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La Stele di Rosetta
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La Stele di Rosetta

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La Stele di Rosetta è una stele egizia in granodiorite che riporta un'iscrizione divisa in registri, in tre differenti grafie: geroglifico, demotico e greco. L'iscrizione è il testo di un decreto tolemaico emesso nel 196 a.C. in onore del faraone Tolomeo V Epifane, al tempo tredicenne, in occasione del primo anniversario della sua incoronazione.Poiché si tratta pressoché del medesimo testo, la stele offrì, grazie alla parte in greco, una chiave decisiva per la comprensione dei geroglifici.Il nome deriva da quello latinizzato di Rosetta, oggi nota come Rashid, antica città sul delta del Nilo, dove fu scoperta nel 1799 da Pierre-Francois Bouchard, capitano nella Campagna d’Egitto di Napoleone Bonaparte. Demotico e geroglifico non sono due lingue diverse ma due differenti grafie della lingua egizial: il geroglifico era usato per testi incisi sui monumenti o in atti di particolare rilevanza mentre il demotico, che derivava da una semplificazione della grafia ieratica, era usato per documenti ordinari; nell'epoca tarda l'uso di redigere anche i testi ufficiali in demotico derivava dall'essersi ristretta quasi solamente alla classe sacerdotale la conoscenza della grafia geroglifica. Il dottore inglese Thhomas Young intuì che il cartiglio nel testo geroglifico conteneva il nome del sovrano ed era riportato allo stesso modo nel testo greco nel registro sottostante. Ma il contributo più importante alla comprensione dell'egizio e allo studio della stele di Rosetta fu quello del francese Jean-Francois Champollion grazie alla sua conoscenza della lingua copta, una forma tarda della lingua egizia utilizzata nella stele e scritta foneticamente usando l'alfabeto greco.
LanguageItaliano
Release dateJun 24, 2016
ISBN9788898301430
La Stele di Rosetta

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    La Stele di Rosetta - E.A. Wallis Budge

    La stele di Rosetta

    Da La mummia, capitoli di

    Archeologia Funeraria Egiziana

    di E. A. Wallis Budge

    Edizione Italiana tradotta e curata da

    Leonardo Paolo Lovari

    © Tutti i diritti riservati alla Harmakis Edizioni

    Divisione S.E.A. Servizi Editoriali Avanzati,

    Sede Legale in Via Del Mocarini, 11 - 52025 Montevarchi (AR)

    Sede Operativa, la medesima sopra citata.

    Direttore Editoriale Paola Agnolucci

    www.harmakisedizioni.org

    info@harmakisedizioni.org

    I fatti, le opinioni e le immagini riportate in questo libro impegnano esclusivamente l’Autore,

    Possono essere pubblicati nell’Opera varie informazioni, comunque di pubblico dominio, salvo dove diversamente specificato.

    ISBN: 978-88-98301-43-0

    © Impaginazione ed elaborazione grafica: Sara Barbagli

    La stele di Rosetta¹ e la stele di Canopo

    Le osservazioni che seguono riguardo la decifrazione dei geroglifici egiziani, devono essere prima introdotte da una descrizione degli eccezionali oggetti dell’antichità i cui nomi sono a capo di questo capitolo.

    La Stele di Rosetta è una lastra di basalto nero, ora è conservata al British Museum (Galleria Egizia, n° 24). E’ stata trovata da un ufficiale di artiglieria francese chiamato Boussard, tra le rovine di Fort Saint Julien, a Rosetta vicino alla foce del Nilo, nel 1799, ma in seguito è entrata in possesso del governo britannico alla capitolazione di Alessandria. E’ incisa con frammenti di 14 linee di geroglifici, 32 linee di demotico, e 54 linee di greco. Una porzione della pietra si è staccata dalla parte superiore, e anche l’angolo in basso a destra ha subito un danno. Ora misura 114 centimetri x 72 centimetri x 27 centimetri. Possiamo avere un’idea della dimensione originale della Stele di Rosetta, confrontando il numero di linee su di essa con il numero di quelle sulla Stele di Canopo, che è inscritta in geroglifico, demotico e greco, misura 218 centimetri × 79 centimetri x 35 centimetri ed è incisa con 36 linee di geroglifici, 73 linee di demotico, e 74 linee di greco.

