Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

Evoluzioni cosmiche
Evoluzioni cosmiche
Evoluzioni cosmiche
Ebook270 pages3 hours

Evoluzioni cosmiche

Rating: 0 out of 5 stars

()

Read preview

About this ebook

"…Sosta e respira nell’universo; lasciati avvolgere dallo stimolante manto delle vibrazioni". Un viaggio appassionante, un mezzo di conoscenza e amore per l'armonia dell'Universo, attraverso approfondite analisi astrologiche in funzione di astronomia, geometria, numerologia, in accordo con colori, vibrazioni e musica. "La pausa è una finestra oltre il tempo e lo spazio, un frammento di eternità che ci permette di essere sintonizzati sull'infinito e ricevere delle verità universali…"
LanguageItaliano
PublisherOak Edizioni
Release dateSep 22, 2016
ISBN9788898113026
Evoluzioni cosmiche

Related to Evoluzioni cosmiche

Related ebooks

Body, Mind, & Spirit For You

View More

Related articles

Reviews for Evoluzioni cosmiche

Rating: 0 out of 5 stars
0 ratings

0 ratings0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    Evoluzioni cosmiche - Claudio Fontanelli

    Astrologici»

    Breve storia dell’astrologia

    Personalmente penso che l’astrologia e tutti gli insegnamenti spirituali (yoga, meditazione, ecc.) siano un’eredità di civiltà extraterrestri come ho anche scritto nel mio primo libro «Meditazione astrologica», La Versiliana. Le civiltà extraterrestri hanno convissuto con l’uomo sulla terra e ci hanno tramandato questi insegnamenti moltissimi anni fa. Vi siete mai chiesti come mai l’uomo è attratto dal cielo? Perché sa internamente che proviene da lì, che viene dal cosmo e un giorno dovrà ritornarci.

    Il più antico documento astrologico è stato rinvenuto nell’area della Mesopotamia, nella biblioteca del re assiro Assurbanipal, defunto nel 626 a. C. Quella biblioteca era costituita da tavolette di argilla (oggi conservate al British Museum di Londra) scritte in caratteri cuneiformi e contenenti i calcoli delle orbite dei pianeti principali.

    Questo documento è stato attribuito all’evoluto popolo dei Sumeri (chi sa poi questi Sumeri dove e da chi l’hanno ottenuto!) ed è fatto risalire al 3000 a. C. I più famosi detentori della conoscenza dell’astrologia però sono stati sicuramente i sacerdoti Caldei; prima e dopo l’occupazione di Babilonia da parte degli Assiri conoscevano le eclissi di Sole e di Luna, le stelle fisse e avevano creato un rapporto tra pianeti e divinità: Mercurio veniva chiamato Nebo, Giove Marduch e così via. Si può dire che, a quel tempo, astronomia, religione e astrologia erano un’unità. Non esistevano oroscopi individuali, che sono nati molto tempo dopo. Il primo oroscopo di un figlio di un re venne compilato nell’anno 410 a. C. e il secondo per Alessandro Magno nel 356 a. C.

    Tra i primi popoli che intrapresero propri studi sull’astrologia troviamo gli Egiziani. È a essi che va il merito di aver costruito una struttura astrologica che in parte viene usata ancora oggi. Di origine egizia sono la suddivisione dei segni in decani (i 30 gradi di un segno vengono cioè raggruppati in 3 porzioni di 10 gradi l’una), la relazione fra segni zodiacali e parti del corpo umano, che fu la prima astrologia medica, la determinazione dei quattro angoli del cielo quali l’Ascendente, il Medium Coeli (M. C.), il Discendente e l’Imum Coeli (I. C.). Tutto il sapere egiziano prendeva spunto da questa lettura del cielo, dove filosofia, religione, medicina e astronomia erano strettamente connesse le une alle altre. L’astrologia, poi, è venuta a contatto con i popoli del mediterraneo trovando sostenitori soprattutto fra i Greci, anche se la mentalità di questo popolo si scontrava con una certa superficialità dei ciarlatani e divinatori Caldei. Sta di fatto che, nel mondo greco, l’astrologia raccolse consensi anche da figure illustri; si possono citare Claudio Galeno, medico e filosofo greco (130-201 a. C.), che scrisse dei rapporti intercorrenti tra il corso delle malattie e le fasi della Luna, Ipparco di Nicea, matematico, che nel 139 a. C. scoprì il fenomeno della precessione degli equinozi, infine il grande astronomo Claudio Tolomeo, che non solo compilò uno stupefacente catalogo di circa 1022 stelle, ma ci ha lasciato il più antico libro di ricerche astrologiche, il TetraBiblos, scritto tra il 127 e il 151 dopo Cristo.

