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Crash - Libro 2
Crash - Libro 2
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Crash - Libro 2

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About this ebook

Taylor ha accettato che Jesse sia un vampiro. Quando scopre di più sulla realtà paranormale e sul suo destino, sente il suo mondo crollarle addosso.

LanguageItaliano
PublisherBadPress
Release dateJul 4, 2016
ISBN9781507146279
Crash - Libro 2

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    Crash - Libro 2 - Chrissy Peebles

    Sommario

    Sommario.............................................................................................................................1

    Capitolo 1.............................................................................................................................5

    Capitolo 2..........................................................................................................................10

    Capitolo 3..........................................................................................................................14

    Capitolo 4..........................................................................................................................19

    Capitolo 5..........................................................................................................................22

    Capitolo 6..........................................................................................................................26

    Capitolo 7..........................................................................................................................34

    Capitolo 8..........................................................................................................................37

    Capitolo 9..........................................................................................................................43

    Capitolo 10........................................................................................................................50

    Capitolo 11........................................................................................................................58

    Capitolo 12........................................................................................................................63

    Capitolo 13........................................................................................................................67

    Capitolo 14........................................................................................................................70

    Capitolo 15........................................................................................................................78

    Capitolo 16........................................................................................................................83

    Capitolo 17........................................................................................................................86

    Capitolo 18........................................................................................................................94

    Capitolo 19........................................................................................................................97

    Capitolo 20.....................................................................................................................101

    Capitolo 21.....................................................................................................................104

    ............................................................................................................................................110

    Capitolo 22.....................................................................................................................110

    Capitolo 23.....................................................................................................................117

    Capitolo 24.....................................................................................................................122

    Capitolo 25.....................................................................................................................125

    Cover art: Book Cover by Design

    Ti aspetta molto altro dopo Crush!

    Capitolo 1

    Quel giorno, Jesse m’invitò al concerto di una band Indie Rock al parco. Le persone avevano portato le proprie coperte e le avevano distese per terra. C’erano anche sedie sdraio e contenitori colmi di cibo e bevande giacchiate, poiché la temperatura sfiorava i quaranta gradi. Il sole mi riscaldava la pelle e, dopo un po’, cominciai ad avere la sensazione di trovarmi dentro una sauna o un microonde. Tuttavia, nonostante il caldo, la musica era grandiosa e mi divertii molto.

    Mentre il gruppo continuava a suonare, Jesse mi osservava. I suoi bermuda jeans abbracciavano il suo fantastico, sodo didietro, e la t-shirt aderiva perfettamente al suo petto muscoloso. Il tatuaggio tribale brillava alla luce del sole, ed io lo trovai particolarmente sexy.

    Ci avvicinammo al palco. Quando la canzone raggiunse il suo culmine, tutti cominciarono a ballare. Presi l’ultimo sorso della bevanda che mi aveva offerto e mi unii alla folla. Degli sconosciuti sudaticci continuavano a scontrarsi su di me, alcuni di loro chiaramente ubriachi.

    Jesse era stato fuori città per un paio di giorni, quindi avevo avuto tutto il tempo di schiarirmi le idee e pensare ai miei sentimenti. Durante quel breve periodo, imparai alcune cose molto importanti. Anche se non capivo Jesse, sapevo di non potere vivere senza di lui. Odiavo fosse andato via, e non ero nemmeno sicura del perché lo avesse fatto, ma pensai che forse avesse bisogno di concedermi un po’ di spazio. Aveva solamente accennato a un’emergenza familiare, ma non lo forzai, sapendo mi avesse detto già più del dovuto.

    Quando tornò e mi chiamò, colsi immediatamente l’occasione di vederlo, quindi eccoci qui. Al parco, vicini mentre saltiamo a ritmo di musica. Osservai i belllissimi e scolpiti lineamenti di Jesse e decisi che fosse troppo bello per essere pericoloso, ma ero abbastanza saggia da capire che le apparenze ingannano. Il mio Jesse, quell’affascinante capolavoro dagli occhi blu, era un vampiro, e sapevo che sarei dovuta scappare da lui, il più velocemente possibile. Era quello che avrebbe fatto ogni persona razionale, dissi a me stessa per l’ennesima volta. Il problema era che dopo un solo sguardo nella sua direzione, la mia razionalità si gettava dalla finestra.

