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Anima quantica: Nuovi orizzonti della psiche e della guarigione
Anima quantica: Nuovi orizzonti della psiche e della guarigione
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Anima quantica: Nuovi orizzonti della psiche e della guarigione

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About this ebook

Si può essere sani e felici? Ognuno di noi è padrone di una realtà riflettente, che parla di sentimenti e pensieri, le cui radici sono al centro del petto, nel moto infinito della galassia emozionale, unica in grado di innalzare la nostra capacità di cogliere nelle cose materiali quell’elemento spirituale che rende possibile e dà senso alle infinite esperienze della nostra vita. Il dominio dell’indagine multidisciplinare che conduce nei meandri delle bizzarre dinamiche energetiche che determinano il nostro stato di salute, è il palpitante mondo quantistico in cui la vita vibra. Un amalgama di saperi che offrono coordinate preziose, mettendo sotto i riflettori l’uomo come creatore attivo della realtà. L’unione tra “Scienza e Divino” è capace di far ricomprendere il nostro rapporto con l’ambiente che viene plasmato attraverso il potere emotivo. La vera forza capace di irradiare la via del benessere e di condurci alla guarigione dentro di noi.
LanguageItaliano
Release dateAug 2, 2016
ISBN9788863653601
Anima quantica: Nuovi orizzonti della psiche e della guarigione

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    Anima quantica - Carmen Di Muro

    l’invisibile.

    PREFAZIONE DI ALESSANDRO SALVATORE

    Il potere dell’uomo è dentro la sua unicità. Nella profondità c’è il senso della vita, capace di generare meraviglie.

    A condurci con mano nella nostra essenza è Carmen Di Muro. Il suo saggio irradia luce sulla complessità dell’esistere laddove il senso va ricercato non nel visibile, ma nell’invisibile, in quel mondo animato da energie sottilissime di cui noi siamo composti e di cui è costituito tutto ciò che ci circonda e che esperiamo sotto forma di realtà scrive l’autrice. Il nord della bussola, la direzione che orienta quest’opera è l’Infinito Quantistico. La dottrina è svelata ed induce a guardare allo specchio: ci scopriamo costrutto di luce, un concentrato energetico di quanti. La scoperta è mirabile, perché invita il lettore ad osservare il mondo da un punto strategico: l’anima.

    Il big-bang dell’universo psicologico è all’interno. L’uomo è padrone di una realtà riflettente, che parla di pensieri, le cui radici sono al centro del petto. Nella sua dissertazione la Di Muro esegue un inno alla vita capace di far vibrare le emozioni. Sono vere e si possono toccare con mano. In un mondo caotico, votato alla materia, questo scritto eleva la sua tonalità offrendoci la riflessione che è catartica, perché priva di retorica e pervasa dall’intelligenza nell’assumersi la responsabilità di se stessi.

    L’autrice ci pone nel mezzo della galassia emozionale. La conseguenza è una presa di coscienza, che muove la caccia ad un tesoro nascosto. La pellicola che attraversa i nostri occhi è la realtà della quale siamo gli artefici. Il dominio dell’indagine sviluppata dalla Di Muro è il mondo in cui la vita vibra. Il campo di studio è multidisciplinare. Un amalgama di saperi che ci portano a vedere l’uomo come un campo di energia unificata: psiche, anima e corpo.

    L’unione indissolubile tra Scienza e Divino è capace di far ricomprendere il nostro rapporto con l’ambiente che viene plasmato attraverso il potere emotivo. La vera forza dell’uomo è la sua luce, capace di irradiare la via del benessere e di condurci alla profonda guarigione. È come se ad un tratto ci trovassimo all’Isola di Pasqua dove le famose statue Moai (secondo il significato comune tramandato dai discendenti maori) furono issate per portare prosperità dove loro volgono lo sguardo.

    Il pensiero della scrittrice è il tassello mancante di quell’universo affascinante e bizzarro che è l’esistenza. Le nostre orecchie non possono non udire questa chiamata alle armi che incita a dar fiato ai sentimenti, generando l’unico motore capace di vincere: l’amore. Un planisfero complesso che in questo saggio viene sviscerato scientificamente, offrendo una testimonianza tangibile e straordinaria.

    Perché siamo esseri esclusivi? Lo spiega la Di Muro tra le sue righe: "Lo stato di salute dipende dal benessere del nostro campo energetico vitale. Tutte le reazioni chimiche dell’organismo sono ordinate e mantenute grazie ad una fittissima rete di segnali elettromagnetici che fanno dialogare tutte le cellule del nostro corpo, (…) e che nella loro reciproca mescolanza, fluttuano, e in un movimento armonico danno senso al nostro personale esistere".

