qualche anno, ma legge da tutta la vita. Ottiene un’ottima visibilità nella writing community di Wattpad, con il nome bijouttina, grazie al suo romanzo Ti va di rischiare? che ha superato i due milioni di visualizzazioni. Grazie a questa storia viene contattata per partecipare a un incontro organizzato dalla rivista Wired al Salone Internazionale del libro di Torino nel maggio 2015. Il successo ottenuto su Wattpad con Ti va di rischiare?, sancisce la nascita di La serie del rischio che sarà composta da cinque romanzi, quattro dei quali già conclusi. Ha pubblicato alcuni romanzi in self-publishing: Ti va di rischiare?, Il mio rischio più bello, Un amore di avvocato, Io ti credo, Una semplice coincidenza, Il patto di Natale e una raccolta di storie brevi, 12 mesi d’amore.

LanguageItaliano
PublisherDelos Digital
Release dateJun 14, 2016
ISBN9788865307489
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    Cotta a puntino - Irene Pistolato

    Irene Pistolato

    Cotta a puntino

    Romanzo breve

    Prima edizione giugno 2016

    ISBN 9788865307489

    © 2016 Irene Pistolato

    Edizione ebook © 2016 Delos Digital srl

    Piazza Bonomelli 6/6 20139 Milano

    Versione: 1.0

    TUTTI I DIRITTI RISERVATI

    Sono vietate la copia e la diffusione non autorizzate.

    Informazioni sulla politica di Delos Books contro la pirateria

    Indice

    Il libro

    L'autore

    Cotta a puntino

    Capitolo uno

    Capitolo due

    Capitolo tre

    Capitolo quattro

    Capitolo cinque

    Capitolo sei

    Capitolo sette

    Capitolo otto

    Capitolo nove

    Capitolo dieci

    Capitolo undici

    Capitolo dodici

    Capitolo tredici

    Capitolo quattordici

    Capitolo quindici

    Capitolo sedici

    Capitolo diciassette

    Capitolo diciotto

    Capitolo diciannove

    Capitolo venti

    Capitolo ventuno

    Capitolo ventidue

    Capitolo ventitré

    Capitolo ventiquattro

    Delos Digital e il DRM

    In questa collana

    Tutti gli ebook Bus Stop

    Il libro

    Se per una delusione d’amore ci si dedica al cibo, forse è così impossibile che il principe azzurro salti fuori da una torta ben guarnita…

    Ginevra è stata da poco lasciata dal suo ragazzo, perdendo così anche il lavoro. Insieme avevano aperto un locale, ma lui, dopo averla tradita e aver prosciugato il suo conto in banca, le ha dato il benservito. Si rifugia a casa della sorella Angela, cuoca e con il sogno di aprire un ristorante tutto suo. Lei vorrebbe Ginevra al proprio fianco in questo progetto, così decide di iscriverla a un corso di cucina per imparare le basi. L’incontro con l’insegnante Elia Zannelli, famoso chef e proprietario di un ristorante in centro, manda Ginevra nel pallone: lui è l’incarnazione del suo uomo ideale. Per Ginevra sarà difficile sopravvivere a quelle due settimane di lezioni intensive, unica donna del corso, con pochissime conoscenze in cucina, ma con grinta da vendere. Riuscirà a farsi notare come cuoca e come donna dal fascinoso chef?