    Studiai le sue labbra e gli rivolsi un’espressione seducente. Volevo baciarlo. Sapevo che le mie labbra avessero bisogno delle sue, ed era una tortura dovere aspettare fino a quella sera per avere uno dei suoi irresistibili baci. Quando si accorse che lo stessi fissando, cercò i miei occhi con lo sguardo. Gli sorrisi e lui ricambiò il gesto, scoprendo quei denti bianchissimi. Ero affascinata dal sorriso di Jesse così come dal suo sguardo. Stava crescendo qualcosa tra di noi, come la lava di un vulcano che vuole esplodere—e sarebbe stata un’esplosione grande, enorme.

    Improvvisamente, la temperatura sembrò salire di almeno cinque gradi, e sentii il mio volto arrossire.

    «Hai bisogno di qualcosa che ti rinfreschi?» chiese con un tono quasi derisorio.

    Annuii. Avrei dato di tutto per una bevanda ghiacciata. Sorridendo, Jesse mi portò alla nostra coperta, dove c’era meno confusione. Mi spostò dolcemente i capelli dal viso, poi i suoi occhi si concentrarono sulle mie labbra. Il mio cuore cominciò a galoppare quando mi avvolse tra le braccia e sigillò le nostre bocche con un bacio paradisiaco. Improvvisamente, ebbi una strana sensazione.

    La sua bocca, che era sempre stata calda, adesso era gelida. Mi domandai se fosse una cosa da vampiri, poiché dovrebbero essere freddi. Almeno questo era quello che avevo letto nei libri e visto nei film. Mi ci volle un momento per rendermi conto che avesse un cubetto di ghiaccio tra i denti, creando il bacio perfetto per una giornata tanto calda—un bacio che non avrei dimenticato facilmente. Quando la musica si affievolì, la lingua di Jesse cominciò a esplorare la mia bocca. Poi, lentamente, mi passò il ghiaccio. Sentii un brivido di passione percorrermi la schiena mentre ci scambiavamo il cubetto, che si sarebbe sciolto nell’arco di qualche secondo. Mi persi nel ritmo che avevamo stabilito, e avrei potuto giurare che il tempo attorno a noi si fosse fermato. Fu un bacio talmente erotico e stuzzicante. Non avevo mai sperimentato una cosa del genere in un posto pubblico, ed ero così persa nel momento da dimenticarmi della musica e dalle altre persone. Stavo baciando il ragazzo più bello del concerto e stavo vivendo un momento da film, come nessuno prima d’ora. La cosa divertente fu che sentii caldo e freddo contemporaneamente. Jesse era un baciatore esperto, e quel concerto non lo avrei mai e poi mai dimenticato, e non aveva niente a che fare con la band.

    Il cubetto di ghiaccio si sciolse e sorrisi. «Chi dice che un bacio sia soltanto un bacio, huh?»

    I suoi occhi blu guardavano direttamente nei miei. «Mi fai impazzire, Taylor. Vuoi riprovarci?» Disse, quasi sussurrando, con la voce più sexy che avessi mai sentito.

    Gli rivolsi un’espressione entusiasta. «Pensavo non lo avresti mai chiesto!»

    Dopo la nostra intensa sessione di baci, Jesse mi passò un cubetto sul collo. Io emisi un gridolino; era freddo, ma molto piacevole.

    Quando il concerto finì, conservammo tutto, e passammo tra la folla. Jesse mi guidò alla mia auto.

    Mi abbracciò. «Sei fantastica,» disse. «Mi sono divertito molto.»

    Jesse mi faceva sentire la ragazza più fortunata al mondo, e decisi proprio in quel momento che sarebbe stato l’unico uomo della mia vita. Lo guardai. «Non ho mai smesso di pensarti, nemmeno per un secondo, quando sei andato via.»

