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Nemici, porci e principesse
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Nemici, porci e principesse
Ebook120 pages1 hour

Nemici, porci e principesse

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About this ebook

Il nemico del Nord arriverà in una giornata densa di nubi scure. O almeno così ha predetto la fattucchiera del Reame di Acquafredda. Ma che aspetto avrà? Sarà vero che mangia i porci? La Principessa Maristella sta all’erta, aspetta un principe dal Sud e pianifica fughe con la sua amica Adelaide e i suoi trenta o più maiali. Ma il tempo passa e Maristella non è fatta per l’attesa, né per il tè delle cinque con le strambe dame di corte. Se poi il Re suo padre vuole appiopparle come marito il noiosissimo cugino Arnaldo, allora non resta che uscire dalle mura per dare una sbirciatina al mondo di fuori. Nord o Sud, poco importa. Bisogna andare, scoprire nuove terre, nuove genti. Ché il pericolo più grande è la paura di conoscere, e quello che temi a volte è molto diverso da come lo immaginavi!
LanguageItaliano
PublisherCondaghes
Release dateJun 23, 2016
ISBN9788873569077
Nemici, porci e principesse

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    Nemici, porci e principesse - Livy Former

    Livy Former

    Nemici, porci e principesse

    illustrazioni di Eva Rasano

    ISBN: 978-88-7356-907-7

    Condaghes

    Indice

    Dedica

    Nemici, porci e principesse

    Finestra con vista

    Nel salotto della Regina

    Sogni di fuga

    I maiali di Adelaide

    Convocazione ufficiale

    Nemico all'orizzonte

    Donne in crisi

    Oh... il peso di una spada!

    Faticosi allenamenti

    Preparativi

    Saluti

    Maristella allo scoperto

    Si va all'attacco

    Sconcerto e sorpresa

    Quasi tutto come sempre

    Una cavalcata

    Un incontro inaspettato

    Incontri e decisioni

    Un nuovo viaggio?

    Saluti al castello

    E Adelaide?

    In viaggio

    Prigionieri

    Gli zibabbi

    Il re degli zibabbi

    Epilogo

    L'Autrice e l'Illustratrice

    La collana Trenino verde

    Colophon

    a Mapi,

    indomita principessa

    Nemici, porci e principesse

    Finestra con vista

    Attraverso la grande vetrata a cuspide della finestra, Maristella guarda l’orizzonte con la fronte corrugata. Grandi nuvole scure si allargano, si ammassano, si pigiano una sull’altra e inghiottono senza un briciolo di pietà ogni residuo di azzurro.

    Come le odia, pensa stringendo i pugni. Per lei hanno un solo significato: essere costretta a passare il pomeriggio al castello a conversare con la Regina Eleonora sua madre, la Principessa Betta sua zia, l’arcigna contessa Guasila prima dama di Corte, e l’arciduchessa Rebecca sua istitutrice e cugina da parte di padre sebbene, con la donna, abbia già passato la mattinata a studiare.

    Apre la finestra. Una folata di vento le scom­piglia i capelli, mentre i profumi intensi di ginestra, rosmarino e mirto, che popolano le rocce sottostanti, entrano di prepotenza nelle sue narici. E, forse, su fino al cervello perché hanno il potere immediato di calmarla.

    Chiude gli occhi e si lascia accarezzare dall’aria frizzante in cui si avverte una corrente gelida proveniente dal Nord. Dai territori del nemico.

    Prima un tuffo al cuore, poi un piccolo brivido le corre lungo la schiena, l’incanto è spezzato e riapre gli occhi d’ebano che si posano sulla valle sottostante.

    C’è verde in ogni dove, in diverse gradazioni, da quello tenero dell’erba al più intenso degli aranceti, dei mandorli, dei lentischi, e poi l’argento degli ulivi sotto la montagna impervia in cui sorge l’antica dimora in pietra rosata, sua casa e prigione.

    Lo sguardo spazia sotto le mura, poi si perde nuovamente lontano, laggiù fino all’orizzonte.

    – Uffa, e adesso cosa faccio? – si chiede come tutti i giorni prima di sospirare e richiudere la finestra.

    Va a sedersi sul letto a baldacchino rivestito di veli dorati leggeri come ali di farfalla.

    Qualcuno bussa discretamente e Maristella non si sorprende. È Bonaria, la sua cameriera personale, che si affaccia timidamente alla porta. – Vostra Altezza Principessa reale, Sua Altezza la Regina Eleonora reclama urgentemente la vostra presenza.

