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Le streghe di Avignone
Le streghe di Avignone
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Ebook159 pages2 hours

Le streghe di Avignone

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About this ebook

Libro sul paranormale e sui misteri delle Vite Passate.

"Come hanno fatto le streghe a entrare nel mondo immaginario? E le amazzoni? Sono solo leggende e sono realmente esistite, e forse esistono ancora? In questo libro, basato sui fatti, troverete le risposte ad alcuni dei misteriori enigmi dell'antichità".

LanguageItaliano
Release dateSep 1, 2016
ISBN9781507153536
Le streghe di Avignone

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    Le streghe di Avignone - Ana Claudia Antunes

    LE STREGHE D’AVIGNONE

    Enigmi e trucchi usati dall’antichità, attraverso l’Europa medievale fino ai giorni nostri per soffocare il vero potere soprannaturale

    Scritto da Ana Claudia Antunes

    ––––––––

    La sete insaziabile per tutto ciò che è oltre, e che rivela la vita, è la prova più viva della nostra immortalità.

    Charles Baudelaire

    Libri scritti e tradotti da Ana Claudia Antunes

    Pensare come un genio: i sette passi per trovare soluzioni brillanti a problemi comuni (di Raimon Saisom)

    Come entrare nelle sceneggiature per la televisione (di Gary Jones)

    Essere regista del proprio romanzo (di C.S. Lakin)

    ––––––––

    Suspense/Mistero contemporaneo

    Il diario reale

    Amore di Pierrot

    Geometrie del disegno

    Liti di una ragazza impertinente

    ––––––––

    Fantasia/Finzione Scientifica

    Di niente

    Libri di metodologia a auto-aiuto

    Donna: Verbo Intransitivo

    Il Dao Manuale illustrato

    Come fare un libro (dalla serie come fare)

    Felicità dalla A alla Z: Detti per vivere e rompere le barriere che ti separano dal lavoro dei tuoi sogni

    Più che una storia d’amore, o un racconto di avventure e disavventure, più che una storia d’azione, Le streghe d’Avignone è una lezione di storia con la S maiuscole, passando negli abissi del tempo e domando gli animi dell’essere. E, più di questo, sono racconti in prima persona che per il loro peso scivolano nell’essenza di una vita vissuta tra battaglie, divisa in scene indimenticabili e un po’ surreali, nonostante siano estremamente realiste, svelando e sciogliendo i misteri, finora mai esplorati, delle storie di vite passate in momenti cruciali della storia dell’umanità. Con uno sguardo sincero e preciso allo stesso tempo, di fronte ai turbamenti propri dell’esistenza umana, questo libro tratta documenti reali, su una vita in una visione chiara e distinta, nonostante si riveli in un concetto di folclore e mitologia, rivelando questioni fondamentali per il riconoscimento storico del ruolo della donna nella società.

    Le streghe di Avignone racconta fatti concreti sulle donne indigene dell’Amazzonia con i loro miti e folclore, le lotte per la terra contro gli invasori spagnoli e olandesi, le donne nel Medioevo e le loro conoscenze secolari, incluse conoscenze scientifiche e medicinali, alcune di queste considerate dagli ecclesiastici come pura stregoneria, le streghe e altri membri della società considerati eretici i quali finirono gettati e bruciati vivi nei rovi, o destituiti di tutti i propri beni e esclusi dalla società medioevale, come le donne che se ne distaccarono furono bandite da essa e in altre epoche fino al giorno d’oggi. In questo libro conoscerete l’altro volto della storia che ci è stata raccontata, abbassando le maschere della villania, in un divertito e, al tempo stesso, avvincente racconto mostrando come ciò che conosciamo come folclore non sono che delle mezze verità sparse e create per oscurare la cecità propriamente detta. Vi assicuro che dopo aver letto questo libro, la vostra visione del mondo cambierà o almeno cambierà il vostro concetto di vita come lo abbiamo visto e vissuto finora.

    Nota dell’autrice: Questa è un’opera di finzione, basata sui fatti; qualsiasi somiglianza, potrebbe NON essere una pura coincidenza, poichè basandomi principalmente su dati di Vite Passate, sarebbe impossibile mettere da parte l’intera trama storica che il contenuto di quest’opera richiede e dichiara. In realtà, iniziai questo libro basandomi su un sogno che feci e che mi aiutò molto a comprendere il processo che stavo attraversando, così doloroso quanto la perdita di una persona cara.

