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Il Segreto dei Wilkinson
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Il Segreto dei Wilkinson

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About this ebook

"Il sogno di un giovane cuoco può realizzarsi o trasformarsi in un incubo, dipende solo da te..."

Questa non è un'opera di narrativa tradizionale, bensì di iper-narrativa.
Durante la lettura, sarete chiamati a fare delle scelte, che possono influenzare la trama e cambiare il destino del protagonista. Nell'introduzione trovate le poche, semplici istruzioni che vi suggeriranno come utilizzare i collegamenti (link) ipertestuali che rappresentano le decisioni da prendere o il percorso narrativo da seguire per continuare con lo svolgimento naturale della storia.
Si tratta di un'opera sperimentale, sviluppata per il manuale “Iper-Narrativa: Creare e Pubblicare Romanzi e Racconti Ipertestuali”, di cui trovate i dettagli sul mio sito bonaventuradibello.com alla sezione LIBRI (bit.ly/ipernarrativa).
Non è stata pensata, quindi, come un'opera di narrativa tradizionale né sviluppata in tutti i suoi possibili risvolti, quindi non aspettatevi un best-seller letterario.
Il vero obiettivo di quest'opera è in realtà duplice: mostrare alcune delle possibilità offerte dall'iper-narrativa, oggi alla portata di molti autori di romanzi e racconti 'tradizionali', e nello stesso tempo raccogliere il vostro prezioso parere sugli aspetti che potrebbero essere migliorati riguardo al risultato e ai meccanismi coinvolti nello sviluppo delle storie, per dare vita a contenuti extra che saranno pubblicati sul sito affinché siano di aiuto e ispirazione per gli autori che vorranno cimentarsi in questo genere di opere. [Seconda edizione corretta]

L’Autore
Bonaventura Di Bello è conosciuto, oltre che per la sua lunga carriera divulgativa e formativa, come autore di interactive fiction con oltre cinquanta opere al suo attivo. Dopo un trentennio di lavoro redazionale su libri e periodici di carattere tecnico e didattico, torna oggi alla sua passione originale, mai sopita, e prima di avviarsi alla pubblicazione dei suoi vecchi titoli nel nuovo formato, condivide con il grande pubblico questo esperimento iniziale di iper-narrativa.
LanguageItaliano
Release dateJul 1, 2016
ISBN9786050470468
Il Segreto dei Wilkinson

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    Book preview

    Il Segreto dei Wilkinson - Bonaventura Di Bello

    Morgan Everett

    Il Segreto dei Wilkinson

    di BONAVENTURA DI BELLO

    Introduzione

    Quella che avete fra le mani non è un'opera di narrativa tradizionale, bensì di iper-narrativa.

    Si tratta di un'opera sperimentale, utilizzata a fini didattici per il  manuale Iper-Narrativa: Creare e Pubblicare Romanzi e Racconti Ipertestuali, di cui trovate i dettagli sul mio sito bonaventuradibello.com alla sezione LIBRI (bit.ly/ipernarrativa). Non è stata pensata, quindi, come un'opera di narrativa tradizionale né sviluppata in tutti i suoi possibili risvolti, quindi non aspettatevi un best-seller letterario.

    Il vero obiettivo di quest'opera è in realtà duplice: mostrare alcune delle possibilità offerte dall'iper-narrativa, oggi alla portata di molti autori di romanzi e racconti 'tradizionali', e nello stesso tempo raccogliere il vostro prezioso parere sugli aspetti che potrebbero essere migliorati riguardo al risultato e ai meccanismi coinvolti nello sviluppo delle storie, per dare vita a contenuti extra che saranno pubblicati sul sito affinché siano di aiuto e ispirazione per gli autori che vorranno cimentarsi in questo genere di opere.

    Ma prima di tutto è importante che leggiate la storia contenuta in questo libro, ricordando che in alcuni punti sarete chiamati a fare delle scelte, usando i collegamenti (link) contrassegnati dalla parola CONTINUA (oppure RIPROVA) fra parentesi, e che tali scelte determineranno un cambiamento nella trama o la scoperta di nuovi risvolti e informazioni sulla storia e sui personaggi.