    L’ostacolo che mina la comprensione dei meccanismi energetici deriva dalla secolare visione dell’essere umano come soggetto chiuso. Eppure è dentro di noi il tesoro emozionale, nascosto ed incommensurabile. Ascoltando il corpo, siamo capaci di comprendere le esigenze dell’anima, tali da far pullulare la mente, guidandoci sui sentieri giusti della realtà. È tale l’unicità dell’uomo, potente ed allo stesso tempo delicata, perché continuamente attaccata dalle debolezze. Croce e delizia del vivere. Un rebus.

    La soluzione? È il vivere stesso. Siamo di fronte all’esplicativa frontiera della Scienza Olistica. Postulato capace di porci al cospetto delle dinamiche energetiche che governano l’anima. Questa, come una calamita, attrae e condiziona la realtà. Nel flusso vibrazionale l’uomo è al centro dell’universo ed ha dentro di sé la genesi della malattia e contestualmente le armi per la cura. Li indica attraverso il suo saggio la Di Muro, capace di destarci dall’inerzia. Invitandoci a guardare alla luce interiore ed a indirizzarla sul quotidiano.

    "La strada maestra è quella dell’anima. Vivere e non sopravvivere, spiegando le ali della leggerezza. L’obiettivo è possibile, perché in fondo ai nostri io pulsa la verità. Lo sguardo rivolto al creato. Allora facciamoci avvolgere da questo scritto palpitante. Tra le pagine ci sono coordinate biologiche e scientifiche preziose per quanti cercano, inconsapevolmente, la connessione" con l’essenza interiore. La vita la tocchiamo con mano, noi possiamo governarla, perché, come scrive Ian McEwan, nel suo best-seller Solar, la più dolce e deliziosa armonia ci è data non già quando distinguiamo ogni parte o istrumento per sé, ma quando udiamo una conflazione di tutti. Il dogma scientifico, nel manuale di Carmen Di Muro, guarda all’amore. Noi parte dell’infinito. Ora, per sempre.

    Alessandro Salvatore

    Giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno

    1.  INCIPIT

    ALLA RICERCA DEL SENSO

    I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perché.

    M. Twain

    Cosa ci muove? Cosa ci spinge a dirigerci verso il benessere o verso l’esperienza della sofferenza? Domande che nel corso del tempo si sono rivelate sorprendentemente difficili da soddisfare per i molti che si sono tuffati nell’impresa di trovarne risposte appropriate. Eppure se ancora la verità su questi interrogativi di fondo ci sfugge, abituati a guardare al reale attraverso il filtro dei nostri pensieri, la strada maestra è lì, disponibile a tutti, a chi vuole sapere di più, a chi per bisogno intende mettere in discussione tutta la conoscenza che attraverso gli stereotipi sociali e culturali si è strutturata, per scendere nei meandri della complessità dell’esistere, laddove il senso va ricercato non nel visibile, ma nell’invisibile, in quel mondo animato da energie sottilissime di cui noi siamo composti e di cui è composto tutto ciò che ci circonda e che esperiamo sotto forma di realtà.

    Realtà fenomenica, in quanto tutto ciò che abbiamo modo di toccare, di vedere e di assaporare altro non è che il riflesso e la concretizzazione dei nostri pensieri, nonché delle nostre caratteristiche profonde: uniche ed irripetibili, che ci rendono esseri straordinari e che nella loro reciproca mescolanza, fluttuano, e in un movimento armonico danno senso al nostro personale modo di rapportarci nei confronti degli eventi, delle situazioni, delle persone attraverso la nostra singolarità, la nostra tonalità.

    Come le note di una melodia, della più bella canzonetta suonata, noi ci accordiamo alla realtà che ci circonda, al concetto di spazio e di tempo, ci situiamo in virtù della presenza di specifiche tonalità emotive che distinguono il come fondamentale del nostro essere da quello degli altri e con gli altri, e sulla base delle scale, del ritmo, delle inclinazioni, dei timbri musicali risuoniamo all’unisono con il reale. Diceva Heidegger "È una maniera d’essere nel senso della melodia: non qualcosa che fluttua al di sopra (…) dell’uomo, ma ciò che gli dà il tono, cioè che accorda, dispone e determina il modo del suo essere" (1929).

