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Ossa lucide
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Ossa lucide

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Un nuovo romanzo su Ethan Bush

L’agente speciale dell’Unità di Analisi Comportamentale Ethan Bush deve indagare su un serial killer in Nebraska ...
UN THRILLER AVVINCENTE, AL CARDIOPALMA

Il mostro vive in ognuno di noi. Siamo bestie che hanno imparato, nel corso dei secoli, a controllare se stessi, a frenare i nostri istinti primari e a vivere in pace nella società. Siamo, dopo tutto, completamente addomesticati e bestie ben addestrate.

Solo in rare occasioni, l’animale feroce che si nasconde nella profondità delle nostre interiora va su tutte le furie, dando vita a un folle incubo...


Se vi piacciono romanzi come 'Il silenzio degli innocenti' o serie tv come "Criminal Minds 'o' True Detective'... questa è la storia che stavate aspettando.

DAL ROMANZO

La polizia della contea isolò la zona in meno di un’ora dopo il ritrovamento dei ragazzi. Un patologo stabilì che i resti erano umani, anche se mancava una gran parte dello scheletro. In realtà, quello che mancava era ciò che sarebbe stato più utile nel compito di identificare il corpo: il cranio.

“Avete indizi utili a capire da quanto tempo sono lì quelle ossa?” chiese lo sceriffo, perplesso. La sua testa era piena di terrore che sapeva avrebbe colpito tutta la sua comunità poche ore più tardi.

“Non molto. E uno dei ragazzi ci ha detto che lui viene spesso a passeggiare in questa zona e che non erano qui a pochi giorni fa.”

“Ma questo cadavere deve essersi decomposto qualche anno fa, non credi? chiese lo sceriffo, indicando quella che sembrava una tibia. Mai in vita sua aveva visto una cosa del genere, e questo lo turbava.

Il patologo guardò il cielo grigio, dove le nuvole stavano aumentando e stavano diventando più spesse, minacciando di rilasciare un bell’acquazzone. Ma questa tempesta sarebbe stata solo un gioco da ragazzi in confronto a quello che stava attaccando la contea in cui viveva.

“Non lo so”, rispose, laconico.

“Che cosa vuol dire che non lo sai?” chiese lo sceriffo, il quale sentiva di aver ottenuto una risposta del tutto insensata. Quelli erano i resti di uno scheletro; quindi uno non aveva bisogno di essere un’eccellenza in medicina per dedurre che il ragazzo, non importa se era un lui o una lei, aveva smesso di respirare molto tempo prima.

“Queste ossa sono state pulite accuratamente. Sono state manipolate. Senza studiarle nel dettaglio, in questo momento non posso dire se il proprietario è morto ieri o più di dieci anni fa.”

LanguageItaliano
PublisherBadPress
Release dateMay 5, 2017
ISBN9781507156179
Ossa lucide

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    Ossa lucide - Enrique Laso

    Il mostro vive in ognuno di noi. Siamo bestie che hanno imparato, nel corso dei secoli, a controllare se stessi, a frenare i nostri istinti primari e a vivere in pace nella società. Siamo, dopo tutto, completamente addomesticati e bestie ben addestrate.

    Solo in rare occasioni, l’animale feroce che si nasconde nella profondità delle nostre interiora va su tutte le furie, dando vita a un folle incubo...

    Capitolo I

    Quel tipo aveva portato a passeggio il suo cane per almeno un paio d’ore, cercando di far trascorrere il tempo e senza imbattersi in nessuno fino a casa, mentre suo figlio e sua moglie si davano da fare per preparare una squisita cena che consisteva in un tacchino cotto alla perfezione, purè di patate, salsa di mirtilli, sidro e, per dessert, una deliziosa torta di zucca. Più tardi sarebbe toccato a lui sparecchiare la tavola e lavare i piatti. Vigeva un’equa divisione del lavoro, anche se lui odiava fare i piatti. Ma ne valeva la pena. Il Giorno del Ringraziamento veniva solo una volta all’anno.