    In genere potrete proseguire nella lettura in modo lineare, ma nel caso vi troviate di fronte a un collegamento da utilizzare e dimentichiate di usarlo, la pagina successiva conterrà un avviso che vi consiglierà di tornare indietro e usare, appunto, il link o i link presenti nella pagina precedente, in modo da evitare 'deviazioni' errate nella storia. Nello stesso tempo, se a seguito di una vostra scelta doveste ritrovarvi di fronte a un finale, avrete la possibilità di riprendere dal punto in cui avete compiuto la scelta stessa oppure dall'inizio.

    Ricordate che il formato ebook permette di usare i 'segnalibri', quindi se desiderate memorizzare una 'posizione' prima di compiere una scelta che potrebbe rivelarsi determinante nello svolgimento della trama, usate tale meccanismo per tornare poi rapidamente e facilmente al punto di scelta e riprovare.

    Nella pagina dedicata al manuale di iper-narrativa sul mio sito troverete un articolo di riferimento a quest'opera, dove potrete lasciare un commento, se lo desiderate, e partecipare alla discussione. Altrimenti, siete liberi di contattarmi usando il modulo presente sulla home page oppure scrivendo direttamente a info@bonaventuradibello.com.

    Buona continuazione e buona lettura... cominciate la vostra iper-lettura cliccando sul primo CONTINUA...

    Attenzione! Per proseguire correttamente nella storia devi usare il collegamento o i collegamenti ipertestuali presenti nella pagina precedente e marcati come CONTINUA... o RIPROVA.

    Non facendolo, rischi di perdere il filo della storia oppure di scoprire in anticipo i suoi risvolti, rovinandoti così il piacere della scoperta.

    Torna indietro di una pagina e prosegui selezionando una delle scelte, se presenti, oppure usando l’unico collegamento presente qualora non vi siano più scelte nella pagina.

    Troverai questo avviso ogni volta che, per distrazione, dimenticherai di usare il link o i link presenti nell'ultima pagina letta. 

    TRAMA 01

    01-01 Annuncio di una tragedia

    A strapparmi via dai sogni, anche quella mattina, furono i rumori e la luce che quell’unica finestra rotta da anni, e mai aggiustata, lasciava filtrare insieme all’umidità e al freddo che non abbandonavano mai i quartieri della periferia londinese.

    Prima che anche gli odori della strada, quasi mai piacevoli all’olfatto, irrompessero per impregnare la stretta stanza che ospitava il mio modesto giaciglio, assaporai per qualche minuto il profumo che la nuova ricetta, preparata prima di crollare per la stanchezza e il sonno, aveva portato dall’unica altra stanza che fungeva anche da cucina in quei pochi metri quadrati che ospitavano me e mio padre da quando ne avessi il ricordo.

    Ero stato io a preparare quella ricetta, e ne ero orgoglioso, ma non ci sarei riuscito senza i consigli che il mio caro amico e collega Willard Hartman mi elargiva nei pochi attimi di tregua che il nostro duro lavoro al Sailors’ Cove ci lasciava, attimi che dovevamo praticamente rubare, assieme agli ingredienti, al nostro datore di lavoro, il cinico e avido Adriel Ackerman.

    Per me e il vecchio Willard, che chiamavo amichevolmente Will nonostante la differenza d’età, si trattava quasi di un gioco con il quale sfuggire, in qualche modo, alle delusioni e alle umiliazioni del nostro lavoro in cucina, ma in realtà era cominciato con il suo intento di rendermi un cuoco degno di servire i nobili, ruolo che Will aveva rivestito per molti anni, in gioventù, prima che una spietata malattia lo rendesse quasi storpio costringendolo ad abbandonare quell’ambiente e accontentarsi, come il sottoscritto, di ciò che il Sig. Ackerman e la sua bettola potevano offrire.