    Maristella sospira nuovamente, poi si alza per andare a sedersi davanti alla specchiera. Con la spazzola d’oro massiccio inizia a pettinare i folti capelli, scuri come l’ala di un corvo, e con le mani affusolate li raccoglie sapientemente in una lunga treccia.

    Infine si guarda allo specchio. Che è bella è cosa certa, non fosse altro perché lo dicono tutti. Ha la pelle bianca e perfetta, le labbra rosee, il corpo flessuoso… ma a che cosa le serve tanta avvenenza se non ha neppure lo straccio di un innamorato?

    Sbuffa per via dell’abitudine, prende lo scialle di seta chiara con le frange di rubini e se lo avvolge attorno alle spalle. Le pare vada bene col vestito vaporoso che indossa. La contessa Guasila non avrà niente da ridire.

    Infine, dopo aver frizionato i polsi e i lobi delle orecchie con essenza di rosa, esce dalla stanza per recarsi nel salotto della Regina sua madre dove è attesa.

    Sempre le solite cose un giorno dopo l’altro. Uffa, strauffa.

    Nel salotto della Regina

    Il Principe Arnaldo è troppo magro ed è logico che abbia il viso scavato, non è invece logico che sia anche così alto e cammini curvo, non è logico per niente che abbia il naso a becco e la voce nasale.

    Il Principe Arnaldo è il suo unico cugino, figlio dello zio Corrado, fratello della Regina sua madre, che è partito tanti anni prima in veste di ambasciatore per le Terre del Sud e mai tornato, ed è anche l’unico ragazzo di rango che vive a Corte.

    Maristella potrebbe considerarlo quasi un fratello, se non fosse per il fatto che il Re, nella remota eventualità di un suo matrimonio col ragazzo, dall’età dei suoi sei anni ha decretato che lo frequenti soltanto nelle occasioni ufficiali o durante i ricevimenti. Una scelta felice perché, con Arnaldo, Maristella non ha mai fatto altro che litigare. Quando erano bambini lui le tirava i capelli, le palline di mollica mentre erano a tavola, e le metteva persino gli scarafaggi dentro le scarpe, i vermi nel letto e le mosche nel tè.

    Da qualche tempo, però, trova troppo spesso il Principe Arnaldo anche nel salotto privato della Regina quando lei non ha il mal di testa e riceve le dame, offre il tè delle cinque con i bignè e il tiramisù, prende lezioni di tango o gioca a carte col Re suo padre e gli ufficiali nei tediosi dopocena.

    Qualsiasi cosa dica il Principe Arnaldo l’infastidisce. Che sia per via della voce nasale? O per il fatto che lo trova così poco attraente?

    Ma anche Berto, il padre della sua amica Adelaide, è piuttosto brutto, così grossolano e robusto, col naso che pare un pomodoro secco e la grande bocca capace di far esplodere certe risate grasse… La sua simpatia le mette allegria. Dunque, il nocciolo della questione è che il Principe Arnaldo suo cugino non le sta per niente simpatico.

    Proprio pochi giorni prima, l’arciduchessa Rebecca sua cugina e istitutrice l’ha invitata a cercare di fraternizzare maggiormente col Principe Arnaldo per una questione di buoni rapporti futuri. Naturalmente non c’è niente di ufficiale, le ha assicurato.

    – Perché? Cosa c’entrano i buoni rapporti futuri? – ha chiesto lei, subito all’erta.

    L’arciduchessa Rebecca ha abbassato notevolmente la voce come se nel grande salone deserto qualcuno potesse sentirle. – Nell’eventualità… beh… sapete, Vostra Altezza Principessa Maristella, vi serva un marito.

    – Un marito? – ha ribattuto stupita. – Ma…

    La cugina Rebecca si è sistemata la crocchia che inizia a ingrigire e ha alzato le sopracciglia sottili sul viso cavallino. – Lo so cosa pensate, Vostra Altezza Principessa Maristella. Verrà sicuramente un principe dalle Terre del Sud a chiedervi in sposa, prima o poi, ma per ora… beh, come sapete, non si è presentato ancora nessuno.

    Ci ripensa ora, con una rabbia prepotente che deve nascondere dietro un sorriso di circostanza in risposta a quello che le ha appena rivolto la contessa Guasila, con le labbra esageratamente truccate di rosso carminio che scoprono una dentatura gialla, risultato di troppi sigari fumati e del consumo di una quantità smisurata di tazzine di caffè.

    – Vi trovo deliziosa, Altezza Reale Principessa Maristella,

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