    «Aw. Grazie, Taulor. Mi dispiace di essere andato via in quell modo, ma... beh, è soltanto che—»

    «Non fa niente,» dissi. «Non mi devi una spiegazione. Soltanto perché ci siamo baciati, non vuol dire che debba raccontarmi tutti i tuoi segreti più oscuri.» Sorrisi e gli accarezzai il volto. «Inoltre, mi hai già svelato quello più grande. Sappi soltanto che sono qui per te. Ho tante domande ma, ovviamente, non ti farò pressioni.»

    «Non ho mai incontrato nessuno come te,» disse, baciandomi la fronte.

    «Beh, posso certamente dire lo stesso di te.»

    Lui ridacchiò ed io gli sorisi.

    «Devo andare,» dissi. «Se non rispetto il coprifuoco a mia madre verrà un infarto.»

    «Vorrei mi avessi lasciato guidare.»

    «Ero già da queste parti. Stavo facendo delle commissioni per mio padre.»

    Spostò i capelli umidi dalla fronte e mi guardò profondamente negli occhi. «Ti va di stare insieme domani?» chiese.

    «Mi piacerebbe molto.»

    «Kira farà gli spaghetti, potresti cenare con noi.»

    «Sembra fantastico. Buonanotte, Jesse.»

    La sua mano mi afferrò il volto e lo attirò a sé. Il battito del mio cuore accelerò. Le sue labbra sfiorarono le mie, e sentii il sangue scorrermi tra le vene.

    «Buonanotte, Taylor.»

    «Buonanotte,» dissi.

    Avviai l’auto e imboccai la strada principale. Era difficile, quasi impossibile, smettere di pensare a quel bacio. Nessuno mi aveva mai baciato in quel modo, con tanta passione da farmi vedere i fuochi di artificio. «Fuochi di artificio?» dissi e ridacchiai di me stessa guardando lo specchietto retrovisore. Era talmente sdolcinato, ma così vero.

    * * *

    Parcheggiai nel vialetto dieci minuti prima del coprifuoco. Afferrando la mia borsa, scesi velocemente dall’auto e la chiusi. Proprio quando cominciai a camminare verso casa, sentii qualcosa di freddo pungermi il collo. Il mio cuore impazzì.

    «Una parola e sei morta,» una dura voce maschile disse.

    Rimasi immobile in preda alla paura non appena qualcuno mi coprì gli occhi con una fascia nera, poi mi mise un bavaglio. Un uomo mi coprì la bocca con del nastro adesivo, mentre un altro mi legava mani e piedi con della corda. Mi trascinò sulle sue spalle e fui travolta dalla paura. Aiuto! Mi stanno rapendo! Il mio cervello urlò, ma non osai emettere nemmeno un suono. Cercai di opporre resistenza, ma ero legata e imbavagliata.

    «Mettela sul furgone!» Un uomo esclamò.

    Mentre mi dimenavo, fui lanciata dentro un furgone e la mia mente iniziò a correre. Non può essere vero! Cercai di chiedere l’aiuto dei miei genitori. Se solo potessero sentirmi. Se solo riuscissi a gridare, forse Max potrebbe abbaiare, e papà o mamma verrebbero alla porta. Se solo...

    Gli pneumatici sfregarono e il veicolo s’immise in strada. La puzza di benzina mi diede il voltastomaco. Provai a scalciare e urlare, ma ero legata. Mi chiesi che cosa volessero da me.

    «Te l’ho già detto,» uno di loro disse, «dovremmo ucciderla adesso.»

    Mi venne la pelle d’oca sentendo la sua freddezza.

    «Ha ragione,» l’altro rispose. «Fallo, qui, adesso. Abbiamo ingannato i suoi tutori, ma per quanto? Dobbiamo fare alla svelta prima del loro ritorno.»

    «Conosci le regole,» una voce sibilò. «Se la uccidiamo adesso, avranno il diritto di scegliere un’altra, e ci ritroveremo al punto di partenza. Dobbiamo seguire il piano.»

    «Sono d’accordo,» una donna rispose. «Dobbiamo impedire la cerimonia del millennio.»

    «Non voglio ucciderla,» un’altra donna disse. «È solo... una vittima innocente. Non è giusto.»

    «Se non la uccidiamo, vinceranno,» un altro commentò. «Avranno la situazione in pugno quando gli darò quello di cui hanno bisogno.»