    Aveva vagato per quelle strade aride, rese rigide dalle prime gelate autunnali, centinaia di volte, e si potrebbe dire che le conosceva meglio della sua camera da letto. La verità era che non si stancava mai di loro, perché la loro aspra bellezza lo avevano aiutato a dimenticare un passato ricco di ampi viali, di inquinamento e del rumore assordante del traffico. Quello fu probabilmente il motivo per cui immediatamente si rese conto che alcuni cespugli sul lato destro della strada che stava seguendo erano leggermente spianati. La curiosità lo spinse ad entrare nella bassa vegetazione e, immaginò che, con un po’ di fortuna, si sarebbe imbattuto in un tasso dispettoso, una timida volpe o un procione.

    Aveva appena preso il suo smartphone da una delle tasche dei pantaloni cargo, con l’intento di scattare una foto abbastanza decente di quello che avrebbe trovato lì nascosto, in modo da poterlo condividere con orgoglio dopo con la sua famiglia, quando l’abbaiare del suo cane lo fece sobbalzare. Era a pochi passi davanti a lui e sembrava avere trovato qualcosa di veramente interessante. L’uomo pensò che si trattava probabilmente di un piccolo animale morto e si avvicinò con una certa apprensione. Cinque anni di vita in mezzo alla natura non erano ancora riusciti a cambiare l’uomo che era stato un broker di Wall Street per vent’anni, a trasportarlo nel mondo selvaggio, e quel vecchio personaggio si sarebbe mescolato nelle sue viscere spesso, cercando ancora una volta di prendere il controllo di una vita che era diventata molto più tranquilla.

    Che succede, Duke? chiese, come se il suo piccolo beagle capisse e potesse rispondergli.

    Il tipo si avvicinò, sorridendo, ridendo della sua ingenuità e ricordando centinaia di conversazioni che aveva avuto con Duke. Ma improvvisamente un’immagine orribile scacciò la sua gioia e la trasformò in una miscela nauseante di ripugnanza e di panico. Il suo beagle stava annusando una manciata di ossa che, senza alcun dubbio, e nonostante non fosse un esperto in medicina, paleontologia, e ancor meno di antropologia, sapeva essere umane.

    Andiamo, Duke, lascia stare!

    L’uomo tornò di corsa a casa, mortificato dal ricordo di quei resti, poco chiaro su come erano arrivate lì, ma sicuro che qualcuno le aveva lasciate lì pochi giorni prima, al massimo. Chi avrebbe potuto disturbare quel luogo idilliaco? Che tipo di mostro se n’era sbarazzato a solo un miglio di distanza da casa sua? La sua meravigliosa notte del Ringraziamento era appena diventata un incubo.

    Ecco come penso sia cominciato tutto. Non sono mai stato in grado di avere una conversazione con quell’uomo, perché è caduto in una profonda depressione prima del mio arrivo in Nebraska, che lo ha reso inadatto ad eventuali interrogatori, su consiglio del suo psichiatra. Ci sono persone che soffrono di una simile reazione quando si confrontano con l’immensità del male, a maggior ragione quando sono state sottoposte a un incessante stress in passato.

    E immagino tutto in questo modo, anche se i rapporti a cui ho avuto accesso erano, ovviamente, molto più sterili e asettici per quanto riguarda quel primo evento, perché sto cercando di immedesimarmi nei panni di quell’uomo che credeva di aver trovato un luogo ideale per riposare e godere finalmente di qualche anno di meritata tranquillità in mezzo al nulla, circondato da querce, accompagnato dalla moglie e dal figlio. Ma l’inferno può attraversare la nostra strada per caso e sconvolgere le nostre vite per sempre.

    Io, come agente dell’Unità di Analisi Comportamentale dell’FBI, avevo una formazione approfondita in grado di vivere con quei mostri senza diventare uno di loro; ma come esperto in psicologia conoscevo fin troppo bene che, quando le persone normali si confrontano improvvisamente, direttamente e personalmente, con ferocia con certi eventi, questo lascia un segno nella loro anima, una ferita che a volte non può essere guarita.