    L'autore

    Irene Pistolato nasce a Venezia nel 1982, trasferendosi per amore nella provincia di Brescia nel 2003. Diplomata perito turistico, lavora nella pasticceria del marito, dove scrive tutte le volte che ha un attimo libero. Mette su carta immagini che affollano la sua mente soltanto da qualche anno, ma legge da tutta la vita. Ottiene un’ottima visibilità nella writing community di Wattpad, con il nome bijouttina, grazie al suo romanzo Ti va di rischiare? che ha superato i due milioni di visualizzazioni. Grazie a questa storia viene contattata per partecipare a un incontro organizzato dalla rivista Wired al Salone Internazionale del libro di Torino nel maggio 2015. Il successo ottenuto su Wattpad con Ti va di rischiare?, sancisce la nascita di La serie del rischio che sarà composta da cinque romanzi, quattro dei quali già conclusi. Ha pubblicato alcuni romanzi in self-publishing: Ti va di rischiare?, Il mio rischio più bello, Un amore di avvocato, Io ti credo, Una semplice coincidenza, Il patto di Natale e una raccolta di storie brevi, 12 mesi d’amore.

    Capitolo uno

    Dovrebbero abolire certi programmi televisivi fuorvianti. In tutti questi reality culinari, sembrano tutti dei cuochi stellati, anche se affermano di essere soltanto dei dilettanti. Qualche dubbio sinceramente mi viene nel vedere alcuni dei piatti che preparano: a me non salterebbe mai in mente di cucinare dei maltagliati alle castagne al profumo di camomilla. Da dove salta fuori il profumo di camomilla? E che cosa sarebbe quell’ammasso colloso? Il risotto precotto che mi preparava sempre la nonna quando tornavo a casa da scuola era un piatto prelibatissimo, in confronto. Riescono a passare dalle stelle alle stalle in mezzo secondo netto: prima un piatto da ristorante con tre stelle Michelin, poi una sbobba da mensa. La cosa che proprio non sopporto è l’arroganza di certi concorrenti che si credono migliori del vero chef che hanno davanti e non accettano né le critiche né i consigli. Dovrebbero imparare dai loro errori, capire che possono solo migliorarsi grazie ai piccoli accorgimenti e aiuti che danno loro, invece continuano a fare di testa propria, credendosi già perfetti. Nessuno è prefetto, questo è certo, ma è difficile farlo capire a dei boriosi egocentrici.

    – Sorellina, ci sei?

    L’arrivo di Angela mi distrae da questo programma del cavolo, che riesce sempre a innervosirmi. Non credo di essere migliore di loro, anzi, non mi avvicino nemmeno lontanamente alle loro capacità in cucina, ma certe cose proprio non mi vanno giù.

    – Sono qui – le dico prendendo il telecomando, pronta a spegnere, ma non sono abbastanza svelta e mia sorella mi osserva con aria divertita dalla porta della sala.

    – Stai ancora guardando quel programma? – chiede incrociando le braccia sul petto.

    Angela, al contrario, è una cuoca eccezionale e lo fa di professione. Ha lavorato per grandi chef, ha fatto la gavetta nei ristoranti più quotati. Diciamo pure che si è fatta il mazzo, ma non ha ancora ottenuto i riconoscimenti che merita. Al momento lavora in un ristorante non lontano da casa, sottopagata e senza soddisfazioni. Ogni volta che torna dopo il suo turno in cucina, la vedo sconsolata, quasi rassegnata all’idea di non diventare mai qualcuno, e questo mi opprime.

    – È più forte di me, lo ammetto. E se partecipassi anch’io?

    Più di qualche volta questa idea malsana fa capolino nella mia mente, ma poi per fortuna ritorno in me. Ho perso il lavoro, non trovo niente di interessante, ma non sono tanto disperata da sprecare il mio tempo in quel modo. In effetti lo sto sprecando guardando quel dannato programma televisivo, non so che cosa sia peggio.

    – Mi perderesti come sorella – risponde Angela scoppiando a ridere un istante dopo. So benissimo che cosa pensa delle persone che vogliono ottenere fama e successo senza farsi il sedere, per questo amo stuzzicarla.

    – Addirittura? E io che avevo già pronta la domanda di iscrizione e volevo spedirla domani mattina appena sveglia – dico spegnendo il televisore e appoggiando il telecomando sul tavolino.

    – So che non lo faresti mai.

    Si avvicina e mi scocca un sonoro bacio sulla guancia.