    «Il Clan Mantiver non si fermerà davanti a niente per distruggerci,» un’altra voce rispose. «La sua morte impedirà che diventino più potenti di quanto già non siano.»

    «Sarà la loro fine!» Un altro esclamò.

    Grandioso, pensai. Uno scambio d’identità era l’ultima cosa di cui avessi bisogno. Dai loro discorsi, compresi che la mia morte sarebbe servita per vendicarsi dei loro rivali, sebbene non avessi idea di chi questi ultimi fossero. La mafia? Qualche specie di... banda? Non lo sapevo, ma volevo disperatamente dirgli chi fossi. Era chiaro mi avessero scambiato per un’altra persona. Forse se glielo avessi spiegato, mi avrebbero lasciato andare. Dopotutto, non li avevo visti in volto, quindi non ero una minaccia. Poi realizzai: Jesse mi aveva rivelato la sua identità. Forse il suo clan voleva eliminarmi perché sapevo troppo. Volevo assicurarli che non avrei mai rivelato a nessuno l’identità di Jesse, che avrei portato il loro segreto nella tomba. Jesse era tutto per me, e non avrei mai tradito la sua fiducia; sfortunatamente, i miei rapinatori non mi concessero la possibilità di spiegare. Non ero completamente certa che fossero dei vampiri. Ma mi avevano sentito mentre cercavo di allentare la corda, quindi avevano un udito soprannaturale. Nessun umano avrebbe mai potuto percepire quel suono con il rumore del motore, la radio e voci che parlavano.

    Percorremmo le strade solitarie, e non sentii nemmeno un’auto passare. Presi in considerazione l’idea di aprire il furgono e saltare. Immaginai stessimo andando a ottanta chilometri orari, ma sarebbe stato più semplice guarire da un collo fratturato che da una pallottola in testa. Le corde iniziarono a bruciare la mia pelle. Mossi le mani alla ricerca di un po’ di sollievo, quando un uomo mi urlò contro.

    «Ferma!» Esclamò. «O ti ucciderò immediatamente.»

    Rabbrividii sentendo quella voce e obbedii. Non era possibile che mi avesse sentito. Mi chiesi perché fossero in tanti solamente per rapire una donna indifesa. Come potevano essere così crudeli.

    Il veicolo si fermò, e il mio stomaco si contorse quando sentii gli sportelli aprirsi. Ecco, pensai. La mia ora è arrivata. Trattenni il respiro, percependo dei passi avvicinarsi. Delle forti braccia mi presero e mi poggiarono su una superficie dura, forse asfalto. Le mie gambe erano deboli, ma uno degli uomini mi mise in piedi e slegò le caviglie. Idiota, sibilai nella mia mente. La gelida aria mi colpì. Provai a vedere attraverso la benda, ma era tutto buio.

    Un uomo mi spinse in avanti. «Cammina!»

    Sospirai e barcollai sulla superficie, poi sentii le mie scarpe sprofondare nell’erba. Mentre camminavo facendo attenzione, una felce mi sfiorò il viso. La mia immaginazione stava viaggiando. Ripensai a tutti i film sui pirati che avevo visto, tutte quelle persone che camminavano sulle assi. C’erano parecchi dirupi da queste parti. L’uomo alle mie spalle mi spingeva, costringendomi ad andare più veloce. Sentii profumo di pini e muschio. In un’altra situazione, lo avrei trovato bellissimo.

    Il mio cuore batteva all’impazzata. Ero sicura mi stessero portando in qualche luogo isolato per uccidermi. Un posto in cui nessuno mi avrebbe mai trovato.

    Comunque, mi rifiutai di fare silenzio. Non potevo combatterli, ma gli avrei reso l’impresa più difficile. Dovranno trascinare il mio corpo, perché non camminerò fino alla mia tomba. Dovranno fare loro il lavoro sporco! Feci un passo sulla sinistra e poi cercai di cadere.

    Forti braccia mi afferrarono e mi agitai come una gazzella tra le zampe del leone.

    «Se non proseguiamo, non raggiungeremo mai il posto designato in tempo,» un uomo disse.