    Filosofi e scienziati, oggi come allora, si sono interrogati circa le dinamiche che intercorrono tra la comprensione di ciò che ci anima dall’interno e dell’impatto che il mondo esterno esercita su di noi. L’ostacolo più grande che ne offusca la reale comprensione deriva, per lo più, dalla secolare visione (kantiana)¹ dell’uomo come soggetto chiuso, come ente a sé che interagisce con l’ambiente esterno in virtù di categorie apriori e delle capacità sensoriali che gli permettono lo scambio di informazioni con il contesto in cui si trova inserito.

    Questo è vero sì, in quanto noi come esseri dotati di corpo materiale, abbiamo la barriera della nostra carne che ci separa dalla realtà, creando una linea netta di divisione apparente. Ma quest’antica credenza viene ad annullarsi nel momento in cui comprendiamo, o ancor meglio ci addentriamo nelle dinamiche complesse del ciclo energetico e del bizzarro mondo quantistico.

    Chi ha avuto modo di leggere il lavoro precedente (Essere è Amore. Dal Pensiero alla Materia, C. Di Muro 2013), saprà bene ciò di cui si parla in questa sede. Al contrario per chi si muove ancora nel mondo, ignaro delle dinamiche che sottilmente lo animano, tale testo potrà sembrare a prima vista complesso e sconosciuto. Per questo, affinché il lettore possa approcciarsi in modo semplice alla comprensione, pur non avendo ancora una visione unitaria degli argomenti precedenti, verrà fornita una spiegazione semplificata, così da consentire sia al profano, ovvero la persona che non sa, sia al sacro, la persona che già conosce, un quadro lineare e coerente per affrontare la spiegazione di ciò che questo saggio si propone di dare e di far arrivare:

    Il Dove e il Come e il Perché.

    Il Dove io sono, il come io esperisco secondo una data modalità e il perché mi trovo in una determinata condizione. Sono luce oppure buio, sono vita o sopravvivenza, sono gioia oppure sofferenza? Sono un Tutto nel profondo fluire dell’esistenza a cui io do senso, di volta in volta, e a cui sono chiamato a rispondere in modo singolare?

    Goethe, dopo aver elencato le forze che operano nel mondo e che secondo lui sarebbero saggezza, apparenza e potere, conclude che esiste una quarta forza che è la più potente ed è rappresentata dall’amore. E forse è proprio in virtù di questa forza che l’amore ha impiegato secoli e secoli per affermarsi come elemento fondamentale del rapporto tra persone e mondo: consapevole del potenziale in esso racchiuso, la cultura ha sempre tentato di imbrigliarlo e regolarlo in qualche modo, fino addirittura a soffocarlo. Adesso quasi tutti sono finalmente liberi di amare chi e come vogliono, e sono consapevoli che una vita senza amore ha poco significato, ma non tutti riescono ad affrontare adeguatamente questo sentimento, nel senso di gioire fino in fondo o di arginare il dolore che può provocare.

    Il viaggio è proprio questo, l’orizzonte da raggiungere è il seguente: la comprensione che nulla è dato e che tutto può cambiare in virtù delle nostre eccezionali capacità che ci conducono verso il cammino della vita, che origina e termina contemporaneamente, nell’Amore che ci muove e compenetra la nostra esistenza, la quale viene modellata ad immagine e somiglianza di noi stessi e di ciò che in ogni attimo noi scegliamo di essere.

    Avvicinarsi all’amore con un’ottica scientifica, comprendere la sua essenzialità, le sue dinamiche patologiche, imparare a riconoscere i processi vibrazionali e biologici che lo sottendono, non attenuerà l’intensità con cui lo viviamo, non spegnerà la sua meraviglia, ma, anzi, potrà aiutarci a lenire la sofferenza che spesso si lega a questa condizione e che può sfociare in vera e propria patologia a tutti i livelli.

    Riconoscere che l’amore è una forza vibrante insita nel profondo dell’Anima, generata dal nostro essere vivi, è riconoscere in pieno la sua grandezza e la sua natura divina. Grandezza che diviene ancora maggiore quando, vivendo pienamente nell’amore, l’uomo diventa capace di superare se stesso.

    La scienza non degrada i sentimenti, ma ci rende coscienti del fatto che la loro origine è dentro di noi, che sono prodotti del nostro cervello, aiutandoci a riscrivere la più bella storia di un amore che ori-gina dall’incontro autentico con D-io, il nostro Divino io, il dove io sono, opero ed amo.