    Dalle origini agli albori del XVIII secolo non si è mai verificato che gli astronomi non si occupassero anche di astrologia, nonostante avessero opinioni disparate sulla sua applicazione o sulla sua influenza. Grandi astronomi del XVI secolo come Galileo Galilei, Keplero, Copernico, i quali ampliarono le conoscenze dell’uomo sul sistema solare, ritenevano che l’astrologia fosse una parte importante della loro disciplina.

    L’inizio del nostro secolo vede l’astrologia diventare oggetto di studio di varie personalità del mondo scientifico e filosofico. Le tendenze razionalistiche della nostra era portano questi studiosi a guardare l’astrologia con occhio critico, tanto che alcuni di essi come Von Kokler cercano di integrare le antiche conoscenze con il nuovo modo di pensare e con le nuove scoperte.

    Un’ulteriore spinta, che ha portato a concepire l’astrologia come teoria psicologica dei tipi zodiacali, è stata data dallo psicanalista Carl Gustav Jung. Tra gli studiosi che più hanno dato all’astrologia, possiamo citare anche André Barbault e, sicuramente, Dane Rudhyar. L’astronomia, che oggi si distacca sprezzante dalla matrice da cui ha preso vita, non aveva ancora un nome quando l’astrologia era scienza e religione. Penso invece che sia importante portare l’astrologia a conoscenza della gente, al pari di altre discipline, per un maggior arricchimento dello spirito.

    Il tema di nascita

    Elementi di astronomia per costruire il grafico di nascita.

    È importante avere precise cognizioni di astronomia, soprattutto quelle che riguardano il sistema solare. In astrologia (specialmente in quella occidentale) il Sole è il centro, simbolico e fisico, intorno al quale ruotano tutti gli altri pianeti. È necessario quindi fissare bene le esposizioni che seguono per avere una buona base e costruire correttamente il tema natale, che è l’ossatura dell’astrologia. Se facciamo degli errori nelle prime fasi rischiamo di compromettere tutto il lavoro. Un disegno sbagliato della carta darà un’interpretazione errata.

    Sappiamo che circa 5000 anni fa, i sacerdoti Caldei salivano sulle torri erette per scrutare il cielo, poi ne disegnavano la mappa. Le loro tavolette d’argilla, redatte intorno al 3800 a. C., riportano con una straordinaria precisione i movimenti del Sole e della Luna. (Come ho già detto, in origine l’astrologia non era staccata dall’astronomia e non c’era la presunzione di tanti scienziati di adesso che pensano che i pianeti siano solo dei pezzi di roccia messi lì e che non abbiano niente a che fare con l’uomo o con le altre cose della creazione).

    Sappiamo che la terra ruota su se stessa, attorno a un asse ideale passante per il suo centro che forma i poli Nord e Sud. A metà di questo asse ideale troviamo l’equatore terrestre, un circolo massimo formato da punti equidistanti dai poli, che divide la terra in due emisferi: emisfero settentrionale e emisfero meridionale. Un altro circolo massimo taglia, però, la sfera in due emisferi: il meridiano fondamentale. Questi due emisferi si trovano uno ad oriente e l’altro ad occidente di quel meridiano. Da queste due suddivisioni in emisferi hanno origine i meridiani e i paralleli (fig. 1): i meridiani sono circoli massimi passanti per i poli terrestri; i paralleli sono circoli paralleli, appunto, al circolo equatoriale. I meridiani e i paralleli si intersecano l’un l’altro sulla superficie terrestre e formano intorno alla terra come una sorta di gabbia che, attraverso opportuni calcoli, ci aiuta a trovare qualsiasi punto del nostro pianeta sulla carta geografica.