    Capitolo II

    Feci un lavoro assurdo per occuparmi del caso e stavo aspettando pazientemente la possibilità di parlare con Peter Wharton, il mio ​​superiore, presso la sede di Quantico, per ottenere il suo permesso e le risorse necessarie per risolvere una questione che era diventata qualcosa di personale. I mesi successivi non facilitarono minimamente la mia ansia, ed ero convinto, con l’egoismo di un bambino viziato, che avevo guadagnato il diritto di scegliermi un caso, anche se era fuori dalla mia giurisdizione. Ciò dimostra come fossi ancora presuntuoso e immaturo a quel tempo.

    Non nego che avevo provato –seguendo i consigli di persone che si preoccupavano per me- a permettere alle ferite di guarire e a lasciarmi il passato alle spalle, allo stesso modo in cui ci lasciamo alle spalle un segnale di traffico quando andiamo lungo l’autostrada. Purtroppo, su quella strada che è la nostra vita, continuiamo ad attraversare gli stessi segnali più e più volte. Quindi ero del tutto convinto che nessuno mi poteva impedire di risolvere dei vecchi conti con il passato.

    Ma il destino fa quello che gli piace con il tempo, e così successe che Peter mi convocò nel suo ufficio una mattina calma e sorprendentemente calda, verso la fine di gennaio 2016.

    Ethan, abbiamo un caso veramente sconcertante nelle nostre mani. Uno dei peggiori che abbiamo visto negli ultimi anni.

    Capisco, risposi gentilmente, pensando erroneamente che stava cercando di avere il mio parere al fine di aggiungere a una prospettiva diversa in un’indagine già in corso. Era qualcosa il mio capo faceva regolarmente, e faceva parte dei miei compiti.

    Conosci il Nebraska?

    Rimasi in silenzio, ponderando non la risposta, ma la domanda. Soppesavo su che cosa poteva significare, soprattutto per quanto riguardasse i miei progetti per il futuro.

    Non ho messo piede in quello stato in tutta la mia vita.

    Wharton si grattò il mento, pensieroso. Stava sfornando un’idea, ma non ero in grado di indovinare che cosa diavolo gli stesse passando per la testa. Hanno trovato i resti di tre corpi. In meno di due mesi...

    Immagino che debbano avere le stesse caratteristiche, dissi, altrimenti non avrebbe senso ricordare questo fatto. Negli Stati Uniti, i cadaveri si trovano come funghi nel bosco dopo una fitta pioggia in autunno.

    "Certo. Un modus operandi molto particolare." Peter enfatizzò le parole, si stiracchiò in un modo che non era usuale per lui.

    A quel punto, e per la prima volta nella conversazione, andai sulla difensiva e la mia intuizione, anche se in ritardo, finalmente intravide quello che sarebbe successo. Particolare?

    Sono solo scheletri. Scheletri incompleti. Mancano sempre le stesse ossa e troviamo sempre gli stessi resti. Mostrano tagli molto strani e sul femore sinistro di ognuna di esse c’è scolpita un’iscrizione.

    Un’iscrizione?

    Il mio capo mi diede una foto ad alta risoluzione di un femore. Sulla superficie dell’osso pulito si poteva vedere chiaramente una serie di simboli insoliti scolpiti, in una tonalità rosata irreale. Non potei ricollegare tutto quello che sapevo.

    Il Nebraska State Patrol ha formalmente richiesto la nostra collaborazione.

    Lasciai cadere la foto sulla scrivania del mio superiore, come se si trattasse di un carico pesante che avevo portato sulla schiena per miglia attraverso il deserto. Ora non avevo dubbi sul perché ero stato convocato in quell’ufficio. Peter... esitai, agitandomi come un bambino a cui i genitori hanno appena comunicato che dovranno trasferirsi in una città diversa.

    Abbiamo un caso incubo nelle nostre mani. Il colpevole non è l’assassino di tutti i giorni e credo che tu stia già pensando oltre. Ti conosco.

    Ma il mio capo non mi conosceva, così come pensava. La verità era che stavo pensando ai miei progetti e alle mie intenzioni, pensando che l’impalcatura che avevo creduto solida come l’acciaio stava rapidamente crollando sotto i miei piedi.

    Beh, la verità è che in questo momento non so cosa dire, mormorai, con l’inutile speranza che forse il mio tono poco entusiasta avrebbe potuto cambiare le cose.

