Redenzione
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Redenzione - Domenico Del Coco
Domenico Del Coco
Redenzione
Cavinato Editore International
© Copyright 2016 Cavinato Editore International
ISBN: 978-88-6982-392-3
I edizione 2016
Tutti i diritti letterari e artistici sono riservati. I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi
© Cavinato Editore International
Vicolo dell’Inganno, 8 - 25122 Brescia - Italy
Q +39 030 2053593
Fax +39 030 2053493
cavinatoeditore@hotmail.com
info@cavinatoeditore.com
www.cavinatoeditore.com
Realizzazione ebook a cura di Simone Pifferi
Indice
PRIMA PARTE
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
SECONDA PARTE
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
TERZA PARTE
1.
2.
3.
4.
FINALE
TOLGA
I was waiting for so long
For a miracle to come
Everyone told me to be strong
Hold on and don't shed a tear
So through darkness and good times
I knew I'd make it through
And the world thought I had it all
But I was waiting for you
Hush now
I see a light in the sky
Oh it's almost blinding me
I can't believe I've been touched by an angel
With love
Let the rain come down
And wash away my tears
Let it fill my soul
And drown my fears
Let it shatter the walls
For a new sun
A new day has come.
Céline Dion, A New Day Has Come
PRIMA PARTE
1.
Ogni famiglia è felice. Tutte le famiglie felici sono uguali. Una famiglia infelice è diversa l’una dall’altra. Ogni famiglia ha il suo figlio prediletto. Ogni famiglia ha il figlio ingrato e talvolta incasinato che può solo provocare danni morali ai componenti della casa. Ogni figlio può essere amato e odiato nello stesso tempo. Ogni figlio deve rispettare i genitori. Ogni genitore deve rispettare il proprio figlio. Ogni genitore può fare ciò che vuole del proprio figlio. Ogni padre può essere un buon padre. Ogni padre può essere anche un despota nei confronti dei figli se questi non rispettano le regole. Ogni madre può avere il figlio prediletto. Ogni madre può coccolare il figlio preferito senza considerare gli altri. Ogni genitore può fare le cose giuste. Ogni genitore può sbagliare. Ogni figlio può essere la gioia dei genitori. Ogni figlio può essere il disonore della famiglia. Ogni figlio può sbagliare. Ogni fratello può essere solidale con l’altro. Ogni fratello può essere un perfetto nemico e indifferente al fratello. Ogni relazione famigliare può essere positiva. Ogni relazione famigliare può concludersi in tragedia. Ogni famiglia quindi può essere felice oppure un luogo di infelicità per ciascun componente. Ogni figlio può essere simpatico. Ogni figlio può essere la creatura più odiosa che si possa creare. Ogni genitore può tenere il figlio e farlo crescere. Ogni genitore può lasciare marcire il proprio figlio in qualche penitenziario o in qualche Comunità. Ogni genitore può dare nuove possibilità al proprio figlio se questi ha sbagliato. Ogni figlio può redimersi se gli vengono date le possibilità. Genitori e figli. Figli e genitori.
Il signor Bernardo Viarengo era un panettiere con un’alta fronte. Ore e ore di lavoro e sacrifici con una bottega che era situata nella stessa abitazione. Al primo piano le camere tranquille con il mobilio ben distribuito e le larghe finestre e il balcone che si affacciavano su una bella strada piuttosto stretta. Al secondo piano c’erano le camere da letto, quella dei genitori arredata con mobili antichi di valore e di fronte la stanza dei ragazzi. Era una bella casa e per Bernardo il lavoro era davvero sotto casa. La signora Patrizia Giraudo invece era parrucchiera e aveva un negozio nella via Emilia di Tortona. Lui aveva appena la terza media mentre lei era riuscita a prendersi un diploma professionale. Nel 1982 nacque il primo figlio: Glauco. Un bambino calmo, sveglio e intelligente. Fin dall’asilo era uno che sapeva il fatto suo. Alle elementari era considerato il genio della situazione. Tutti i bambini lo stimavano e lo invidiavano ma lui non si scomponeva. A volte sembrava antipatico per il modo di esternare il suo sapere. Alle elementari prese amore alla lettura. Ogni quindici giorni la mamma gli comprava Le Avventure Senza Tempo. Ovviamente la signora Patrizia comprava quei libri con le videocassette perché sapeva che il bambino prima leggeva il libro e poi si guardava il cartone animato. Glauco era un bambino impeccabile nel vestiario. Era lui stesso a richiedere certi vestiti. Bernardo e Patrizia lo accontentavano sempre. A Glauco piaceva tanto guardare sua madre da lontano. La riteneva molto bella e per lui era la vita.
Edoardo invece che era più piccolo di Glauco di due anni era un vero e proprio disastro. Scontroso con tutti, curioso agli eccessi tanto da ostinarsi a voler guardare persino nelle borse altrui, poco incline alle gentilezze ed ai modi educati. Edoardo era un ragazzino sfrontato. I bambini però, quelli furbi, osservavano come Edoardo si divertiva a prendere in giro Glauco. Era un vero problema. Così anche gli altri bambini iniziarono a canzonare Glauco con la canzoncina inventata da Edoardo.