    Ogni sera, dopo il lavoro, portavo con me degli ingredienti e le istruzioni di Will, e mi esercitavo nella piccola cucina di casa a preparare quei piatti che altrimenti non avrei mai visto, ed era il profumo e il sapore che riuscivo a tirarne fuori a confermarmi la validità del risultato, oltre ai commenti di Will quando riuscivo a portargli un assaggio la mattina, prima di cominciare il nostro lavoro.

    Quell’esercizio serale mi aveva sottratto ormai da lungo tempo alle letture, e la piccola pila di libri consunti poggiata semplicemente sulla sedia che faceva da comodino lo testimoniava con uno spesso strato di polvere. Evitavo quasi sempre di gettarvi sopra lo sguardo, al risveglio, ma del resto testimoniavano un’altra passione che, sempre a fatica, mi aveva permesso di acquisire un certo grado di cultura e proprietà di linguaggio che altrimenti mi sarebbero stati preclusi dall’impossibilità economica di frequentare gli studi.

    Anche quella mattina avrei dovuto recarmi al Sailor’s Cove, come tutti i santi giorni, ma non immaginavo la tragedia che da lì a poco avrebbe dato una nuova e violenta svolta alla mia esistenza, una tragedia annunciata da qualcuno che, dalla strada, invocava a gran voce il mio nome.

    Morgan! Morgan Everett! – era un giovane gendarme, che alternava il mio nome al suono del suo fischietto, in piedi accanto a una carrozza. Spalancai la finestra facendo attenzione a non ferirmi con le sporgenze taglienti di ciò che ne restava, e risposi agitando la mano.

    Tuo padre! Un incidente al porto! È grave! furono i brandelli di frasi che riuscii a cogliere mentre la strada si riempiva, come tutte le mattine a quell'ora, del brusio della gente e del rumore dei carri.

    Guardai per un attimo il giaciglio vuoto che mio padre lasciava silenziosamente ogni mattina, prima dell’alba, per recarsi al suo lavoro nel cantiere portuale.

    Poi feci cenno di aver capito al gendarme e, con il cuore che batteva all’impazzata e il gelo nel sangue, provai a gridare nella sua direzione per chiedergli di aspettarmi e sperare così di strappargli un passaggio fino al porto, ma tutto ciò che ne uscì fu un grido strozzato.

    Le scale del vecchio palazzo mi sembrarono ancora più tortuose e malandate, mentre scendevo di corsa verso la strada, evitando ciò che gli altri inquilini, quasi sempre più poveri di me, abbandonavano spesso sul percorso rendendolo ancora meno sicuro.

    (CONTINUA…)

    Ero troppo agitato per riflettere, e la scorciatoia che la vecchia scala esterna, pericolosamente instabile, rappresentava per scendere più velocemente in strada mi sembrò in quel momento l’unica alternativa per raggiungere in fretta il gendarme e la sua carrozza.

    (CONTINUA...)

    Attenzione! Per proseguire correttamente devi usare il collegamento o i collegamenti ipertestuali presenti nella pagina precedente e marcati come (CONTINUA...)

    Torna indietro di una pagina e prosegui selezionando una delle scelte, se presenti, oppure usando l’unico collegamento presente qualora non vi siano scelte.

    01-02 L’addio

    Sfidando l’instabilità della vecchia scala esterna, mi lasciai quasi scivolare fino alla strada, in tempo per raggiungere il gendarme mentre risaliva sulla carrozza per tornare al porto, e riuscii così a farmi accompagnare sul luogo dell’incidente.

    Avevo ancora il cuore che batteva all’impazzata quando scesi dalla carrozza e mi avviai verso la folla che si era radunata nel frattempo, tenuta a bada dai gendarmi. Mi feci largo fra lo stuolo di curiosi, e mi fermai di fronte a una scena che mi raggelò il sangue. Mio padre giaceva sotto il peso di un albero maestro, spezzatosi in seguito all’inclinazione di un vascello

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