    "Ethan, abbiamo pensato a te. Credo che queste persone hanno bisogno di qualcuno speciale. Ad essere onesti, pensiamo che abbiano bisogno di te. Nessun altro lo può fare."

    Capitolo III

    Il secondo corpo era stato trovato durante il periodo natalizio. La mattina del 26 dicembre 2015, un paio di bambini stavano giocando su una spianata, lanciando e prendendo al volo un nuovo pallone di calcio. Era stato uno dei regali che Babbo Natale aveva lasciato sotto l’albero a uno dei ragazzi.

    Spronato dalle risate e spinto dall’aria fredda, il più robusto dei ragazzi aveva completato un tiro incredibile che aveva scagliato la palla in un campo di grano essiccato e gelato.

    Che diavolo hai mangiato a colazione questa mattina?

    È stato bello, eh?

    È stato terribile; lo hai mandato fuori del Memorial Stadium. Nemmeno al miglior quarterback nella storia del Nebraska Cornhuskers sarebbe riuscito un passaggio del genere. 

    Andiamo, smettila di lamentarti e andiamo prima che mi congelo del tutto.

    I due ragazzi corsero fino al punto in cui aveva visto che era caduta la palla. Ridevano e si spingevano l’un l’altro, senza alcuna preoccupazione, convinti di vivere in una contea in cui era mai accaduto nulla di male. Ma entrambi rimasero impalati quando raggiunsero la palla. Proprio al limite del bordo del campo di grano, si mostravano una manciata di ossa lucide, di colore biancastro e pulite.

    Cos’è quello?

    Non lo so, ma qualcosa di brutto, molto brutto, ne sono sicuro.

    Forse sono le ossa di un animale morto...

    Non lo so, amico. Queste ossa sembrano molto pulite per me. Qualcuno deve averle lasciate lì. Non erano qui pochi giorni fa, ci puoi giurare.

    Allora dobbiamo andarcene.

    E la palla?

    Al diavolo la palla! Vuoi farci uccidere? Corri!

    La polizia della contea isolò la zona in meno di un’ora dopo il ritrovamento dei ragazzi. Un patologo stabilì che i resti erano umani, anche se mancava una gran parte dello scheletro. In realtà, quello che mancava era ciò che sarebbe stato più utile nel compito di identificare il corpo: il cranio.

    Avete indizi utili a capire da quanto tempo sono lì quelle ossa? chiese lo sceriffo, perplesso. La sua testa era piena di terrore che sapeva avrebbe colpito tutta la sua comunità poche ore più tardi.

    Non molto. E uno dei ragazzi ci ha detto che lui viene spesso a passeggiare in questa zona e che non erano qui a pochi giorni fa.

    "Ma questo cadavere deve essersi decomposto qualche anno fa, non credi? chiese lo sceriffo, indicando quella che sembrava una tibia. Mai in vita sua aveva visto una cosa del genere, e questo lo turbava.

    Il patologo guardò il cielo grigio, dove le nuvole stavano aumentando e stavano diventando più spesse, minacciando di rilasciare un bell’acquazzone. Ma questa tempesta sarebbe stata solo un gioco da ragazzi in confronto a quello che stava attaccando la contea in cui viveva.

    Non lo so, rispose, laconico.

    Che cosa vuol dire che non lo sai? chiese lo sceriffo, il quale sentiva di aver ottenuto una risposta del tutto insensata. Quelli erano i resti di uno scheletro; quindi uno non aveva bisogno di essere un’eccellenza in medicina per dedurre che il ragazzo, non importa se era un lui o una lei, aveva smesso di respirare molto tempo prima.

    Queste ossa sono state pulite accuratamente. Sono state manipolate. Senza studiarle nel dettaglio, in questo momento non posso dire se il proprietario è morto ieri o più di dieci anni fa.

    Capitolo IV

    Peter Wharton preferiva che andassi a Lincoln, la capitale del Nebraska, per far parte della squadra di detective e investigatori dello State Patrol prima da solo, per evitare dubbi e sospetti. Anche se gli dissi che sarebbe stato molto meglio atterrare con Liz, Mark e Tom, lui mi consigliò di cercare di andare prima a convincerli. Ci sarebbe stato abbastanza tempo per chiedere la cooperazione della mia squadra in seguito.