Signorino Glauco
Tutto fare tutto sapere
La tua terra non sarà mai lieve
Edo non muoveva un dito per difendere il fratello. Anzi lo derideva pure lui.
Il fratello minore non ascoltava mai Glauco, considerandolo fin troppo egocentrico per il suo sapere. A scuola Glauco era bravo, ma non eccezionale. Troppo sportivo. E di fatti come finiva i compiti per lui c’era la bicicletta, la corsa oppure il nuoto. Durante le elementari vinse alcune coppe, con l’indifferenza totale dei genitori molto presi dal lavoro. In quel periodo e fino al termine delle medie non successe nulla di particolare per i due fratelli. Durante le superiori però le cose cambiarono. Glauco frequentava il liceo scientifico. Voti alti in tutte le materie, con grande soddisfazione dei genitori. Edoardo invece fu obbligato a frequentare un istituto professionale turistico. Al terzo anno ci furono gli esami ma i genitori puntarono al voto finale del figlio maggiore. Edoardo riuscì comunque ad ottenere la sufficienza mentre il fratello maggiore si diplomò con 90/100. Durante il periodo del liceo, sin dal primo anno, Glauco frequentò anche un corso di teatro che l’aiutò a superare la sua timidezza. Patrizia ovviamente era orgogliosa di Glauco.
Mio figlio, oltre che bravo a scuola, è un ottimo attore
diceva in giro con le sue amiche.
L’ultimo anno di liceo Glauco desiderava fare una foto con il diploma assieme a Cristina. Le voleva bene ma non si dichiararono mai l’affetto reciproco. La ragazza pur di stare vicino a Glauco si fidanzò con Edoardo. Il fratello minore si sentiva sempre sopravvalutato dalla sua ragazza ignaro invece che i complimenti erano in realtà per Glauco. Il giorno della consegna dei diplomi di quinta superiore Edoardo pensava bene di fare qualche dispetto sia a Glauco che a Cristina. Entrambi i ragazzi si mettevano in posa con i loro diplomi, mentre Edoardo, essendo più alto, si piazzava dietro a scimmiottare e a fare le corna. Il fotografo, naturalmente, esercitava la sua pazienza.
Edoardo, giocherellando, afferrava il diploma di Cristina e lo buttava per aria facendolo cadere a terra.
Cielo! Edoardo sei proprio un bruto.
diceva raccogliendolo da terra e rimettendosi in posa con Glauco.
Edoardo per dispetto si bagnava la mano e il braccio con la lingua e subito a gran velocità spettinava i ragazzi. Tutto ciò faceva innervosire il fotografo, il quale, esaurita la pazienza, mandò un forte improperio verso Edoardo, che d’istinto e con violenza afferrò le braccia del fotografo facendogli cadere per terra la macchina fotografica che inevitabilmente si rompeva. Glauco, per rimediare al fattaccio del fratello, utilizzò un po’ dei propri risparmi per risarcire il fotografo. Per fortuna riuscì a salvare almeno il rullino, così stampò le foto e le conservò. Gli costò caro il giorno del suo diploma. Edoardo quell’estate del 2001 finì gli studi e si mise subito a lavorare, mentre Glauco passava il tempo tra letture e consultazioni di testi utili per la scelta della Facoltà all’Università. Alla fine Glauco optò per il Corso di laurea in Lingue e Letterature alla Statale di Milano. La reazione di Edo fu alquanto fredda. Quando seppe la notizia si mise in un angolo della cucina imbronciato e di cattivo umore. Non aveva niente da leggere perché i libri li possedeva solo Glauco e comunque il discorso del padre non lo aiutò a farlo stare meglio.
Non fare il solito smorfioso. Tuo fratello è più intelligente di te. Lui l’Università la merita. Tu non avresti le capacità. Lo sanno tutti e i primi a dirlo sono i professori. Hai finito il turistico in tempo ma non dimostri quella gran voglia di applicarti. E pretendi, svogliato come sei, di andare all’università? Dai, si sa che non fa per te, mentre per tuo fratello è una cosa fattibile…
diceva il padre, orgoglioso di Glauco.
Tuo padre ha ragione…non hai forza di volontà e poi comunque non avresti le basi per studiare… e non so cosa potresti capire su quei libri…l’Università non fa per te Edo. Vai a lavorare che forse starai meglio…
diceva la madre, mentre guardava con soddisfazione il diploma di maturità di Glauco.
2.
Che Glauco fosse serio, nessuno lo dubitava. Il primo semestre iniziò il corso di Letteratura Spagnola. L’insegnante stava spiegando La Celestina di De Rojas.