    Questa possibilità di poter rivedere fatti della mia vita passata mi ha dato sollievo e una triste spiegazione per quello che stavo vivendo in quel momento della vita. A partire da questa regressione (che posso considerare spontanea in quanto non ci fu nessun intervento esterno né tantomeno un’auto ipnosi) passai a considerare maggiormente la ragione e la consistenza dei miei sogni e cominciai addirittura a basare tante altre storie da raccontare su una o altra regressione che per caso mi è stato permesso di avere.

    Sono molto felice se chi legge questo libro può beneficiare della sua lettura o possa questa concedergli almeno qualche momento di riflessione sulla vita: Passata, Presente e Futura.

    Una curiosità: Quando scrissi questo libro in televisione non era ancora stata trasmessa la serie Xena, la principessa guerriera, per coloro che si chiederanno se mi sono basata su questa serie australiana. Per mia sorpresa (e allegria) nel provare ancora una volta che quello che noi pensiamo essere finzione può essere così tanto, se non più reale di quello che realmente immaginiamo, guardai un episodio in cui Xena si reca da una terapeuta e fa una regressione, attraverso l’ipnosi, della sua vita passata come amazzone. Pensate che io avevo sognato, un paio di anni prima che la serie fosse messa in onda, di essere esattamente identica al personaggio descritto nella serie, con l’unica differenza che, anche essendomi sforzata tanto per sopravvivere, ero più atletica e molto più magra dell’attrice Lucy Lawless.

    Pertanto se mi chiedono se credo realmente di essere stata un’amazzone, posso semplicemente rispondere: Per favore, leggete questo libro e arrivate voi stessi alla vostra conclusione.

    INTRODUZIONE

    Non ricordo con precisione dove tutto è cominciato. So soltanto che ancora oggi ricordo, ho flash di memorie di un passato un po’ lontano. Tanto lontano che si recupera con una ripresa degli inizi dei tempi, dove tutto era niente, e il niente, il Tutto. Queste memorie vanno oltre la scoperta delle Americhe, vanno ancora più indietro prima del Medioevo, vicino alle Crociate e all’Inquisizione, e sfociano nell’Antica Grecia, fino a prima che il mondo fosse creato. Le mie memorie arrivano così lontano che avrei bisogno di tutta la mia vita per scriverle e, anche così, sarebbe poco il tempo che avrei per raccontare tutti i fatti che anticiparono la mia venuta in questo mondo, e anche tutto ciò che sarebbe successo da allora.

    Per questo, mi attengo ad alcuni dei miei ricordi, nello specifico della mia vita su questo pianeta, lasciando i miei ricordi più profondi e lontani per un’altra occasione, e concentrandomi sulle esperienze attraverso le quali passai, come essere umano, qui sulla Terra, nel momento in cui una piccola luce scese sul pianeta, e riuscì a dare vita a tutto, ciò che è stato fondamentale per l’Evoluzione dei Tempi. È a partire da questa scintilla di luce che tutto è avvenuto, il cosmo è sorto dal caos, la luce è apparsa tra le tenebre, la natura splende all’orizzonte. Tutta la manifestazione della vita è sorta attraverso il verbo, tanto potente è la forza della parola. L’alito divino ha dato vita all’Universo, che espandendosi ha creato nuove forme di vita, soli, stelle, galassie e, con queste, i buchi neri. Furono create la Via Lattea e i pianeti. E nella nostra galassia sorsero i pianeti Venere e Marte. E la loro sorellina più piccola, la Terra.

    E fu la luce. E, attraverso di essa, si crearono tutti gli altri esseri. Un’esplosione fantastica di colori e luci apparì nel mezzo dell’Universo infinito, come un vulcano con le sue scintille fiammeggianti, rompendo il cielo della Terra. Così, in un glorioso giorno di sole con il cielo traslucido e infinito, apparvero lì all’orizzonte delle luci brillanti, come delle stelle scintillanti.

    ...e quando l’anima non ha concretizzato la sua missione sulla terra, essa sarà sradicata e trapiantata nuovamente sulla terra.