    Questa si potrebbe chiamare la sfera terrestre, che poi ha una compagna più grande, la sfera celeste (fig. 2). Si può dire che in astrologia le distanze reali che separano gli astri tra di loro e gli stessi dalla terra non hanno importanza in quanto tali, poiché si considerano stelle e pianeti inseriti in una sfera ideale che è appunto quella cosmica o celeste il cui centro non è che il punto da dove si osserva il cielo, cioè la terra, il luogo di nascita ovvero dove noi ci troviamo in quel momento. L’oroscopo, o carta del cielo, non è che la radiografia della posizione degli astri visti da quel punto. Il movimento del Sole che, visto dalla terra pare si sposti e le giri intorno, è un movimento apparente. In realtà quel movimento è dato dalla rivoluzione della terra che gira intorno al Sole in 365 giorni. Anche i pianeti sembrano seguire lo stesso sentiero celeste, descrivendo così un cerchio chiamato eclittica (fig. 3).

    Fig. 1. Meridiani e Paralleli

    Fig. 2. Sfera Celeste

    L’intersezione dell’eclittica con l’equatore celeste indica il punto zero (o punto gamma), cioè il primo punto del segno dell’Ariete che serve per la misurazione della longitudine celeste dello zodiaco. L’eclittica è inclinata rispetto all’equatore di 23° 27’. Essa è il centro di quella fascia di cielo detta zodiaco (fig. 4), dove camminano il Sole e tutti i pianeti. La fascia zodiacale è larga circa 18° e i pianeti (Sole e Luna compresi) viaggiano entro questa fascia. L’eclittica è tagliata dall’equatore celeste in due punti che corrispondono agli equinozi (il 21 marzo e il 23 settembre). Il 21 marzo, equinozio di primavera, corrisponde allo zero dell’Ariete, al cosiddetto punto gamma o inizio dello zodiaco. Alla massima declinazione nord abbiamo il solstizio d’estate, nel segno del Cancro;al massimo della declinazione sud abbiamo il solstizio d’inverno, nel segno del Capricorno. Equinozio significa che, quando il Sole attraversa questi punti il 21 marzo e il 23 settembre,la durata della notte è uguale a quella del giorno. L’equinozio d’autunno corrisponde allo zero della Bilancia, cioè all’opposto dello zero dell’Ariete. Il solstizio è quando il Sole raggiunge i due punti di massima declinazione (cioè nel Cancro e nel Capricorno) sull’equatore celeste e sembra appunto sostare o stare fermo per poi riprendere il proprio cammino ascendente o discendente (fig. 5).

    Bisogna dire però che questi punti (tra cui il punto gamma) non presentano posizioni fisse, ma si muovono in senso retrogrado ovvero in moto contrario rispetto al passo del Sole e alla successione dei segni dello zodiaco. Circa nel 210 d. C. i segni e le costellazioni coincidevano, cioè il punto gamma era proprio a zero gradi dell’Ariete. Oggi c’è uno sfasamento tra segni e costellazioni,dovuto a quel moto dell’asse terrestre denominato precessione degli equinozi e scoperto dall’astronomo Ipparco nel 139 a. C. Questo movimento di precessione è dovuto al fatto che la terra non è perfettamente sferica e alla forza che la Luna esercita sulla terra. La precessione fa ritardare la terra al suo appuntamento con il punto gamma (o zero dell’Ariete) rispetto al cielo delle stelle fisse di un grado ogni 72 anni, quindi 30 gradi (cioè un segno zodiacale) ogni 2152 anni circa e 360 gradi (cioè l’intero zodiaco) in 26. 000 anni circa. Questo spostamento è retrogrado rispetto ai segni zodiacali: dall’Ariete va ai Pesci,poi all’Acquario,al Capricorno,al Sagittario,e così via. Oggi il punto gamma si trova non in Ariete ma nei Pesci e sta per entrare nella costellazione dell’Acquario (infatti, sta per iniziare la cosiddetta era dell’Acquario). Questo sfasamento non influisce minimamente sull’astrologia, la quale prende in esame i segni e non le costellazioni: usa cioè lo zodiaco tropico, non quello siderale. Il fenomeno della precessione degli equinozi, conosciuto da sempre dagli astrologi, non intacca l’ordine di interpretazione dell’oroscopo: ogni qualvolta il Sole taglia l’equatore, stabilisce l’inizio di un nuovo ciclo,la terra tocca gli spazi magnetici dei segni e così via. La terra impiega dunque 25. 868 anni circa a percorrere con il suo moto retrogrado le dodici costellazioni e poco più di 2000 (circa 2152) per attraversare ciascun segno.

