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Un solo modo di amare
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Un solo modo di amare

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About this ebook

«Qualcuno una volta mi disse :
"Si può amare davvero solo una volta nella vita."
Non posso dire se avesse ragione o se sbagliasse, perché credo che ognuno di noi veda il mondo e la vita con occhi diversi. Ma di una cosa sono però certo, almeno per quello che riguarda la mia vita: ho imparato che esiste un solo modo di amare e che l’Amore, quello vero, è la cosa più grande al mondo.»

Inizia così la storia di Steven, la storia di un uomo qualunque che, dopo la fine della ennesima relazione, decide di partire da solo per Roma forse per fuggire da una realtà che non gli sta più bene o forse per trovare la sua anima gemella. Steven crede molto nel destino, forse troppo, e quello che imparerà, a proposito dell’amore, in quel breve viaggio sarà qualcosa che non potrà mai più dimenticare.
LanguageItaliano
Release dateJun 20, 2016
ISBN9786050461558
Un solo modo di amare

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    Un solo modo di amare - Gianfranco Pastore

    copertina_interna.jpg

    Qualcuno una volta mi disse :

    Si può amare davvero solo una volta nella vita.

    Non posso dire se avesse ragione o se sbagliasse, perché credo che ognuno di noi veda il mondo e la vita con occhi diversi. Ma di una cosa sono però certo, almeno per quello che riguarda la  mia  vita: ho imparato che  esiste un solo modo di amare e che l’Amore, quello vero, è la cosa più grande al mondo.

    CAPITOLO 1

    Non saprei dire se fu a causa del profumo dell’estate che aleggiava nell’aria quella notte e che aveva su di me un effetto quasi ipnotico , o se fu perché quella piacevole sensazione di solitudine e malinconia  in cui ero sprofondato aveva fatto sì che i miei pensieri - di solito privi di ogni forma di iniziativa- iniziassero a indurre dentro di me una strana, direi quasi ansiosa , voglia di fare le valige e partire…

    In fondo perché non avrei dovuto?

    Era Luglio, le giornate erano stupende (forse anche troppo per i miei gusti) e avevo almeno una quindicina di giorni di ferie da dover sfruttare.

    Inoltre, l’ennesima donna era uscita dalla mia vita…

    Quattro anni di convivenza buttati via, per cosa poi? Per sentirmi dire che la soffocavo o, meglio, che ero troppo presente nella sua vita..

    Certe volte nella vita non sai mai come comportarti, e per colpa delle mie troppe attenzioni lei, dopo saggio consiglio di Roberta, quella vipera della sua migliore amica, decise che forse era meglio se ci prendessimo una pausa di riflessione .  Aveva bisogno di capire se  mi amasse ancora, che direzione stesse prendendo il nostro rapporto e bla bla bla… le solite cose che si sentono nelle peggiori fiction televisive e che, in tutta sincerità, non mi va di ricordare.

    In poche parole quella notte del 16 Luglio del 2016 decisi che non avrei passato le mie ferie come un disperato, in città, pranzando e cenando a casa dei miei, come in un pessimo revival della mia adolescenza, né,  peggio ancora, avrei voluto rovinare l’estate a qualche mio amico .

    Erano già tre anni che lavoravo in ufficio amministrazione di un grosso mobilificio nella mia città e, sebbene non fosse il lavoro per cui avevo studiato, mi piaceva molto quello che facevo, al punto che raramente spendevo tutte le ferie che mi spettavano e quindi quell’ estate ero arrivato ad accumularne un bel po’ tanto che fui quasi costretto a prendermi quindici giorni di seguito, cosa che proprio in quel periodo della mia vita avrei preferito evitare.

    Decisi pertanto che dovevo partire, dovevo fare un viaggio, ma  non un viaggio qualsiasi, doveva essere speciale, non per il luogo che tra l’altro non avevo neanche in mente, ma doveva essere speciale. Speciale perché avevo deciso che avrei dedicato del tempo per stare da solo con me stesso e pensare alla mia vita, sopratutto dal punto di vista affettivo, volevo capire se e dove avessi sbagliato anche quella volta e, perché no, forse avrei trovato in viaggio la mia anima gemella!

    Dentro di me mi domandavo anche se non fossi per caso un senza cuore  in quanto, appena uscito da una storia, che tra l’altro forse non era neanche finita del tutto (non fu molto chiara su questo, diciamo che mi lasciò in sospeso ), già pensavo a cercare un’altra donna…

    In realtà di quella storia di quattro anni che -almeno per me- si era appena conclusa,  non ne avevo capito nulla. Sara era una donna molto affascinante, così affascinante che nonostante fosse praticamente carente di attenzioni e di ogni sorta di affetto reale e tangibile nei miei confronti, sapeva come prendermi (in tutti i sensi) per trattenermi  lì con lei.

    Forse noi uomini a volte non ragioniamo con la testa, non so.. Fatto sta che dentro di me non ero neanche dispiaciuto che quella storia fosse finita, forse era quello che volevo ma che non avevo mai avuto il coraggio di prendere l’iniziativa, ed ora che, forse per intervento divino, era accaduto, me ne stavo lì sul mio balcone, a fumare la migliore sigaretta della giornata  e a fantasticare su quella che sarebbe stata la mia prossima lei, immaginando come sarebbe stato l’incontro, e pensavo che sarebbe potuto accadere proprio in questo viaggio che avevo deciso di fare, e ci pensavo con una tale intensità da sentire quasi come se lo vivessi in quel momento…

    Senza dubbio avevo una grande confusione nella mente, non sapevo se volessi partire per starmene davvero da solo a pensare, o se volessi farlo solamente per fare nuove conoscenze!

    Dunque, bisognava per prima cosa programmare il viaggio.

    Scartai l’opzione dell’aereo: troppo veloce, mi avrebbe fatto raggiungere la meta in pochissimo tempo e mi sarei perso la bellezza del viaggio, nonché  l’opportunità di star solo a pensare alla mia vita, magari ispirato dalla bellezza dei paesaggi che avrei potuto vedere durante il tragitto stesso; in macchina non se ne parlava neppure...  dover stare attento alla strada mi avrebbe tolto la giusta concentrazione che avrei voluto dedicare ai miei pensieri.

    Insomma, per farla breve decisi che avrei preso un treno, sì un treno, così avrei avuto tutto il tempo di pensare guardando scorrere il paesaggio come fosse la mia stessa vita, e perché no, forse lì avrei anche fatto qualche bella e piacevole conoscenza.

    Erano le quattro di mattina e non avevo ancora deciso la meta, ma rientrai in casa, chiusi le finestre e mi preparai finalmente per andare a letto, fiero di aver scelto almeno il mezzo perfetto per questo mio viaggio.

    Il mattino dopo o meglio, poche ore dopo,  mi svegliai intorno le nove e mezzo, non mi alzai perché mi

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