    Durante il volo commerciale ero andato oltre gli aspetti più importanti del caso, pur senza esaminarli in dettaglio. Nonostante sapessi che non avrei potuto dare una mano, non potevo fare a meno di pensare a Liz e a come lei mi avrebbe messo in guardia, volgendomi il suo sguardo accusatore, che era il suo marchio di fabbrica, che mi diceva che avrei potuto studiarli più a fondo. Ma, per il momento, preferii continuare a seguire quelle che, nella maggior parte dei casi sbagliate, erano le mie regole.

    Dal primo momento ero convinto che ci stavamo imbarcando in una battaglia incessante con un individuo estremamente intelligente e diabolicamente organizzato. Sorrisi; avevo già creato un profilo preliminare e non sapevo quasi nulla. Nel mio caso precedente ero stato in grado di farlo. Avevo trovato l’impossibile. Questo sembra di più di quello che hai già sperimentato a Detroit mi dissi, cercando di parlare in maniera un po' più positiva con me stesso per aumentare la mia fiducia in vista del difficile compito che sapevo mi attendeva.

    Il detective Randolph Phillips, un uomo di bell’aspetto, con uno sguardo intenso, venne a prendermi all’aeroporto. Ha fatto un buon viaggio, agente Bush?

    Sentivo che la domanda gentile, che seguì alle presentazioni richieste, era troppo formale. Pensai che il detective doveva essere sia una persona molto burocratica e doveva essere cresciuto in una famiglia abbastanza tradizionale. Randolph, ho la sensazione che passerò un po’ di tempo qui. Prima ci diamo del tu, prima diventeremo amici, risposi con il mio miglior sorriso.

    Hai fatto un buon viaggio, Ethan?

    Ridemmo entrambi. Ero riuscito a rompere il ghiaccio, almeno.

    Così così. Ho lavorato sui verbali. Credo che questo caso ci farà diventare matti.

    Benvenuto al manicomio, amico.

    Mi sorprese che Phillips mi portò alla sede del Nebraska State Patrol, a Lincoln, nella sua auto personale. Sul sedile posteriore vidi alcuni giocattoli morbidi e subito immaginai una tenera vita di famiglia in una bella casa unifamiliare, da qualche parte nella periferia della capitale. Prima che ebbi modo di aggiungere altri dettagli alla mia fantasticheria, avevamo già parcheggiato accanto a un edificio semplice e modesto a un piano, pieno di finestre austere e rifinito con una striscia blu in alto.

    Siamo già arrivati?

    Sì, siamo arrivati, Ethan. Siamo proprio accanto all’aeroporto.

    Fantastico. Ma, scusami, Randolph, è questa la sede? cercai di non suonare troppo arrogante o troppo scrupoloso, anche se avevo il sospetto che non era l’impressione che avessi dato al detective.

    Siamo un po’ spartani, è vero. Siamo così, da queste parti. Abbiamo altri edifici nella regione, ma per rispondere alla tua domanda: sì, è questa.

    Phillips mi mostrò l’interno dell’edificio. Non potei fare a meno di pensare che ero stato negli uffici di sceriffi di piccole contee che erano meglio attrezzati di quel luogo. Lo seguii attraverso un corridoio lungo e stretto che ci condusse ad una porta. Appena arrivammo, il detective salutò diverse persone e dedussi che l’atmosfera era amichevole e familiare.

    Aprimmo la porta senza bussare, con mia sorpresa, e seduto a una scrivania imponente c’era un uomo enorme dai capelli grigi che sembrava come se ci stesse aspettando da un tempo immemorabile.

    Capitano, posso presentarle l’agente speciale Ethan Bush dell’FBI. Ethan, il capitano Frank Cooper.

    Cooper si alzò lentamente e quando raggiunse la mia altezza mi strinse forte la mano. Dal suo sguardo dedussi che si aspettava di incontrare qualcuno molto più vecchio. Benvenuto, figliolo. Ci troviamo in un gran casino. Siamo con la merda fino alle orecchie, sai cosa voglio dire. Spero che tu possa aiutarci a risolvere questo caso in fretta.