    Fig. 3. Il cerchio cdell’eclittica

    Fig. 4. Il centro della fascia zodiacale

    Fig. 5. Equinozi e Solstizi.

    Questi periodi sono designati coi nome di epoche o ere. Cercherò di delineare il profilo di sette fra le ere trascorse da quando l’uomo abita questo pianeta, rappresentando anche i segni di queste ere (naturalmente le date sono approssimative).

    Possiamo dire che l’era del Leone è stata dal 10. 000 all’ 8. 000 a. C. ; è un’era fra le più antiche e vi si può risalire attraverso i dipinti che sono stati lasciati nelle caverne preistoriche. Sono i primi segni della natura artistica dell’uomo. Questo modo di disegnare sulla roccia nelle caverne è collegato anche al Leone come segno della creatività. C’è una associazione con la pittura: il sole fu determinante in questo tempo così remoto.

    L’era del Cancro è situabile circa dall’8. 000 al 6. 000 a. C. ; fu durante questa era che l’uomo cominciò a costruire alloggi, una casa per ripararsi e a dare importanza anche alla vita di gruppo, alla vita familiare. Il Cancro è infatti segno di protezione dagli agenti esterni, dagli animali selvatici e dai nemici.

    L’era dei Gemelli risale al periodo compreso tra il 6. 000 e il 4. 000 a. C. I Gemelli rappresentano la comunicazione e indicano una forte componente intellettuale;è infatti in quell’epoca che nasce la scrittura e che,con ogni probabilità, fu inventata anche la ruota. Dai simboli fatti sulle pietre si passa a un alfabeto e a una scrittura più sofisticata. L’uomo era ormai pronto a evolversi intellettualmente e stimolato ad allontanarsi dal suo ambiente.

    L’era del Toro combacia con il periodo che va dal 4000 al 2000 a. C. Le solite caratteristiche un po’ pesanti del Toro, unite al suo bisogno di sicurezza e alla sua identificazione con la bellezza e il lusso, sono chiaramente evidenziate nell’evoluzione delle prime dinastie egizie: i templi erano belli e massicci, costruiti per durare e sfidare il tempo. Nella solidità delToro veniva quasi rappresentata l’eternità. Gli egizi vedevano il toro come un emblema vivente del dio Ptah Seker Asari.

    L’era dell’Ariete, situabile approssimativamente dal 2000 a. C. all’anno Zero, fu un’era collegata a Marte, all’aggressività e al desiderio di autoaffermazione. Questi tratti, tipici dell’Ariete, sono chiaramente espressi nello spirito guerriero dei greci, che dispiegarono abbondantemente la prontezza fisica e la prestanza anche atletica della propria muscolatura e dei propri corpi.

    L’era dei Pesci va dall’anno Zero al 2000 d. C., ha avuto quindi inizio con la nascita di Cristo; è interessante notare come il simbolo cristiano per eccellenza fu proprio il pesce. Tracciato sui muri per indicare ai fedeli il luogo segreto delle riunioni, rappresenta la componente caritatevole del cristianesimo. Quella attribuita ai Pesci è, infine, un’era di purificazione dal caos e dalla confusione che l’umanità aveva accumulato.