    Jean de Pauly

    CAPITOLO I: I ricordi di un’Amazzone

    Ricordo come se fosse ieri. Cavalcavamo, nude e sempre unite, allegre e sorridenti. Eravamo sempre molto unite e, se una di noi si ammalava, andavamo tutte a soccorrerla, e davamo la vita l’una per l’altra.

    Eravamo diverse e speciali. I cavalli ci coccolavano, con più affetto, come il collo di una mamma che protegge il proprio figlio. Ci seguivano sempre appena li guardavamo e la nostra comunicazione avveniva più telepaticamente che con qualsiasi altro mezzo visivo o verbale. Anche la voce però aveva un’importanza particolare per questi essere straordinari. E noi, le amazzoni, avevamo una singolare tonalità vocale, che piaceva a tutti gli animali e, in modo particolare, erano i cavalli ad amarci più di tutti gli altri.

    Eravamo chiamate dell’Amazón, che in greco significa Amazzone.

    Donne guerriere dal carattere virile che affrontavano gli uomini, allo stesso livello, è quanto si può trovare su qualsiasi dizionario. Ma se siamo solo una leggenda, lo concluderete voi stessi alla fine del mio racconto.

    Eravamo considerate selvagge e animalesche ma, in verità ciò che nessuno sapeva, dietro l’armatura d’acciaio, avevamo un cuore d’oro ed eravamo sempre pronte ad aiutare i più deboli e chiunque avesse bisogno.

    Sono sempre stata una femminista. Nonostante oggi la definizione del concetto di essere femminista esce dalle bocche delle donne che cercano autopromozione, nel farsi conoscere in un modo singolare, prendendo la parola femminismo dal vocabolario e abbassandola ad un livello piuttosto peggiorativo. In quell’epoca essere femminista significava, prima di tutto, essere femminile, e molto femminile, con la forza dell’intuito sommato alla forza fisica, cioè avere all’interno di se stesse i lati maschile e femminile equilibrati.

    Agguerrita e bellicosa, non riuscivo a vivere senza avere delle battaglie per cui lottare o guerre da vincere. Era tutto o niente. E io dovevo vincere, sempre. Oppure sarebbe stato meglio morire, lottando per una giusta causa, che restare e indebolirsi, malata e invecchiata, senza aver vissuto almeno una vita degna o aver brandito la spada almeno una volta. Perché, istintivamente, sapevo che la morte non era la fine di tutto. E valeva più morire con coraggio, difendendo il mio onore, e avere tutti i miei meriti che deperire, povera e moribonda, in una morte inutile e senza valore.

    Ero già da molto tempo abituata alla lotta, ai lavori pesanti, alle contrarietà della vita. Alla fine non mi sono mai data per vinta. Mi rialzavo sempre per un’altra battaglia. Ero una leader nata e vedevo come una missione implacabile tutto quello che poteva rendere il mio lavoro più valoroso, energico e coraggioso.

    Ero dura nella battaglia ma pura di cuore. Non vedevo il male da nessuna parte, a meno che non ci fosse qualche tipo di ingiustizia o potere che soggiogasse il più debole. La mia ira era allora conosciuta come devastatrice e incontrollabilmente imperativa e punitiva; diventavo una belva e non ci c’era nessuno che potesse fermarmi quando ero dominata dalla sensazione di proteggere chi non era stato trattato con giustizia. E chi andava contro la verità e la giustizia veniva perseguitato fin quanto non correggeva il proprio errore o lo riconosceva sinceramente. E mi trasformavo dall’interno. Ricevevo una forza sovrumana, che arrivava da non so dove, che mi cresceva nel petto ed esplodeva come un vulcano che sembra addormentato ma che può eruttare da un momento all’altro.

    CAPITOLO II: IL MITO

    Le amazzoni sono state considerate leggenda da molto, molto tempo. È ora di svelare la verità di questo mito che, testimonio avendo vissuto con loro e, soprattutto, per essere stata una di loro, la loro leader, questo non è un mito o una leggenda ma è un fatto. Sono state donne guerriere dell’antichità, che hanno vissuto in diverse regioni del globo terrestre, inclusa l’Asia Minore, questo lo sanno tutti. Ma quello che non è stato rivelato è che sono esistite. Io sono la prova concreta di questa realtà. Oppure

    Posso essere considerata una leggenda vivente!

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