    Mi sorprese che il capitano mi parlò in un tono così amichevole e informale fuori da comune, ma cercai di non darlo a vedere. Questo è quello che cercherò di fare con tutto il cuore.

    Hai familiarizzato con i dettagli del caso? chiese Cooper, prendendo di nuovo posto dietro la sua scrivania.

    Ho dato un’occhiata ai verbali inviati a Quantico. Ma la verità è che io preferisco avere informazioni di persona, per essere in grado di parlare direttamente con le persone coinvolte nelle indagini.

    Le carte sono troppo fredde, non è vero?

    Sapevo che era una domanda trabocchetto, ma non ero sicuro che tipo di risposta si aspettava quell’uomo, che sembrava provenire da un vecchio film coreano o da un film sulla guerra del Vietnam.

    Mi mancano le sfumature, i gesti, il tono di voce, l’emozione...

    Ho parlato con il tuo capo, Peter Wharton. L’ho pregato di mandarmi uno dei suoi uomini migliori. Quando ho visto che entravi nel mio ufficio ho pensato che sicuramente la dannata burocrazia mi avesse mandato da Washington un pivello. Sembri un bambino, mio ​​figlio, ma so che non lo sei. Sono sicuro che quel viso giovane e abbronzato nasconde abilmente una mente brillante. Sono un po’ vecchio, abbastanza rude e un po’ confuso, ma non sono uno sciocco. Benvenuto al nostro team, Ethan.

    Capitolo V

    Mi avevano prenotato una stanza al The Cornhusker, un elegante Marriot Hotel su Thirteen Street, a Lincoln, nel cuore del centro della città. Da un lato ero grato per la loro deferenza ma, dall’altro, mi resi conto che volevano tenermi il più lontano possibile dalla loro sede, dato che era quasi impossibile raggiungerli a piedi, quando avrei voluto.

    Dopo avermi fatto conoscere gli inquirenti e gli investigatori che lavoravano sul caso, avevo rapidamente esaminato alcuni dei dettagli delle tracce che stavano seguendo. Fino a quel momento si erano concentrati escludendo i criminali registrati che vivevano nelle contee dove erano stati trovati i resti. Per chi non conosce questo tipo di formalità sembrerebbe troppo ovvio e forse anche un passaggio inutile, ma un buon numero di omicidi e reati minori vengono risolti grazie a questa tecnica semplice ma efficace. Purtroppo, anche se molti detenuti sono riabilitati con successo nella comunità e si sono lasciati alle spalle il proprio passato travagliato, sono molti recidivi, come se fosse scritto nel loro codice genetico, e sono in grado di farlo di nuovo.

    Avevo portato con me in albergo una pesante pila di fotografie dai luoghi dove erano stati trovati i resti. Molti di loro mostravano gli strani simboli scolpiti sul femore sinistro (quello di destra non era mai stato trovato, come molte altre ossa appartenenti alle vittime). Uno degli investigatori, un giovane nerd con i tipici occhiali dalla montatura spessa in voga all’epoca, mi suggerì che poteva essere una variante di una delle lingue degli elfi, dato che le iscrizioni gli ricordavano vagamente della scrittura tengwar, e forse l'assassino era un fan de il Signore degli Anelli. Dedussi che lui era un vero fan di Tolkien e le sue opere lo rappresentavano. Senza dover chiedere a lui, scrissi una nota su un pezzo di carta e immediatamente collegai quello con ciò che era stato trovato scolpito sui femori. In realtà, non trovai molte somiglianze, ma scrissi il suo commento in uno dei quattro taccuini Moleskine che avevo portato con me. Non sappiamo mai dove potremmo trovare un indizio che ci guida ad una mente totalmente squilibrata.

    Il fatto che l'individuo che stavamo cercando, il che era abbastanza chiaro (che stavamo combattendo solo contro una persona), ripeteva un chiaro schema, rivelò alcuni indizi interessanti sulla sua personalità ossessiva. La questione era per scoprire cosa diavolo significassero quelle iscrizioni e quello che stava cercando di comunicare con loro. Fu qualcosa che mi ossessionò fin dall’inizio, e ora che ero nel bel mezzo di esso, la mia determinazione a risolvere il mistero non aveva fatto nient’altro che aumentare. A volte i serial killer fanno

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