    L’era dell’Acquario,che la seguirà protraendosi oltre l’anno 4000 favorirà una nuova legge che è già da diversi anni intuibile dallo sviluppo delle tecnologie, della scienza e dei viaggi spaziali, conquiste che esprimono le capacità acquariane. L’era dell’Acquario sarà forse un ritorno al cosmo, da dove l’uomo è venuto, forse un incontro con civiltà extraterrestri. Favorirà i viaggi interplanetari, e i rapporti con altre galassie. Saranno sviluppate molto la telepatia e facoltà psichiche quali la chiaroveggenza. Forse segnerà la nascita di un uomo più intelligente, più equilibrato (perché più unito al tutto, all’universo) un uomo cosmico, in contatto con le leggi della natura, le leggi universali.

    Calcolo di un tema di nascita.

    Il tema di nascita non è altro che una rappresentazione pratica, piana, del cielo visto della terra. È una visione geocentrica. Esso è costituito da un cerchio, che rappresenta la sfera celeste, diviso in dodici settori o segni, di 30° ciascuno (fig. 6).

    Il punto di osservazione, la terra, è al centro. Nessun astrologo potrebbe sviluppare una mappa astrale senza prima conoscere la longitudine e la latitudine di un dato luogo, ovvero la sua distanza dal meridiano fondamentale e dall’equatore. Per longitudine si intende la distanza in larghezza (da est ad ovest) di un punto della superficie terrestre dal meridiano di Greenwich,che si trova in Inghilterra vicino a Londra. Per latitudine si intende una distanza in altezza (da nord a sud) di un punto della superficie terrestre a partire dall’equatore (che ha latitudine zero). Le longitudini furono fissate da un regolamento internazionale stabilito a Washington nel 1984, e partono, come ho detto, da un meridiano base che è quello di Greenwich. Sappiamo che la terra impiega 24 ore a compiere una rotazione su se stessa di 360°. Questi 360° sono stati suddivisi in 24 parti, formando così 24 fasce di 15° l’una. Queste fasce altro non sono che i fusi orari. Ogni fuso corrisponde a un’ora di tempo: la longitudine infatti può essere espressa in gradi (da 0° a 180°) oppure in tempo (da zero ore a 12 ore).

    Poiché tutti gli atlanti riportano le longitudini delle varie località della terra in gradi, è opportuno sapere che ogni grado corrisponde a 4 minuti di tempo, così come ogni primo di grado corrisponde a 4 secondi di tempo.

    Facciamo alcuni esempi: un fuso è uguale a 15°, cioè un’ora (60 minuti) che diviso 15 dà 4 minuti. Un grado dunque equivale a 4 minuti. Ma anche un grado, ovvero sessanta primi, diviso 15 è uguale a 4 secondi e quindi un primo, equivale a 4 secondi. Avere presenti queste equivalenze è molto importante per sapere a quale distanza di tempo una qualsiasi città si trova da Greenwich; la città di Firenze, invece, si trova alla longitudine di 11° e 16’ ad est del meridiano zero di Greenwich; se noi moltiplichiamo sia i gradi che i primi, separatamente, per quattro, avremo la longitudine in tempo di Firenze: 11 per 4 uguale 44, 16 per 4 uguale 64, cioè 44 minuti e 64 secondi, corrispondenti a 45 minuti e 4 secondi. Firenze si trova quindi a zero ore 45 minuti e 4 secondi da Greenwich. Questo tempo va sottratto all’ora di Greenwich, perché si tratta di una località che sta ad est, mentre per quelle ad ovest va aggiunto. Le latitudini esprimono la distanza in gradi, andando a sud o a nord, dell’equatore. La latitudine è a zero gradi all’equatore e aumenta, sia andando verso nord che verso sud, fino a un massimo di 90°. Firenze, continuando l’esempio di prima, si trova a 43° nord e 46’. Per la domificazione, cioè la suddivisione del tema in case, è necessario conoscere la latitudine oltre che la longitudine del luogo di nascita. Ora passiamo a vedere come si costruisce una carta del cielo, partendo appunto dalla domificazione (le case astrologiche). Il calcolo si effettua avendo a disposizione la data di nascita (giorno, mese e anno), l’ora civile di nascita e il luogo dove questa è avvenuta. Prima di tutto bisogna procurarsi un libro delle Effemeridi, che riporta tutte le posizioni

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1