    DOVE

    Dove andiamo? Dove dirigiamo la nostra energia? Verso la salute e la gioia o verso strade colme di rovi?

    Risulta ancora difficoltoso entrare nella consapevolezza che la sofferenza rappresenta la naturale conseguenza di un modo errato di vivere, il chiaro segnale che bisogna cambiare qualcosa nella propria vita, ma soprattutto l’urlo sottile della propria anima, che ci segnala che energie di bassa frequenza stanno ostacolando la sua massima espressione. Molti malesseri e tantissime patologie, oltre alle cause imputabili all’ambiente e alla genetica, si nutrono dell’incapacità della gente di rendere la propria esistenza straordinaria.

    L’uomo è diventato capace di utilizzare le potenti energie del mondo esterno: l’energia del vento, del sole, dei derivati del petrolio e perfino dell’atomo, diventando apparentemente molto potente, ma in realtà fragilissimo e, nello stesso tempo, incapace di riconoscere ed utilizzare le straordinarie energie del suo mondo interno, di quella scintilla divina presente sin dalla nascita, capace di creare e dare manifestazione a tutta la realtà che lo circonda. Basta un lutto, una malattia importante, una separazione, un tracollo economico e, a volte, anche delle banali avversità della vita per mostrare tutta la sua debolezza. La conseguenza è che invece di essere padrone di queste energie, ne diventa succube e schiavo dimenticandosi di se stesso, ma soprattutto – come ci ricorda il dott. Claudio Pagliara, oncologo, esperto in medicina olistica – che dentro di sé c’è un’energia molto più forte di quella scoperta dai fisici all’interno dell’atomo. Solo dentro di sé c’è la soluzione a tutti i mali del mondo moderno.

    Cosi come esistono delle leggi che governano le energie del mondo esteriore, così anche, esistono delle precise leggi che governano le potenti energie del mondo interiore, della malattia e della guarigione. Solo la conoscenza di queste leggi potrà agevolare la capacità di gestione e di utilizzo in senso positivo e proficuo di queste straordinarie energie interne di origine divina (C. Pagliara, 2010).

    Compiendo un percorso integrato tra le rivoluzionarie frontiere della concezione Olistica e della Psico-quantistica², si possono comprendere i meccanismi e le dinamiche energetiche che pervadono la nostra esistenza, scendendo nei meandri più reconditi del nostro intimo, laddove la materia lascia il posto all’invisibile moto vibrazionale dell’ anima, che attira e genera la realtà quotidiana in una danza armoniosa e concreta. Quando la nostra energia di base non è più in grado di fluire liberamente, ha luogo sia uno scompenso a livello del nostro campo elettromagnetico personale, che crea, a lungo andare, patologia e malessere, sia sull’ambiente in cui siamo inseriti che si avvelena divenendo patologico.

    Gli agenti esterni sono sì responsabili delle patologie, ma al contempo, ciascuno di noi ha un ruolo attivo nell’essere artefice del proprio stato di salute o di malattia. Possediamo potenzialità enormi e misteriose che aspettano solo di essere conosciute e mobilizzate per rendere manifesta quella luce con cui nasciamo, ma che dimentichiamo. È questa la forza propulsiva che ci permette di rimodellare e rimaneggiare la nostra vita e che parte dal cuore, un’energia che risente della scelta vibrazionale che noi compiamo di volta in volta, decidendo di aprirci al polo positivo dell’esistenza o scegliendo di continuare a percepire gli eventi e il mondo come un territorio minato. Il più delle volte permettiamo alla forza delle nostre paure di renderci schiavi, di chiuderci in una gabbia sottile ed incolore che ci porta inevitabilmente verso il malessere. Esistono credenze mentali limitanti e meccanismi di autosabotaggio che si radicano e modellano profondamente i nostri centri cerebrali bloccandoli in schemi d’agire e di sentire sbagliati che possono causare disagi a tutti i livelli.

    L’attenzione della scienza nei confronti degli aspetti emozionali dell’uomo è sempre stata limitata, ma negli ultimi anni sono stati fatti passi da gigante in questo ambito, che promette di rivelarsi come uno dei più affascinanti della ricerca neuroscientifica. Essenziale, quindi, diventa la nostra componente emotiva, il nostro sentire, il cui ascolto rispettoso può condurci ad una trasformazione alchemica capace di investire la nostra vita totalmente. Le emozioni si disvelano come gli aspetti più elevati del nostro essere

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