"La descrizione della prostituzione nell'opera è coerente con i dati storici che possediamo, e il quadro letterario descrive fedelmente una situazione molto diffusa. Per Celestina occuparsi del commercio sessuale è un lavoro come un altro, e le dà soddisfazione. Vero è che lei è la tenutaria della casa e parla per interesse, ma anche le sue ragazze non sembrano sentire problemi morali particolari. Certamente la loro
condizione non è bella né invidiabile, ma è imposta dalla miseria. In una descrizione del mondo ufficiale ed elitario sarebbero presenti solo persone per bene. Nella descrizione del mondo reale fatta da Rojas ci sono anche gli emarginati, che hanno le loro idee e la loro prospettiva. Una figura come Areúsa significa la creazione di un personaggio letterario critico, che rispecchia una realtà sociale e ne reclama i diritti. È la costruzione dell'antieroe: la negatività, che nel mondo significa emarginazione, che viene accettata e diventa un punto di vista critico verso il mondo ufficiale, pulito e per bene. Celestina riesce a combinare l'incontro tra Calisto e Melibea; i due giovani consumano il loro amore, ma la situazione precipita. Nella lite per la spartizione della ricompensa, Sempronio e Pármeno uccidono Celestina; scappano saltando da una finestra, ma si feriscono e sono raggiunti dalle guardie che li giustiziano immediatamente; Calisto muore per una sciocca caduta mentre scavalca il muro di cinta della casa di Melibea; questa, di fronte allo scandalo, rivendica con orgoglio le sue azioni e i suoi sentimenti, e si suicida gettandosi dalla torre di casa; il padre, che assiste alla scena, conclude l'opera con un lungo lamento che denuncia la malvagità del mondo" spiegava il professore Blasquez.
Ehi sei carino…ma studi lingue?
disse una ragazza.
Si…mi lasci prendere gli appunti?
disse scocciato Glauco.
Hai un fratello per caso?
continuò la ragazza.
Si alto biondo e occhi azzurri…
rispose nervoso il ragazzo mentre guardava il professore che spiegava. Glauco stava scrivendo gli appunti sul quaderno.
Ma mi prendi in giro?
disse con tono allegro la ragazza.
No. Non sembriamo fratelli e lasciami ascoltare la lezione…
disse, senza staccarsi dal quaderno e dall’insegnante.
Mamma mia che ragazzo serio…non sembri neanche alto…
Di fatti non lo sono…
Però quando ti innervosisci mi piaci…
disse la ragazza mettendo la penna sotto il naso del ragazzo.
La pianti…dai che voglio dare questo esame il prima possibile.
Disse Glauco che stava perdendo la pazienza.
Come vuoi…
disse la ragazza che intanto si era messa a fargli un ritratto con la matita.
Però davvero hai un fratello? Secondo me stai scherzando…
continuò la ragazza che in cinque minuti ne aveva fatto uno schizzo sul suo quaderno. Glauco non la calcolava.
Comunque mi piaci e vedo che non sei fidanzato…
provocò la ragazza mettendo il dito sotto il naso di Glauco.
Glauco non ne poté più e morse piano il dito della ragazza. Voleva che la smettesse di disturbare. Aveva da concentrarsi per prendere gli appunti e non voleva certo perdere tempo.
Ahia!
disse la ragazza.
Scusate cosa succede lì in mezzo?
chiese il professore Blasquez.
Niente…mi scusi prof.
Disse la ragazza.
Da adesso fino a fine lezione taci e non rompere.
Disse il ragazzo che era pieno di rabbia.
Quando la lezione terminò, Glauco prese le sue cose e uscì velocemente dall’aula.
Ehi aspetta…
disse la ragazza.
Devo andare a casa…perdo il treno.
Dove abiti?
Ma cosa te ne importa? Abito a Tortona.
Ti ci porto io. Anch’io abito lì. Ma è vera la storia di tuo fratello?
Si è vera. È più alto di me di venti centimetri, è biondo con occhi azzurri.
Rallenta ho i tacchi…
Non siamo ad una sfilata di moda o nel mondo della moda.
Guarda che faccio la modella anche…scemino…
Ma sai cosa me ne importa?
Che carattere…
E lasciami in pace…
Come ti chiami?
Glauco…
In macchina la ragazza aveva il Festivalbar 2001 e l’Hit Mania Dance Estate 2001. Nessuno parlava. Durante il viaggio Glauco si ricordò di ciò che aveva fatto qualche mese prima per nascondere una malefatta di suo fratello.
***
Era il mese di giugno. Edoardo voleva comprare i cd del Festivalbar ma non aveva i soldi.
Bro, ma se andassi giù a prendere i soldi, mamma e papà stanno riposando!
disse Edo coricato nel letto.
Non farlo. Quello ci ammazza.
Rispose Glauco, sdraiato sul letto mentre leggeva Dracula di Bram Stoker.
Che fifone che sei…vado li prendo e compro i cd. Poi comunque li restituisco.
Controbatté convinto Edo.