    – Vero, hai ragione. Ho soltanto preparato qualche nuovo curriculum da portare in giro. Finirà anche per me, questo periodo sfigato.

    Mi lascio andare pesantemente contro i cuscini del divano e sospiro. Ormai sono già due mesi che cerco un impiego senza risultato, sto perdendo ogni speranza. Non ho grandi pretese, mi basta contribuire alle spese. Non mi piace pesare sulle spalle di mia sorella e non è nemmeno giusto. Voglio pagare la mia parte di affitto, darle una mano con le bollette. A venticinque anni sono ancora troppo giovane per gettare la spugna. Ho provato a chiedere anche al capo di Angela se aveva bisogno di una cameriera per il fine settimana, ma il bastardo ha detto che non fa favoritismi a nessuno. Stavo per mandarlo a quel paese, ma sono riuscita a trattenermi appena in tempo. Se la sarebbe presa con mia sorella e non me lo sarei mai perdonata.

    – Finirà certamente. Sei volenterosa, ti sei sempre fatta in quattro.

    – Mi sono sempre fatta fregare – borbotto scuotendo la testa.

    – Lui è un farabutto ed è stato furbo. Ti ha sfruttato finché gli serviva una mano in quella sua bettola e poi ti ha scaricato come una cassa di vino inacidito.

    – Mi ha pure cornificato – aggiungo muovendomi nervosamente sul divano.

    Cerco sempre di dimenticare il motivo della perdita del mio ultimo lavoro, ma so benissimo che non succederà mai. Fabrizio mi aveva convinta ad aprire insieme a lui un localino, doveva essere un pub in stile irlandese. Stavamo insieme da quasi due anni, avevo anche abbandonato l’università a pochi esami dalla fine, a causa sua. Volevo aiutarlo in quella sua nuova folle avventura, ero innamorata e lui parlava bene, sapeva come raggirarmi. In quell’impresa ho messo tutti i soldi che ero riuscita a mettere da parte negli anni, non avevo più nemmeno un centesimo, sul conto. I nostri genitori non avevano visto di buon occhio quella mia decisione, ma mi lasciarono fare: dissi loro di fidarsi di me e così fecero. Peccato che fosse di lui che non dovevo fidarmi. Ho lavorato gratis e mi ha pure regalato un gran bel paio di corna ramificate. Se la faceva con la nostra cameriera nella dispensa, mentre io dovevo fare il lavoro di entrambi. Peccato averlo scoperto solo quando mi ha cacciata, dicendo che non aveva più bisogno di me né nel locale né nella sua vita. Mi rassicurò che mi avrebbe restituito i soldi che gli avevo prestato, ma sono certa al mille per mille che non li rivedrò nemmeno fra un milione di anni. Ormai l’amore che provavo per lui si è trasformato in odio profondo e vorrei tanto fargliela pagare in qualche modo. Devo ancora scoprire come.

    – Con quella lì, poi! Non che lui fosse sta gran bellezza. Scusa se te lo dico, Ginny, ma Fabrizio oltre a essere una testa di cavolfiore, è pure brutto come la fame. Come hai fatto a innamorarti di uno come lui?

    Mia sorella mi guarda con aria schifata. Non posso che darle ragione su tutta la linea e non ho la più pallida idea del motivo per cui ho scelto lui. Potevo avere di meglio e la prossima volta non mi accontenterò di uno che sa parlare bene, mi concentrerò per prima cosa sull’aspetto fisico. Basta uomini intelligenti e cessi! Solo gnocchi! Mi sa che dovrò accontentarmi di un piatto di gnocchi di patate con il sugo.

    – Non lo so, Angie, non lo so davvero. Una cosa è certa: il prossimo uomo che ti presenterò, dovrà avere un certo fascino, oltre a un cervello decente.

    – Brava, così mi piaci, sorellina! – esclama battendo le mani soddisfatta.

    Chi lo

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