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Diario di Guerra: Il primo conflitto mondiale con gli occhi di un ventenne
Diario di Guerra: Il primo conflitto mondiale con gli occhi di un ventenne
Diario di Guerra: Il primo conflitto mondiale con gli occhi di un ventenne
Ebook63 pages58 minutes

Diario di Guerra: Il primo conflitto mondiale con gli occhi di un ventenne

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"Diario di Guerra" è tratto dal libretto personale di Giuseppe Iannuzzi, un fante poco più che ventenne deceduto durante la Prima Guerra Mondiale. Il ricordo delle ore di fuoco descritte riesce umanamente insopportabile. Si gioca continuamente con la morte, si lancia un grido di aiuto, si affrontano scene apocalittiche. Il fucile arroventato fra le mani, il rimbombo nelle valli, la montagna che si illumina e trema e le buche che si formano intorno dopo le cannonate del nemico e in cui entrerebbe un’ intera compagnia di soldati. Tutto questo gli fa esclamare: “ma dove mi trovo?”.
Presentazione di Mario Trufelli e Piero Sorrentino.
LanguageItaliano
Release dateSep 7, 2016
ISBN9788822840097
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    Diario di Guerra - Giuseppe Iannuzzi

    Iannuzzi

    DIARIO DI GUERRA

    Il primo conflitto mondiale con gli occhi di un ventenne

    di GIUSEPPE IANNUZZI

    A cura di

    Nicola M. Vitola

    Presentazione

    Mario Trufelli

    Piero Sorrentino

    Prefazione

    Maria Vittoria Iannuzzi

    Nota

    Le pagine riportate sono fedelmente estratte dal libretto personale di Giuseppe Iannuzzi. 

    Si è lasciato lo stile originale del testo, non apportando particolari modifiche. Fanno parte del diario le poesie e i sonetti presenti in appendice.

    Si ringraziano infine gli amici di Flickr per la sensibilità e disponibilità dimostrata nell’apporto iconografico.   

    Giuseppe Iannuzzi

    Foto riprodotta da Nicola M. Vitola

    Il fante

    di Nicola M. Vitola

    Giuseppe Iannuzzi nacque a Vaglio di Basilicata, in provincia di Potenza, il 27 Gennaio 1895, figlio di Rosa Pedota e Ferdinando Iannuzzi.

    Da quanto si evince dal foglio matricolare dell’Archivio di Stato di Potenza era alto un metro e sessantuno centimetri, ottantasette centimetri di torace, di capelli lisci e castani, occhi castani, colorito bruno, corporatura sana. Nessun segno particolare. Di professione mulattiere, sapeva leggere e scrivere. Registrato al n. 21 nella leva 1895, quale iscritto nel Comune di Vaglio di Basilicata, Mandamento di Tolve, Circondario di Potenza.

    Soldato di leva Terza Categoria, classe 1895, Distretto di Potenza e lasciato in congedo illimitato il 2 Dicembre 1914. Chiamato alle armi per mobilitazione col R. D. del 22 Maggio 1915 (circolare n. 370 del G.M.) il 1° Giugno 1915, tale nel 15° Reggimento Fanteria il 15 Giugno 1915. Trasferito al 148° M.M. (Deposito 75° Reggimento Fanteria) il 20 Ottobre 1915. Giunto in territorio dichiarato in istato di guerra il 20 Ottobre 1915.

    Morto in seguito ad amputazione della gamba sinistra il 19 Agosto 1917, il fante Giuseppe Iannuzzi è sepolto nel Cimitero Militare di Kamno (in italiano Camina, paese della Slovenia sito nell’alta valle del fiume Isonzo e confinante direttamente con l’Italia).

    Quanti lo conobbero raccontavano che fosse profondamente innamorato della sua Lucania, di cui ricordava sempre con dolcezza i sapori, i colori e i profumi.

    A perenne memoria, il suo nome insieme ad altri è inciso sul monumento ai Caduti nella piazza del paese natìo.

    Nicola M. Vitola

    Pubblicista

    Presentazione di Mario Trufelli

    Neppure un istante per poter pensare ai morti, ai feriti, alle proprie ferite, bisognava resistere, attaccare, e trovare l’attimo per guardare l’orologio, per seguire i tempi della guerra, minuto per minuto, ora per ora, notte e giorno nel crogiuolo della trincea.

    Il giorno 15 alle ore 2,00 l’artiglieria nemica cominciò a bombardare le nostre linee con un immenso fuoco accelerato , che durò due ore e un quarto.

    Un puntiglio quel quarto d’ora, quei minuti che tornano di frequente in questo diario di Giuseppe Iannuzzi, soldato semplice, poco più che ventenne, il quale, a sua insaputa, si trasforma in un cronista di guerra, creando una memoria, come se la

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