    L’iscrizione in demotico è sul bordo della stele. Questa stele è stata innalzata presso Canopo nel nono anno del regno di Tolomeo III., Evergete II. (247-222 a.C.), per registrare il decreto fatto a Canopo dal sacerdote, riunendo tutte le parti d’Egitto, in onore del re. Documenta i grandi benefici che egli aveva conferito all’Egitto, e stabilisce quali feste devono essere celebrate in suo onore, e in quello di Berenice, la Stele di Rosetta si conclude con un decreto che ordina che una copia di questa iscrizione in geroglifico, greco e demotico, doveva essere sistemata in ogni grande tempio in Egitto. Ora la Stele di Rosetta è iscritta con 32 righe di demotico, e la Stele di Canopo con 73; ma siccome le linee sulla Stele di Rosetta sono più del doppio della lunghezza di quelli sulla Stele di Canopo, è abbastanza sicuro che ogni documento

    p. 109

    , e sopra anch Ta , datore di vita. Le inscrizioni sulla Stele di Rosetta formano una versione di un decreto dei sacerdoti egiziani riuniti a Menfi in onore di Tolomeo V, Epifane, re d’Egitto, 195 a.C., scritto in geroglifico, demotico e greco. Un facsimile² di questi è stato pubblicato dalla Society of Antiquaries  ³ nel 1802, e le copie sono state distribuite tra gli studiosi che erano ansiosi di intraprendere la ricerca dei testi.

    Il testo geroglifico è stato tradotto da Brugsch nella sua Inscriptio Rosettana , Berlino, 1851; da Chabas, L’Inscription hiéroglyphique de Rosette, Paris 1867; e Sharpe The Rosetta Stone in hieroglyphics and Greek , London, 1871, ecc. Il testo demotico è stato studiato da M. de Sacy, Lettre à M. Chaptal sur l’inscription égypt. de Rosette, Paris 1802; da Åkerblad, Letter à M. de Sacy sur l’inscription égypt. de Rosette , Paris 1802; da Young, Hieroglyphics (raccolti dalla società egiziana, organizzato dal Dr. T. Young, 2 voll., c., 100 piatti, 1823-1828), pl. x ss.; da Brugsch, Die Inschrift von Rosette nach ihrem ägyptisch-demotischen Texte sprachlich und sachlich erklärt , Berlino, 1850; Salvolini, Analyse Grammaticale Raisonnée de

    p. 110

    différents textes des anciens Egyptiens, Vol. I., Texte hiéroglyphique et démotique de la pierre de Rosette, Paris, 1836. Questo lavoro non è mai finito. Il testo greco è stato curato da Heyne Commentatio in inscriptionem græcam monumenti trinis titulis insigniti ex Aegypto Londinum apportati, in Tom. xv. di commento. Soc. R. Sc. Gott, pp 260-280..; Ameilhon Eclaircissements sur l’inscription grecque du monument trouvé à Rosette , Paris 1803; Drumann, Commentatio in inscriptionem prope Rosettam inventam, Regiomont 1822.; e Drumann, Historisch-antiquarische Untersuchungen über Aegypten, oder die Inschrift von Rosette aus dem Griechischen übersetzt und erläutert, Vedi quanto specificato, Königsberg, 1823; Lenormant, Essai sur le texte grec de l’inscription de Rosette, Paris 1842; Letronne, Recueil des inscriptions grecques et latines d’Egypte, Parigi, 1842; di Franz in Boeckh, Corpus Inscriptionum Græcarum, t.

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