    «Forse dovrei farla fuori adesso,» un altro rispose.

    Urlai attraverso il bavaglio al pensiero che volessero farmi del male.

    «No!» Un altro urlò. «Deve essere sacrificata a mezzanotte.»

    Sacrificata?

    Tremando di paura, mi dimenai ancora di più tra le braccia del tizio. Mi resi conto improvvisamente che il mio rapimento non avesse niente a che fare con la mafia, i vampiri o una gang di strada; piuttosto, ero tra le mani di qualche strano gruppo di fanatici. Potevo a malapena respirare, terrorizzata.

    «Quanta strada ancora?» chiese un uomo.

    «Siamo qui,» rispose un altro.

    A quel punto, annaspavo al pensiero di essere sacrificata per qualche strano rituale.

    Ricordai quello che aveva detto Fred sulle streghe, e capii che non fosse poi una teoria tanto improbabile. Il mio cuore non aveva mai battuto tanto velocemente. L’uomo mi teneva in una morsa stritolante e non avevo scampo. I miei piedi lasciarono improvvisamente il terreno mentre mi prendeva e trascinava. Mi agitai tra le sue braccia, senza alcun risultato. Mi poggiò gentilmente su una roccia e mi costrinse a sdraiarmi. Non ero mai stata così terrorizzata nella mia vita.

    Delle dita afferrarono le mie caviglie e polsi. Li legarono con una corda, impedendomi di muovermi. Non aveva senso che avessero lasciato la benda e il bavaglio, tanto mi avrebbero ucciso comunque. Forse volevano risparmiarmi la visione del pugnale che mi perforava il cuore. Ascoltai attentamente mentre si muovevano intorno, e mi dimenai ancora, cercando di liberarmi.

    «Costringetela a obbedire,» disse una donna.

    «Non funzionerà su di lei,» rispose un uomo. «E sai il perché!»

    «Ha ragione,» disse un altro. «I Petali non possono essere soggiogati.»

    Soggiogare? È quello che fanno i vampiri. E fu in quel momento che capii; erano vampiri! A quel punto, seppi che la causa della mia morte fosse il segreto svelatomi da Jesse. Desiderai non mi avesse mai detto una parola. La mia vita era molto più sicura quando vivevo nell’oscurità, credendo che i vampiri facessero parte soltanto di una fantasia macabra e dei film di Hollywood.

    «Niente candele,» disse un tipo. «Niente uomini incappucciati o libri di magia.»

    «Sei sicuro che sia il modo corretto?» chiese una donna.

    «C’è la luna piena,» rispose qualcuno, «e Jared si sta occupando della parte difficile.»

    «Deve essere fatto,» disse Jared.

    «Soltanto... sii gentile,» lo supplicò un uomo.

    Gentile? Come poteva un omicidio essere gentile? Ero sicura intendessero in maniera compassionevole, ma non ero un cane, e non meritavo di essere uccisa come un animale sfortunato e malato.

    «Le bucherò il cuore con l’antico pugnale in un solo colpo, proprio a mezzanotte,» disse Jared. «Non sentirà niente.»

    Mi venne il voltastomaco. Perché volevano sacrificarmi nel bel mezzo del bosco in questo modo? Non volevo morire. Avevo ancora tanto per cui vivere. Potevo immaginare la mia famiglia piangere accanto al mio cadavere.

    Le lacrime cominciarono a rigarmi il volto. Non c’era modo di scappare a questo incubo, e nessuno avrebbe sentito le mie urla. Non mi avevano concesso le mie ultime parole e non si erano disutrbati a offrirmi un ultimo pasto. Singhiozzai. La mia vita sarebbe finita su una fredda roccia. Ricordai la sorella di Jesse parlare di un marchio, quindi mi domandai se avessero scelto me nello specifico per questa cerimonia. Perché non mi ha avvertito? Perché non ha cercato di fermarli, di aiutarmi? Mi aveva lasciato in balia del mio destino.

    «Non guardarmi così,» un tipo disse.

    «Odio questa storia,» disse una donna. «Non possiamo uccidere tutti i Petali in questo modo.»

    «Possiamo e lo faremo.»

    «Beh, io lo odio!»

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